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Il Napoli batte la Dinamo Mosca e ritrova il sorriso

Il Napoli batte la Dinamo Mosca al S.Paolo nell’andata degli ottavi di finale di Europa League con una tripletta d’autore di Higuain, ribaltando l’iniziale vantaggio dei russi ottenuto con Kurany dopo appena due minuti di gioco e crea le premesse per la qualificazione ai quarti.

Il Napoli era atteso ad un pronto riscatto in Europa dopo la beffa patita in Campionato contro l’Inter al S.Paolo, un 2-2 dopo gara dominata, che ci costringe a stringere i denti per il prosieguo del cammino, rimettendo in discussione la qualificazione alla Champions, ancora aperta e tutta da giocare.

Ebbene gli azzurri riescono a sconfiggere i temibili avversari (almeno alla vigilia), con un buon margine di vantaggio, due gol che consentono agli azzurri di affrontare con buone speranze la difficile trasferta di Mosca, tra una settimana.

I russi si mostrano compagine temibile, ma con un reparto arretrato approssimativo e perforabile ed un centrocampo fragile, grazie anche alle assenze di Denisov (infortunio al polpaccio dell’ultim’ora) e Yusupov (squalificato), confermandosi pericolosi solo nel reparto offensivo e gliazzurri avrebbero potuto chiudere agevolmente al San paolo la qualificazione, rendendo una formalità il ritorno a Mosca.

Colpiti a freddo da un gol di testa del sempre prolifico bomber Kurany, brasiliano naturalizzato tedesco, che non ha perso il fiuto del gol a 33 anni, gli uomini di Benitez hanno reagito con determinazione, riuscendo a ribaltare il risultato già nel primo tempo, grazie ad un bel colpo di testa di Higuain e ad un rigore netto concesso per atterramento di Mertens e trasformato da un tiro forte e centrale del Pipita.

Nella ripresa, con i moscoviti rimasti in dieci per un espulsione a inizio tempo, gli azzurri si portavano sul 3-1, con una girata del Pipita e, con gli avversari arroccati in difesa, non riuscivano a dilagare e a blindare la qualificazione con un vantaggio ancor più rassicurante.

Paradossalmente gli azzurri trovano più difficoltà con la Dinamo ridotta in 10 ed arroccata in difesa, trovando spazi chiusi e più angusti, ma non sono stati cinici e bravi a sfruttare le numerose palle gol concesse dai russi, veramente in imbarazzo quando il Napoli ha accelerato, giocando palla a terra e con combinazioni rapide.

Ma veniamo alla gara.

Benitez recupera Britos, ma non Maggio e Gargano, ancora con problemi muscolari, e deve rinunciare per lo stesso motivo anche all’atteso Gabbiadini. Da segnalare, invece, il ritorno di Zuniga, in campo negli ultimi minuti. Può disporre di Higuain, Mertens e Inler in gran forma. Stavolta è Hamsik ad avere un turno di riposo, ,ma Mertens e Jorginho, pronti a garantire pericolosità con  la tecnica e propensione offensiva

L’allenatore dei russi Cherchesov (portiere dello Spartak Mosca che affrontò ed eliminò dalla Coppa dei Campioni il Napoli di Maradona nel 1990), ha problemi in mezzo al campo, per le assenze dei titolari Denisov e Yusupov e propone una squadra a trazione anteriore con due punte, Kokorin e Kurany e due esterni offensivi come Valbuena e Dzsudzsak, schierando un 4-4-2.

NAPOLI (4-2-3-1) - Andujar; Henrique, Koulibaly, Britos, Ghoulam; Inler, Jorginho; Callejon, De Guzman, Mertens; Higuain

DINAMO MOSCA (4-4-2) - Gabulov, Kozlov, Samba, Hubocan, Zhirkov, Vainqueur, Zobnin, Valbuena, Dzsudzsak, Kokorin (k), Kuranyi.

Pronti via e i russi guadagnano un calcio d’angolo, grazie a un tiro da fuori di Zhirkov deviato da Andujar, sul quale Henrique concede spazio a Kurany sul primo palo, che con uno stacco imperioso segna il gol dell’inaspettato 1-0.

Colpiti a freddo gli azzurri subiscono un’altra tegola per l’infortunio alla caviglia di Koulibaly, costretto ad uscire per Albiol, ma non demordono ed alzano il ritmo, creando i presupposti per il pareggio con alcuni cross in area pericolosi, che non trovano gli attaccanti pronti alla deviazione vincente sottoporta.

Il Napoli attacca da sinistra con Mertens che fa ammattire il più lento Kozlov dal suo lato, prendono in mano il centrocampo con un Inler che appare anche oggi in gran giornata, ma i russi si rendono ancora pericolosi con Kurany sempre su calcio d’angolo, ma stavolta il colpo di testa esce fuori di un soffio.

