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L’ABBONAMENTO

Non c’è niente da fare, quando sento la parola “abbonamento” mi appare in automatico davanti agli occhi la scena del film “32 dicembre”, quando il compianto Cannavale, alias Antonio Caputo,  veniva sottoposto alla ormai famosa “mezz’ora”dal fratello, pronto a bacchettarlo, alla presenza di vari commensali, per 30 minuti esatti, sulla dissipazione della sua quota di eredità.

La prima soddisfazione che si levò l’incauto spendaccione Antonio Caputo era proprio l’”Abbonamento al Calcio Napoli”, quello di Tribuna Centrale…Numerata.

Era dal 1996 che non ero abbonato.

Lo sono stato dal 1980, anno in cui mi innamorarai definitivamente del calcio e del Napoli, allora di Krol, passando dalla Uefa alla zona retrocessione, agli anni d’oro di Diego, sino alla sua dipartita, con tanto di quinquennale nei distinti.

16 anni bellissimi ed emozionanti, sino al 1996 appunto, ossia dall’anno precedente alla mia prima retrocessione da tifoso, che, con abile intuizione, evitai, dopo un finale di stagione (quello della Coppa Italia persa col Vicenza) che  lasciava presagire un futuro non proprio roseo.

Quell’anno partimmo a sorpresa benissimo, ero abbonato, nonostante la mia convocazione per il Servizio Militare (ero obiettore di coscienza), anzi il Servizio Civile, che i militari, poco avvezzi alla comprensione, mi fecero fare nella landa desolata della “Bassa Modenese”. Per la precisione in quella lingua di terra divisa da una Statale, in  Località San Prospero  (uno degli anni più belli della mia vita, che dedicai al prossimo, andando anche oltre lo spirito del servizio civile e dell’orario previsto dall’obbligo statale).

Scusate la divagazione.

Dicevo partimmo alla grande, con Simoni allenatore, terzi alla fine del girone di ritorno (ottimo risultato) e in semifinale di Coppa Italia (che poi vincemmo contro l’Inter ai rigori, proprio la squadra che ci “rubò” l’allenatore).

C’erano, tra gli altri,  Boghossian (un mito), Buso, Milanese, Colonnese, Caccia, Aglietti. Beto era la punta di diamante potenziale (che mai fu sgrezzato).

Simoni si accordò con l’Inter a gennaio per giugno, Ferlaino non gradì l’incontro a metà stagione, lo esonerò e gli levò il gusto di partecipare alla Finale di Coppa Italia (per noi amara). La squadrà si sfaldò e arrivammo a un passo dalla zona retrocessione.

La campagna acquisti, dopo le delusioni del finale precedente, fu, a mio preventivo avviso, fallimentare (Crasson, Prunier, Rossitto, Sergio a fine carriera, Goretti…in attaco Protti-Bellucci, che sulla carta non era una coppia nemmeno pessima, considerati i bomber dell’anno precedente).

Decisi di non abbonarmi per non assistere allo scempio, che puntualmente si verificò :  13 miseri punti, con 4 allenatori cambiati e l’arrivo di alcuni giocatori che col Napoli c’entravano veramente poco, quasi un’onta per l’epoca, tra i quali Giannini (bandiera della Roma) e Allegri.

Insomma uno spettacolo indecoroso per l’intera stagione. Uno stillicidio che nessun tifoso ha mai potuto sopportare.

Forse non è un caso che quello fu il primo anno in cui Tele + (all’epoca Sky non era ancora nato) diede la possibilità ai propri utenti di sottoscrivere un vero e proprio “abbonamento” per le trasferte (in diretta) della propria squadra del cuore e, quindi, anche del Napoli.

Beh quello lo feci, purtroppo.

Riuscii a vedere solo il girone di andata, poi mollai, impossibile resistere all’onta  dell’ultimo posto solitario e senza possibilità alcuna di risalita.

Più che un dolore, uno sconforto.

Fu un pò un morire per il Napoli e per il calcio a Napoli, quello sul campo orribile e con la prima pietra verso la metamorfosi nel sostegno da divano del tifoso partenopeo, forse all’epoca ancora inconsapevole.

Ho seguito allo Stadio il percorso poco edificante prima del Fallimento da occasionale (ma da innamorato tradito facevo spesso capolino sugli spalti del San Paolo).

L’era De laurentiis presente spesso nel Tempio, dalla C alla Champions, ma mai abbonato. I week end con mia figlia. Da genitore separato il rito dello Stadio non poteva essere costante e vissuto nella sua essenza, preferivo andarici nei rari fine settimana liberi o nelle Coppe infrasettimanali.

Questi 13 anni mi hanno imposto nuove abitudini, ma il pensiero era sempre allo Stadio, dove dall’epoca di Diego andavo con un mio amico fraterno, Sasà.

Compagno di vita e di pallone, dallo Stadio a quello giocato, dal divano ai pub a vedere le partite, da sempre e sempre.

Era il terzo anno di Sarri, eravamo convinti di ritornare al S.Paolo e goderci una squadra che meritava di essere sostenuta con costanza.

Poi accadono cose che ti spiegano il significato della vita da un’angolazione surreale, quella che non immagini neppure possa esitere, ma che ti mette di fronte a verità amare, di quelle che la vita, appunto, ti impone.

Dopo aver perso l’amico di Stadio non ho avuto il coraggio di ritornarci.

Lo faccio adesso, con convinzione e molta gioia. Mi sento pronto.

