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Il Napoli batte lo Shakthar (3-0) e tiene vive la speranza

Il Napoli batte lo Shakhtar al San Paolo , 3-0 con eurogol di Insigne e reti di Zielinski e Mertens, tutti nella ripresa.

3 punti che consentono alla squadra di Sarri di coltivare ancora qualche speranza di qualificazione agli ottavi, che, come volevasi dimostrare e come ipotizzabile sin dall’immediato dopo partita del San Paolo col City, dipenderanno anche dalla squadra di Guardiola, che a questo punto dovrà battere lo Shakhtar a Karkhiv con contestuale nostra vittoria a Rotterdam col Feyenoord.

Nel calcio tutto può accadere, anche se sappiamo che le motivazioni contano parecchio e che il City non ha alcuna necessità di vincere quella gara, già saldo matematicamente al primo posto del girone a punteggio pieno.

Guardiola potrebbe schierare anche un 11 pieno di riserve, avendo, tra l’altro, il derby di Manchester dopo soli 3 giorni dopo quella gara.

Chi vivrà, vedrà.

Sta di fatto che perdere la gara in Ucraina e non aver strappato (anche con molta sfortuna) un punto al City nel doppio confronto, per ora, pesa come una zavorra e la Champions difficilmente ti concede altre occasioni quando le sprechi.

Ma veniamo alla gara di ieri.

Sarri è costretto a compere alcune scelte obbligate :

- con Koulibaly squalificato manda in campo Chiriches, più in forma di Maksimovic, che si è allenato da solo in Serbia, accusando ancora qualche problemino, durante la sosta

- preferisce inserire Maggio, con spostamento di Hysaj sulla non congeniale fascia sinistra, non solo perchè il sostituto naturale di Ghoulam, Mario Rui, non può reggere non più di 60-70 minuti, figuriamoci 3 gare in una settimana, ma anche perchè lo Shakthar ha 2 uomini molto forti sugli esterni, attaccanti tecnici e rapidi, difficili da marcare e , forse, Hysaj e Maggio hanno più capacità in tal senso del terzino portoghese..

- turno di riposo per Jorginho (che ha giocato 90 col Milan dopo le fatiche in Nazionale) e Allan (che ha speso molto col Milan) e centrocampo Zielinski-Diawara-Hamsik in campo, trio che non ci ha mai dato molte soddisfazioni.

- tridente titolare in attacco, imprescindibile in una gara da vincere assolutamente, nonostante le fatiche dei 3.

Paulo Fonseca propone l’11 titolare con il terzino Butko che sostituisce il “fermato” Srna (per i noti fatti di doping).

La gara è a due volti :

un primo tempo giocato maluccio dagli azzurri, ma utile al risultato finale, con gli uomini di Sarri che riescono a mantenere la gara sullo 0-0, nonostante 2-3 pericoli seri corsi e i tanti errori nella gestione della palla e nei passaggi (non da Napoli).

Tanti gli spunti offerti dalla prima frazione di gara :

- innanzitutto la poca spinta sull’out di sinistra con Hysaj che, già bloccato per contenere Marlos, non offre lo stesso apporto offensivo di Ghoulam (e nemmeno di Rui)

- La consueta difficoltà di Zielinski  a tamponare e ringhiare sull’avversario dal lato di Allan, compiti che lo inibiscono anche nella fase offensiva, e che lo relegano troppo spesso ai margini del gioco, considerata la poca attitudine della squadra azzurra a proporsi sull’out di destra. Piotr viene chiamato poco in causa quando gioca da quel lato e non riesce ad esprimersi come vorrebbe.

- un primo tempo di Diawara abbastanza negativo, con Amadou che non solo non detta (come sappiamo) i tempi di gioco come Jorginho, ma che non accorcia come dovrebbe e sbaglia parecchio in fase di impostazione, perdendo qualche palla (un paio sanguinose) e risultando talvolta impreciso nel passaggio e nei tempi della giocata. Anche le chiusure non sono perentorie.

- un Hamsik che cerca di cucire il gioco a sinistra, che non ha l’appoggio offensivo di Ghoulam e che non è sempre preciso nell’assist e nella finalizzazione, avendo doti relative da interditore

- Dries, poco servito, trotterella là davanti, senza incidere e senza trovare spunti, Impalpabile.

Si distinguono Maggio (che il suo lo fa), la coppia di centrali (molto attenti), Reina (con 2 parate determinanti e una buona copertura dello specchio a tu per tu con Marlos, che induce l’attaccante ad affrettare la facile conclusione a rete e a sbagliarla), ma soprattutto Insigne, continuo nelle giocate e pericoloso con un paio di assist precisi (mette Callejon in grado di battere a rete dopo appena un minuto) e un tiro a giro con miracolo del portiere avversario.

