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Il Napoli perde dopo 27 gare, forse nella partita sbagliata : 0-1 contro la Juve

Il Napoli perde il suo record di imbattibilità che durava dal febbraio scorso, 9 mesi e mezzo senza sconfitte in serie A, 26 gare prima di ieri, purtroppo in casa contro la Juventus al San Paolo, gara molto sentita come sempre.

La statistica diceva che prima o poi la sconfitta doveva arrivare ed è arrivata contro la Juventus, che dopo aver trovato il gol del vantaggio ad inizio gara si è difesa ad oltranza e bene per tutta la gara, risultando pericolosa in rare azioni di rimessa.

Gli azzurri, pur avendo avuto un dominio territoriale abbastanza netto  (67% di possesso) e i numeri di sempre, arrivando alla conclusione ben 21 volte, non sono riusciti a buttare un pallone in porta, risultando poco brillanti in fase di conclusione e finalizzazione, seppur con le difficoltà create da una gara difensiva attenta impostata da Allegri, maestro quando si deve difendere.

Una gara non brillante del tridente offensivo che non è riuscito a trovare la giocata o il tiro vincente, che avrebbe potuto modificare l’andamento della gara e incidere sul risultato finale.

Tutto questo a prescindere da alcune cose che “scaramanticamente”, e non solo, non mi sono piaciute, dal “selfie” con Salvini, alla scelta del marketing natalizio con la maglia grigia (orrenda), alla faccia del “Napule e ‘mille culure” contro il vecchio “bianco e nero”, che in conseguenza della scelta degli azzurri si è trasformato in un giallo canarino.

Veramente brutto vedere in campo cromaticamente le squadre in una sfida dalla centenaria tradizione. Ma tant’è.(come ha sottolineato lo stesso Sarri nel post partita).

Ma veniamo alla gara.

Sarri ripropone Mario Rui, con Hysaj che torna sulla fascia di propria competenza. Per il resto conferma dei soliti 11 in Campionato.

Allegri, privo di Mandzukic, schiera un 4-4-1-1, con le 2 linee di centrocampo e difesa molto strette e compatte, per evitare imbucate di sorta e chiudere ogni varco, soprattutto centralmente, nell’intento di coprire ogni linea di passaggio agli azzurri.

Inserisce Douglas Costa a destra per mettere in difficoltà Mario Rui, conoscendo la poca abilità difensiva del terzino portoghese, mossa giusta e sagace, che però non ha procurato grandi danni in fin dei conti.

D’altronde Allegri in passato era riuscito a bloccare in più occasioni attacchi atomici, in particolare quello del Barcellona più di una volta, dimostrando di saper impostare bene le gare dal punto di vista difensivo (al netto di un pizzico di fortuna che deve intervenire su singoli episodi).

Hamsik limitato da Khedira, che negli scontri degli ultimi anni ha messo spesso in seria difficoltà un Marek anche più brillante di quello attuale (che non ha giocato nemmeno una cattiva gara, rispetto ad altre recenti).

Asamoah e Matuidi a battagliare con Callejon e Allan sul nostro lato destro, con Hysaj che ha goduto di maggiori spazi (ha infatti toccato 117 palloni, più di tutti), senza riuscire a sfruttarli (ma Allegri ha scelto bene giocatori e parti di campo dove lasciare un pò più di spazio agli azzurri).

Il Napoli ha trovato la strada intasata nei 30 metri finali, ha fatto girare la palla, senza però riuscire a scardinare con l’uno-due (o col dribbling, cosa che non è proprio nel Dna di quasi tutti i nostri giocatori) la difesa avversaria, conn Mertens spesso imbottigliato centralmente e poco brillante (da un pò di gare a questa parte, che si deve accollare sempre, essendo l’unico attaccante a disposizione).

Non è vero che sono mancate le occasioni, aldilà del numero dei tiri, 21, non tutti pericolosi e provenienti da zone potenzialmente poco a rischio.

Hamsik ne ha avute 2 nei primi 2 minuti, con la seconda in cui non è riuscito ad arrivare di poco sull’assist di Allan.

Insigne ci ha provato ben 7 volte, al netto di un tiro a giro sballato e di un destro centrale dalla media distanza  :

- ciccando il tiro in 2 occasioni, una a fine primo tempo, con tiro debole tra le braccia di Buffon, da posizione favorevole (poteva passarla a compagni liberi, o comunque concludere molto meglio) e una nella ripresa in cui a ciabattato il sinistro tra le braccia di Buffon a completamento di un’azione di stampo sarrista che avrebbe meritato miglior sorte e finalizzazione.

- costringendo Buffon a 2 parate non semplici con un tiro da lontano e una spizzata di testa (la respinta purtroppo è finita sul sinistro di Albiol, che da ottima posizione in area finiva a Piazzale Tecchio)

- un tiro di poco fuori da posizione defilata nella ripresa, ma allettante anche per l’assist vincente in area.

Callejon ha sfiorato il palo con un tiro in diagonale e ne ha ciccato uno a volo da sua posizione congeniale (non era facile, certo), Hysaj ha vanificato un contropiede con conclusione finale deviata, con compagni liberi in area.

Allegri ha concesso spazi ai nostri terzini, volutamente (qualcosa doveva mollare), ma i 41 cross (avete letto bene, il Napoli non è stato mai costretto a farne tanti) non sono mai giunti a destinazione, ben oltre i 20 quelli messi malissimo da Hysaj e Rui, oltre quelli che hanno attaversato un’area semideserta, in assenza di centravanti e di inserimenti dei centrocampisti.

Gli azzurri sono stati pericolosi solo quando la palla era in mano agli avversari ed è stata rubata nella loro metà campo col pressing o nella nostra metà campo con conseguenti ripartenze, uniche occasioni in cui abbiamo potuto sfruttare gli spazi in velocità.

Non riuscire a segnare nelle 4-5 occasioni in cui si poteva, ha pregiudicato l’andamento del match e inciso sul risultato finale.

Abbiamo concesso poco alla Juventus, pericolosa però nelle rare occasioni avute, con un Reina superlativo in un paio di occasioni (miracoloso sulle conclusioni ravvicinate di Higuain e Matuidi).

Insomma non brillanti e poco incisivi, grazie alla forma non eccelsa del tridente (è inutile invocare Ounas e Giaccherini, ci sono solo loro 3 in attacco, siamo senza alternative di uomini e di conseguenza anche tattiche) e alla capacità tattica difensiva di Allegri, con il nostro out di sinistra, arma vincente da sempre, depotenziato dopo l’infortunio di Ghoulam.

Dispiaciuti, non ci abbattiamo per una sconfitta e dobbiamo accettare il periodo poco brillante e di difficoltà, non dimenticando che il cammino stagionale è lungo e che una squadra con rosa qualitativamente che non dava certezze per difficilissimi e solo per alcuni sognati obiettivi (con la perdita di 2 pezzi importantissimi, tra l’altro) sta facendo una cose grandissime, aldilà di ogni più rosea aspettativa, mantenendo addirittura per 15 giornate la testa della classifica.

#FNS

 

 

 

 
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