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Una perla di Hamsik ci tiene in corsa in Champions

Una perla del capitano, Marek Hamsik,  salva il Napoli in Turchia a Istanbul, regalandoci a 10 dalla fine il gol pareggio e tenendoci ancora in corsa nel Girone di Champions, mantenendo, tra l’altro, la testa, in coabitazione con il Benfica.

1-1 il risultato finale con i gol di Quaresma su rigore e di Hamsik, appunto.

Dopo la scellerata gara dell’andata al San Paolo contro i turchi, dove si poteva addirittura chiudere il discorso qualificazione e invece c’è stato un vero e proprio suicidio calcistico, gli azzurri non si potevano permettere di perdere in trasferta per non compromettere le possibilità di qualificazione.

In un periodo in cui, oltre alla assenza di un terminale, ci va un pò tutto storto, con errori difensivi individuali che si sono ripetuti con imbarazzante continuità, facendoci perdere 2 gare in Campionato e una in Coppa, era fondamentale non uscire sconfitti, anche per il morale.

Perdere questa gara, giocata per lunghi tratti con la giusta intensità, con la dovuta attenzione e concentrazione, sarebbe stato non solo immeritato, ma una mazzata tremenda per le ambizioni europee e per il prosieguo della stagione.

Per questo dobbiamo ringraziare 102 volte (i gol del capitano in maglia azzurra, a 2 da cavani e a 13 da Maradona) il nostro Capitano per averci tolto da questo imbarazzo e possibile tracollo.

Un gol alla Hamsik, un tiro a giro forte ed effettato di sinistro (sappiamo che Marek ha questa dote naturale, saper calciare con entrambi i piedi con uguale efficacia), da oltre il limite dell’area, che si è spento all’angolino alla destra del portiere Fabri, vanificandone il volo. Un gol tanto bello quanto fondamentale.

Ma veniamo alla gara.

Sarri conosce l’importanza di questa gara e la sua decisività e non tocca l’assetto difensivo, alternando solo Chiriches con Maksimovic (con Albiol, recuperato, ma ancora out, non avendo ancora la giusta tenuta atletica).

Torna in campo Jorginho e Sarri gli affianca Allan, nonostante la sua quarta gara consecutiva, per conferire un pò di peso al centrocampo, in una gara in cui ci sarebbe stato anche da battagliare e portare la croce.

In attacco , dopo le 2 giornate di squalifica in Campionato, torna Gabbiadini, con (ovviamente) Callejon e Insigne, preferito a Mertens dall’inizio (con Dries che ha giocato le ultime 4 a mille all’ora, smazzandosi anche da prima punta), con Dries preservato per spezzare in 2 la gara nell’ultima mezz’ora (queste almeno le intenzioni).

Gunes deve fare i conti con 2 assenze importanti, il terzino Erkin e il trequartista Talisca (giovane stella della squadra), ma recupera Inler e Hutchinson.

Come avvenuto al San Paolo, prescinde dal suo usuale 4-2-3-1 e sceglie un modulo speculare a quello azzurro, il 4-3-3, almeno dall’inizio.

Fabri tra i pali.

Difesa a 4, così modificata : Beck a destra (come al solito), Rodholfo centrale, insieme a Marcelo, con spostamento di Tosic a terzino sinistro, per sopperire all’assenza di Erkin.

3 centrocampisti : Inler-Hutchinson e Arslan.

Tridente con Quaresma a destra – Adriano (come al san paolo, confermato ala e non terzino) a sinistra e Aboubakar, preferito (come in tutte le gare di Champions) a Tosun (che gioca in Campionato) al centro.

Nel catino assordante della Vodafone Arena il Napoli scende in campo concentrato e senza lasciarsi condizionare, facendo tremare per tutti i 90 minuti i tifosi turchi.

Approccio convinto e determinato degli azzurri, che tengono palla, fraseggiano con precisione e tentano l’affondo nei primi 15 minuti, non correndo pericoli in difesa, grazie a una fase difensiva pressochè perfetta.

Dopo soli 2 minuti è Gabbiadini ad attaccare bene lo spazio in area, ma la sua deviazione sottoporta è debole e finisce tra le braccia del portiere.

Manolo, che è marcato dai 2 giganti brasiliani, fisicamente prestanti, ma molto lenti, ha il dovere di giocare sulla linea del fuorigioco per metterli in difficoltà e ci riesce all’11°, pescato da un perfetto lancio di Allan, elude il fuorigioco, controlla perfettamente la palla, se l’aggiusta, purtroppo sul destro, tiene bassa la palla, che non riesce ad angolare, tirando sul portiere, che (colpito) para di piede.

Occasionissima per portarci in vantaggio.

Attentissima la linea difensiva, alto il pressing e il baricentro, il Napoli ha il dominio del campo.

Il Napoli insiste e attacca, variando le fasce come sempre, e su un perfetto cross di Hysaj dalla destra, Callejon, libero in area, si coordina, ma impatta male la palla (un tantino alta), calciando alto da buona posizione.

Il Napoli guadagna 3 calci d’angolo e stringe in area l’avversario.

Il primo pericolo per gli azzurri  al 21°, per una palla persa in fase di impostazione, banalmente da Allan, con cross dalla sinistra che Aboubakar riesce ad impattare a centro area, ma la sua girata improbabile finisce fuori, anche grazie alla pressione di Koulibaly, che chiude su di lui.

Al 24° una svolta che poteva essere importante, si infortuna Tosic ed entra una punta Tosun :

con Gunes che arretra Adriano a terzino sinistro, sposta Quaresma all’ala sinistra dal lato di Hysaj e gioca con 2 punte, con Tosun deputato a coprire su Ghoulam in fase passiva.

