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Il Napoli passa a Varsavia 2-0 in EL : sfatato anche il tabù trasferta

Il Napoli passa a Varsavia, un 2-0 secco, meritato, che poteva assumere proporzioni ancor maggiori contro un avversario di categoria nettamente inferiore, ma domato da una squadra azzurra che è scesa in campo con un turn over cospicuo, ma con lo spirito e l’atteggiamento giusto.

I gol di Mertens (addirittura di testa) e di Higuain (uno spot per il calcio), subentrato nella ripresa, consentono al Napoli di tenere la testa del girone, a pari punti con un sorprendente Midtjylland (ho imparato a scriverlo), corsaro a Bruges contro la deludente compagine belga (3-1 per i danesi), ma per il momento al primo posto per una differenza reti che non lascia spazio a interpretazioni di sorta, un +7, frutto di 7 reti segnate e zero subite.

Il girone, che sulla carta non era problematico, si sta rivelando più agevole del previsto, grazie ad un atteggiamento positivo e propositivo della squadra, che è scesa in campo con il massimo impegno e tanta abnegazione, non lasciando nulla di intentato e battendo avversari inferiori, come da copione.

Sembrerebbe tutto scontato, ma come accaduto spesso in passato i passi falsi, anche con squadre non trascendentali ci sono stati, a causa di un atteggiamento superficiale della squadra (come nella trsferta di Berna lo scorso anno, addebitata al turn over, ma, in realtà, figlia di presunzione e scarso impegno).

La gara di Varsavia, oltre che per la classifica del girone, era attesa  soprattutto quale esame trasferta, dato che sino ad ora il Napoli è stato stato convincente in casa, ma un pò claudicante nella versione esterna, contro avversari non trascendentali come Sassuolo, Empoli e Carpi, tre prove negative per vari aspetti e non solo per i risultati non ottenuti (2 miseri punti, frutto di due pareggi e una sconfitta).

Ebbene, nonostante il primo giustissimo turn over applicato da Sarri, con il cambio di ben 6 elementi rispetto alla trionfale vittoria contro la Juventus e rispetto a quelli che potrebbero essere considerati, almeno sulla carta, i titolari, il Napoli ha affrontato la gara con il piglio giusto, dimostrando di saper imporre il suo gioco anche fuori delle mura amiche, in attesa di un impegno probante come quello di San Siro domenica.

Fuori alcuni pezzi da 90, come Reina, Hamsik e Higuain, ed anche alcuni elementi che potevano sembrare imprescindibili come Hysaj, Jorginho e Albiol, oltre Insigne infortunato, i sostituti non hanno fatto rimpiangere i titolari :

Gabriel, poco impegnato, ma attento tra i pali e bravo nello svolgere l’ordinaria amministrazione (al debutto stagionale ed anche europeo);

Maggio che ha fatto come sempre il suo dovere, attento in fase difensiva contro avversari poco problematici e un’ala sinistra (Kukmarcszcik) che gli ha dato pochi grattacapi, pur mostrando i consueti limiti in fase offensiva;

Chiriches, che aveva perso il posto da titolare, complice un rendimento sopra le righe di Koulibaly, ha mostrato ottima tenuta difensiva e sicurezza, oltre piedi educati, con cui ha sbrogliato situazioni intricate, impostando bene l’azione palla al piede. Per la prima volta in coppia con Koulibaly, con dubbi (anche da parte di Sarri che li segue ogni giorno sul campo di allenamento) di tenuta per le caratteritiche di entrambi, fugati da una prova gagliarda, seppur poco significativa per la pochezza degli attaccanti avversari (da rivedere contro attacchi migliori).

Valdifiori, in difficoltà in questo inizio di stagione, sia a livello di tenuta fisica che a causa del cambio di categoria della squadra in cui gioca, a 29 anni e dopo una carriera in squadre di rango inferiore, ha mostrato progressi evidenti, smistando con maestria la palla, fornendo assist e ottime palle su azione manovrata e sui calci piazzati, e tenendo botta in fase difensiva. La condizione ancora non è al top e in alcuni frangenti è emersa una certa lentezza di esecuzione, ma continuando su questa strada ha margini di miglioramento elevati.

David Lopez non ha sfigurato, nonostante una tecnica individuale deficitaria conclamata (sia nello smistare la palla, che nel tiro…”non è arte sua”), ma tanta corsa, sacrificio e una fase di interdizione positiva, con tante palle recuperate.

Gabbiadini non ha, invece, giocato una gran gara, spesso in ritardo e poco reattivo in area di rigore, ha mostrato una condizione fisica non ottimale, forse anche a causa dellle poche gare giocate, ma per quanto mi riguarda (anche Sarri la pensa così) per la poca attitudine a giocare da punta centrale con due ali larghe. Non è proprio la sua posizione ideale, ma renderebbe di più al fianco di un’altra punta, perfetto per caratteristiche per giocare insieme al Pipita, visto che anche da attaccante esterno rende poco, lontano dall’area di rigore.

