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Gattuso debutto amaro : beffato dal Parma allo scadere

Il Napoli perde l’ennesima gara di un periodo nero che dura da 8 giornate, anche stavolta al San Paolo contro un avversario di modesta caratura, il Parma.

Il gol del 2-1 finale per gli emiliani allo scadere, al 92° minuto di Gervinho, naturalmente di rimessa, con gli azzurri tutti riversi nei pressi dell’area avversaria nel tentativo di ottenere finalmente i 3 punti, conquistati per l’ultima volta 2 mesi fa in casa contro il Verona (da allora 5 pareggi e 3 sconfitte).

Debutto amaro, quindi, per Gennaro Gattuso, l’allievo di Ancelotti, che ha sostituito il Maestro, nell’intento di dare una sferzata a una stagione che stava prendendo un brutta piega.

Inevitabile ormai la sostituzione dell’allenatore, il capro espiatorio da quando è nato il calcio.

Come scrissi nell’ultimo articolo, il nuovo allenatore avrebbe trovato le stesse difficoltà del predecessore a causa della costruzione errata della squadra, soprattutto a centrocampo, con 4 mezzeali inadatte a giocare a 2 a centrocampo e senza un regista o quantomeno un metodista per schierare il 4-3-3, schema usuale di Gattuso e provato senza risultati apprezzabili da Ancelotti in 2 occasioni.

La gara ha ricalcato per certi versi quella del Cagliari per lo sviluppo e la beffa finale, ma anche quella contro il Bologna, con la squadra schierata col 4-3-3 e con schema mutato in 4-2-4 nel corso della ripresa nel tentativo di tentare il tutto per tutto e vincere la gara.

Stavolta il tentativo era anche parzialmente riuscito, con Mertens , appena entrato al posto di Allan (che ha giocato con infiltrazioni e una vistosa fasciatura alla costola), che ha trovato l’assist vincente per Milik alla prima palla giocata.

Come contro il Bologna il Napoli si è poi riversato in massa nella metà campo avversaria , con generosità, ma con poca scaltrezza, subendo diversi contropiedi prima di capitolare nel finale.

Una stagione in cui ti va anche tutto male (non certo solo per il fato avverso), a volte capita di ribaltare anche le gare come questa, ma gli attaccanti sono stati veramente imprecisi, come un pò tutti gli elementi della squadra arrivati al tiro.

I NUMERI e LA GARA

I numeri e le statistiche della gara sono anche buoni, leggendoli non si potrebbe nemmeno immaginare una sconfitta, forse nemmeno un pareggio.

I gol subiti a inizio e fine gara, dopo 3 minuti e al 3° di recupero, nel mezzo una prestazione nemmeno tanto negativa, che non è bastata a ritrovare la vittoria.

72% di possesso, oltre 91% di precisione nei passaggi, 33 tiri (solo 8 in porta, nemmeno pericolosissimi, con Sepe autore solo di un paio di buone parate, nemmeno complicate o mircolose).

3-4 gol divorati da Insigne, Zielinski, Rui.

Dries 3 volte al tiro in maniera imprecisa.

Ben 7 le conclusioni di Insigne, un gol  divorato, un tiro altissimo e uno ciccato  da buona posizione, un toro ribattuto in area da posizione favorevole, un tiro da fuori senza pretese, una punizione ben calciata , forte, ma non troppo angolata e ben respinta da Sepe.

Lorenzo si è diviso le conclusioni sballate e imprecise con Zielinski, che ne ha fatte 5, un gol sbagliato, 3 i tiri da fuori imprecisi, uno ribattuto quasi a colpo sicuro in area e Fabian Ruiz, che ci ha provato 4 volte senza successo con tiri poco decisi e per niente decisivi, un paio da calciare molto meglio e che dovevano e potevano far male.

Anche Mario Rui, Lozano, Callejon hanno partecipato al Festival dell’imprecisione.

Milik unico a centrare la porta in 4 tentativi, ma anche il migliore nell’assist (ha messo i compagni 3 volte in porta, 2 volte Insigne), con Mario Rui, ottimi 4 traversoni dalla sinistra e un lancio con cui ha messo Piotr in porta.

