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Il Napoli perde l’imbattibilità in Campionato, ma resta in testa : 3-2 per l’Inter

Il Napoli perde di misura a S.Siro contro l’Inter 3-2, sfiorando a più riprese il gol del 3-3 nel finale, sciupando 4 grosse occasioni, ma resta in testa alla classifica con il Milan, a cui è toccata la stessa sorte a Firenze, prima sconfitta dopo 12 giornate di imbattibilità, con 10 vittorie e 2 pareggi.

La classifica si assottiglia in testa, le distanze, ampie, si riducono di 3 punti, con tutte le altre contendenti che riescono a portare a casa i 3 punti (Inter a -4, poi Atalanta -7, Roma -10, Piemonte e Fiorentina a -11, con la Lazio, unica squadra sconfitta – dai bianconeri – e nostra prossima avversaria al Maradona).

Una gara , la n.17 stagionale, che non a caso risulta un pò disgraziata, con gli azzurri sfortunati nel finale, che perdono anche Osimhen per una doppia frattura a zigomo e orbita a inizio ripresa dopo testata fortuita con Skriniar.

Gli azzurri hanno gestito male alcune situazioni tattiche previste e prevedibili della vigilia, non riuscendo a tenere botta nel finale del primo tempo, perdendo anche numerose palle in uscita, con passaggi e disimpegni errati, che hanno favorito la rimonta interista dopo il gol del vantaggio di Zielinski.

Nel tentativo di riprendere la gara hanno subito in contropiede la rete del 3-1 dopo un’ora di gioco, in maniera abbastanza banale e maldestra, il che ha tagliato un pò le gambe alla squadra, ripresasi solo con i tardivi ingressi di Mertens e Elmas negli ultimi 15 minuti.

Dries riapriva la gara con un eurogol (quello che gli vale la prima posizione in solitaria in testa alla classifica dei Top Scorer azzurri di tutti i tempi) a 12 minuti (+8 di recupero) dal termine.

Gli azzurri hanno sciupato poi ben 4 clamorose occasioni del 3-3, da ultimo con Dries al minuto 97, tiro a botta sicura su cross e giocata da fantascienza di Anguissa.

Prima sconfitta, ma non bisogna fare drammi, nonostante le preoccupazioni per il fastidioso infortunio di Osimhen e il mini-focolaio di Covid, esploso nella settimana precedente la sfida con l’Inter.

Ma veniamo alla gara, vibrante e combattuta per ben 98 minuti di battaglia.

FORMAZIONI e TATTICA

Spalletti dopo la sosta , con tanti elementi stanchi per i troppi impegni, recupera il solo Malcuit, ma riperde Ounas per infortunio muscolare.

L’allenatore toscano deve fare a meno anche di Demme-Politano e Zanoli, risultati tutti positivi al Covid.

Simone Inzaghi ha anche le sue defezioni, innanzitutto De Vrij, sostituito da Ranocchia al centro della difesa a 3, ma anche Sanchez e Dzeko non al meglio, che si accomoda inizialmente in panchina, dando spazio a Correa accanto a Lautaro dal primo minuto.

Spalletti non adotta particolari situazioni tattiche e preferisce non stravolgere il modulo base nè trovare accorgimenti con l’inserimento di pedine che, per caratteristiche, gli potrebbero dare una maggiore copertura.

Gioca Lozano per Politano, con Piotr titolare.

Spalletti sapeva bene delle difficoltà che avrebbe potuto incontrare sugli esterni, con Insigne e Lozano divisi dal doppio compito di affiancare Osimhen e consentire un minimo di copertura su Perisic e Darmian.

Ha cercato di sopperire con il pressing alto per cercare di ridurre le distanze tra i terzini e gli esterni offensivi azzurri, ma ovviamente il pressing non poteva durare per tutti i 90 minuti e quando è stato allentato la squadra è andata in difficoltà proprio sulle corsie laterali, soprattutto dal lato di Mario Rui, dal quale Darmian ha imperversato, creando scompiglio con l’aiuto di Barella, sfuggito a più riprese a Fabian Ruiz nella prima ora di gioco.

Come una partita a scacchi, il primo pressing si alzava con schermate ben precise.

Osimhen e a turno Lozano e Insigne su 2 dei 3 centrali (l’altro sull’esterno interista), Piotr sull’altro portatore di palla a inizio azione, Brozovic, Fabian su Barella, Anguissa su Calhanoglou, sugli esterni  Di Lorenzo-Perisic e Rui-Darmian.

Le schermate creavano poi un 1 vs 1 Lautaro-KK e Correa-Rrahmani.

Ma veniamo allo sviluppo della gara che dividerò in tronconi

I PRIMI 16 MINUTI SINO AL VANTAGGIO AZZURRO

Il pressing ideato da Spalletti funziona, il Napoli approccia bene e aggressivo.

I nerazzurri non riescono a uscire e il Napoli riesce a recuperare palla facilmente con la linea difensiva molto alta.

Solo 2 volte l’Inter riesce a uscire dal primo pressing, ma poi si perde sulla trequarti azzurra.

