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Un Napoli settebellezze ancora capolista

Un Napoli determinato e cinico offre una prova di grande maturità ed espugna l’Olimpico, battendo con un secco 2-0 la Lazio, con reti, manco a dirlo, di Higuain e di un Callejon in forma strepitosa.

L’ostacolo era quello dei più duri, non solo perchè la Lazio era stata la nostra peggiore avversaria  dello scorso anno (insieme al Bilbao e al Dnipro), ma soprattutto perchè la squadra di Pioli, seppur con tante defezioni, ha sempre mostrato di saper reagire alle difficoltà con carattere ed, inoltre, perchè era imbattuta in campionato dal 4 dicembre scorso (sconfitta all’Olimpico con identico risultato di ieri 2-0 dalla Juventus), dato che in pochi hanno sottolineato, ossia da ben 9 gare (4 vittorie e 4 pareggi) e da circa 2 mesi, sconfitta solo un’altra volta all’Oliompico dall’inizio della stagione (dal Milan).

Gli azzurri erano chiamati a una prova di carattere e di cuore, oltre a dover giocare come sanno, per superare questa prova veramente probante e che grazie a loro si è rivelata meno difficile del previsto. Difficile dire se le assenze hanno davvero pesato o se il Napoli ha, come spesso accade con tutti gli avversari, ridimensionato le potenzialità dei biancocelesti con uno strapotere nel gioco da non sottovalutare.

Certo se non perdi da 2 mesi non si può certo dire che l’avversario era in crisi, quindi molti meriti sono degli azzurri.

La vittoria di ieri, la settima consecutiva, non solo consente al Napoli di Sarri di eguagliare il record del Napoli di Bianchi e della Ma.Gi.Ca. dell’87/88 (che domenica si spera di superare), ma ci permette di restare in testa alla classifica in un turno sulla carta sfavorevole agli azzurri, con tutte le dirette concorrenti per il podio impegnate contro avversari abbordabili, la maggior parte da affrontare tra le mura amiche.

I 3 punti pesano ancor di più perchè le altre hanno rispettato il pronostico, seppur con vittorie stentate e striminzite sia dal punto di vista del punteggio che del gioco e le distanze dalle avversarie restano invariate con una giornata in meno da disputare :

-la Juventus ottiene la sua vittoria consecutiva n.13, un record notevole, battendo con un autorete di De Maio, in casa, un Genoa coriaceo e battagliero, che ha messo in difficoltà i bianconeri, apparsi un pò stanchi (perchè rincorrere alla fine riduce le energie psicofisiche, soprattutto quando ancora non si riesce a raggiungere l’obiettivo, nonostante l’enorme sforzo profuso). I bianconeri, in ogni caso, riescono a spuntarla e ad ottenere 3 punti preziosi per restare in scia agli azzurri, seppur con una vittoria “sporca”, come l’ha definita Allegri, che è costata anche la perdita per un lungo periodo di Caceres (tendine d’achille), che si aggiunge alle defezioni di Khedira (inforunio muscolare), di Mandzukic e Asamoah (che difficilmente recupereranno per la sfida contro gli azzurri).

- Vincono di misura in casa anche la Fiorentina sul Carpi (al 93° con un eurogol del nuovo acquisto Zarate) e l’Inter, che ritorna a vincere con il solito 1-0 contro un Chievo che, come da me pronosticato, riuscirà ad ottenere pochi punti da qui alla fine del Campionato. Ma le due avversarie per la Champions restano a debita distanza, rispettivamente di 8 e 9 punti dal Napoli, il che non è garanzia di nulla a questo punto del Campionato, ma riduce il numero di partite utili per raggiungerci da qui alla fine, almeno portandole a 12 (se non di meno), rispetto alle restanti 15.

Seconda vittoria consecutiva anche per Milan e Roma, che restano a -12 e -14 dal Napoli, ottenute da Spalletti contro il Sassuolo dell’ex giallorosso Di Francesco e da Mihailovic sul derelitto Palermo, stravolto dalle manie di Zamparini.

La vittoria di ieri è stata importante anche perchè siamo riusciti a non prendere gol (contro un attacco di tutto rispetto come quello formato da Anderson, Klose e Candreva), dopo 7 gare in cui non eravamo riusciti a mantenere inviolata la porta di Reina, altro dato che risulterà importante alla fine dei giochi, perchè storicamente chi prende meno reti è poi destinato ad ottenere un risultato di prestigio.

Siamo la terza difesa del Campionato, con 19 reti subite, dopo la Juve a quota 15, che ha superato l’Inter, a quota 17.

Lo score realizzativo degli azzurri, di contro, schiaccia tutte le avversarie, 52 reti in 23 gare, e 77 in stagione, che mostrano lo strapotere del gioco dei partenopei, senza lasciare spazio a commenti di sorta.

Higuain, di nuovo a segno ieri (non sappiamo se di ritrovato addominale, di zizza o di stemma di pasta Garofalo…basta che la palla è trasut), regolare come la medicina necessaria a purgare l’avversario di turno, è ormai inarrestabile con 23 centri in altrettante gare, tant’è che la classifica dei cannonieri della serie A può già essere messa in archivio e sarebbe opportuno considerare solo quella della Scarpa d’Oro europea, con Gonzalo che se la gioca con Cristiano Ronaldo, Messi, Suarez, Neymar, Lewandowski e Aubameyang.

