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S.Paolo terra di conquista, ci beffa anche Calaiò : Napoli-Genoa 1-1

E abbiamo buttato nel cesso altri 2 punti al San Paolo !!!

Gli ennesimi, dopo Sassuolo, Parma, Udinese, Chievo..insomma delapidiamo tra le mura amiche tutto quanto di buono costruito in trasferta  (vedasi vittorie di Firenze e Milano) e ottenuto su campi ostici ed anche in casa contro le ex grandi Milan ed Inter.

Un Napoli “Penelope” che tesse e disfà la tela e riduce ad un lumicino le speranze di arrivare al secondo posto, il che vorrebbe dire, Fiorentina permettendo (per fortuna la viola ci aspetta e non ci incalza, perdendo punti su punti al pari degli azzurri), arrivare terzi e iniziare una stagione, la prossima, sotto pessimi auspici, con un preliminare di Champions da disputare ad agosto nell’anno del Mondiale, con molti azzurri ancora assenti e con le scorie di una stagione interminabile da concludere con la massima competizione internazionale.

Come se non bastasse, arrivare terzi ci costringerebbe ad un ritiro anticipato ai primi di luglio con mezza rosa inutilizzabile e con un calvario da iniziare e da portare a termine a maggio, che potrà essere foriero di brutte sorprese proprio nell’anno in cui, come dichiarato dal presidente De Laurentiis, si potrebbe e dovrebbe puntare allo Scudetto.

Lo scotto del preliminare, con il rischio di uscire anzitempo e di non arrivare neppure al girione di Coppa (sarebbe un colpo micidiale), potrebbe farci arrivare stracotti a fine stagione…dato non trascurabile e che emerge in tutta la sua drammaticità sportiva.

Continuare in questo saliscendi di prestazioni non è un buon viatico e mette a repentaglio anche la prossima stagione, e di questo non ci possiamo non preoccupare.

Eppure il Napoli aveva cominciato la gara alla grande, con piglio e convinzione, con concentrazione e abnegazione tattica, creando almeno (e come sempre) 8-9 palle gol con Higuain (3 volte al tiro, oltre allo splendido gol del vantaggio) e Mertens (un tantino egoista, ma pericoloso e sfortunato con i suoi tiri a giro dalla media distanza…ci ha provato in 4-5 occasioni).

Lo splendido gol di Higuain (scavetto senza guardare la porta su illuminante assist di Hamsik) doveva essere il preludio per una vittoria facile e convincente, ma gli azzurri, che hanno comunque lasciato 2-3 palle gol al Genoa, non sono riusciti a chiudere i conti nella prima frazione e non hanno continuato sulla scia positiva del primo tempo la seconda frazione di gara, rallentando il ritmo, cercando di controllare gli avversari, senza cercare con la dovuta convinzione il gol del raddoppio, sino alla punizione finale…perchè di duplice punizione si è trattato...quella del gol di Calaiò (terza nella lunga carriera, messa a segno dall’ex di turno)..e quella subita dagli azzurri che avevano pensato di poter portare a casa la vittoria e i tre punti con il minimo sforzo.

Tutto era stato studiato bene a tavolino da Benitez : il riposo di Maggio (che giocava ininterrottamente da novembre) con Revelliere schierato finalmente nella sua posizione naturale a destra, il ritorno della coppia centrale difensiva Fernandez -Albiol e quello di Ghoulam a sinistra. Il debutto di quella che poteva e doveva essere la coppia perfetta in mezzo al campo Jorginho-Berahmi, che avrebbe dovuto garantire qualità e quantità, protezione difensiva e apporto offensivo allo stesso tempo e la conferma dell’attacco titolare, il migliore possibile con Callejon, Hamsik e Mertens dietro ad Higuain, a conferma che il Campionato ed il secondo posto erano una priorità assoluta.

Il primo tempo ci aveva fatto ben sperare, ma tutto quanto di buono costruito e solo in minima parte finalizzato è stato buttato alle ortiche con il calo nella ripresa, di ordine psicologico più che fisico (ad eccezione di Hamsik, a corto di benzina dopo pochi minuti del secondo tempo).

Dopo un paio di brividi procurateci dell’insopportabile Sculli, il Genoa non dava la sensazione di essere pericoloso più di tanto, ma gli azzurri hanno smesso, come per incanto, di infierire sulla difesa genoana, cercando di controllare la gara pur non essendone capaci, come dimostrato in più di un’occasione quest’anno.

E alla fine l’arciere Calaiò, subentrato a metà ripresa,  azzecca la punizione della vita…e ci condanna al calvario terzo postocon la Roma sempre più lontana a 6 punti attuali di distanza, ma a 9 punti virtuali e possibili in vista della partita da recuperare dai giallorossi contro il parma all’Olimpico.

Mi domando, ma a cosa serve fare calcoli in previsione di Napoli-Roma fra 2 settimane, con le scientifiche ammonizioni dei diffidati Higuain e Albiol, squalificati contro il livorno alla prossima di campionato, ma a che serve battere la Roma se perdiamo punti preziosi nelle gare precedenti ?!?…quella di ieri…e speriamo non anche in quella di Livorno…

 

 
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