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Il Napoli pareggia 1-1 con la Lazio nell’andata della semifinale di Coppa Italia

Il Napoli pareggia 1-1 con la Lazio all’Olimpico nell’andata della semifinale di Coppa Italia, risultato che consente di guardare con ottimismo alla gara di ritorno al San Paolo, che si giocherà fra oltre un mese, unica data disponibile ad aprile, con un calendario fitto di impegni, tra sosta per la nazionale, Europa League e turni infrasettimanali.

Dopo le polemiche seguite alla scellerata notte di Torino, la squadra azzurra ha risposto in maniera decisa sul campo, sferzata dal condottiero rafa, che si è fatto evidentemente sentire in questi giorni,  giocando una gara convincente soprattutto nella ripresa, recuperando l’1-0 di Klose. con cui la Lazio si era portata in vantaggio nel primo tempo, con una rete di Gabbiadini dopo 15 minuti della seconda frazione di gioco.

Una gara giocata sotto una pioggia battente, combattuta ed emozionante, con le squadre che si sono sfidate a viso aperto, proponendosi con schemi offensivi e battagliando senza esclusione di colpi, creando su entrambi i fronti numerose occasioni da gol.

Un pareggio con gol che premia gli azzurri, saliti in cattedra nel secondo tempo, in cui hanno concesso relativamente poco agli avversari, creando numerose occasioni propizie e non sfruttate, che avrebbero addirittura potuto portare a una vittoria preziosa.

Benitez inizia un duro periodo, con gare ogni tre giorni per un mese, e comincia ad operare il suo turn over cambiando ben 6 elementi rispetto alla gara col Torino in campionato. Fuori Maggio e Gargano per affaticamento muscolare, giocano Mesto e Inler al loro posto. Britos per Koulibaly, accanto ad Albiol al centro della difesa. Ghoulam sulla corsia mancina. Le vere novità sono rappresentate dello schema offensivo, con l’esclusione di Hamsik e Callejon, deludenti nell’ultima gara, per Mertens e Gabbiadini , con De Guzman e Higuain.

Gabbiadini viene schierato accanto ad Higuain e dà vita a un 4-4-2 per lunghi tratti della gara, schema molto offensivo che consente agli azzurri di alzare il tasso di pericolosità in attacco, ma che crea un’inferiorità numerica in mezzo al campo, lasciando troppo scoperta la difesa.

Pioli ha molti assenti, (Marchetti, Mauri, Ciani, Cana, Djordevic) e si presenta con un 4-3-3 più equilibrato, con Candreva e il funambolo Felipe Anderson a supporto della punta centrale, Klose.

Lazio (4-3-3): Berisha; Basta, de Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia, Parolo; Candreva, Klose, Felipe Anderson.

Napoli (4-4-2): Andujar; Mesto, Albiol, Britos, Ghoulam; Inler, David Lopez; Gabbiadini, De Guzman, Mertens; Higuain.

Il Napoli non sbaglia l’approccio alla gara come a Torino, ed inizia con buon piglio, con un Mertens vivace e Higuain che appare in giornata, ma alcuni svarioni difensivi consentono alla Lazio di rendersi molto pericolosa, approfittando di alcune ripartenze, nate da palle perse dagli azzurri sulla trequarti.

Ghoulam perde palla e concede un’occasione sventata da Britos in calcio d’angolo, sui cui sviluppi Klose anticipa di testa proprio il terzino algerino e coglie il palo, poi è lo stesso attaccante tedesco che anticipa Albiol di testa, dopo palla persa da Mertens in mezzo al campo, ma conclude centralmente.

Il Napoli, in inferiorità numerica a centrocampo, soffre e non riesce ad avvicinarsi alla porta avversaria con azioni manovrate, scegliendo spesso il lancio in profondità per le punte, ma difettando in precisione in troppe occasioni.

Gli azzurri si svegliano intorno al 20° minuto e ci provano con una girata di Gabbiadini in area, centrale ed un tiro dal limite di Higuain ben bloccato da Berisha.

Higuain manca una deviazione da due passi su geniale assist di Mertens e fallisce un gol già fatto.

Da un controllo, difficile per la palla troppo forte servitagli da Inler, complice il terreno bagnato e veloce,, sbagliato da Gabbiadini sulla trequarti nasce il gol della Lazio, con Felipe Anderson che avanza indisturbato verso l’area azzurra e lancia verso la porta Klose, che si infila tra Britos e Albiol, anticipando la conclusione e sorprendendo Andujar con un rasoterra in diagonale. Lazio in vantaggio.

