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IL NAPOLI in SEMIFINALE di COPPA ITALIA: 2-0 all’INTER al SAN PAOLO

Mi scuso per il ritardo, ma ho visto la partita a Milano al Napoli Club ed è stata una vera goduria vederla proprio in terra meneghina, un sapore assai più intenso quello della vittoria su un’Inter veramente “piccola”, che ricorda molto lontanamente quella di Mourinho di 2 anni fa.

Il Napoli ha disputato una partita accorta, non sensazionale, ma impreziosita da una doppietta di Cavani che ci ha permesso di superare lo scoglio Inter ed approdare finalmente in semifinale, dopo i vani e sfortunati precedenti delle scorse stagioni, in cui gli azzurri sono usciti proprio per mano dell’Inter e della Juventus (ai rigori per ben 2 volte).

Mazzarri, dopo le sue solite “scuse”per il fallimentare campionato (stavolta, non potendo attaccare gli arbitri, nelle sue consuete litanìe del post partita ha addebitato la deludente cavalcata in serie A al monte ingaggi) ha schierato i “titolarissimi”, lasciando in panchina l’eccellente Pandev e Dossena, lasciando spazio al rientrante Lavezzi e a Zuniga, posizionando nuovamente il colombiano sulla fascia sinistra per contrastare Maicon, avendone lo stesso passo (così come fece nella trasferta di Milano, con gli azzurri che si imposero con un perentorio 3-0).

Ranieri era sceso al San Paolo dopo 7 vittorie consecutive, che avevano ringalluzzito i nerazzurri, consentendo alla squadra di  di conquistare posizioni preziose, ma senza entusiasmare più di tanto sotto il profilo del gioco. L’Inter ha giocato una partita mediocre nella prima frazione di gioco, in cui gli azzurri meritavano il vantaggio, pur non disputando una delle migliori gare, ma concedendo davvero poco agli avversari, che raramente si sono affacciati dalle parti di De Sanctis.

Tutta rintanata nella propria metà campo, la formazione nerazzurra è partita guardinga, pensando esclusivamente alla fase difensiva, con una difesa a 4 con il fantasma di Maicon sulla destra, Ranocchia al posto del febbricitante Lucio e Samuel al centro e Chivu a sinistra. Bloccate le fasce con i raddoppi di Zanetti a destra e Obi a sinistra e piazzati a far diga davanti alla difesa i lenti Cambiasso e Thiago Motta, i soli Snejider e Milito erano deputati ad inventare qualcosa in attacco, isolati dal resto della squadra.

Il Napoli non è passato in vantaggio per poco con una clamorosa palla gol di Maggio, sventata da un miracoloso Castellazzi (portiere di Coppa al posto di Julio Cesar) ed ha sfiorato il gol in numerose occasioni.

Partita ricca di spunti da moviola, con un rigore reclamato da Cavani per fallo di Chivu ed un fallaccio di Snejider su Gargano con gamba tesa da “rosso” immediato , non visto dall’arbitro (mah?), che avrebbe meritato cartellino e conseguente espulsione.

Difesa attenta e senza fronzoli in cui Campagnaro ha giocato con umiltà ed in maniera semplice, evitando le sue proverbiali discese per non rischiare di esoporsi ad altre figuracce dopo le ultime deludenti prestazioni, un Cannavaro attento in marcatura su Milito, ed Aronica in forma come sempre.

A centrocampo Inler, che ha perso totalmente serenità, ha sbagliato anche le cose più elementari, dimostrando il suo periodo non felice ed una pericolosa involuzione, alla quale bisognerà in fretta porre rimedio con l’aiuto di tutti…compagni, allenatore e tifosi… che lo dovranno sostenere e far riprendere dal torpore e dai tarli mentali dai quali sembra attanagliato. Non è certo scarso, ma il suo rendimento è imbarazzante.

Meno male che Gargano era in una delle sue giornate di grazia, indemoniato e concreto come non mai ha sorretto lo svizzero ed il centrocampo azzurro.

Maggio e Zuniga attenti sulle fasce, con il primo che, nonostante il non brillante periodo di forma, ha fornito un’ottima prestazione difensiva, non disdegnando, rispetto alle recenti gare, qualche sortita in avanti, dove è sempre stato presente, anche se non spesso preciso. Zuniga ha limitato i suoi arrembaggi, risultando prezioso in copertura, soprattutto nella fase finale di gara (eccezion fatta per una mancata copertura in diagonale su Alvarez, che poteva costarci cara, con il bravo argentino che, per nostra fortuna, si divora un gol enorme solo davanti a De Sanctis, calciando debolmente sul portiere).

In avanti il tridente, con un buon Hamsik, un volenteroso Lavezzi ed un Matadòr che, almeno nella prima frazione di gioco, non ha fatto sfracelli, limitandosi all’azione di sponda e dialogo nello stretto, senza disdegnare i recuperi difensivi, ma con altrettante pause.

Nella ripresa il Napoli è passato in vantaggio subito con un rigore (sacrosanto), procurato e realizzato da Cavani ed ha sfiorato più volte il raddoppio, rischiando anche di subire il pareggio, con l’Inter che ha cercato di scuotersi dopo il gol subìto.

Il Napoli ha difeso con ordine, concedendo poco agli avversari, e quel poco è stato neutralizzato da un grande De Sanctis, che più volte a detto no a Sneijder e compagni. Gargano è passato su tutto e su tutti, disputando una ripresa eccellente. Anche se grandi meriti vanno a Cavani, autore di un gol da urlo allo scadere. Un dribbling in corsa dopo quasi 90 minuti, con cui ha ridicolizzato Ranocchia e la difesa interista tutta, saltando il portiere e segnando in difficile coordinazione nella porta sguarnita.

Una vittoria determinante e giunta a puntino, che ci consente di disputare la prima semifinale di Coppa italia dell’era De Laurentiis, contro il Siena, in una duplice sfida andata e ritorno, che ci vedrà impegnati tra febbraio e marzo, pronti a raggiungere la finale dell’Olimpico.

 
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1 Comment  comments 

One Response

  1. florianopolis

    e tutti i tuoi lettori qui (sulla spiaggia) ad aspettare !!!!non va proprio bene, accussì vuò fà o giurnalist’

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