Il Napoli inizialmente ne approfitta e aspettando che il Besiktas trovi la quadratura conseguente alle modifiche tattiche e di uomini, spinge sull’acceleratore, non riuscendo però ad infierire.

Sarri, con Ghoulam che ha più spazio con Tosun, per niente adatto ala marcatura, sceglie di attaccare con continuità dal lato sinistro, ma anche stasera Insigne non pare in giornata di grazia.

Dopo 30 minuti giocati molto bene, vanificati dal mancato gol del vantaggio, che stenta ad arrivare per mancanza di precisione (e del bomber) sottoporta, Il Napoli commette un errore difensivo e rischia la capitolazione.

Su cross dalla sinistra di Quaresma, Maksimovic non arriva sulla palla e sorprende Koulibaly, che si trova la palla all’improvviso sulla testa, la schiaccia male su Hutchinson, che si trova a battere a rete da distanza ravvicinata e per fortuna ci grazia, scheggiando il palo alla destra di Reina.

Ci va di lusso, 2 distrazioni e non subiamo gol, è già un passo avanti dal punto di vista della sorte.

Il Napoli dopo il pericolo scampato si disunisce, anche un pò stanco dopo 30 minuti giocati a ritmi vertiginosi e in costante pressing, e negli ultimi 15 minuti perde un pò distanze e precisione, con il Besiktas che non ne approfitta, arrivando solo una volta alla conclusione con Aboubakar dal limite (blocca Reina) e mandando qualche cross pericoloso in area.

Il tempo si chiude sullo 0-0, pareggio tutto sommato giusto, ma con gli azzurri che giocano (almeno per 30 minuti) nettamente meglio degli avversari.

Il Napoli parte nella ripresa con il piglio giusto e riprende il discorso , lasciato dopo la mezz’ora del primo tempo.

Insigne sembra maggiormente ispirato e serve dopo 5 minuti un perfetto e prezioso asist per Callejon, che si divora il gol del vantaggio a tu per tu con il portiere, defilato a destra in area, sceglie lo scavetto di destro, allargndo troppo la palla, che finisce mestamente sul fondo, ben aldilà del secondo palo.

Veramente impreciso Josè alla conclusione, stavolta abbastanza semplice. Ci riprova con un tiro a volo sul secondo palo dopo 5 minuti, con la palla che sibila altissima sopra la traversa.

Una sola squadra in campo nella ripresa, il Napoli, che crea tanto e non finalizza.

Dopo 18 minuti Sarri (credo dopo aver visto un movimento sbagliato di Manolo, che non attacca, come dovrebbe, il primo palo su cross di Ghoulam) sostituisce un gabbiadini, spesso molle e poco reattivo, con Mertens.

La scelta è giusta, almeno sulla carta, perchè Insigne appare in crescita, mentre Manolo sempre più inadeguato e avulso dalla manovra col passare del tempo. Inoltre Dries con la sua velocità potrebbe sorprendere i 2 lenti difensori centrali.

Dopo 3 minuti esce un Inler stremato (e ammonito) per Oyzakup, con il Besiktas che tenta di uscire dalla morsa azzurra schierando un trequartista offensivo al posto di un centrocampista.

Il Napoli insiste, ma non trova il gol, con Insigne che ha una ghiotta occasione su velo di Mertens, ma il suo tiro di prima intenzione finisce di poco alto sulla traversa, da ottima posizione al limite dell’area.

Il gol non arriva, nonostante l’enorme sforzo profuso e il Napoli subisce un paio di mischie in area, con turchi che reclamano su un paio di respinte ravvicinate degli azzurri.

Alla terza respinta ravvicinata, con Maksimovic che colpisce involontariamente la palla con la parte interna dell’avambraccio, l’arbitro decide di fischiare il rigore per i padroni di casa (chissà se lo avrebbe fatto in assenza delle due proteste precedenti, credo di no).

Batte Quaresma in maniera impeccabile, Reina intuisce, ma non riesce a deviare e Besiktas in vantaggio : 1-0.

Sarri manda subito in campo Diawara e Zielinski (per Jorginho e Allan), per rinvigorire l’azione negli ultimi minuti e tentare la disperata ed essenziale rimonta, dopo aver preso il gol dell’immeritato vantaggio e dominato per gran parte la gara.

Non passano nemmeno 3 minuti che il Napoli trova il gol con la prodezza di Hamsik : 1-1 e il Napoli avrebbe le carte in regola per vincerla.

Con l’aggressività di Diawara e le percussioni di Zielinski e un Mertens fresco il Napoli ci prova.

3 le occasionissime.

2 volte Mertens calcia malissimo da posizione congeniale (due conclusioni mosce e irritanti non da lui, figuriamoci con questa posta in palio), poi è Insigne a sfiorare il palo con il suo “tiroaggiro”, che quest’anno non ne vuole sapere di entrare, per la disperazione di Sarri che si getta a terra prendendo a pugni il terreno vicino la panchina, come tabbiamo fatto tutti noi tifosi (soffre insieme a noi, lui che per il Napoli ha sempre tifato sin da bambino).

Finisce 1-1, con pareggio meritato e con vittoria mancata.

Il Benfica batte  di misura in casa la Dinamo Kiev.

Il Girone vede il Napoli in testa a 2 gare dal termine a 7 punti con il Benfica (in svantaggio per ora nello scontro diretto con gli azzurri), Besiktas a 6 e Kiev a 1 solo puto.

Il Napoli, ovviamente, dovrà battere alla prossima la Dinamo Kiev al San Paolo, sperando che il Benfica vinca in Turchia.

A quel punto le 2 squadre a braccetto a 10 punti si qualificherebbero (col Besiktas a 6) e la sfida finale di Lisbona sarà valida solo per il primo posto, con gli azzurri che potrebbero arrivare addirittura primi non perdendola.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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