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Il Napoli fa 1-1 a Cagliari : non sfrutta l’occasione, ma resta in scia

Il Napoli non riesce a imporsi a Cagliari, riuscendo a strappare un pareggio nel finale con Osimhen, e non sfrutta l’occasione concessagli dagli avversari diretti per Champions e Titolo, che erano rimasti a bocca asciutta nel weekend.

Insomma un turno sui generis, un unicum, in cui nessuna delle big è riuscita a portare a casa i 3 punti (sconfitte per Inter, Atalanta e Roma, pareggi per Piemonte, Milan e Lazio).

La situazione resta immutata, con gli azzurri che non riescono a fare il passo decisivo, seppur privi di tanti elementi importanti e con altri non al meglio, a cavallo delle due dispendiose gare contro il Barcellona in Europa League.

BICCHIERE MEZZO VUOTO

La corsa per lo Scudetto poteva essere vivacizzata e enfatizzata da 3 punti preziosi, che avrebbero potuto in parte compensare quelli buttati al vento contro Empoli e Spezia al Maradona (sono quelli i punti pesanti che mancano in classifica, tralasciando i pareggi con Sassuolo e Verona).

Un anno in cui le speranze di vittoria potevano essere un pò più alte del solito, grazie a Spalletti e a un buon Napoli, a cui sono mancati alcuni punti sulla carta più che fattibili, che lasciano paecchio amaro in bocca, a prescindere dalla corsa ad ostacoli rappresentata dagli infortuni, dal Covid e dalla Coppa d’Africa (che non ci ha tolto punti, ma sicuramente energie ai suoi partecipanti).

I punti persi quest’anno sono un classico del Napoli, che viene clamorosamente meno in alcune gare casalinghe contro squadre di media-bassa classifica e perde punti con le solite squadre, come nel Giorno della Marmotta :  Sassuolo, Cagliari e Verona (le stesse contro cui aveva gettato alle ortiche una qualificazione Champions l’anno scorso, tra l’altro ai danni del Piemonte).

Certo, il Campionato è ancora lungo, la classifica resta immutata, anzi si rosicchia un punto all’Inter e si allunga di una lunghezza sull’Atalanta, ma il bicchiere per il tifoso resta mezzo vuoto, perchè il tifo si alimenta coi sogni dei traguardi, e quei traguardi agognati da un trentennio  puntualmente svaniscono  con rammarico, perchè li perdi con squadre alla portata.

Il pareggio con un Cagliari che si giocava tanto, aggressivo forse anche oltre i limiti del lecito, ci poteva anche stare, ma se vuoi ambire a traguardi prestigiosi (ormai siamo là a giocarcela, inutile dire il contrario, anche se l’obiettivo stagionale resta la fondamentale e improcrastinabile qualificazione in Champions, anche e soprattutto per questioni economiche) da qualche parte dovrai recuperare i punti persi, che ci avrebbero permesso di stare in testa alla classifica anche con qualche lunghezza in più.

LE SCELTE di SPALLETTI

Spalletti non aveva mai modificato lo schema prescelto a inizio Campionato, sebbene gli esterni offensivi non stessero offrendo particolari garanzie, tra infortuni, Covid e prestazioni poco brillanti.

Stavolta è stato quasi costretto dagli eventi, privo di 3 esterni su 4 (i 3 titolari Lozano, Politano e Insigne), di 2 elementi chiave in mezzo al campo (Anguissa e Lobotka) e con Fabian con autonomia ridotta (come Osimhen).

3-5-2 con 3 centrali, 2 esterni di centrocampo, Demme a protezione, Piotr e Elmas mezzeali, per supportare e sopportare il peso delle 2 punte, Mertens e Petagna, senza perdere equilibrio di squadra.

Cercare di tenere la gara in bilico sino ai 25 minuti finali, per poi tentare il colpo inserendo Fabian e Osimhen nel finale, per il minutaggio offerto dalla loro condizione fisica precaria.

Ricordo che Fabian e Osimhen non sono stati giustamente rischiati dall’inizio per non compromettere la loro futura e prossima presenza ed evitare altri guai muscolari.

INFORTUNI e COVID

Apro qua una doverosa parentesi, perchè spesso si parla di staff medico indeguato e troppi infortuni muscolari.

Non avendo in una buona rosa tantissimi sostituti di pari livello, a volte sei costretto a rischiare alcuni elementi : quindi o fai turnover, rischiando di non vincere le partite o fai giocare sempre i più forti, mettendone a rischio la tenuta fisica.

Inoltre gli infortuni traumatici e il Covid (e la Coppa d’Africa) hanno costretto Spalletti comunque a schierare per tante gare consecutive gli stessi elementi e alla fine capita anche l’infortunio muscolare.

E’ successo per KK (sempre a prescindere in campo), per Lobotka (che ha dovuto tirare la carretta con Anguissa in Coppa d’Africa), per Insigne (quasi sempre in campo per l’assenza di Politano o Lozano).