Mi sono chiesto più volte il perchè del calo di presenze allo Stadio in questi ultimi anni, calcio in tv, mancanza di facile accessibilità per trasporti inefficienti, struttura obsoleta e non al passo coi tempi, crisi economica, poco feeling con la società, campagna acquisti senza il colpo a sensazione,  poca credibilità nel Campionato italiano, stanchezza di arrivare secondi senza speranza di competere per la vittoria.

Tutti fattori o concause, ma a prescindere dalle conclusioni tratte, ho sentito il bisogno di ritornarci, anche immaginando lo Stadio rinnovato (una curiosità per tutti conoscerlo e viverlo), la convenienza dei prezzi e soprattutto l’idea che i prezzi delle singole gare (molto alti rispetto a quelli medi di un abbonamento), potessero in qualche modo spegnere il sostegno dagli spalti, in assenza di eventuali immediate pompe di entusiasmo.

Il mio approccio con l’abbonamento acquistato online non è stato dei più semplici e nemmeno tanto pacifico a volerla dire tutta.

In ordine fantozziano, anche nella voce narrante :

- lettura attenta delle modalità di acquisto della Fidelity Card, oggetto sconosciuto a noi umani, che prima o poi si materializzerà nelle mani di un seducente postino (o postina), a cui basterà suonare …”meza vota”, o perdersi nella gallassia sconfinata di un Ufficio delle Poste Italiane in compiuta giacenza, con “jastemme mantrate”, perchè quelllo è il momento in cui realizzerai che non avrai nè la Card, nè portai utilizzare il cartaceo stampato per entrare allo Stadio.

- lettura iperattenta su come poi caricare l’abbonamento virtuale (eh no, non potrete disporre più di un cimelio vintage da selfare) sulla Fidelity Card.

- Chiamare la moglie, perchè 4 occhi sono meglio di 2, e perchè altrimenti con chi sfoghi la rabbia de “il caricamento della pagina sembra lento”.

- inserire decine di dati personali, trovare un modo di caricare sulla pagina una fotografia Jpeg 320×240, roba che se mi danno un cellulare e mi chiedono di scattargli una foto, già tutto pronto, con il solo ditino da premere sul pulsante rosso, gli spengo il cellulare in 2 mosse e lo rendo inutilizzabile fino a che Apple non interviene.

. sfondo bianco? Sorrido? Metto la sciarpa del Napoli?  NO, la tuta di Sarri direi di no

- scatto, carico la foto (lo fa mia moglie , io non lo avrei mai saputo fare…me la canto), ma all’ultimo step calo di wifi e non carica, ci riprovo, ci riesco, mi accorgo che sono passate 2 ore e ancora non ho fatto manco la Fidelity Card.

- vado fuori al balcone, perchè a casa nel vicolo non prende il cellulare, aspetto il messaggio della Carta di Credito che si materializzi fuori al balconcino , grazie alla Madonna di Pompei che mi guarda dal suo punto votivo piazzato in bella mostra a mezzo vicolo, proprio sotto di me (non si sa mai).

- carico la password di sicurezza e mi arriva finalmente la mail con le credenziali della Fidelity, tipo “abracadabra” o “Codice da Vinci”, che in quel momento sono le chiavi di accesso al Paradiso….quello jastemmato sino a poco prima, ma che poi alla fine ti aiuta sempre.

Fase 2 : sottoscrivere (si fa per dire) l’abbonamento e caricarlo sull’Immaginifica Fidelity Card.

Nell’ansia generale non mi accorgo che si può scegliere il posto allo Stadio e rischio di essere sbattuto in Curva A, con abbonamento dei Distinti…penso…vabbè, tanto mica mi siedo al mio posto? può mai essere?..Poi mi accorgo che sto centrale, quasi sulla linea di centrocampo, perchè il Napoli ti da sempre un posto in prima fila, il migliore a disposizione…e i distinti sono quasi vuoti.

- compro l’abbonamento, almeno credo, visto che non ho la stampante a casa e che dovrò verificare e stampare il giorno dopo allo studio.

- dopo notte insonne mi sveglio all’alba per capire se sono realmente un abbonato del Napoli,

Stampo con imprevedibile velocità la Fidelity Card, poi un incubo IL SEGNAPOSTO. Eh si, una sorta di foglio dove è segnato il tuo posto. Un abbonamento , quindi? No un segnaposto che devi portare con te con il foglio della Fidelity e la carta di identità allo stadio, ma senza spiegazzarlo.

Come cazzo andrò allo stadio non lo so. Con una cartellina? Con la borsa da lavoro? Con tutti questi preziosi documenti da esibire senza essere sgualciti, altrimenti il codice a barre non si legge al tornello. Mah una volta avevi le cartine da portare, ora ti dovrai preoccupare di non bagnare il codice a barre con birra e borghetti, da tenere in separata sede.

Sbaglio un paio di volte a inserire il codice, ti dicono di inserire quello di sicurezza, ma invece devi mettere quello personale , che è diverso, ma ci devi arrivare per intuizione divina o devi chiedere l’aiuto da casa, a qualche amico che è già abbonato dal 30 giugno, di quelli fidati, esperti di informatica, mai a quelli che vanno dal tabaccaio fidato del cugino dell’amico.

Al terzo tentativo ho il mio ABBONAMENTO virtuale, caricato su una carta virtuale, che virtualmente dovrebbe farmi entrare al tornello ed eventualmente farmi vedere la partita.

Lo scopriremo solo vivendo, sabato, quando alle 14 già starò ansioso fuori allo Stadio, per capire se sarò alla mia fila D posto 1 , su un altro sediolino, o a casa avederla su Sky.

Poi ho uno strano presentimento, siamo tutti laureati in abbonamenti digitali ? O forse aggiungiamo un problema per la scarsa affluenza?

#FNS

 

 

 
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