Al 24° ci pensa Higuain a ristabilire il risultato con un perfetto colpo di testa su cross teso di Ghoulam dalla sinistra : il pipita anticipa Samba e incrocia sul secondo palo, una rete molto simile a quella messa a segno contro il Dortmund in Champions lo scorso anno dal bomber argentino.

Galvanizzati dal gol gli azzurri passano ancora dopo 5 minuti, su rigore, conquistato da Mertens (atterrato platealmente in area da Valbuena) e trasformato da Higuain con freddezza e potenza.

Il Napoli dà la sensazione di passare quando vuole e i russi appaiono perforabili in difesa, lasciando un buco enorme a centrocampo, con i 4 giocatori offensivi staccati dal resto della squadra, ma pronti a colpire quando la palla arriva agli attaccanti.

La gara potrebbe chiudersi con una goleada nella ripresa, nonostante qualche indecisione difensiva di troppo del Napoli, soprattutto sui calci d’angolo, e qualche ripartenza pericolosa nata da palle perse, con la squadra sbilanciata in avanti, come spesso accade. Insomma i soliti difetti che Benitez ormai fa fatica ad eliminare e che sembrano parte integrante del Dna degli azzurri.

Si va negli spogliatoi con il Napoli in vantaggio per 2-1.

La ripresa inizia ad handicap per i russi per un doppio giallo rimediato da Zobnin e conseguente espulsione dopo un solo minuto di gioco ed il Napoli ne approfitta segnando il gol del 3-1 con una perfetta voleè di Higuain in area, che trafigge Gabulov.

Gli azzurri avrebbero molte opportunità per chiudere la gara, ma non sono cinici e nella restante mezz’ora non riescono a dare il colpo di grazia ai russi e a chiudere la qualificazione, nonostante le numerose palle gol create, ma portano a casa un vantaggio rassicurante in vista del ritorno a Mosca.

Due parole vanno spese per il Pipita, autore di una tripletta fantastica, con cui ha dimostrato tutto il suo valore, ma con cui ha anche chiarito e sancito che la squadra da un pò di tempo a questa parte ha un leader indiscusso, che gara dopo gara, sorretto da uno stato di forma invidiabile, sta prendendo il Napoli in mano in campo, da campione qual’è. Con un Higuain così nessun traguardo è precluso.

Le note positive arrivano da Inler e Mertens, entrambi in gran forma, con lo svizzero che ha ritrovato carattere e determinazione, giocando anche stasera una gara generosa ed efficace eil diavoletto belga ritornato a scattare e dribblare come ai bei tempi, con una condizione fisica invidiabile e soprattutto con una continuità di scatti e giocate che non vedevamo da un pò e che forse non abbiamo mai visto prima in questa stagione.

Le noti dolenti dal reparto difensivo, ancora distratto sui calci da fermo in area e mai sicuro, e dalla condizione fisica di Jorginho, che anche stasera è apparsa approssimativa e scadente e dall’atteggiamento e dal rendimento di Callejon, ben al di sotto ancora una volta dei suoi standards e lontano parente di quello ammirato tra settembre e ottobre e parte di novembre, poi un lento e progressivo calo di forma, voglia e concretezza.

Dobbiamo comunque considerarci soddisfatti da prestazione e risultato, innanzitutto per aver reagito dopo il pareggio contro l’Inter, atteggiamento che dimostra che la squadra ha carattere e non ha subito contraccolpi psicologici in seguito alla gara beffa con i nerazzurri.

Ancor più felici per la reazione dopo il gol subito a freddo, che non lasciava presagire nulla di buono per la serata, che sembrava nascere sotto cattivi auspici, viste anche le defezioni di Maggio, Gargano e soprattutto dell’atteso Gabbiadini e l’iniziale schieramento con l’inedita coppia difensiva Britos-Koulibaly e con Albiol a riposo (ma poi subentrato subito a causa dell’infortunio di Koulibaly, le cui condizioni verranno verificate oggi, con esami strumentali alla caviglia)  e l’incognita Jorginho, con Lopez stanco e affaticato dalle recenti prestazioni e lasciato giustamente in panchina.

Ma la speranza, quella maggiore, nasce dopo aver visto l’avversario, ancora a corto di preparazione dopo il letargo invernale del campionato russo, con una difesa tutt’altro che granitica, lenta a pasticciona ed un centrocampo fantasma, almeno ieri per le assenze. Buono l’attacco, come previsto e facilmente prevedibile.

Certo non andremo a Mosca per una gita di piacere, ma le chances di qualificazione sono alte e l’obiettivo quarti di finale, non raggiunti dalla Coppa Uefa dell’89, non sono una chimera, anzi un obiettivo nettamente alla portata.

 
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