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Il Napoli dei record resta in testa e ipoteca la Champions

Non sappiamo come andrà a finire, nè facciamo pronostici e valutazioni, ma quel che è certo è che il Napoli ha battuto uno storico record ieri col Carpi, ottenendo l’ottava vittoria consecutiva, superando il filotto di sette vittorie ottenuto la settimana scorsa e con il quale aveva eguagliato il risultato raggiunto dal Napoli di Maradona nel 1987-1988.

Ovviamente battere un record non è roba di tutti i giorni e non ti viene regalato, difatti gli azzurri hanno sofferto più del lecito per avere la meglio sulla matricola Carpi, che si è difeso in 11, creando un muro che è stato perforato grazie a un calcio di rigore di Higuain nella ripresa (per evidente atterramento di Koulibaly in area) e con gli avversari che avevano appena perso un mattoncino della muraglia alzata a protezione di Belec, restando in 10 per l’espulsione di Bianco.

Oltre a scrivere una pagina di storia, il Napoli di Sarri, ottenendo altri 3 punti preziosi, mette una seria ipoteca sulla conquista della Champions League, aumentando il distacco dal terzo posto, occupato sempre dalla Fiorentina, di altri 2 punti e portandosi a +10 sulla terza piazza, riducendo il Campionato di altre 4 giornate almeno con la consapevolezza che solo una improbabile “Waterloo” potrebbe invertire l’ordine delle cose.

Gli azzurri diventano gli artefici del loro destino, dovranno restare concentrati e giocare come sanno per portare a termine la stagione con l’obiettivo Champions in tasca, dovranno essere sgombri da pensieri macabri e ossessivi, continuare a lavorare a testa bassa, con umiltà e dedizione, non pensando a nulla se non alla prossima gara, ai prossimi 3 punti, perchè ogni gara vale tanto, compresa quella di sabato prossimo, dopo la quale resteranno ulteriori 39 punti a disposizione.

La Juventus dei record, quella delle 14 vittorie consecutive, dopo aver battuto, come da semplice pronostico, anche il Frosinone resta in scia , a 2 punti, con la gara casalinga a disposizione per cercare di superare gli azzurri, ma che, in caso di vittoria, come detto, non muterà di molto le possibilità di raggiungere l’obiettivo più ambito.

Fiorentina (a meno 10) e Inter (a meno 11) perdono ulteriori 2 punti, impattando a Bologna e Verona, dimostrando di non possedere, non solo a livello numerico, le stesse velleità delle prime 2.

L’Inter dei miracolosi 1-0, conquistati grazie alle parate di Handanovic e alla tenuta difensiva, con un Miranda straordinario, ha mostrato tutte le sue debolezze nelle ultime gare, crollando con 3 gol subiti (tutti su calcio da fermo) senza il perno difensivo (ieri Miranda era squalificato), allontanandosi sempre più dalla vetta. Era solo una questione di tempo e tutte le pecche del gioco dei nerazzurri sono venute a galla, come pronosticato.

La Fiorentina, pur praticando un bel gioco, non avendo una rosa ampia e con gli 11 titolari un pò stanchi, si è man mano afflosciata, perdendo punti preziosi e dimostrando di non essere ancora pronta per giocarsi lo Scudetto.

Qualche segno di risveglio per la Roma, alla terza vittoria consecutiva, 2-1, anche fortunoso, contro la Samp all’Olimpico, ma a ben 12 punti di distacco dagli azzurri.

Si è creato un solco non indifferente tra le prime 2 e le altre, in lizza per la terza piazza, ma è ancora presto per fare valutazioni e soprattutto per credere che la partita di sabato con la Juventus sarà decisiva.

Con 39 punti restanti e, soprattutto, con le Coppe europee alle porte, tutto può accadere e, anzi, proprio la permanenza o meno di una delle due contendenti in campo europeo, potrà dire molto sul prosieguo del Campionato, anche in caso di vittoria degli azzurri a Torino.

Un terzo dato importante è arrivato dalla giornata di ieri, la conquista della seconda piazza da parte degli azzurri per quanto concerne i gol subiti. I 3 gol presi dall’Inter consentono al Napoli di ottenere la seconda piazza, posizionandosi dietro la Juventus a quota 15 gol subiti (con la propria porta inviolata anche a Frosinone), restando a 19 reti e superando l’Inter, a quota 20. Al termine dei giochi sono numeri che possono contare, anche parecchio.

