Il prossimo avversario del Napoli negli ottavi di Europa League è la Dinamo Mosca, andata dopodomani al San Paolo, ritorno dopo una settimana a Mosca.
Una squadra forte, blasonata quanto basta, una via di mezzo tra quelle presenti nell’urna, che ci ha salvato da derby fratricidi e da più pericolosi avversari (Wolfsburg, Zenit,Siviglia) ma che ci poteva regalare anche compagini più morbide, come il Clubb Bruges, il Besiktas (che si affronteranno tra loro) o anche l’Ajax, squadra di gran nome e tradizione, ma che in questo periodo è nella classica fase di ricostruzione (cosa che fa ormai ogni 2 anni, vendendo i pezzi migliori e puntando su giovani talenti del vivaio, sia olandesi, che scovati da tutte le parti del globo, ancora in fasce, o meglio in “erba”, visto che parliamo di Amsterdam).
La Dinamo Mosca è una delle tante squadre della capitale russa (Cska, Spartak, Lokomotiv, Torpedo), sezione calcistica della Polisportiva della Dinamo, famosa per aver avuto tra le sue fila il mitico “ragno nero”, quel Lev Jasin, miglior portiere di Russia e del Mondo (a detta di molti) nella sua lunghissima carriera, durata dal 1949 al 1970, vissuta tutta a difendere la porta della Dinamo e della nazionale.
Nasce sulla carta come un squadra dilettantistica “di fabbrica” nel 1887, ma il suo vero compleanno è nel 1923, squadra nata sotto il controllo politico del Governo e del Capo della prima Polizia Segreta sovietica, e vista, per questo motivo, con diffidenza dagli altri club russi dell’epoca.
Ha un Palmarès di tutto rispetto con 11 Campionati russi vinti, 6 Coppe dell’URSS (e 1 SuperCoppa), posizionandosi al terzo posto per titoli vinti in Unione Sovietica, alle spalle della Dinamo Kiev (ora Ucraina) e dello Spartak.
L’ultimo successo in Campionato è però datato 1976.
Un solo appuntamento di prestigio in Europa, la finale della Coppa delle Coppe, persa in finale a Barcellona contro i Rangers Glagow per 3-2.
Ma passiamo all’attualità che è quel che ci interessa di più:
La Dinamo Mosca non regala da anni una gioia ai propri tifosi nel Campionato russo, negli ultimi 10 anni il miglior piazzamento è stato il 3° posto, raggiunto nel 2008 e nel 2012, mentre il 4° posto della scorsa stagione gli è valso la qualificazione alla odierna Europa League.
Attuamente occupa la terza posizione con , dopo la 18esima giornata, a soli 2 punti dal secondo posto e dal Cska, ma con ben 10 punti di distacco dalla capolista Zenit (seppur con una gara in meno), frutto di 11 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, equamente distribuiti tra casa (6-2-1) e trasferta (5-1-2).
39 i gol segnati e 20 subiti in 17 gare, il che vuol dire quasi 2 a gara fatti e uno subito, frutto di un buon equilibrio di squadra, ma con una proprìensione offensiva e giocatori di ottimo livello nel reparto di attacco.
Una Europa League in cui, invece, non ha perso un colpo, dimostrandosi squadra di buon livello internazionale, con uomini di esperienza e tecnica notevole, che gli hanno consentito di disputare gare di alto livello e di mettere sotto avversari non tra i top di Europa, ma con blasone e ostici da battere per chiunque.
Fatta eccezione per il turno preliminare, in cui ha sconfitto l’Omonia Nicosia, invece, nel girone ha dovuto sudarsi la qualificazione con avversari di tutto rispetto, puntualmente sconfitti in casa e in trasferta.
Una squadra che molti hanno definito battibilissima e un sorteggio favorevole per gli azzurri, ma non è affatto così : vincere tutte e 6 le gare del girone non è impresa facile, soprattutto se gli avversari si chiamano Psv Eindhoven – Panathinaikos ed Estoril, non certo il gotha del calcio europeo, ma nemmeno le ultime arrivate.
Nei sedicesimi ha battuto l’Anderlecht, pareggiando per 0-0 in Belgio e vincendo 3-1 il ritorno all’Arena Khimki di Mosca, Stadio della Dinamo, piccolo e caloroso di scarsi 20.00 posti.
Ma veniamo alla squadra, che è quello di cui dobbiamo preoccuparci di più, o che quantomeno dovremo affrontare con rispetto e senza timori :
innanzitutto la rosa ha un valore di tutto rispetto, 123 milioni di euro, la metà di quella del Napoli (circa 250 milioni), ma come forza economica è il doppio del Trabzonspor e 5 volte quelle del girone (Young Boys, Slovan e Sparta Praga).
L’allenatore è il 51enne Cherchesov, lo ricordate ???..forse no, ma io si, era in campo contro il Napoli di Maradona nel 1990, nella maledetta trasferta di Mosca, nelle fila dello Spartak, quando fummo eliminati ai rigori dai moscoviti nel 2° turno di Coppa dei campioni.
