Facebook Twitter E-mail RSS
magnify
Home Notizie e Commenti Il Napoli esce dalla finestra da una Champions poco (o per niente) onorata
formats

Il Napoli esce dalla finestra da una Champions poco (o per niente) onorata

Il Napoli, come pronosticabile alla vigilia dell’ultimo turno, esce dalla Champions, con il City che perde in Ucraina 2-1 e gli azzurri che mollano la presa con gli uomini di Guardiola sotto di 2 reti a Karkhiv, ed escono sconfitti a Rotterdam con lo stesso risultato, 2-1.

Una non partita per  un tempo ed oltre, dalla quale non si può prendere alcuno spunto tecnico-tattico, nè si possono fare altre considerazioni di campo.Quando la testa ti abbandona nel calcio è tutto finito, senza stimoli non esiste nulla…e questo discorso vale anche per la sconfitta del City di ieri.

Una rosa poco attrezzata per “competere” su 3 fronti, che ha avuto la mazzata decisiva anche da questo punto di vista con gli infortuni di Ghoulam e Milik, che hanno minato non solo il cammino europeo, ma l’intera stagione, aumentando in maniera esponenenziale le difficoltà per Sarri e il gruppo.

“Chi ben comincia è a metà dell’opera” e, pur non avendo perso le speranze di qualificazione, la sconfitta iniziale di Kharkiv ha condizionato il cammino nel Girone in maniera decisiva.

Una sconfitta anche figlia delle scelte (oltre che dell’atteggiamento e degli episodi negativi), quelle di non schierare gli uomini migliori, Allan e Mertens, in quella gara per proporli contro il Benevento la domenica successiva.

Tutto ciò non lo scrivo ora, a eliminazione avvenuta, ma nell’immediato del post gara di Karkhiv, in cui le “jastemme” hanno raggiunto livelli altissimi, perchè si erano già intuite molte cose allora, scelte e atteggiamento per niente condivisibili.

Riporto qualche considerazione del pezzo di Shakhtar-Napoli :

“L‘atteggiamento è stato sbagliato sin dal primo momento, approccio alla gara (una gara di Champions,non l’amichevole infrasettimanale con la Cavese, per intenderci) non consono alla competizione e non ammissibile per il Napoli di Sarri, che se perde il filo del gioco e del ritmo diventa una squadra normale e battibile da chiunque.”

Tra l’altro la prima del Girone era molto importante, non solo per iniziare con il piede giusto, ma perchè contro l’avversaria con cui, almeno sulla carta, ti giochi la qualificazione agli ottavi, partendo noi in questa stagione in terza fascia.

Lo Shakhtar , come detto in sede di presentazione, era avversario temibile e pericoloso, tecnicamente valido e tatticamente all’altezza, anche se battibile ed alla portata del Napoli (del miglior Napoli, si intende), quindi c’erano tutti presupposti per disputare una partita a viso aperto, che il Napoli non ha interpretato con lo stesso spirito delle due gare del preliminare.

Non è vero che le scelte fatte sono valutabili facilmente col senno di poi, ci sono state anche delle circostanze non condivisibili nella scelta degli 11 da mandare in campo :

- Milik, del quale nutro molta stima, è partito titolare al posto di Mertens.

Una scelta poco comprensibile, soprattutto se fatta, come possibile, con scienza e premeditazione da tempo, per non scontentare alcuno nel gruppo. Dries doveva giocare per l’importanza della gara, per la forza dell’avversario, perchè è indiscutibilmente il miglior attaccante del Napoli e forse anche il miglior giocatore.

In Champions si fa giocare i più forti e i più in forma, non è credibile che in una gara internazionale decisiva (come lo sono tutte le gare del Girone sino a primo posto acquisito) il Barcellona lasci in panchina Messi o il Psg Cavani, a meno che non ci sia un infortunio o una forma altamente scadente.

Se non è stato lasciato fuori Hamsik per carisma, personalità e importanza del calciatore da recuperare (che è irriconoscibile da inizio stagione e difficilmente avrebbe potuto dare molto di più di domenica sera) a meggior ragione non si può lasciare fuori Mertens, il tuo attaccante migliore.

Non ci sembra che Sarri lo abbia lasciato fuori nelle due gare del preliminare, gare importanti e decisive come questa, quindi conosce benissimo l’importanza di Mertens in questo tipo di partite (altrimenti avrebbe fatto giocare comodamente Milik col Nizza e non la seguente col Verona).