Nessun sussulto per quanto riguarda i gol segnati, ormai 53 e 78 in stagione, con Higuain alla perla 24 su 24 gare (capocannoniere della serie A e anche europeo), stavolta con il calcio di rigore, non proprio facile per il Pipita, che dimostra una ritrovata freddezza anche dagli 11 metri. Il Pipita resta saldamente in testa nella speciale classifica di gol e assist stagionali, portandosi a quota 30.

Higuain 26+4= 30

Insigne 11+11 =   22

Callejon 10+7= 17

Mertens 8+5 =   13

Hamsik 6+6= 12

El Kaddouri 2+6= 8

Allan 3+5= 8

Gabbia 6+2= 8

Jorginho 0+5= 5

Valdifiori 0+2 = 2

Ghoulam 0+2 = 2

Albiol 1 +1 = 2

Chalobah = 1 +0= 1

Maggio 1+0 = 1

Lopez 0+1= 1

Chiriches 1 +0= 1

La gara di ieri era considerata facile solo  sulla carta e per il nome dell’avversario, ma sapevamo tutti che poteva essere insidiosa, Sarri in primis, e così si è rivelata.

Tipica partita da sbloccare e chiudere in fretta, che, in caso contrario, avrebbe potuto creare deleteria ansia e difficoltà a reggere sotto il profilo nervoso.

Il Napoli , a dir la verità, ci ha provato subito, ben 3 le occasioni per Higuain nei primi 15 minuti e gioco puntualmente allargato sulle fasce nel tentativo di trovare una breccia nel muro difensivo avversario, sempre chiuso con 5 uomini stretti, protetti dai 3 centrocampisti, e due punte per le quali c’era poco da sperare in ripartenza, lasciate a praterie di distanza dal resto della squadra, impegnata solo a difendersi.

Le difficoltà trovate nel girare velocemente la palla con spazi stretti e intasati potevano essere superate solo sbloccando la gara, rimasta sullo 0-0 al 23° , grazie agli arbitri, che in 5 non vedevano la netta trattenuta su Callejon in area.

Callejon è stato il più dinamico e pericoloso, provandoci per ben 4 volte, ma i suoi tempestivi inserimenti in area, non erano premiati dalle conclusioni (ben 3 di testa, non proprio il suo pezzo forte), finite al lato dai pali di Belec.

Higuain, come all’andata, restava spesso imbottigliato al centro tra 3-4 avversari, Insigne non aveva la stessa precisione delle ultime gare nella conclusione, Hamsik non brillava per autorevolezza palla al piede, e, nonostante lo sforzo profuso e la decina di palle gol create, gli azzurri non riuscivano a perforare la difesa avversaria.

Insomma quel che era la paura della vigilia si è mostrata nella sua interezza, tant’è che Sarri, pur consapevole delle difficoltà, non sarà stato felicissimo del primo tempo, non solo per le occasioni create e non fruttate, ma anche per il ritmo non sempre incessante della squadra.

Nella ripresa il Napoli è partito forte e determinato, sfiorando la rete con Higuain (prota girata e parata di Belec) e Koulibaly (deviazione alta su angolo a non più di 2 metri dalla porta) e trovandola, regolare, con un tocco, dopo perfetto taglio, di Callejon, ma annullata dall’arbitro su segnalazione del guardialinee (la posizione era regolare, seppur difficile da valutare, come quella del gol, invece convalidato, ma irregolare, di Morata a Verona col Chievo sette giorni fa).

Tra il 57° e il 67°i minuti decisivi : prima l’espulsione di Bianco, poi il rigore trasformato da Higuain, con Mertens subentrato a Callejon.

Il Napoli controlla sino al termine, sfiora la rete del 2-0 e corre un paio di rischi, per un passaggio corto di Koulibaly a Reina all’indietro di testa (bravissimo Pepe ad uscire tempestivamente) e per un sinistro di Lasagna da fuori area che si abbassa oltre la traversa.

Finisce 1-0 e tutti contenti, si riprende a cantare e si inizia la settimana che precede una gara attesa da tutti, ma come detto, che non sarà decisiva.

Il Napoli dovrà solo stare sereno e giocare come sa, poi tutto è aperto, nulla è precluso.

Andremo allo Juventus Stadium senza tifosi e con un ambiente ostile, a nulla valgono le assenze (Chiellini, Caceres, Khedira, Asamoah e Mandzukic per i bianconeri), sereni, concentrati, determinati, poi quel che sarà sarà…giocare e combattere.

#FNS

 

 

 

 

 

 

 
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