Il suo schema è lo stesso di quello di Benitez (anche se il russo non è un integralista come Rafa) e applica il 4-2-3-1, in maniera molto offensiva, ma allo stesso tempo equilibrata.
PORTIERI
Il titolare è il 31enne GABULOV alla Dinamo dal 2013, ex numero 1 dell’Anzhi e del Cska, con 10 presenze nella nazionale russa.
DIFESA a 4 : rinforzata quest’estate con gli acquisti di Hubocan eButtner
I terzini destri sono : il titolare è il russo Kozlov, 28 anni, 13 presenze in nazionale, non un fulmine sulla fascia, preso un anno fa dal Kuban e il suo vice il finlandese, con passaporto russo, Rotenberg, tornato alla Dinamo dopo una parentesi greca nell’Olympiakos (non proprio il top).
I terzini sinistri : il titolare è l’olandese 26enne Buttner, ex Vitesse, e prelevato dal Manchester Utd quest’estate per 5.5 milioni di euro, ma l’allenatore utilizza spesso in questo ruolo anche Zhirkov, una delle stelle della squadra. Conosciuto da tutti, Zhirkov, ex Chelsea e una delle stelle della nazionale russa, nasce terzino, ma è utilizzato spesso anche da ala sinistra, potendo ricoprire tutti i ruoli della fascia, per il suo gran sinistro e la sua tecnica e corsa, giocatore superiore. Altro calciatore che può essere utilizzato a sinistra è il centrale mancino Hubocan, ex Zenit di Spalletti, prelevato quest’estate per 7,5 milioni, quando la Dinamo era sul punto di prendere addirittura Britos dal Napoli.
Difensori centrali
Oltre a Hubocan, titolare di centro sinistra, di cui abbiamo appena detto, il perno è il gigante franco congolese Samba, una montagna di 1 metro 93 cm, fortissimo di testa (attenzione sui piazzati, soprattutto per il Napoli) , a discapito della velocità, esperto (30 anni), prelevato nel 2013 da quel che restava dell’Anzhi (squadra che prese anche Eto’o e Roberto Carlos e che cadde in disgrazia, dopo l’abbandono dei magnati russi che la prelevarono), ma con un passato importante in Inghilterra con le maglie di Blackburn e Qpr.L’alternativa, un titolare, è il brasiliano, naturalizzato l’olandese, Douglas, ex bandiera del Twente, 27 anni, 1,92 di altezza.
CENTROCAMPISTI
Il centrocampo è a 2 , come quello azzurro, i suoi interpreti sono l’esperto nazionale russo, ex Zenit (ed Anzhi) Denisov, tecnica, sostanza ed esperienza al servizio della squadra, con i suoi 30 anni, e il dinamico Vainqueur, francese, ex Nantes e Standard Liegi, 26 anni, ma nel ruolo di mediano (e anche di trquartista) spesso viene impiegato il talentino di casa Yusupov, 25 anni e una vita nella Dinamo. A volte e all’occorrenza il jolly Zhirkov può fare anche il centrale.
ATTACCO
E’ il reparto più temibile, formato da giocatori, tecnici, esperti ed abili in zona gol, molti i trequartisti e le ali :
il Jolly e Zhirkov, ala, terzino, trequartista che può fare tutto, nonostante i suoi 31 anni, giocatore talentuoso e di classe cristalina.
La stella è Valbuena, 29 anni, nazionale francese passato quest’anno alla Dinamo, e che ha affrontato lo scorso anno il Napoli con la maglia del Marsiglia (sconfitto all’andata e al ritorno nel girone di Champions dagli azzurri). Può giocare su tutto il fronte dell’attacco, destra, sinistra, centro dietro la prima punta.
Sulla destra lo sgusciante Ionov, ala di tutto rispetto, ex Anzhi e Zenith, 8 presenze in nazionale per il 25enne russo, vittima di un infortunio nell’ultima gara di campionato però.
Sulla sinistra c’è l’ungherese Dzsudzsdak, 28 anni, capitano della nazionale magiara, ala sgusciante e prolifica, finalizzatore eccezionale, che con il piede sinistro fa quello che vuole, ma che usa a piacimento anche quello destro, ex Psv Eindhoven ed Anzhi.
Le punte sono forti sia fisicamente che tecnicamente, il giovane moscovita Kokorin, 23 anni, che può fare sia la prima punta che l’esterno (o seconda punta), vale già oltre i 15 milioni eil gigante, vecchia conoscenza del calcio europeo, accostatato più volte anche al Napoli in passato, Kevin Kurany, 33 anni, e che non ha bisogno di presentazioni, brasiliano con nazionalità tedesca, parlano per lui le 52 presenze nella nazionale Uber Alles e i suoi 19 gol con la maglia della Germania, e la sua carriera in Bundes con le maglie di Stoccarda e Shalke : 206 gol vi bastano ???
Insomma sarà un turno non difficile, difficilissimo, e passarlo se non sarà un’impresa poco ci manca. Sarà decisiva la gara del San Paolo, per non rendere Mosca una gara difficile come quella di Bilbao. Il Napoli di Rafa Benitez, per vincere la Coppa dovrà superare questo e avversari altrettanto probanti.
Giochiamocela e crediamoci !!!