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Il Napoli perde col City, ma di misura : 2-1 all’Etihad

Il Napoli perde 2-1 a Manchester, una sconfitta più che onorevole, arrivata contro la squadra non so se più forte, ma sicuramente la più in forma di Europa, come gli azzurri d’altronde, seppur con un diverso tasso tecnico.

Sarri da “underdog”ha preferito giocarsi la gara “de visu”(o meglio “de membro”, come ha dichiarato), mettendola sullo stesso piano degli avversari, ma come accadde a Madrid (e purtroppo anche contro squadre inferiori sulla carta come Shakhtar e Spal), la spavalderia tattica non ha pagato.

Avere il coraggio o la “presunzione” di giocarsela con le stesse armi dell’avversario, che ti è tecnicamente superiore, si è dimostrato ancora una volta un quasi “suicidio”, visto che il Napoli senza interditori in campo (a riposo sia Allan che Rog) e senza il faro Jorginho (che poco avrebbe potuto aggiungere a quello che ha dato Diawara con ai lati Piotr e Marek), ha impacchettato la gara al City e regalato il campo nella prima mezz’ora, riuscendo nella sola impresa di non  prendere un’imbarcata e di mantenere in bilico la gara.

Il City nei primi 30 minuti con il tasso tecnico, in aggiunta al pressing alto e la corsa, ha annichilito gli azzurri, che ci hanno capito ben poco, sotto di 2 reti dopo appena 13 minuti, spaesati, imbarazzanti al punto di dare l’impressione di essere con la testa altrove.

Il Napoli di Sarri ha provato sulla propria pelle cosa vuol dire essere in balìa dell’avversario, sensazioni che in Campionato si riversano di solito sulla contendente degli azzurri, vittime del palleggio e della velocità di gioco dei partenopei.

Insomma giocartela ad armi pari con un avversario più forte di te non è stata un’idea brillante, a maggior ragione se l’esperimento era già stato testato con risultati più che deludenti in precedenza.

Piotr e Marek insieme, 2 mezzeali offensive, che poco offrono in fase di interdizione, non possono giocare contemporaneamente con questo tipo di avversari, che ti sono tecnicamente superiori, non si riesce a contrastare in mezzo al campo, a rubare palla, a rendere efficace e con i tempi giusti il pressing, vanificato già dal palleggio in velocità degli avversari.

D’altro canto la presenza dei 2 e la mancanza interdizione non è giustificata nemmeno  da un apporto offensivo che ti fa la differenza (sotto standard le loro prestazioni, a Madrid, a Karkhiv, ieri e addirittura contro la Spal).

Dopo 8 minuti iniziali di giro palla del City, con il Napoli che più o meno stava a guardare (senza soffrire e subire pericoli però), il primo gol del City :

- Zielinski si perde David Silva che si butta nello spazio in area ben servito da Sanè, cross dalla linea di fondo con Albiol che liscia la palla sul primo palo nel tentativo di anticipare Gabriel Jesus, palla che arriva a Walker solo in area (su cui non stringe Ghoulam, restando in posizione inutile). Tiro di Walker respinto da Koulibaly a due passi dalla porta e palla che arriva sui piedi di Sterling che appoggia facilmente in rete.

Errore a monte di Zielinski, che non vedrà David Silva per tutta la gara finchè è stato dal suo lato, imperfezioni di Albiol e (meno) di Ghoulam.

Il Napoli accusa il colpo, non riesce a regire e dopo poco arriva il raddoppio del City al 13°:

- respinta corta di Albiol di testa su cross lungo, errore di Raul e palla sui piedi di De Bruyne che crossa dalla destra. Albiol sbaglia pure la chiusura (stesso gol di Icardi contro il Milan, stesso errore di Bonucci che fa passare la palla) sul primo palo e palla comoda comoda al liberissimo Gabriel Jesus che la spinge in rete.

L’errore (doppio) stavolta è di Albiol (che poi farà comunque una buona gara) e 2-0 City.

Il Napoli ha rischiato un passivo pesante nei primi 30 minuti, più di un pizzico di fortuna ci ha salvato sul tiro di De Bruyne (che rimbalza sulla linea dopo aver colto la traversa) e sulla conclusione a botta sicura di Gabriel Jesus, stoppata sulla linea di porta da Koulbaly.