Unica occasione concessa per distrazione dopo fallo a centrocampo su Anguissa, con gli azzurri un pò ingenui, che lasciano spazio per protestare, cross di Perisic, Lautaro anticipa KK di testa, ma manda alto.

Al minuto 15 la prima falla a destra, con Darmian che imperversa nello spazio creatosi tra Insigne e Rui, il Napoli scala male le marcature, ma per fortuna Darmian calcia fuori dal limite.

Gli azzurri impegnati nel pressing e nelle marcature riescono a contenere bene, ma non a essere pericolosi.

Alla prima occasione, però, al minuto 16 il Napoli passa in vantaggio, con Piotr che ruba palla a Barella, scambia con insigne e Osimhen e il Capitano è bravo a trovare il polacco al limite, tiro di prima intenzione di collo esterno, che si insacca.

Napoli in vantaggio

7 MINUTI e l’INTER PAREGGIA

L’Inter reagisce d’impeto, ma KK sale sugli scudi e chiude ogni varco, con l’aiuto di Rrahmani.

Purtroppo alla prima vera distrazione gli azzurri vengono puniti : Lozano e Di Lorenzo consentono cross a Perisic lungo sul secondo palo per Darmian, con Rui che si accentra e scala in ritardo. Darmian mette in mezzo a volo da dentro l’area, sulla conclusione di Barella, KK colpisce con braccio attaccato al corpo e poi con la mano larga : rigore trasformato da Calhanoglou.

DAL MINUTO 25 al MINUTO 45

I peggiori 20 minuti della gara degli azzurri.

Le squadre si danno battaglia a viso aperto, l’Inter galvanizzata dal gol del pari alza i ritmi e tenta di metterci in difficoltà.

Soffriamo maledettamente sugli esterni quando non si alza il pressing e si perdono le distanze.

Rrhamani soffre un pò la velocità e la tecnica di Correa e viene ammonito un pò ingenuamente (e severamente), mentre KK continua a giganteggiare (nonostante il giallo rimediato sul rigore).

Il Napoli non cerca di rallentare il ritmo, anzi riparte appena può e le squadre si allungano un pò nei ribaltamenti di fronte.

Non un momento buono per gli azzurri, che sotto pressione, perdono sanguinose palle in uscita con Di Lorenzo (2), ma soprattutto con Rui (4-5) e Insigne (3), che consentono un pò di tutto sulla loro fascia.

Barella si sposta molto a destra, creando un’alteriore superiorità con Darmian, Fabian riesce poco ad opporsi e perde bussola e posizione.

D’altronde c’è poco da fare, con Anguissa e Piotr impegnati su Brozovic e Calha.

L’inter ha qualche corner e punizione dal limite, va al tiro con Lautaro (di poco fuori) e Barella (para Ospina).

Il Napoli però risponde, si rivede Lozano, fuori dal gioco per mezz’ora (non tanto per sue colpe) che ha 2 spunti pregevoli con cross che imbeccano Osimhen 2 volte, ma il nigeriano , impegnato sin dai primi minuti in duelli fisici con i centrali nerazzurri, non riesce a trovare la stoccata vincente di piede e di testa.

Sull’ennesima palla persa da Insigne nasce un corner a 2 minuti dal termine, con Perisic abile a infilarsi tra l’uomo sul primo palo e la traiettoria della palla, che spizza sul primo palo, con Ospina che per poco non riesce a compiere la miracolosa deviazione.

La palla è dentro e Inter in vantaggio 2-1 a fine tempo : brutta mazzata.

RIPRESA

Nessun cambio, il Napoli cerca il gol del pari.

Dopo nemmeno 10 minuti si fa male Osimhen, brutto colpo ed entra Petagna.

Gli azzurri nel tentativo di recuperare il punteggio si fanno infilare ingenuamente in contropiede dopo sviluppo di azione su corner, 60 metri di campo e oltre di Correa, non fermato da Fabian, con la squadra che rincula sino al limite dell’area, palla larga per Lautaro, sul quale Rui non chiude il tiro e diagonale rasoterra chirurgico dell’argentino che lascia poco scampo a Ospina.

Sul 3-1 Spalletti tarda i cambi, Mertens e Elmas entrano solo al minuto 73 per Insigne e Lozano.

Dries al minuto 78 sfodera l’Eurogol, con una delle sue parabole da fuori, palla sotto la traversa e gara riaperta.

Di minuti ne mancano ben 18.

Le occasioni arrivano e sono clamorose, ben 4 : per Dries (che cicca la deviazione in area da ottima posizione), colpo di testa di Rui deviato fortunosamente da Handanovic e poi da una rocambolesca traversa, per Elmas , che cincischia in area e non riesce a tirare da posizione favorevole e poi il tiro finale di Dries che ci poteva regalare il boato e invece ci fa uscire solo una jastemma gigante.

Finisce 3-2 per l’Inter.

Prima sconfitta, che brucia un pò.

La classifica resta molto buona, purtroppo dobbiamo fare i conti con l’infortunio di Osimhen e i casi Covid, alla vigilia dello Spartak, della Lazio e di 8 gare fondamentali ogni 3 giorni da qua alla sosta natalizia.

Calma e gesso, sangue freddo, non si deve perdere la bussola.

Uniti e compatti.

#FNS

 
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