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Napoli ma che combini ???

Dopo una gara come quella di ieri, in pratica non giocata, risulta del tutto inutile cercare di parlare della partita, dei soliti errori difensivi, di moduli, tattiche, così come sembra riduttivo e poco consono ritornare sugli stessi argomenti, triti e ritriti, che lasceremo alla solita stampa ostile, che non mancherà di certo di riprendere la tiritera sul futuro di Benitez, della Società assente, ormai ingiustificata dopo la tragica trasferta di Bilbao.

Si potrebbe risolvere tutto parlando di una giornata storta, di una gara che è cominciata male e finita peggio, ma ci sembra disonesto e poco corretto cavarcela con un “ad maiora”, accompagnato da un ForzaNapoliSempre, perchè se una rondine non fa primavera, qua non si tratta di un caso isolato, ma dell’epilogo di un periodo non tanto positivo e che ci ha regalato fin troppe amarezze per lasciarlo passare inosservato.

La Società è intervenuta dall’interno, disponendo un ritiro anticipato, “punitivo e riflessivo” per la squadra, spentasi nella piovosa serata di S.Siro, immotivatamente e senza scusanti di sorta.

Dall’inizio dell’anno sono stati troppi i mugugni e i malcontenti dei calciatori e se è vero che “o’pesce feta ra capa”(Società assente e colpevole) e che spetta all’allenatore tastare il polso alla squadra, percependo umori e stati d’animo, e porre freni e rimedi all’irreparabile in tempo debito, è lapalissiano che quando gli episodi si reiterano nel tempo, puntuali e perentori in negativo, qualcosa deve esserci e si dovrà spiegare ai tifosi perchè troppo spesso l’atteggiamento in campo della squadra sia così deludente, oltrepassando i limiti dell’irritante.

Lasciamo alle scorie post mondiale la scellerata eliminazione nel preliminare di Champions, lasciamo alle alchimie del bilancio il mancato mercato estivo che non ha rinforzato la squadra (indebolita quantomeno dalla partenza di Reina, questo ce lo dovete consentire), facciamo finta di credere che la falsa partenza in campionato sia da attribuire alla delusione per l’eliminazione della Champions, alla sfortuna avuta in alcune gare.

Abbiamo attribuito passi falsi e punti regalati a errori difensivi e alla poco precisione degli attaccanti, alla mancanza di leader e di “cazzimma”, alla mancanza di cinicità e alla poca attitudine a gestire le gare da “grande squadra” (quale non siamo e non eravamo), agli infortuni di pezzi importanti che hanno indebolito una rosa, forse più completa rispetto al passato, ma qualitativamente non ancora pronta per imporsi e vincere qualcosa di importante.

Insomma abbiamo tentato di difendere con i denti squadra e allenatore, con una fede incrollabile e mai vacillante, nonostante le continue delusioni ci abbiano messo talvolta spalle al muro e ci abbiano costretto ad arrampicarci sugli specchi, alzando un muro contro la stampa ostile che mai ha aiutato, mai ha raccolto l’appello di Rafa di marciare spalla a spalla, criticando spesso senza senso (e non parlo di appartenenza), minando la  serenità dell’ambiente e la tranquillità della squadra. Ci siamo anche divisi (tra tifosi incrollabili e quelli più esposti al vento della vittoria, poco propensi a supportare la squadra in caso contrario).

Ma a che pro tutto questo ???

Ma come ??? Dopo tutto questo sforzo, dopo tutta la sofferenza interiore e la nostra immutata fede, proprio i nostri beniamini vengono meno e dimostrano di essere bambini viziati, poco professionisti, e quasi totalmente insensibili nei confronti della tifoseria, incuranti della maglia.

Si è proprio così, questa è la verità, la colpa è di tutti, ma alla fine i calciatori in campo devono dimostrare la loro presenza, l’ardore agonistico e la volontà di uscire da un periodo poco positivo, traformatosi ormai nell’inizio di una crisi, che se non fermata sul nascere sarà foriera di ben altri scenari.

Senza l’impegno e la professionalità non potremo mai sostenere quello che pensiamo, ossia che possa essere colpa della Società, che non ha rinforzato la rosa e ha perso la via del progetto, mai si potrà valutare la colpa dell’allenatore (se non sotto il profilo della motivazione e del carattere e della mncata gestione del gruppo).

Cari calciatori, siete venuti meno già troppe volte quest’anno con gare poco determinate e a tratti scellerate, giocate con sufficienza e poca abnegazione.

L’unico momento positivo è stato quello dopo la sconfitta di Berna, a cui seguì la protesta dei tifosi, decisa ma non violenta, nei confronti della squadra sul pullman all’uscita dello Stadio in terra svizzera : seguirono le vittorie con Roma e Fiorentina, gare in cui il Napoli fu determinato e attento, oltre che vincente.

Ci furono il ritiro e il silenzio stampa e il rilancio in  campionato con la riconquista del 3° posto e l’illusione di essere ritornati quantomeno quelli dell’anno scorso, invece senza “mazza e panella”i nostri figliuoli, poco prodighi e per niente prodigiosi,  sono tornati agli errori di sempre, bambini svogliati e sciatti, ripresi come degli alunni a scuola dai propri precettori e messi di nuovo in castigo.

Ma si può essere professionisti seri perfavore ??? A fatti per una volta e non a parole, visto che dopo ogni partita scellerata, abbiamo sentito ammettere i propri errori e promettere successi e gioie dagli stessi protagonisti di questo scempio calcistico a cui abbiamo assistito.

Si può vincere o perdere, ma sudare la maglia è un imperativo categorico a cui non possiamo rinunciare, uno spettacolo a cui non possiamo assistere e che mai possiamo tollerare e chi non lo comprende non è degno di vestire la maglia azzurra e può cominciare a fare le valigie in tutta tranquillità, perchè qui non sarà rimpianto.

AMEN !!!

 

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Elio

    mazz e panella fan’ a squadra bella ! Ma il pseudo ritiro è’ durato una notte sola ! E poi ?

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