Ricordo anzi che Mertens non era al meglio contro il Nizza per la gara del ritorno per una botta al mignolo e non poteva nemmeno mettere le scarpe, ma alla fine ha giocato lui, quindi non resta comprensibile il motivo per cui ha giocato Milik al suo posto o, quantomeno perchè lui non abbia giocato (anche con Milik in campo).

Tra l’altro uno dei pochi punti deboli dell’avversario era la lentezza dei due centrali e Dries era la chiave giusta per sorprenderli in velocità.

Non esenti da critiche anche le scelte di Sarri in quella gara, Mister che non contesto mai, che vorrei per sempre con noi, che stimo e apprezzo come nessuno, ma come tutti gli esseri umani non è esente da errori, seppur rari rispetto a quello che ci ha dato e che ci continuerà dare.

Ma torniamo alle valutazioni di oggi :

Insomma, oltre alle scelte di campo, l’atteggiamento della squadra è stato sbagliato, la Champions è stata vissuta come un di più, come una zavorra per il Campionato, in cui la squadra credeva e forse crede ancora di poter vincere.

Una leggera “verve”mostrata solo per mantenere in piedi la speranza flebile di qualificazione nelle 2 gare al San paolo contro il modesto Feyenoord e nel secondo tempo con lo Shakthar.

Champions onorata “come vetrina” nelle 2 gare col City, in cui la voglia di confrontarsi contro un avversario di rango, non solo ha imposto la necessità di far giocare i migliori, già schierati in Campionato, ma ha anche contribuito all’infortunio di Ghoulam  e a perdere 4 punti contro Inter e Chievo, le 2 squadre affrontate subito dopo le 2 partite col Manchester.

Insomma la peggior Champions del Napoli della storia, peraltro in un girone abbordabile, in cui lo Shakhtar era l’unica squadra da battere e con cui abbiamo dimostrato di essere superiori nell’unico tempo giocato “da Napoli”.

Non comprendo i motivi di tutto ciò, aldilà di quelli obiettivi di una rosa non capace di reggere il doppio impegno e di qualche scelta poco felice del Mister, il quale ha candidamente ammesso che l’impegno europeo è stato affrontato con una mentalità sbagliata, con una testa non da Champions, quindi anche lui ha giudicato e valutato allo stesso modo quello che io e che, penso tutti, hanno pensato e visto sul campo.

Ora c’è l’Europa League e, al netto di quello che sarà il mercato invernale, per coerenza si dovrebbe affrontare senza i titolari, senza mezze misure, per tentare di reggere in Campionato...altrimenti tutto avrebbe ancor meno senso.

Lo dico in senso razionale, ma anche provocatorio, considerato che vincere l’Europa League, o comunque giocarcela per vicere “nun me facesse schifo”….anzi.

Fatta questa dovuta disamina conclusiva sul nostro poco felice cammino in Champions, che per come è stata giocata rende ancor più inutile, se non dal punto di vista economico, l’aver affrontato il preliminare come l’obiettivo principe di stagione, a discapito dei rischi insiti in  una preparazione largamente anticipata per il prosieguo dell’intero anno calcistico, veniamo allo stato psico fisico della squadra.

Dal punto di vista psicologico forse sarà uno dei pochi casi in cui una squadra eliminata dalla Champions non subirà il contraccolpo.

La squadra invece non sta messa benissimo dal punto di vista fisico in alcuni suoi uomini, a parte Lorenzo infortunato e l’inizio di stagione sotto tono del Capitano (ieri uno dei migliori finchè si è tentato di giocare la partita), gli “umani” Callejon e Mertens sono sfiancati e da un pò di gare sono in campo per onoro di firma.

Il resto della rosa in panchina, soprattutto nel reparto avanzato non esiste, nel senso che non può dare quell’apporto necessario a poter ambire alla vittoria di una gara con buone probabilità di riuscirci

Detto questo il tifoso deve stare ora come mai vicino alla squadra e al Mister. E’ il momento di compattarsi e riprendere il cammino, oltre che col gioco e i meccanismi, anche con la determinazione , la cattiveria e il cuore, per sopperire alle difficoltà del momento e alle assenze.

IL COMUNE SENTIRE di GRAN PARTE della TIFOSERIA e forse della squadra sulla concretà possibilità di vincere lo Scudetto è la cosa più deleteria che ci potesse capitare.

#FNS

 

 

 

 
 Share on Facebook Share on Twitter Share on Reddit Share on LinkedIn
No Comments  comments 

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>