Insomma il Napoli ha anche giocato e ha sempre tentato di farlo, nonostante le difficoltà a centrocampo e quelle mentali, aumentate in maniera esponenziale dopo un inizio shock, con il duplice infortunio di Koulibaly, quello tecnico che ci è costato il gol subito dopo 3 minuti e quello fisico, che lo ha estromesso dalla contesa (e non sappiamo ancora per quanto tempo).

Il Napoli ha reagito con il passare dei minuti, con tutte le difficoltà di impostazione dovute alla mancanza di un centrocampista con piedi quantomeno educati, con Allan e Manolas non credibili per impostare la manovra (anche qui l’assenza di KK ha pesato, anche se Lupert non ha affatto demeritato, anche nel primo appoggio), con Gattuso che ha preferito arretrare Fabian ad inizio ripresa in posizione di regia, proprio per velocizzare la manovra a inizio azione.

Azzurri alla conclusione una decina di volte nel primo tempo, almeno un paio le occasioni clamorose, ma altre 3-4 le volte propizie un cui poteva raggiungere il pareggio, oltre a un rigore assegnato nel finale e decisione ribaltata dal Var.

Qualche contropiede concesso al Parma, rimasto ben presto orfano di attaccanti (infortunio a inizio primo tempo di Cornelius, sostituito dall’esterno Sprocati, in assenza di altre alternative, con Inglese out), grazie a qualche palla persa in mezzo al campo, con un miracolo di Meret che devia sul palo una conclusione di Gervinho.

Fabian e Piotr non si abbassano sempre a coadiuvare Allan e la manovra non è continua, nonostante sia giusta l’idea di attaccare sugli esterni, soprattutto a sinistra (40% degli attacchi da quel lato, 32% a destra, solo il 28% al centro), dove Rui e Di Lorenzo spingono, alternandosi, da una parte e dall’altra.

Insigne sbaglia tutte le conclusioni e un gol fatto, Callejon fa presenza a destra, un figurante, qualche sponda, senza incidere.

La ripresa inizia con miglior piglio, con Fabian in cabina di regia, Napoli in forcing, vanno alla conclusione Insigne (2 volte), Milik (2 volte), Fabian (2 volte), Mario Rui (altissimo da buona posizione).

Dopo un’ora di gioco esce Allan (giocava con infiltrazione) e Gattuso inserisce Mertens, tornando allo schema di Ancelottiana memoria.

Dries appena entrato  trova l’assist vincente per Arek, che stacca di testa e insacca.

Il San Paolo si vivaccizza un pò, il Napoli d’istinto spinge e becca i contropiedi del Parma, ci prova con continuità, ma con poca precisione.

I tiri di Mertens (3), Lozano (entrato a 15 dal termine), Fabian e Zielinski non trovano la porta.

Il Parma non al primo, non al secondo, ma al terzo tentativo, sfrutta una scivolata (e mancato fallo) di Zielinski, si invola in aperta prateria, con tutta la squadra nei pressi dell’area gialloblu,  Luperto e Mario Rui non riescono a mettervi una pezza e Gervinho segna impietoso al 92° e oltre.

Napoli mai vincente prima e dopo le ultime 3 gare di Champions, sono 3 le sconfitte e 3 i pareggi.

La classifica piange, ci si aspettavano i 3 punti per una immediata risalita

.Ancelotti ha parlato di Scudetto, Gattuso di obiettivo Champions, dichiarazioni ottimistiche nelle intenzioni, ma ora si deve fare i conti con la realtà, si devono fare punti, ritrovare serenità e ordine mentale da trasferire in campo, un pò di forma fisica in più arriverà, soprattutto se ci sarà la scarica di adrenalina delle vittorie.

Il mercato di gennaio potrebbe aiutare a quadrare il cerchio.

Io fisserei un obiettivo a breve scadenza, i 40 punti, poi quel che viene viene.

#FNS

 
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