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Il Napoli. decimato e svogliato, perde con il Lipsia 3-1

Dopo l’eliminazione in Champions e in Coppa Italia, il Napoli si presenta decimato e poco combattivo in EL, uscendo sconfitto 3-1 al San Paolo contro un buon Lipsia.

Basterebbe leggere il mio articolo post Atalanta per avere chiarimenti sulla prestazione del Napoli di ieri, una sconfitta preventivabile alla vigilia, o almeno possibile per le condizioni della squadra, decimata dagli infortuni e con una rosa ridotta all’osso da squalifiche e partenze a gennaio.

Turn over obbligato per Sarri, l’EL e la Coppa Italia erano un banco di prova utile per far giocare chi ha avuto meno spazio in stagione, ma chi ha giocato non lo ha fatto in maniera produttiva ed efficace.

Il 3-1 può essere risultato anche giusto per quanto visto sul campo per 90 minuti, anche se il gol allo scadere ha messo quasi certamente la parola fine sull’avventura europea.

Sarebbe semplicistico scrivere e sostenere che il Napoli ha snobbato l’impegno, soprattutto per l’andamento della gara.

Gli azzurri, pur giocando una gara poco accorta, sopratutto in mezzo al campo, erano riusciti a mantenere la porta inviolata nel primo tempo (soprattutto per demeriti degli attaccanti del Lipsia e delle loro infelici conclusioni, visto che si contano almeno 7-8 ripartenze potenzialmente pericolose dei tedeschi), ma ad inizio ripresa si sono ritrovati anche un pò a sorpresa in vantaggio.

Il gol di Ounas (contento per lui, meno di quanto la sua rete, bella e addirittura di destro, ha inciso sul risultato) ha risvegliato la squadra, che a quel punto ha creduto di portare a casa un risultato utile alla qualificazione.

L’errore grave di un Diawara ieri veramente imbarazzante (un asino in mezzo ai suoni per tutti i 90 minuti, oltre ad averci fatto prendere 2 gol) ha improvvisamente spento una lampadina che già funzionava ad intermittenza e che d’improvviso pareva avesse ripreso ad illuminare una speranza.

Diawara consegnava palla ai tedeschi sulla nostra trequarti, non chiudeva sul successivo cross, dopo che comunque i difensori avevano costretto il Lipsia a temporeggiare, e Werner ci puniva inesorabilmente a centro area. 1-1.

Gli ingressi di Rui, Allan e Insigne (cambi previsti e scientificamente concordati) non riuscivano a dare l’apporto sperato e la squadra si spegneva lentamente di nuovo, sotto le folate offensive dei tedeschi.

Anzi gli azzurri a 70°avevano l’occasione buona per il 2-1, con tiro di Insigne ravvicinato, che dopo rimpallo concludeva sul portiere da due passi.

Quindi, al netto di una prestazione poco convincente e di un errore evidente di Diawara, il Napoli a 15 dal termine era in partita e in gioco per la qualificazione, quindi non aveva snobbato proprio niente.

Un errore in linea di Maggio propiziava il vantaggio dei tedeschi al 74, con Poulsen che eludeva il fuorigico e si presentava solo davanti a Reina, salvo appoggiare al velocississimo e accorrente Bruma, sul quale Maggio non riusciva a recuperare la posizione.

2-1 Lipsia.

Assalto finale degli azzurri, disperato e tendente a ristabilire il punteggio, almeno per il 2-2 finale, ma un tiro di Diawara a una manciata di secondi dal termine con tutti gli azzurri in area di rigore su corner, lasciava una prateria al contropiede del Lipsia, che si involava verso Reina e Werner metteva a segno il gol del 3-1, la mazzata finale.

Dunque, aldilà di una prestazione poco attenta e convincente per tutti i 90 minuti, il Napoli si stava giocando le proprie possibilità almeno per quanto riguarda il risultato, ma una serie di errori hanno compromesso anche quello e la qualificazione.

Una considerazione, quindi, va fatta, aldilà delle scelte di obiettivo e conseguenti di formazione (entrambe obbligate) :

Il Napoli è una macchina da corsa quasi perfetta, ma per esserlo deve tenere tutti i pezzi originali del motore e correre con movimenti e sincronismi, sempre a 100 all’ora.

Senza qualche ingranaggio perde stabilità, diventa un’utilitaria, può perdere da chiunque, senza riuscire ad esprimere le sue potenzialità.

Appena calano ritmo e attenzione si perde, essendo tarata per ritmi elevati e sorretta da elementi che ieri non c’erano (alcuni assenti, altri con la testa).

Alcuni sostituti non sono stati all’altezza, nè ieri, nè nelle altre Coppe, ma sono giovani e concediamogli qualche attenuante, poi saranno loro, crescendo, a dimostrare se valgono qualcosa.

Il tifoso già non vorrebbe perdere nemmeno in amichevole, abdicare da 3 competizioni non è accettabile di buon grado, ma quest’anno va così, ci giochiamo tutte le carte sul Campionato, non so se basteranno, ma a questo punto dei giochi va così, non ci sono alternative e mi sembra anche una scelta giusta e condivisibile.

Non abbiamo alcuna certezza, ma provarci è diventato un dovere morale.

Non ho dubbi, tutti uniti verso l’obiettivo.

Dispiace sentir dire, soprattutto dai tifosi, che un secondo posto sarebbe un fallimento : in realtà vincere lo Scudetto sarebbe un’impresa e abbiamo deciso di tentarci, questione di scelte, che a questo punto della stagione diventano quasi obbligate.

Ce la siamo giocati con la rosa e gli uomini a disposizione, quello che si doveva e si poteva.

Sarri ha specificato “Cresceremo anche in Europa” e questa dichaiarazione ci fa ben sperare che il futuro del Mistersaròà a Napoli e con questo gruppo.

Per ora , però, abbiamo un presente in cui si dovrà battagliare, quindi la testa di tutti è sul presente.

Viverci il momento, d’altronde siamo epicurei, Figli del Vesuvio.

#FNS

 

 
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