Il Napoli si è svegliato dal torpore al 33°, provando per la prima volta a imbastire qualche azione, ed ha avuto la possibilità addirittura di trovarsi sotto di un solo gol con il rigore concesso per evidente trattenuta di Albiol in area. Purtroppo Mertens lo calcia malissimo, non guardando la palla al momento dell’impatto (come fa spesso) e colpendola male schiacciandola con potenza sul terreno. Ne esce un tiro centrale che colpisce quasi Ederson.

Sul finale del tempo gli azzurri crescono, ma è soprattutto il City a mollare il piede sull’acceleratore dopo oltre mezz’ora giocata a ritmi vertiginosi.

La ripresa vede un Napoli più determinato e un City che abbassa leggermente il baricentro e il pressing, cercando di dosare energie e risultato, anche se pronto a colpire di rimessa o alla prima occasione propizia.

Al 57° esce Insigne per un affaticamento muscolare, fastidioso e doloroso (stanco dopo tante gare giocate sempre da titolare, anche in Nazionale) ed entra Allan, con Piotr, inesistente sino a quel momento, spostato nella insolita posizione di ala sinistra, con il Napoli che si mette quasi in una sorta di 4-4-2, con Callejon più accentrato accanto a Mertens.

Il Napoli (grazie anche alla freschezza e all’energia di Allan) gioca alla pari col City (in evidente calo fisico dopo aver dato tanto nel primo tempo) e gioca una ripresa su buoni livelli, come quasi sempre accade nelle seconde frazioni di gioco dall’inizio dell’anno (anche a Karkhiv dove perse).

Gli azzurri creano qualche occasione per accorciare le distanze, la più clamorosa con Hamsik , che a porta sguarnita centra Stones in disperato recupero.

Ghoulam, il migliore degli azzurri con Reina ieri (autore di 4-5 parate decisive, che hanno tenuto la gara in bilico sino al termine) comincia a spingere con continuità e in una delle sue discese in serpentina viene nettamente atterrato in area : rigore che a sorpresa calcia Diawara e trasforma di piattone con precisione (primo gol da professionista per lui).

Partita riaperta a 20 dalla fine, il Napoli ha l’occasione per pareggiarla con Mertens, lanciato perfettamente da Callejon in profondità verso la porta.

Dries , un pò stanco (non ha avuto molti spunti in serata) e pressato dai 2 centrali del City tenta il pallonetto, ma non gli riesce e la palla si perde sul fondo.

Ci prova anche Ounas (bene nei 15 minuti di partita, con 2-3 buone giocate), entrato al 78° al posto di un Hamsik poco redditizio e arruffone (molti gli errori del Capitano, oltre a poca interdizione in mezzo al campo).

Il Napoli ci spera sino al termine, grazie anche a 3 parate decisive di reina che lo tengono a galla, ma il gol del pari non arriva.

2-1 City.

Un risultato sulla carta che ci sta e che ha rispecchiato quanto visto in campo, anche se col 2-2 non avremmo rubato nulla, ma che complica il Girone per la vittoria dello Shakhtar in Olanda, contro un Feyenoord (che era in vantaggio eha avuto almeno la possibilità di pareggiarla con gli ucraini in 10 per gran parte della ripresa) sino ad ora “materasso”e che con ogni probabilità potrebbe perdere anche in Ucraina.

Ora gli azzurri sono chiamati all’impresa col City al San Paolo, anche un pari non sarebbe molto gradito (anche se terrebbe in vita gli azzurri sino alla fine dei giochi), con la flebile speranza che il Feyenoord faccia risultato a Karkhiv.

10-11 punti potrebbero non bastare per passare il Girone, solo vincendo le ultime 3 avremo la quasi certezza di qualificarci da secondi.

Lo Shakthar potrebbe giocare l’ultima in casa col City con gli inglesi già primi matematicamente, quindi c’è poco da fare calcoli e tentare di vincerle tutte.

Ora riposo e testa all’Inter, che dopo queste fatiche da calendario, non è proprio l’avversario giusto, ma con tutte le forze si dovrà tentare di batterlo e ne abbiamo senza ombra di dubbio le capacità anche dopo il “tour de force”.

#FNS

 

 

 

 

 

 
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