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Un Napoli stanco non riesce a segnare all’Inter : 0-0 al S.Paolo

Il Napoli, stremato dalle fatiche per il triplo impegno ravvicinato, perde i primi 2 punti in Campionato e pareggia 0-0 al S,Paolo contro un’Inter onesta e ordinata, con un super Handanovic , che nega agli azzurri la gioia della 9^ sinfonia.

La stanchezza psicofisica imposta da un calendario assurdo (non solo per il Napoli, ma anche per le altre squadre italiane impegnate in Europa, come giustamente sottolineato dallo stesso Sarri) ci costringe al primo stop, con il tridente azzurro menomato da infortuni (Insigne recuperato all’ultimo momento dall’affaticamento muscolare) e gare ravvicinate di un certo spessore (Mertens il più stanco, senza sostituti plausibili), che hanno tolto un pò di lucidità agli azzurri.

Quindi uno stop che possiamo definire tranquillamente “targato Champions”, con 2 punti toltici dalla Coppa (e sono pure pochi sinora per fortuna).

Nonostante tutto il Napoli ci ha provato, giocando una gara difensiva ai limiti della perfezione (Icardi annichilito e fuori dal match, Perisic bloccato da Hysaj e dal gran lavoro in copertura sull’out destro di Allan e Callejon, che hanno dato una grossa mano all’albanese) e uno dei migliori primi tempi dell’anno, in cui è mancato solo il gol, grazie a una tripla prodezza di Handanovic e alla scarsa “verve” realizzativa di Lorenzo, che è andato al tiro in più occasioni  senza centrare lo specchio della porta.

I 13 tentativi degli azzurri (5 in porta con altrettanti miracoli del portiere nerazzurro) non sono bastati a perforare la porta dei nerazzurri, che in qualche occasione ci hanno pure provato (ottima parata di Reina su tiro ravvicinato di Borja Valero e palla salvata sulla linea da Albiol), rischiando di beffarci nel finale.

Una gara a tratti dominata, soprattutto nella prima frazione di gioco, con gli azzurri che nel secondo tempo hanno dovuto giocoforza dosare le energie, senza poter spingere sull’acceleratore per tutti i restanti 45 minuti, grazie anche ad una buona prova difensiva di squadra e di singoli della squadra di Spalletti.

Nonostante tutto Handanovic si è reso protagonista anche nella ripresa, su bolide di Zielinski e a una manciata di minuti dal termine su Mertens (deviazione miracolosa su tocco di Miranda ad anticipare il belga), ma tant’è, prendiamo per buono un punto, considerato che queste gare, quando non segni, rischi pure di perderle e di essere beffato.

Il pari vale in ogni caso a mantenere i 2 punti dall’Inter (e il primo posto in classifica, per quanto possa contare in questo momento), anche se le avversarie a 5 punti, accorciano, vincendo le rispettive gare dal pronostico pressochè scontato, la Juve di goleada a Udine (non con qualche difficoltà, era 2-2 e in 10 per l’espulsione di Mandzukic) e la Lazio in scioltezza con l’impalpabile Cagliari (3-0).

Anche la Roma rosicchia 2 punti agli azzurri, vincendo a fatica 1-0 a Torino sponda granata, anche stavolta grazie a una punizione di Kolarov (sono ben 6 i punti conquistati grazie al terzino, con l’1-0 di Bergamo).

La classifica recita così : Napoli 25, Inter 23, Juve e lazio 22, Roma 18 (con una gara in meno).

Il Napoli perde un record, quello del maggior numero di reti segnate, fermandosi a 26 e superato dalla Juventus, a quota 27, grazie al finale roboante (in termini di reti) ad Udine.

Gli azzurri, invertono la tendenza però e sono primi per minor numero di reti subite, 5 (al pari di Inter e Roma, con i giallorossi con una gara in meno però), con la Juve , solitamente imperforabile, che è a quota 9 gol subiti, 4^ difesa della A con Bologna e Sampdoria.

Con la formazione titolare il Napoli in stagione non ha mai subito gol :

a Verona uno (c’era Chiriches), a Ferrara 2 (c’era Maksimovic), con Atalanta e Lazio 1 (c’era Maggio).

