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LE PAGELLE di GENOA-NAPOLI

DE SANCTIS 6 Prende tre gol, eppure non è lui il colpevole della disfatta, davvero tre palle imprendibili (soprattutto le due di Palacio). Salva il risultato su Gilardino in due occasioni nel primo tempo, rimandando di pochi minuti il vantaggio del Genoa (ottima l’uscita con cui copre la porta a Gilardino, con il bomber rossoblù lanciato a rete dopo “buca” di Britos sulla sinistra, che sbaglia perdendo il tempo sulla palla grazie alla perentoria uscita del portiere azzurro). Centrocampo e difesa non lo proteggono a dovere, si deve essere sgolato per mandare a quel paese i compagni, che negli ultimi tempi non riescono proprio a fargli dormire sonni tranqulli.

CAMPAGNARO 5 Cuor di leone una volta, agnellino impaurito negli ultimi tempi. Lo stato di forma in calo gli ha fatto commettere molti errori nelle precedenti gare e lui si è adeguato, giocando semplice, ragionando, mostrando più attenzione almeno nelle intenzioni. Il risultato?…ha smarrito l’istinto, sua dote principale, che in molte partite (soprattutto in quelle di Champions) ha consentito ad Hugo di essere il migliore in campo e l’arma in più del Napoli. Ha perso smalto, forza e vigorìa, le sue armi vincenti, che gli permettevano di creare l’uomo in più sulla destra in coppia con Maggio (un altro in non brillante momento). Ora se ne sta buono e docile nella sua posizione sul centrodestra, appoggiando la palla al compagno più vicino, per non sbagliare e perdere palloni agendo con foga ed istinto, finendo nelll’intristirsi e sbagliare comunque, proprio per paura dell’errore. Anche oggi regala un paio di palloni agli avversari, che vanno in porta. nel primo tempo compie qualche buon intervento ed anche nel secondo quando gioca da centrale, ma ha perso la sua spavalderia e sicurezza. Da recuperare alla causa…ed in fretta.

CANNAVARO 4,5  Tra Siena e Genova abbiamo visto il Cannavaro pre- Mazzarri, quello che era capace di inventarsi lo svarione in ogni occasione e che il Mister sembrava aver trasformato in un centrale implacabile. Calaiò e Gilardino lo staranno ancora ringraziando  per lo spazio concesso loro  in occasione delle reti trasformate, entrambe di testa in perfetta solitudine. Se si guardano con attenzione (e nemmeno tanta) i due gol, la spensieratezza nella marcatura del capitano azzurro innervosisce non poco. Errori ne possono capitare, ma nell’occasione ci sembra davvero troppo! Si infortuna subito dopo il gol e deve uscire dal campo per un pestone rimediato. Per la prossima contro il Cesena è già pronto Fernandez per sostituirlo al centro della difesa.

BRITOS 4,5 Mazzarri concede una giornata di riposo ad Aronica e lo fa debuttare in campionato. Lui delude e dimostra ancora la scarsa forma e la precaria intesa con i compagni di reparto in una partita vera e non in quelle di allenamento. Lento lo è sempre stato, disattento pure, almeno a quanto ricordi io nelle numerose partite disputate e viste con la maglia del Bologna (quella sette giorni su sette…). Le sue carateristiche migliori, l’anticipo, il senso della posizione e il colpo di testa, le mostra in parte nella ripresa, quando si sposta a fare il centrale di sinistra nella difesa a quattro. Nel primo tempo è un disastro, non a caso il genoa preferisce attaccare dalle sue parti, con Jankovic , Palacio e Gilardino che si spostano di frequente sul lato sinistro, individuando in lui l’anello debole della difesa azzurra. Non preciso neppure in fase di rilancio e impostazione del gioco (anche lui perde almeno 2 palle da brividi)…eppure ha un bel piede. Deve ritrovare il ritmo gara…ma a me non è mai piaciuto..e sarei felice di una smentita…Mazzarri sarà capace di rigenerarlo…speravo e spero.

ZUNIGA 5 L’arrembante e mai domo colombiano, stavolta non è in giornata e trova pane per i suoi denti, con uno Sculli che lo attacca in continuazione e non gli dà respiro, inibendolo nelle sue sfuriate offensive e tenendolo basso e impacciato, preoccupato a difendere più che a offendere. Sculli lo inchioda e lo martorizza e lui non ne esce bene, spesso in difficoltà, anche sulle diagonali e sui colpi di testa. La sua spinta è mancata parecchio. Esce dopo dieci minuti della ripresa per far posto a Cavani, dopo aver fatto anche il terzino destro e quello sinistro nella difesa a 4. Duttile…ma oggi non basta.

DZEMAILI 4,5 Un altro uomo del turn over nel posto sbagliato e al momento sbagliato. Sostituisce Inler…lo spento e affaticato Inler ..e addiritttura lo fa rimpiangere. Sempre saltato a centrocampo e mai in posizione, tatticamente sbaglia molto, non riuscendo nella sua opera di interdizione come dovrebbe. Peggio fa in fase di rilancio ed impostazione, soprattutto nel primo tempo, in cui sbaglia parecchio, vanificando sul nascere le sue sortite offensive, portando palla e perdendola inesorabilmente, a volte anche in maniera imbarazzante. Ha i piedi migliori di Gargano, ma lascia all’uruguagio il compito di impostare..e forse è addirittura meglio così. Nel secondo tempo arretra il baricentro, spesso fuori dal vivo del gioco, si fa apprezzare per un ottimo assist per Hamsik (che si divora l’ennesimo gol stagionale, solo davanti a Frey) e per un tiro da fuori area che poteva essere e diventare il gol del pareggio beffa per il Genoa.

