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Il Napoli travolge il Bologna : 6-0 al S.Paolo

La partita meritava un’attenzione particolare, non solo per l’attesa reazione dopo l’amara sconfitta contro l’Inter, ma per la classifica a questo punto del Campionato : i 3 punti erano decisivi per arrivare allo scontro  dell’Olimpico con il giusto margine di vantaggio, per mantenere il secondo posto e per giocarci quella gara mentalmente sgombri da macabri pensieri.

Avevo scritto “se si vince col Bologna si è a metà dell’opera”e la squadra ha mostrato di comprendere sino in fondo l’importanza di questa gara per l’intera stagione, una cavalcata eccezionale, emozionante, stancante, che alla fine ci ha tolto molte energie psicofisiche. Stare dietro la Juventus, per inseguire un sogno, ci ha stremati e quando il sogno è svanito capita di staccare momentaneamente la spina, ma l’importante era riprendersi e proseguire la strada intrapresa per non perdere quello che di buono avevamo costruito, attraverso il lavoro, il gioco e con la voglia di divertirci giocando a pallone.

L’obiettivo è stimolo, ma può essere anche fonte di scoramento nel momento in cui si realizza di averlo perso, nella vita, come nel calcio (che ne è specchio fedele) è sempre stato così, l’importante è esserne consapevoli per potervi porre rimedio e andare avanti.

Il Napoli, al contrario della gara di S.Siro – dove era sceso in campo preoccupato (mi è bastato vedere Sarri mangiarsi le unghie fino ai polpastrelli durante il riscaldamento prepartita con l’Inter, osservando i suoi ragazzi per percepire il nervosismo latente) e non certo aiutato dal gol lampo (irregolare) di Icardi – aveva il piglio giusto, la giusta concentrazione e la voglia di giocare una gran gara dal primo minuto e il risultato è arrivato, roboante, netto, tennistico.

Certo il Bologna non è stato avversario temibile e probante, ma ciò è anche  merito degli azzurri, visto che la squadra di Donadoni ha sempre mostrato serietà e abnegazione, togliendo punti a tutte le grandi (noi inclusi). La forza del Napoli, un Napoli dei  soprattutto tempi migliori, non poteva essere efficacemente contrastata, a prescindere dal pesante risultato finale e dai 3 gol subuiti dagli avversari negli ultimi 10 minuti.

E’ stato importante sbloccare presto il risultato, circostanza che ci è capitata raramente negli ultimi tempi, per acquistare rinnovata fiducia e non consentire al Bologna di difendersi a oltranza, visto che Donadoni aveva schierato un 4-5-1 molto abbottonato, con il chiaro intento di imbrigliare gli azzurri, come nella gara di andata.

Certo gli interpreti della squadra felsinea non facevano presagire l’impresa di Roma, dove pure al Bologna andò di lusso ( 3 pali e occasioni clamorose per i giallorossi), con Acqufresca unica punta, assente il contropiedista Rizzo, in campo il fantasma Constant, meno visto e visibile dell’ormai enigmatico Zuniga.

Il Napoli ha schiacciato l’avversario dal primo all’ultimo minuto, non abbassando mai ritmo e concentrazione, creando occasioni su occasioni, grazie alla verve di Mertens, Hamsik, Callejon; Jorginho…giocatori che sembravano in calo a S.Siro e che hanno dimostrato che nessuna condizione fisica precaria aveva intaccato le loro prestazioni, ma che si trattava solo di un transeunte blocco psicologico, comprensibile, dopo tanto peregrinare.

Felicissimo per le reti di Gabbiadini, che tanto ha penato in panchina durante la stagione, penalizzato dal modulo applicato dopo 3 gare e costretto a fare il vice Higuain , invece del compagno di Gonzalo in campo e che ha mostrato di saper adattarsi a fare la prima punta (lui che è una seconda punta) e di essere anche prolifico contro determinati tipi di avversari (intesi sia come squadra che come giocatori addetti alla sua marcatura).

Felicissimo per la tripletta di Mertens (e per lo splendido assist fornito a Manolo), altro pezzo di cuore azzurro, napoletano acquisito, in odore di meritato e, per me, scontato rinnovo, al contrario di una sparuta invidiosa stampa che lo ha sempre dato partente o in trattativa con altre squadre. Svegliarsi ogni mattina sul mare di Posillipo è una condizione di vita impagabile per Dries, ma evidentemente poco comprensibile per chi non conosce e apprezza la realtà della città, per ignoranza e un pizzico di invidia di troppo.

Esaltato dall’”orgasm assist” di El Kaddouri, un talento puro, cresciuto a dismisura, tecnica e fantasia da vendere, uno di quelli che vorresti che stesse in campo anche quando non c’è spazio e che Sarri ha voluto trattenere a tutti costi…speriamo anche per il futuro, anche se il modulo e lo spessore dei compagni di reparto lo penalizzano.

Omar, nome a noi caro, è uno che non si lamenta, un ragazzo che sprime felicità nelle giocate e nel tocco di palla, uno che entra in campo 5 mibnuti e crea magie, come diciamo a Napoli che “arrevota” anche in pochi sprazzi e spezzoni di gara, facendosi apprezzare e volere bene da tifosi e compagni.

Insomma il Napoli di Sarri c’è. è vivo e andrà all’Olimpico scevro da pesi e pensieri…e credo che anche in quella occasione (anche con il rientrante Higuain) potrà dimostrare a tutti come è bello giocare e divertirsi.

Ripropongo la classifica di gol e assist stagionale, visto che il set a zero di ieri, non solo ci consente di diventare nuovamente il miglior attacco della serie A, ma che ci candiada a superare con ogni probabilità il record (doppio) di reti stagionali del biennio Benitez (104). Siamo a quota 98 a 4 gare dal termine…ne bastano 7.

Balzo in avanti di 4 per Mertens (3 reti e 1 assist) e per Manolo (doppietta). Tassello importante per Elka, che pur giocando pochissimo, ha uno score di tutto rispetto, risultando decisivo in ben 11 occasioni.

Higuain 32+4= 36

Insigne 13+11 =   24

Callejon 12+8= 20

Mertens 11+7 =   20

Hamsik 7+7= 14

Gabbia 9+3= 12

El Kaddouri 3+8= 11

Allan 3+6= 9

Jorginho 0+6= 6

Valdifiori 0+2 = 2

Ghoulam 0+3 = 3

Albiol 1 +1 = 2

Chiriches 2 +0= 2

Chalobah = 1 +0= 1

Maggio 1+0 = 1

Lopez 1+1= 2

Hysaj 0+1 =1

FNS

 
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