Assist e gol anche per Callejon, che corre come un matto dall’inizio della stagione e invece di mostrare segni di stanchezza, sorprende tutti, diventando decisivo anche in fase offensiva, segnando gol preziosi e determinanti per le vittorie, oltre a primeggiare, come al solito, in fase difensiva, con la sua proverbiale bravura nel recuperare palloni e coprire la fascia a protezione del terzino e del centrocampista di centro destra.

Non smette di stupire Insigne, autore di un altro strabiliante assist per Callejon, in occasione del bellissimo gol a pallonetto del 2-0, che già dopo nemmeno mezz’ora ha chiuso virtualmente e poi di fatto la gara.

Ecco la classifica di gol ed assist stagionale aggiornata, con i 3 attaccanti titolari sugli scudi e sul podio, ma con altri 13 elementi della rosa che hanno contribuito a questo inarrestabile cammino. Manca all’appello il gol di Koulibaly, ieri preso di mira da insopportabili e deprecabili cori razzisti dalla solita fetta di stupidi (un pò tantini) dell’Olimpico, sponda laziale. Ma arriverà anche il premio per il “gigante buono” :

Higuain 25+4= 29

Insigne 11+11 =   22

Callejon 10+7= 17

Mertens 8+5 =   13

Hamsik 6+6= 12

El Kaddouri 2+6= 8

Allan 3+5= 8

Gabbia 6+2= 8

Jorginho 0+5= 5

Valdifiori 0+2 = 2

Ghoulam 0+2 = 2

Albiol 1 +1 = 2

Chalobah = 1 +0= 1

Maggio 1+0 = 1

Lopez 0+1= 1

Chiriches 1 +0= 1

Ma veniamo alla gara :

Sarri deve fare a meno degli squalificati Hysaj e Allan, i due perni della fascia destra, sostituiti da Lopez e Maggio e concede un turno di riposo a Ghoulam, preferendogli il più fresco e più attento in fase difensiva Strinic, sapendo che sarà quello il lato dove attaccare di più, da coprire in fase divensiva per la pericolosità delle ali avversarie, Anderson e Candreva, che si alternano su quella fascia.

Pioli deve fare a meno di molti elementi, tra infortunati e squalificati,  (De Vrij, Bisevac,Braafheid e Radu in difesa, Biglia e Cataldi in mezzo al campo, Milinkovic Savic e Matri in attacco, oltre a Kishna, con Djordjevic non in buone condizioni) e schiera un 4-3-3 speculare a quello di Sarri.

Il Napoli parte forte e determinato, sfiora il gol del vantaggio con Higuain dopo 6 minuti (servito da un passaggio avventato all’indietro di Basta, chiama Marchetti alla ottima parata sul primo palo) e alza subito il pressing, mettendo a dura prova la tenuta della Lazio.

Gli avversari si rendono pericolosi soprattutto sugli esterni, con Candreva e Anderson che riescono ad avere la meglio su strinic e Maggio in qualche occasione, ma che trovano pronti Albiol e Koulibaly a respingere i loro cross in area.

Nel giro di poco meno di 5 minuti, tra il 23° eil 27° il Napoli, con estremo cinismo, colpisce due volte e mette in cassaforte il risultato.

Ci pensa prima Higuain , servito da Callejon, imbeccato da un perfetto lancio di Jorginho in area, a battere marchetti da pochi passi e mettendo la palla in rete dopo rimpallo ravvicinato. Poi è Callejon, scattato in posizione regolare con uno dei suopi tipici tagli, a beffare Marchetti con un pallonetto, su asssit al bacio di Insigne.

La Lazio, tramortita dall’uno-due degli azzurri, non riesce più a reagire e al 38° perde anche Candreva, il più pericoloso dei suoi, per infortunio.

Il Napoli controlla la gara, abbassa il ritmo e chiude la prima frazione sul 2-0.

Nella ripresa gli azzurri tentano di gestire la gara, correndo qualche pericolo, ma neppure tanti, riescono a non subire gol e portano a casa la vittoria, non spingendo sull’acceleratore, anzi facendo riposare anche Insigne e Higuain, sostituiti da Mertens e Gabbiadini.

La Lazio non aveva nelle corde la rimonta e, fatta eccezione per 2-3 occasioni create non si rende molto pericolosa.

Strinic e Maggio riescono a contenere Anderson e Keita con il prezioso aiuto di Koulibaly e Albiol, con il primo che gioca una bella gara, con interventi difensivi anche spettacolari, ai quali ci sta abituando con continuità, fatta eccezione per due licenze in fase di disimpegno che mettono apprensione e concedono due palle gol agli avversari ed il secondo che ormai da qualche gara non sbaglia una palla che è una, disputando gare ai limiti della perfezione, con un’attenzione al di sopra dei suoi standards (forse sui calci da fermo, un pò il suo tallone di achille, deve essere un pò più attento).

Eravamo un pò in apprensione per la presenza, tra l’altro contemporanea, di Lopez e Maggio, con David che ha giocato una partita di sacrificio e molto concreta e Maggio, che pur soffrendo a tratti l’avversario diretto, ha tenuto con generosità e non ha demeritato.

Bravi come sempre Jorginho e Hamsik nel cucire il gioco e nella fase difensiva, spettacolari a dir poco i 3 attaccanti, che ormai si trovano a memoria.

Insomma altri 3 punti importanti e grande prova di maturità, con la testa al nostro prossimo avversario, il Carpi.

#FNS

 

 

 

 

 

 

 

 
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