Mantenere il risultato sullo 0-0, non con qualche difficoltà di troppo, dimostra anche che il Napoli è cresciuto come mentalità e gestione della gara, riuscendo a non subire e a non compromettere le partite nei momenti di sofferenza.

Sofferenza che c’è stata non solo per demeriti, ma soprattutto grazie all’avversario, molto preparato tatticamente e con con uomini con tecnica e qualità superiore alla media.

Gli ucraini proteggono molto bene una difesa attenta, seppur non rapidissima e trascendentale, girano palla con buona capacità e attenzione (molto bravo Fred nelle due fasi e ieri anche Stepanenko), hanno sagacia tattica e 3 attaccanti rapidi , tecnici e veloci dietro la prima punta (Facundo Ferreyra, un pò statico e non un fulmine di guerra).

Non facile per gli azzurri contenere Bernard e Marlos sugli esterni, non poche le difficoltà create dagli inserimenti di Tayson tra le linee di difesa e centrocampo, con il brasiliano che si muove su tutto il fronte offensivo, creando numerosi pericoli.

Insomma lo 0-0 (2 buoni occasioni per parte) non è stato per niente un risultato da buttare, alla luce poi del secondo tempo degli azzurri, giocato con il piglio giusto, a tratti spettacolare, oltre che redditizio.

La ripresa ha visto in campo un altro Napoli, il Napoli che conosciamo e che ha mostrato doti da grande squadra, oltre alla compattezza e allo spirito di gruppo con cui ha condotto la gara e tramortito l’avversario.

Subito in campo un Napoli deciso e spigliato (si vede che Sarri si sarà fatto sentire negli spogliatoi, soprattutto con Diawara, molto più reattivo e determinato, che va al tiro, accorcia, recupera palloni preziosi sin dall’inzio) e dopo un paio di affondi (e un pericolo scampato con tiro di Fred ben parto di Reina) e 10 minuti trova il gol con una invenzione di Insigne.

Al 56°Lorenzo sull’out sinistro in classico movimento si accentra in dribblig e impatta al punto giusto la palla per il tiro a giro, di interno collo per conferire la giusta forza (con la porta non vicinissima), traiettoria magica e palla al sette, che vanifica anche il generoso e atletico tuffo di Pyatov.

1-0 Napoli. E tripudio per i pochi, purtroppo, tifosi sugli spalti (la tasca a volte con tante gare ravvicinate non regge ed i prezzi ieri erano altini, tra le 2 gare casalinghe con Milan e Juventus)

Lo Shakhtar reagisce con veemenza al gol subito e il Napoli riesce a tenere botta con difficoltà, subendo il forcing avversario per qualche minuto, giusto il tempo di vedere l’ingresso di Allan in campo, al posto del protagonista Insigne (con qulche problemino al ginocchio alla vigilia e da preservare per la trasferta di Udine).

Allan conferisce nuova vigoria al centrocampo azzurro e Zielinski, spostato all’ala sinistra, non fa rimpiangere Lorenzo, anzi in quel ruolo diventa determinante, nonostante un gol clamoroso fallito a porta vuota su assist di Mertens, che “furtivamente”sbuca alle spalle del portiere su avventato passaggio all’indietro di Butko, ruba palla e serve sul piatto d’argento l’assist per la facile conclusione del compagno.Piotr con 7 metri di porta libera purtroppo alza troppo la palla , che va oltre la traversa.

Il Napoli si compatta in difesa ed è pungente di rimessa.

Entra Rog per Hamsik e l’onda d’urto delle ripartenze azzurre è ancora più devastante.

All’81° scambio rapido e spettacolare tra Zielinski e Mertens, con Dries che a occhi chiusi restituisce la palla a Piotr in area, mettendolo di nuovo in porta. Stavolta il polacco non sbaglia e trafigge il portiere.

2-0 Napoli !!!

Dopo 2 minuti arriva addirittura il 3-0 con Mertens che appoggia in rete di testa una deviazione del portiere dopo imperiosa “incornata” di Albiol su angolo battuto da Callejon.

3-0, partita in cassaforte. Esce Piotr ed entra Rui, alto a sinistra (che delizia il pubblico con una giocata di tacco e relativo tunnel a un avversario).

Finisce nel tripudio generale con una flebile fiamma di speranza ancora accesa.

#FNS

 

 

 
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