Il Napoli si trova troppo sbilanciato nell’occasione del gol, una situazione che si verifica spesso, con entrambi i terzini alti, cos’ come i due centrocampisti centrali, e lascia una voragine in mezzo al campo, lasciando soli Britos e Albiol, il quale chiude in ritardo su Klose, che fa un suo gol tipico, anticipando la conclusione in sciviolata e non concedendo la possibilità ad Andujar di posizionarsi  e andare giù con il tempo giusto.

Il Napoli, come spesso accade, scosso dalla rete subita, fatica a reagire, ma dopo un momento di sbandamento (salvataggio di Andujar e Britos sulla linea di porta, dopo l’ennesimo svarione di un Ghoulam inguardabile in fase difensiva nel primo tempo) va vicino al pari, ancora una volta con Higuain, con una conclusione da posizione defilata in area, che sfiora il palo.

Un primo tempo giocato a viso aperto, ma con gli azzurri che vanno in difficoltà per la poca propensione di Gabbiadini a scalare sul centrocampista che porta palla nella Lazio, lasciando la superiorità numerica ai biancocelesti in mezzo al campo. Tant’è che Benitez si ravvede già dopo 20 minuti, rispedendo Manolo a destra e schierando De Guzman centrale.

Molti i cambiamenti di posizione dei tre attaccanti durante la gara, con Mertens che si alterna con De Guzman e attacca talvolta anche centralmente.

Uno straordinario Britos fa una gara che in pochi avrebbero creduto di vedere in maglia azzurra (ne ricordo una a Udine, fu 0-0 con mazzarri che lo schierò centrale, un vero e proprio libero), al quale non fanno eco Albiol (incerto in troppe occasioni) e soprattutto Ghoulam, inguardabile in fase difensiva, con errori e disattenzioni da principiante.

Mesto a corrente alternata, mentre Lopez e Inler faticano in mezzo al campo, con lo svizzero meglio del compagno di reparto.

De Guzman un pò isolato a destra non incide, mentre la sua azione è più efficace in entrambe le fasi quando gioca al centro. Mertens a corrente alternata, scatti continui, verticalizzazioni spesso errate, molto fumo e poco arrosto, ma aumenta molto la pericolosità e l’imprevedibilità del nostro attacco con i suoi dribbling e ti fa dimenticare gli errori quando pesca con una perla Higuain, al quale non riesce la facile deviazione a pochi passi dal portiere.

Gonzalo e Gabbia sono un potenziale enorme, il tesoro di questa squadra, e andranno schierati quasi sempre, eccetto qualche ovvia pausa per un turn over necessario in questo finale di stagione, anche se nel primo tempo non incidono e se non lo fanno la squadra risulta un pò penalizzata in mezzo al campo.

Nella ripresa il Napoli parte forte, coglie una traversa con Lopez, che impatta di testa sul primo palo su calcio d’angolo e sfiora il pari con un sinistro da fuori di Gabbiadini che, deviato, costringe Berisha ad una miracolosa deviazione in calcio d’angolo, con la palla diretta all’angolino basso alla destra del portiere.

E’ il preludio del gol, che arriva al 58° : assist perfetto di Mertens ad Higuain in area, con l’argentino che cerca di saltare il portiere, si allarga e tira un rasoterra in diagonale verso la porta, che si trasforma in un assist per l’accorrente Gabbiadini, che indisturbato appoggia in rete. Gol preziosissimo che conferisce serenità agli azzurri.

Il Napoli potrebbe segnare altre reti, ma le conclusioni di Ghoulam e De Guzman vengono salvate sulla linea dai difensori laziali, sul fronte opposto ci provano Klose da fuori (para Andujar) e Parolo di testa (al lato).

Un secondo tempo eccellente, in cui gli azzurri giocano in maniera molto aggressiva rispetto alla prima frazione di gioco, i reparti sono più compatti e il baricentro della squadra molto alto, con i centrocampisti che a turno alzano il pressing sui portatori di palla avversari, concedendo molto poco in ripartenza, veramente bravi Inler e Lopez nella ripresa.

Difensori attenti, Britos mantiene alta la concentrazione ed è un muro sino all’infortunio che lo costringerà ad abbandonare la contesa per Koulibaly, Albiol Ghoulam e Mesto non compiono errori e tengono botta, nonostante la buona giornata di Klose e il funambolo Felipe Anderson, mix di tecnica e velocità (soprattutto di esecuzione), ma anche concreto, mentre Candreva è sottotono.

Il pipita si mostra leader, nonostante qualche gol fallito di troppo e Gabbiadini decisivo. Mertens nel complesso fa una gara positiva, non fosse altro che per due assist da urlo, mentre De Guzman è efficace e dà il suo contributo, pur senza esaltare (e si mangia il suo proverbiale golletto).

Finisce 1-1, con una gara di ritorno che promette altre emozioni, ma che ci può regalare la terza finale in Coppa italia negli ultimi 4 anni.

 
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