Poi tutta la squadra a turno ha preso il Covid, che non solo ci ha privato di tanti elementi, ma che ha anche pregiudicato la ripresa e la forma dei calciatori, più soggetti a infortuni muscolari.

Ciò senza considerare i 2 infortuni seri di Lozano in Nazionale, di Demme durante il ritiro (col Covid dopo tanta assenza e appena recuperato), di Osimhen al volto, di Mertens post operazione alla spalla (anche lui ha saltato il ritiro e si è visto dopo un pò).

Insomma anche questa non proprio la stagione in cui tutto fila liscio.

LA GARA col CAGLIARI

Una gara sulla carta non facile, nonostante la differenza tecnica in campo.

Mazzarri l’ha buttata sulla fisicità, sull’aggressione, ben sapendo tra l’altro che il Napoli ha sempre sofferto marcature aggressive a uomo a tutto campo, tentando così di sopperire alle evidenti differenze tecniche in campo.

Leggendo la formazione del Cagliari poteva sembrare una passeggiata (centrocampo con Deiola, Grassi e Baselli), difesa con Goldaniga, il buon Lovato e Altare, Bellanova e Dalbert esterni (non proprio 2 fulmini di guerra), al netto dei bravi Joao Pedro e e Pereiro (contenibili dalla nostra difesa, che resta la meno battuta della serie A).

Cagliari aggressivo , marcature a uomo, e il Napoli, che non riuscendo a esprimere il proprio gioco, per questi motivi, oltre che per le condizioni del terreno e vento forte, si innervosiva, accettando la battaglia, ma non essendo capace per DNA di reggerla adeguatamente.

Ne usciva un primo tempo confusionario, spezzettato dai falli, con poco gioco effettivo, in cui gli azzurri anche per la diversa disposizione in campo e perdita di alcuni automatismi, non riuscivano a venirne a capo.

Petagna a battagliare con Lovato, Elmas e Mertens poco lucidi e concreti, Piotr con baricentro arretrato, come tutta la squadra con un difensore in più e centrocampo meno folto.

Tra l’altro si infortunava Di Lorenzo e gli azzurri non sono mai riusciti a primeggiare sugli esterni, fasce in cui sarebbe stato opportuno giocare con 2 uomini, per inibire quelle mazzarriane (ricordiamo Pioli col Chievo, quando Mazzarri era al Napoli, bestia nera, proprio perchè intasava gli esterni, mettendoci in difficoltà).

Insomma gara scorbutica e prima frazione che si chiudeva sullo 0-0 con il Napoli che ha creato pochissimo e il Cagliari che per fortuna sbagliava 2 gol con Joao Pedro, nati da un grave errore di KK su rinvio dal fondo e da un’altra disattenzione difensiva.

Nella ripresa stessa musica (forse peggio), ma bisognava aspettare l’ingresso di Osimhen e Fabian a reti inviolate.

Invece succedeva la frittata, con Ospina che con evidente papera, consentiva al Cagliari di andare in vantaggio.

Piani saltati e Napoli che, come sempre, si innervosiva dall’episodio sfavorevole, andando nel pallone.

Altro caposaldo degli azzurri, subire oltremisura l’evento sfavorevole, da sempre.

Per fortuna il Cagliari si divorava a più riprese il gol del raddoppio, anche grazie ad Ospina, che con 2 miracoli riscattava parzialmente il paperone,  e gli azzurri riuscivano nel finale a trovare il pari con Osimhen, arma che avrebbe pottuto essere vincente sullo 0-0, che entrava con Fabian (e Ounas) per i mnuti consenti dalla condizione atletica.

ANALISI del MOMENTO e BARCELLONA

Il Napoli ha mantenuto l’imbattibilità nel 2022 (sconfitta solo in Coppa Italia nei supplementari), nonostante le occasioni non sfruttate e i numerosi infortuni,  si trova in buona posizione per l’obiettivo prefissato e in corsa per il titolo, seppur difficile.

Il cammino è ancora lungo e tutto può accadere.

Il Calendario non facilita (le prossime Lazio all’Olimpico e Milan al Maradona) e siamo alle porte di una gara spartiacque col Barcellona.

Una gara che il Napoli affronterà con la dovuta determinazione, ma ancora senza alcuni elementi importanti.

L’avversario è in gran ripresa e di ottima levatura, quindi, a prescindere da noi, può batterci e farlo fuori sarebbe una grande impresa.

Ci proveremo, spero con convinzione.

I precedenti con le blasonate non sono favorevoli, nonostante il Napoli abbia messo negli ultimi anni in difficoltà, soprattutto dal punto di vista del gioco, le grandi d’Europa, uscendone spesso senza gloria per quanto concerne il risultato.

Mi riferisco a Chelsea, Real Madrid, City, tutte gare vibranti, in cui abbiamo giocato alla grande coltivando un sogno.

Vediamo se ci riuscirà stavolta.

#FNS

 
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