In Champions invece , dove abbiamo preso 5 reti in 3 gare, Sarri non ha mai schierato l’11 titolare.

D’altronde con gli 11 titolari in campo sono 3 anni che il Napoli prende pochissimi gol, con media molto al di sotto di 1 a gara (siamo intorno allo 0,60-0,70).

Koulibaly e Albiol (perfetti anche con l’Inter, dopo la trasferta dell’Olimpico), Hysaj con la copertura di Allan e Callejon e Ghoulam in gran spolvero e in costante e progressiva crescita (miglior terzino d’Europa con Kolarov attualmente, come rendimento stagionale) offrono garanzie, pronti e maturi per consentire agli azzurri di tenere botta sino al termine dei giochi in Campionato, visto che in A da sempre prevale chi ne prende di meno (di solto noi ne facciamo molti, ma subiamo un pò troppo per il gran traguardo).

Siamo appena a un quarto di Campionato e di stagione, ma alcune considerazioni possono essere fatte più concretamente rispetto a quanto già era ampiamente immaginabile e preventivabile a inizio stagione.

Gli azzurri già non possedevano una rosa competitiva per il triplo impegno stagionale, soprattutto in considerazione del tanto sponsorizzato “patto Scudetto”, che sino ad ora ha prevalso con i migliori sempre schierati in Campionato, anche a discapito di un piccolo, ma significativo turn over in Champions (che ha avuto effetti negativi soprattutto nella trasferta di Karkhiv, unica gara in cui c’è abbastanza da recriminare sino ad ora e che non doveva essere fallita), dove è stato preferito schierare alternative, nonostante l’avversario a venire fosse il Benevento…e questo la dice lunga sull’obiettivo (reale o meno che sia).

L’infortunio di Milik e l’assenza di sostituti e di soluzioni alternative interne di pari livello (sento spesso dire che Sarri si dovrebbe inventare una soluzone come è successo con Mertens, ma un altro Dries in rosa non  lo teniamo, quindi c’è poco spazio alla fantasia) pesano e peseranno.

Milik ti faceva rifiatare Dries, senza alterare moltissimo il potenziale offensivo della squadra (un pò si, certo), senza snaturarla in ogni caso, oltre a garantire un cambio di modulo nelle gare da sbloccare e/o da recuperare,  con le 2 punte.

Senza alternative dobbiamo reggere sino a gennaio e probabilmente anche oltre (Inglese, buon giocatore, non è del livello di Mertens e nemmeno di Milik, quindi giocherebbe più o meno come Pavoletti, poco e niente), se non si interverrà sul mercato (qualora fosse possibile, visto che gli affari a gennaio difficile si facciano, se non strapagando giocatori normali, cosa che ci sentiamo di escludere non per mancanza di danari, ma per razionalità, a maggior ragione conoscendo il De Laurentiis pensiero).

Se si vuole tentare di reggere il ritmo in Campionato, senza alcuna garanzia di vittoria (ovvio), diventa obbligo uscire dalla Champions (l’EL a quel punto la si farebbe con la squadra B, almeno sino a marzo-aprile ai quarti , se si dovesse arrivare sin lì).

Non ci sono altre soluzioni.

Non condivido tra l’altro questa strategia, ma sarebbe l’unica via per cercare di perseguire l’obiettivo che si sono posti squadra e allenatore, che evidentemente ci credono o che comunque hanno optato decisamente per una scelta, perchè questo dicono i fatti (giusto o sbagliato che sia).

Prossimo turno (infrasettimanale, da superare come quello di mezzogiorno con fatica) col Napoli a Genova contro i cugini, gara da vincere ovviamente come quella successiva col Sassuolo, 2 tra le squadre materasso di questo Campionato, con Spal, Crotone, Verona, Cagliari, Udinese e Benevento.

Contro queste 8 chi ha ambizioni non puù lasciare un solo punto dei 48 in palio, o dovrà recuperarli altrove (in primis negli scontri diretti).

Juve e Roma avranno vita facile in casa contro Spal e Crotone, meno agevole per l’Inter in casa contro la Samp e per la Lazio a Bologna, 2 gare non scontate, almeno sulla carta.

#FNS

 

 

 
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1 Comment  comments 

One Response

  1. falco

    Handanovic : chist ce vuless al Napoli.

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