Bravi ovviamente anche i “titolari” utilizzati e ancor di più chi è entrato in campo dalla panchina:

Koulibaly, ha confermato il suo stato di forma smagliante e che è veramente un osso duro da superare, a prescindere dall’errore grave a partita che commette (anche ieri passaggio all’indietro alla cieca, per fortuna senza conseguenze come contro la Juventus. Episodi che ti possono segnare, se deleteri e punitivi, anche dal punto di vista psicologico e che, come accaduto in passato, possono vanificare il buon rendimento di un’intera gara e far perdere autostima e fiducia da parte dell’allenatore, sino alla perdita del posto).

Ghoulam ha disputato una gara timida, non eccellente in fase difensiva e poco esaltante in quella offensiva, pur non demeritando.

Allan, sempre positivo e battagliero, ha giocato una buona gara, pagando un pò lo scotto della stanchezza, sopperita dalla gran generosità, con qualche pausa, qualche palla persa e due gol divorati, solo davanti al portiere.

Callejon, superlativo e in stato di forma eccezionale, non ha mollato di un centimetro, fornendo 3 assist al bacio (quello per il gol di Mertens, e due eccezionali per Allan nelle occasioni dei gol falliti dal brasiliano).

Mertens ha segnato la sua terza rete europea, addirittura di testa, non proprio il top del suo vasto repertorio, disputando dopo la rete una buona gara, dopo una prima frazione di gioco negativa, in cui non gli è riuscito pressocchè nulla, tante palle perse, dribbling poco efficaci e azioni offensive vanificate, incluse due palle gol.

Un applauso ad El Kaddouri, veramente impressionante nello spezzone di gara finale, giocatore di classe superiore, cresciuto molto sia dal punto di vista fisico che tattico, elemento di cui non ci dovremo privare mai, per il presente e per il futuro. Può agevolmente giocare da trequartista e da mezz’ala sinistra (come vice Hamsik), senza far rimpiangere nessuno…anzi.

Non ci sono parole, invece, per il gol di Higuain, solo brivi e occhi lucidi e sgranati per l’ennesima perla del Pipita, un gol fenomenale (fatti fuori 5 avversari e palla nel sette a giro), che entra di diritto nei gol più belli di sempre in maglia azzurra (non solo i suoi) e nella sigla dell’Europa League. Rete che conferma non solo la classe del Pipita, giocatore di caratura superiore, ma che dovrebbe far riflettere chi aveva messo in dubbio le sua qualità da Campione, obnubilato dai rigori sbagliati e qualche occasione (decisiva) mancata di troppo nel finale della scorsa stagione. A conferma della poca obiettività di troppi tifosi azzurri, oscillanti come una bandiera e sputasentenze in base al solo risultato della squadra. Per non parlare dei soliti soloni e opinionisti, calcisticamente ignoranti.

Insomma il turn over, soprattutto con questi avversari, poteva essere fatto e ha dato i risultati sperati, anche grazie all’atteggiamento mentale della squadra, come avevo anticipato in sede di presentazione della gara e come è in realtà accaduto.

La conferma più piacevole di questo inizio stagione è proprio Sarri, allenatore capace, tatticamente preparatissimo e uomo di campo, ha dimostrato di essere anche eclettico e di saper leggere le gare. Ha fatto seguire i fatti alle parole, non solo per quanto riguarda l’atteggiamento della squadra sul campo, conferendo le giuste motivazioni, ma cambiando il modulo di gioco a seconda degli avversari, degli interpreti utilizzati e del momento della gara, non sbagliando nulla ieri, nemmeno nella scelta degli uomini e dei momenti dei cambi.

Il Napoli, pur mantenendo inalterata la linea difensiva a 4 e il centrocampo a 3, non ha e non può avere uno schema offensivo preciso, ma i 3 uomini offensivi restano in continuo movimento in attacco, dando pochi punti di riferimento agli avversari e sfruttando ciascuno le proprie caratteristiche.

Insomma, se ci sarà Callejon , ci sarà 4-3-3, se giocheranno Higuain e Gabbiadini insieme ci sarà il 4-3-1-2, senza escludere il 4-3-2-1.

Insomma, senza peccare di presunzione, anzi a piacevole conferma, Sarri ha riferito quanto avevo previsto quando arrivo’ e che riporto con orgoglio, a proposito dello schema offensivo, a luglio :

4-3-1-2 con rombo : prevede un trequartista, una seconda punta e una prima punta (ad es. con gli uomini attuali : Mertens (o Insigne) dietro Gabbiadini e Higuain oppure Mertens, Insigne o (seconda punta) e Higuain (o Gabbiadini)

4-3-2-1 con albero di Natale : prevede 2 trequartisti e 1 prima punta (ad es. Mertens e Insigne dietro Higuain o Gabbiadini )

4-3-3 classico (con 2 tra Mertens,Insigne, Callejon, se resterà, e Gabbiadini larghi e una punta centrale Higuain (o Gabbiadini).

Archiviata la trasferta di Varsavia, ora ci tocca il Milan a S.Siro, altra gara importante e di prestigio, che va affrontata con convinzione e fame di vittoria, cattiveria e cinismo saranno necessari per battere la squadra di Mihailovic, molto pericolosa in fase offensiva e perforabile in quella difensiva.

Se ci crediamo e ce la giocheremo con il coltello tra i denti vincere a Milano non sarà impossibile.

La strada intrapresa è quella giusta… ed è quella che dobbiamo continuare a percorrere.

 

 
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