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Il Napoli batte il Genoa, torna terzo e insidia la Roma

Il Napoli dopo la vittoria all’Olimpico contro la Lazio e la qualificazione ai quarti di Coppa Italia ottenuta ai calci di rigore contro l’Udinese, batte il Genoa 2-1 al S.Paolo, con una doppietta di Higuain, soffrendo, ma portando a casa 3 punti preziosi.

La gara contro i cugini genoani, prima del girone di ritorno, assumeva particolare importanza per la classifica, dopo che la Lazio, battendo il Milan nell’anticipo del sabato per 3-1, aveva scavalcato gli azzurri, portandosi a quota 34 in coabitazione con la Sampdoria, fermata in casa dal Palermo.

Un turno favorevole agli azzurri, con le sconfitte delle milanesi, ormai distanti 10 punti, con Roma e Fiorentina che si dividono la posta e rallentano la marcia, consentendo al Napoli di riportarsi da solo al 3° posto a quota 36, e addirittura di ridurre le distanze dai giallorossi, a “soli” (si fa per dire) sei punti.

Un Higuain sugli scudi, che gioca un’ottima gara e fa la differenza (come all’Olimpico), mostrando di essere in forma smagliante, anche grazie all’accorto turn over praticato da Benitez e ai miglioramenti di Zapata, convincente vice Pipita.

Questa era la prima di 6 gare terribili per il Napoli, visto che giocherà con tutte squadre medio-piccole, ostiche e deleterie da sempre, che ci hanno sottratto ben 8 dei 18 punti disponibili nel girone di andata, facendoci perdere prematuramente terreno prezioso dalle prime e l’entusiasmo necessario ad inizio campionato.

Una prestazione “in stile Napoli”, con tanti errori sotto porta (nonostante le buone trame create) e sbadato in difesa, graziato più volte dagli avversari e punito solo dal gol di Falque (grave distrazione di Inler e meno colpevole mancata chiusura di Albiol), riesce ad ottenere un risultato che, in altri tempi, non sarebbe riuscito a condurre in porto, segno che la fortuna ci arride e che la statistica comincia a consegnarci quello che in altre occasioni ci aveva tolto.

Benitez, che deve fare a meno dei soliti infortunati Zuniga, Insigne e Michu, con Ghoulam, impegnato ancora con la nazionale algerina in Coppa d’Africa e Henrique out per un affaticamento muscolare, schiera per la terza volta consecutiva Strinic a sinistra. Torna dopo 5 turni Inler, con Lopez in mezzo al campo, Con Callejon e Higuain giocano De Guzman e Hamsik dal primo minuto.  Mertens in panchina, come Gabbiadini.

Napoli (4-2-3-1) Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Strinic; David Lopez, Inler; De Guzman, Hamsik, Callejon; Higuain.

Gasperini propone il suo 3-4-3 : 3 centrali arcigni, Edenilson e Antonelli sugli esterni, sui quali ripiegano Callejon e De Guzman e tre attaccanti rapidi e veloci (scelta obbligata per l’assenza di punte centrali, con Matri infortunato e Pinilla passato all’Atalanta da 3 settimane) che mettono in non poca difficoltà la retroguardia azzurra con il loro movimento che non dà punti di riferimento.

Genoa (3-4-3) - Perin, Roncaglia, Burdisso, De Maio, Edenilson, Rincon, Bertolacci, Antonelli, Iago Falquè, Fetfatzidis, Perotti

Gli azzurri partono sparati, con un Higuain che mostra subito di essere ispirato e in serata di grazia, si libera sulla trequarti, lancia Hamsik e va a concludere da fuori, dopo respinta di Perin.

Il Napoli insiste e dopo aver creato altro scompiglio nella difesa genoana, passa in vantaggio al 7° minuto, con il Pipita (parte in leggero fuorigioco), che ribadisce in rete di testa una deviazione di Perin, su tiro dalla destra di Callejon.

Il Genoa reagisce e pochi minuti dopo il gol subito va vicino al pari due volte, con il Napoli che si salva con David Lopez e un’uscita di Rafael (Koulibaly abbocca, come spesso accade a due finte, e si perde pericolosamente gli avversari in area).

La partita è vibrante e giocata a viso aperto da entrambe le squadre, con il Napoli pericoloso nelle ripartenze in 4 occasioni, con Hamsik (tiro alto da buona posizione, su assist magico di Higuain), De Guzman (tiro da fuori di poco al lato…ma doveva servire Callejon libero a destra), Callejon e Higuain che affondano ad ogni azione, ma non sono precisi nel finalizzarla, mentre è il Genoa ad avere una buona occasione con Edenilson, sventata da Rafael (deviazione impercettibile e miracolosa sul rasoterra in diagonale, diretto all’angolino basso).

Il Napoli va vicino al gol con Hamsik e con una discesa di Strinic (fermata con mano involontaria in area genoana), ma sono due gli episodi che potrebbero chiudere la gara : una trattenuta di Roncaglia su Higuain, ultimo uomo, che avrebbe meritato l’espulsione e un gol sbagliato in maniera clamorosa da De Guzman, solo davanti a Perin, dopo assist perfetto di Marek.