GARGANO 7 Mezzo voto in più perchè nel grigiore generale, il Mota la partita se la gioca alla grande, lottando come un leone,coprendo e raddoppiando gli avversari in tutte le zone del campo. Addirittura il più preciso negli appoggi e nei passaggi, anche se qualcuno “alla Gargano”non se lo dimentica. Perde una decina di palloni, ma ne recupera 100. Si propone, tira pericolosamente dalla distanza impegnando Frey e soprattutto sforna 2-3 lanci perfetti da 30-40 metri, di cui uno si rivela un grandissimo assist per Lavezzi, che va in gol. Se fa tutto lui, di contro, ci dobbiamo cominciare seriamente a preoccupare per il resto della squadra…un pò a pezzi.

DOSSENA 5  Giornata in chiaro-scuro…anzi direi più in scuro-chiaro.. anche per lui. Ha un brutto cliente da controllare, come Jankovic, che lo tiene in costante apprensione difensiva, ‘per di più coadiuvato da Mesto sulla fascia. Deve anche aiutare Britos sul lato sinistro, il che non lo sollazza. Una partita troppo difensiva per i suoi gusti e per la voglia di cross che lo pervade. Balla in mezzo alla fascia di competenza senza costrutto, anche lui va sulla linea dei difensori, quando la difesa diventa a quattro e proprio dalla sua parte arriva il terzo gol di Palacio.

HAMSIK 5  A Genova e contro il Genoa, Marek ha sempre segnato, giocato alla grande e fatto la differenza. Questa sarà stata l’eccezione che conferma la regola. Impreciso come non mai, perde numerose palle, anche se con l’intenzione di creare qualcosa. Si mangia l’ennesimo gol clamoroso della stagione, facendosi intercettare il pallone da Frey, solo davanti al portiere (errore grave). Bravo talvolta a cucire il gioco in fase di rilancio, ma altrettanto impreciso in fase di rifinitura. Non punge e non fa la differenza…almeno per la sua squadra.

LAVEZZI 6 Impalpabile e stranamente inefficace nel primo tempo, si riscatta nella ripresa, dove tende a fare il solista e spesso a strafare. Mai meno di tre dribbling quando ha la palla tra i piedi. Inventa un gol dei suoi, in corsa, una punta che sorprende Frey sul primo palo. Quando è l’istinto a comandare gli riescono le prodezze più impensabili, meno efficace quando è la ragione a predominare, quando ha il tempo per pensare e per mirare i risultati scarseggiano. Stavolta fa il “golazo” perchè spinto e sbilanciato calcia senza soffermarsi più di tanto (e, a dir la verità, non sono sicuro che l’impatto con la palla in quel modo sia del tutto voluto). Si sveglia e crea troppo tardi.

PANDEV 5+ Un più per l’impegno, ma oggi le sue giocate, che cerca con insistenza non gli riescono come di recente è accaduto. Sfortunato quando sfiora il gol di testa in apertura di partita su perfetto cross di Zuniga dalla destra (in una delle rare sortite del colombiano). Cicca la palla su assist di Hamsik, in una delle poche occasioni da gol create dal Napoli nel primo tempo. Non incide nella ripresa e sul 3-0 Mazzarri lo sostituisce con Vargas.

CAVANI 6,5 Entra al 10′ della ripresa e non si capisce perchè Mazzarri lasci trascorrere altri 10 minuti, non inserendolo subito ad inizio secondo tempo con il Napoli sotto di due gol. Altri 10 minuti senza matadòr regalati alla squadra avversaria. Assiste al terzo gol del Genoa e subito segna un gol da bomber vero di testa, inserendosi tra i due centrali rossoblù, partendo da fuori area su cross di Maggio dalla destra (come ama fare per avere una migliore visuale della porta e dello spazio da aggredire sui traversoni…schema “Mazzarriano”, a dir la verità). Carica e dà la scossa alla squadra negli ultimi minuti di vana speranza.

MAGGIO 6+ Entra al posto di Cannavaro alla fine del primo tempo e si adatta da esterno alto per un pò, arretrando sulla linea dei terzini con l’ingresso di Cavani. Tiene bene la fascia e doma Sculli finalmente, anche perchè questo è stanco per il primo tempo disputato a mille. Suo l’assist per il gol di Cavani. Il terzo gol del genoa nasce dalla sua parte, ma da un fallo su di lui, spostato irregolarmente con un’ancata dall’avversario mentre tentava l’anticipo.

VARGAS 5,5 Entra gli ultimi 20 minuti a risultato quasi compromesso, sul 3-0 per il genoa. Mazzarri avrà pensato di far fare almeno un pò di esperienza e minutaggio al ragazzo, ed invece la partita si riapre all’improvviso, non per suoi meriti specifici. Spesso ai margini dell’azione, non viene servito molto dai compagni e non lascia il segno.

 
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