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Maledetto campionato: Il NAPOLI perde a Genova 3-2.Ennesima delusione.

E alla prima del girone di ritorno arriva anche la prima sconfitta del Napoli nel 2012, dopo 3 vittorie (2 in Coppa Italia) e 2 deludenti pareggi. Battuti da un grintoso e volenteroso Genoa, gli azzurri gettano al vento l’ennesima occasione per dare un senso al campionato.

Il barlume di speranza, temporaneamente accesosi per le sconfitte di Udinese (2-1 a Torino contro la Juventus) ed Inter (che cade a Lecce, sconfitta per 1 a 0), è stato spento da una triplice ”sicchiata” d’acqua (oggi mista a neve, nel gelido pomeriggio ligure) che si abbatte con veemenza sulla truppa azzurra, con la firma di Gilardino e Palacio (2 reti), che portano il Grifone addirittura sul 3-0, con il Napoli capace di accorciare il risultato, con reti di Cavani e Lavezzi, e riaprire la partita a 15 minuti dal termine, senza riuscire a raddrizzarla.

Temperatura a zero gradi e neve su Genova. Napoli irrigidito e poco reattivo nel primo tempo. Gli azzurri non scendono in campo con il piglio giusto, quello della squadra che deve vincere e convincere e, come spesso accade in campionato, regalano la prima frazione di gioco al Genoa, che va negli spogliatoi in vantaggio di 2 reti a 0.

Mazzarri applica un pò di turn over, facendo debuttare Britos al posto di Aronica, concedendo un turno di riposo a Maggio, Inler e Cavani (tre pedine non di poco conto, anche se i primi due in condizioni di forma non esaltante) e schierando in campo Zuniga, Dzemaili e Pandev al loro posto.

Marino presenta, un pò a sorpresa, la squadra con un 4-2-4 spregiudicato, con Sculli e Jankovic sugli esterni, molto alti a tamponare le avanzate di Zuniga e Dossena, costringendoli sulla difensiva e con Palacio e Gilardino di punta. A centrocampo Kucka e Biondini si confrontano con Dzemaili e Gargano. La difesa è a 4, con Mesto a destra e Moretti a sinistra, che coadiuvano gli esterni alti, Kaladze e Granqvist centrali. Frey tra i pali.

Bastano 10 minuti di studio tra le squadre e due ammonizioni (Cannavaro per gli azzurri) e la partita si scalda, con ritmi da calcio inglese e continui ribaltamenti di fronte. Pandev sfiora due volte il vantaggio, di testa e di piede (non trova il pallone su preciso cross di Dossena dalla sinistra), ma è il Genoa che si rende pericoloso almeno in 3-4 occasioni con Palacio e Gilardino, che sprecano alcune buone palle, non trovando la giocate e la rete davvero per poco.

Britos si manifesta subito in preoccupante ritardo di condizione e fatica a tenere gli attaccanti rossoblù, Gilardino, Palacio e Jankovic lo saltano con imbarazzante facilità. Zuniga è in continua sofferenza su Sculli sulla destra e Dossena è frenato da Jankovic sulla sinistra, che lo attacca in coppia con Mesto. A centrocampo, spesso saltato dalle due squadre con lanci in profondità e sulle fasce, Gargano lotta come un leone, ma non basta per frenare le iniziative genoane, con Dzemaili che porta palla e la perde di continuo, oltre a non risultare efficace nel contrasto. Lavezzi non la becca quasi mai, Hamsik cuce bene il gioco in fase di rilancio, ma è impreciso nella rifinitura, sbagliando molte giocate. Pandev si danna l’anima, ma non incide.

Il gol del Genoa, che  sembra essere nell’aria, dopo che la formazione rossoblù si presenta sempre più con imbarazzante facilità dalle parti di de Sanctis, arriva  puntualmente alla mezz’ora con un gran tiro di Palacio dalla lunga distanza, un collo pieno con cui l’argentino indovina una traiettoria perfetta con palla alta che scende nel sette della porta difesa da De Sanctis, che non riesce a trovare la miracolosa deviazione proteso in volo (era imparabile).

Il Napoli, già in imbarazzo prima del gol, si smarrisce ulteriormente e subisce anche l’immediato raddoppio con Gilardino che si avventa di testa in area su cross di Palacio, anticipando Cannavaro, in netto ritardo sull’attaccante rossoblù, e da pochi metri dalla porta insacca, piegando le mani a De Sanctis, che intercetta, ma non può deviare il pallone.

Il Napoli tenta la reazione negli ultimi minuti del tempo, ma non trova il gol, anzi si infortuna Cannavaro per una brutta botta rimediata ed è costretto ad uscire, rimpiazzato da Maggio, con difesa che passa a 4, con Britos e Campagnaro centrali e Zuniga che si sposta a sinistra.

Un pò a sorpresa Mazzarri, con la squadra sotto di due reti, non manda in campo dall’inizio Cavani, aspettando inutilmente 10 minuti della ripresa per effettuare la sostituzione con Zuniga, con Dossena che scala sulla fascia sinistra in posizione più arretrata ed Hamsik che scala a centrocampo. Tridente pesante, con il Matadòr che si aggiunge a Lavezzi e Pandev.

Il Napoli non spinge sull’accelleratore ed il Genoa si rintana nella propria metà campo, pronto a partire in contropiede.In uno di questi trova il terzo gol con un’ azione viziata in origine da un fallo su Maggio (nettamente spostato dall’avversario con un’ancata che ne vanifica l’anticipo) che si sviluppa rapidamente con Gilardino lanciato verso la porta che allarga sull’accorrente Palacio, il cui tiro dlla destra in diagonale supera De Sanctis, insaccandosi con millimetrica precisione all’angolo lontano alla destra del portiere.

Entra Vargas al posto di Pandev.

Partita che sembra “in cassaforte”, con un 3-0 che grida vendetta dopo l’umiliante batosta del San Paolo subìta dal Genoa, con Cavani e Lavezzi che dimostrano, però, di conoscerne la “combinazione”, e la riaprono in due minuti tra il 33mo e il 35mo minuto.

 Cavani segna di testa, lasciato solo in area da una distratta difesa avversaria (Granqvist dimostra la sua scarsa attenzione), su preciso cross di Maggio dalla destra, con palla che tocca terra e si insacca nell’angolino basso alla sinistra di Frey. Un minuto dopo, profondo e preciso lancio di Gargano dalla metà campo che pesca Lavezzi in posizione regolare sul filo del fuorigioco, il Pocho sprinta e si incunea in area, portandosi avanti la palla con la testa in velocità , anticipa il movimento del portiere e lo sorprende, tirando di mezza punta in corsa sul primo palo.

Mancano 10 minuti, oltre ai 5 di recupero concessi dall’arbitro, ma il napoli non riesce a raggiungere il pareggio, uscendo dal campo con una sconfitta, meritata soprattutto per quello che non ha mostrato nel primo tempo, prima e dopo il vantaggio del Genoa.

Che disdetta, dover dire addio ed essere fuori da qualsiasi competizione in campionato già dopo  la prima gara del girone di ritorno…..e basta con questa storia della Champions…e delle partite ogni tre giorni….non se ne può più…!!!

 
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3 Comments  comments 

3 Responses

  1. florianopolis

    gianlù stu napul sta facenn a fin’ e della bona!!!! ti prego è meglio si fai o giurnalist re cavall (non è una critica nei tuoi confronti)per esempio puoi scrivere sul figlio di varenne e chiamare il blog torrecavalli…………

  2. andrea

    GianLù O Special One ta fatt ncazzà pure a Te,allora o fatt è grav ?

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