Il Napoli non riesce a vincere a Sassuolo e dopo la sosta, nella giornata pre pasquale, si inceppa e impatta 1-1, lasciando per strada 2 punti fondamentali e restituendo alla Juventus il +4 in classifica, vanificando lo sforzo della Spal che aveva fermato i bianconeri.

Un vero peccato perdere 2 punti contro questo avversario, nettamente alla portata degli azzurri, nonostante i precedenti a Reggio Emilia non fossero positivi.

La squadra di Iachini, che lotta per la salvezza, ha offerto veramente poco in questo campionato per pensare di impensierire il Napoli, che si è un pò complicato la vita da solo, poco brillante, sciupone e forse nemmeno tanto cattivo.

E’ evidente che la sosta delle nazionali non ha giovato, nè sulla testa , nè sulla condizione atletica (Hamsik non ha ancora recuperato, Mertens, Jorginho, Insigne, Rui, Zielinski,Hysaj, tutti impiegati con minutaggio elevato).

Gli azzurri si perdono un pò, si innervosiscono per il vantaggio subìto, si divorano alcune grosse occasioni da gol (3 clamorose con Insigne), soffrono il bunker avversario e il campo pieno di zolle e scivolosissimo (non si stava in piedi), che non agevola la precisione e la velocità nel giro palla, fondamentale per riuscire a sorprendere la folta e massiccia muraglia eretta da Iachini.

Quando, pur nelle difficoltà, riesci a creare 10 palle gol, almeno 6-7 nitide, non concretizzi, riuscendo a riacciuffare la gara solo grazie a un autogol a 10 dalla fine, allora è anche giusto che non si vinca.

Il Napoli quando non riesce a sviluppare il suo gioco senza intoppi, non ha un piano B, i giocatori, che ci mettono sempre grinta e impegno, non hanno quella cattiveria agonistica, quel “quid pluris”di forza della disperazione per tentare di vincere costi quel che costi, cercando la giocata personale, spedendo in area decine di palloni, cercando il gol con attacchi all’arma bianca. Una variazione sul tema quando occorre.

Alcune conclusioni e  finalizzazioni non sono state “cattive”, decise a punire a tutti i costi, il che denota qualche limite mentale, qualcosa in più dal cappello a cilindro la devi cacciare, non puoi fidarti solo ed esclusivamente ai movimenti e al gioco.

Certo se Insigne fosse stato più fortunato e preciso, se una delle 3 conclusioni Milik fosse entrata in porta, staremmo parlando di un’altra gara sofferta, non giocata benissimo, non perfetta, ma vincente e utile a stare più attaccati al treno.

Il calcio è questo.

Ci sta prendere un gol (meno male che nella ripresa non è arrivato il secondo del Sassuolo, grazie a Reina e all’imprecisioni degli attaccanti neroverdi), ma queste sono gare che il Napoli può e deve chiudere, segnandone almeno 2-3, invece siamo venuti meno in fase realizzativa anche stasera, come nelle ultime 3 gare, concedendo anche qualche possibilità di troppo al Sassuolo per errori individuali (da cui da qualche gara non è esente nemmeno Koulibaly).

Insigne nelle ultime 4 partite è andato al tiro 25-30 volte (e non esagero), tra pali, traverse e miracoli dei portieri avversari, ci sono almeno 4-5 gol divorati. Il suo rapporto con la porta è diventato di nuovo complicato in un momento cruciale della stagione.

Mertens è poco incisivo e decisivo, sbaglia tanto, gli riesce poco, corre spesso a vuoto, il suo apporto fondamentale alla squadra, sia in termini di prestazione che di gol e assist, è mancato del tutto.

Hamsik è in pratica assente dalla gara con la Roma, tra problemi muscolari e alle tonsille, un altro pezzo da 90 che purtroppo e per motivi diversi dagli altri 2, attualmente non c’è.

3 elementi che sono ben oltre il 50% del valore tecnico e realizzativo della squadra.

Ieri servivano i gol del tridente e non sono arrivati.

In un periodo poco brillante, in cui la squadra subisce un pò troppo la pressione del risultato, il gol ha una valenza doppia, perchè ti consente di giocare con maggiore scioltezza e convinzione e non con il freno a mano tirato e la paura di non farcela.

Milik, che ha giocato circa 25 minuti in maniera volenterosa e anche positiva  con 3 conclusioni pericolose, ha ancora una mezz’ora nelle gambe e , nonostante invocato a maggiore impiego, ha un programma di rientro scrupoloso e imposto dalla cautela post doppio crociato.

Può tornare utile a gara in corso con minutaggio progressivo, anche se Mertens ha mostrato umani cenni di apnea.

Sarri, che sarà deluso come noi, se non di più, ha cercato di allentare la pressione nelle dichiarazioni post gara, dichiarando che il nostro obiettivo sono gli 87 punti, non solo per non far dimenticare ai ragazzi (e a tutti)quanto di buono fatto sino ad ora e non far cadere in depressione il gruppo (con l’obiettivo che potrebbe sembrare non più raggiungibile), ma anche per distogliere la testa dal duello con la Juventus e pensare esclusivamente alle proprie prestazioni.

Gli 87 punti possono essere letti e interpretati in questo senso : il Mister si è accorto che la squadra è ansiosa, sente la pressione e la subisce pure quando le cose in campo non si mettono sulla strada giusta, tensione nemmeno allentata da un gol, da un episodio che avrebbe potuto far scattare una molla.

Il Napoli deve tornare a giocare e a divertirsi, il pensiero dell’obiettivo spezza l’incantesimo.

Il Campionato continua, nonostante il brutto passo falso che fa ritornare tutto a 2 settimane fa, con 2 giornate in meno.

I punti sono 24, 4 quelli di distanza, lo scontro diretto, un calendario non scontato, ma se non ritroviamo il Napoli possono essere un abisso.

Sarri vorrebbe ripartire dalla propria squadra, che accusa momenti di sbandamento, ma che dovrà solo essere momentaneo, vada come vada.

Un allenatore che ha dichiarato #finoalPalazzo non si abbatte facilmente, di questo ne possiamo essere sicuri.

#FNS