Il primo tempo termina sull’1-0, grazie a Rafael, che blocca a terra un tiro ravvicinato di Antonelli (perso da Maggio).

Il solito Napoli, sprecone e poco cinico, che crea tanto e sbaglia molto, senza tralasciare qualche svarione difensivo di troppo, con un Genoa che non riesce a sfruttare almeno 3-4 palle gol nitide, grazie a una chiusura di David Lopez, a un paio di parate decisive di Rafael e a qualche errore di misura.

Higuain padrone incontrastato del match, mostra tutto il suo repertorio da campione e va anche in rete, volitivi Callejon e Hamsik, anche De Guzman partecipa in maniera positiva alle azioni di attacco (e copre su Edenilson), ma è pessimo in fase di conclusione e finalizzazione, non riuscendo mai a trovare la soluzione giusta e divorandosi un gol già fatto.

Bravo David Lopez in mezzo al campo, a corrente alternata Inler, che con Maggio si limita a un paio di ingenuità, senza conseguenze negativa.

Albiol e Koulibaly alternano qualche buon intervento a distrazioni pericolose, che consentono agli attaccanti genoani di andare al tiro con facilità. Mentre Maggio soffre e combatte contro Perotti sulla destra, sul lato opposto Strinic va come un treno, nonostante la terza gara consecutiva, rompe l’azione genoana e riparte di frequente. Gran bell’acquisto il croato, a parametro zero (con il ritorno di Ghoulam la fascia sinistra è protetta per almeno un quinquennio).

Nella ripresa il Napoli sbaglia l’impossibile, con De Guzman (palla salvata sulla linea da Burdisso su tiro a colpo sicuro del trequartista azzurro), Callejon e Higuain e viene punito dal gol di Falque al 56°, che sfrutta una marcatura poco attenta di Inler al limite dell’area e batte Rafael con un beffardo diagonale rasoterra.

Il Napoli riparte a testa bassa e crea tre palle gol con Callejon (entra nel frattempo Gabbiadini per De Guzman) prima di passare in vantaggio a 15 minuti dal termine, grazie a un rigore, molto contestato, concesso per una spinta su Higuain in area, che lo stesso Pipita trasforma.

Il Napoli tiene bene e rischia poco sino al termine (entrano anche Britos e Zapata nei 5 minuti finali) portando a casa una vittoria fondamentale e che permette di guardare il prosieguo della stagione con positività, sotto il segno del Pipita.

Ora concentrati sul prossimo avversario, Il Chievo a Verona, altra squadra mediocre che ci potrebbe mettere in difficoltà, la storia recente lo insegna (nonostante la vittoria dello scorso anno a verona per 4-2). C’è da vendicare l’onta dello 0-1 subito alla seconda giornata al San Paolo e la voglia di dimostrare che gli azzurri sono maturati e migliorati proprio in queste occasioni, da non perdere se si vogliono coltivare sogni di rimonta, blindando innanzitutto la terza posizione.

Due parole conclusive sulla Roma, squadra non in crisi, sebbene ridimensionata un pò da inizio stagione, in cui le esaltanti vittorie e una campagna acquisti sulla carta scoppiettante, avevano alzato un pò troppo l’asticella dell’ entusiasmo dei tifosi giallorossi, che come sappiamo peccano di spavalderia e spesso sono vittime di una eccessiva presunta superiorità si i  risultati sono positivi, ma che si demoralizzano fin troppo se le cose non girano per il verso giusto.

Prima la batosta col Bayern in Champions li ha ridimensionati e fatti ritornare sulla terra a capo chino. La Champions ha ritardato molto il campionato dei giallorossi, che hanno perso punti su punti (ben 10 in meno dell’anno scorso) e ha demoralizzato anche l’ambiente per l’eliminazione ad opera del M.City, influendo sul rendimento della squadra.

In Campionato la pareggite attuale (4 gli x consecutivi) dovuta anche all’assenza fondamentale di alcuni uomini, in primis Gervinho e Keita in Coppa d’Africa, ma anche tanti assenti (da quelli storici come Castan, ma anche defezioni a catena e in alternanza, come quelle di Maicon, Manolas, De Rossi, Iturbe, oltre Destro in odore di partenza e Pjanic non in un momento di forma smagliante) hanno allontanato i giallorossi dalla Juventus e, perchè no, avvicinato pericolosamente il Napoli.

La Roma dovrà riuscire a mantenere la calma e a non perdere la testa, con Garcia un pò in difficoltà, che sembra aver perso  la sua sicurezza, e ridare nuova linfa ad una squadra che, almeno fuori casa, non ha mai brillato e forse ottenuto più punti di quelli che meritava.

Ovviamente se c’è un accenno di rincorsa al secondo posto, non ancora così nitido per coltivare speranze concrete, molto dipenderà dai giallorossi e ovviamente dal Napoli, che nonostante la serie di risultati positivi, non riesce ancora a comportarsi da grande squadra, quale forse non è e che ha ancora molto da dimostrare.

Ragazzi stupiteci e non mollate !!!

 

 

 

 
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