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Napoli perseverare è diabolico : 2-2 con l’Inter al S.Paolo

Il Napoli perde l’ennesima occasione per ridurre le distanze dalla Roma, bloccata anche dal Chievo nel nono pareggio nelle ultime 11 giornate (sono ben 11 gli x dei giallorossi in Campionato) e resta a meno 4 dal secondo posto, pareggiando 2-2 al San Paolo con l’Inter, con le inseguitrici per il 3° posto pronte ad approfittare del passo falso degli azzurri, ma anche delle continue debacle dei giallorossi.

E’ vero che non c’è due senza tre e che questo era il terzo tentativo che la Roma ci regalava, dopo che gli altri due erano finiti male con le sconfitte a Palermo e Torino, ma stavolta il Napoli ha giocato, a differenza di quelle gare, una gara generosa, forse troppo (per la stanchezza pagata nel finale di gara), dominando un’Inter inguardabile in fase difensiva, portandosi avanti di 2 gol (quanto basta..e che non è bastato) pur potendo surclassare i nerazzurri con un cappottone in stile tennistico.

Dominio assoluto per 63 minuti, Mancini annichilito da Benitez, com spesso accaduto nello scontro tra i due, poi una pausa spiegabile con il tanto impegno profuso per fare nostra la gara, che il nostro amato Rafa non ha saputo gestire, tardando colpevolmente i cambi, e non effettuando sostituzioni necessarie ed evidenti a tutti.

Sfido chiunque a non accorgersi che il Napoli dopo il 2-0 ottenuto con tanta fatica e dispendio di energie, non avesse più la forza di ripartire e soprattutto di bloccare sul nascere il forcing nerazzurro, quello della disperazione di chi non ha più niente da perdere.

Bastava sostituire due degli uomini offensivi, Mertens Callejon e Hamsik, ormai spenti e privi di forze per contrastare terzini e centrocampisti nerazzurri, che arrivavano con troppa facilità sulla nostra trequarti, schiacciandoci in area.

Il disperato tentativo dei nerazzurri di riaddrizzare una gara, in cui sono stati umiliati in lungo e in largo dagli azzurri, andava arginato con una mossa semplice semplice, da allenatore di primo pelo, De Guzman e Gabbiadini, i due uomini giusti (ma anche altri eh) per contrastare sul nascere le iniziative degli avversari e tenerli lontani dall’area di rigore, uno per difendere e uno per colpire eventualmente e chiuderla.

Invece Benitez ha tardato le sostituzioni, ha aspettato quei 10 minuti di troppo, in cui i nerazzurri ci hanno messo sotto e nei quali erano già stati pericolosi per ben 3 volte con le discese di  Santon da sinistra e le conclusioni di testa e di piede di Icardi, uscite di un soffio.

Rafa preparava la sostituzione ben prima del gol, ma purtroppo è arrivata solo dopo il gol del 2-1, una rete deleteria e decisiva per il risultato finale, quella che ti riapre una gara quando mancano 20 minuti e poi sappiamo tutti che il Napoli avrebbe potuto prendere gol da un momento all’altro per esperienze negative e svarioni difensivi, in questa stagione sempre dietro l’angolo, pronti a punirci.

Ebbene questo è stato un errore decisivo e imperdonabile, grave per il la partita  e per il Campionato, almeno per ora.

Purtroppo anche la minima distrazione ti punisce, ma non a caso.

Lo dico da Rafaellita convinto, da chi ama questo allenatore, per la sua preparazione, per la sua filosofia di calcio, da chi lo difende da attacchi scriteriati e spesso ingiusti, fino alla morte, ma da chi sa che oggi ha sbagliato e chi con obiettività e amarezza non si può nascondere dietro un dito.

Possiamo anche far finta di niente e prendercela con Rocchi, che ha concesso un rigore che a volte non si dà, o con la ingenuità di Henrique e del suo braccio galeotto, con la sfortuna e con le divinità del calcio, ma stavolta la disgrazia calcistica ce la siamo fatti piovere addosso e dispiace parecchio, perchè gli azzurri hanno giocato per 63 minuti il miglior calcio della stagione, per impegno, abnegazione, ottime trame, gol e spettacolo (anche se nel primo tempo potevano chiudere sul 3-0 e non ci sarebbero stati alibi o storie).

Insomma una partita buttata che potrà, ma non dovrà lasciare strascici psicologici nel prosieguo, aldilà di quelli numerici della classifica attuale, perchè la squadra è in salute, in corsa su tutti i fronti e non dovrà mollare niente, tantomeno il terzo posto, fondamentale per la Champiopns e per il futuro prossimo di società e di questa squadra.

Allora al bando i gufi e le polemiche, al bando le amarezze, riprendere energie positive e ricominciare dai quei 63 minuti di gran calcio, quelli sono il trampolino per riprendere il cammino e da subito in E.L, perchè il discorso con la Dinamo Mosca va affrontato con decisione al San Paolo, per evitare una nuova Bilbao su gelido e freddo campo dei russi.

Oggi come ieri e ancora di più  FORZA NAPOLI SEMPRE !!!

 

 

 
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