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Il NAPOLI passa alla Favorita dopo 43 anni: 3-1 al Palermo

Era il 1969 (mio anno di nascita) e il Napoli vinceva sul campo del Palermo, ma almeno secondo quanto narrano gli almanacchi, infatti quella fu una vittoria “a tavolino”, 2-0 per i partenopei. Dopo 43 anni la vittoria arriva sul campo, grazie alle reti di Pandev, Cavani ed Hamsik, che portano tre babà in dono ai siciliani, ai quali l’amaro in bocca viene addolcito ben poco dalla “cassatina” di Miccoli, che accorcia le distanze sul 3-0 per gli azzurri, a risultato ormai compromesso e a tempo ormai scaduto.

Avevamo parlato del momento poco brillante dei palermitani e della voglia di riscatto degli uomini di Mazzarri in sede di presentazione della partita, ed entrambe le circostanze si sono notate in campo.

Gli azzurri, orfani di Lavezzi infortunato e con il neo acquisto Edu Vargas  in tribuna, attento per ora solo  studiare ed osservare movimenti e giocate dei compagni di ventura, avevano il dovere di vincere nel posticipo serale, in una giornata di campionato in cui tutte le squadre che li precedono in classifica hanno fatto  bottino pieno negli anticipi di ieri e nel pomeriggio, ad eccezione della Lazio di Reja, maltrattata a Siena e con i postumi delle vacanze natalizie ancora da smaltire.

Mazzarri aveva caricato a mille il gruppo, che ha dimostrato di aver gradito il riposo dal punto di vista mentale, senza perdere lo smalto dal punto di vista atletico, presentandosi in un più che soddisfacente stato di forma fisica.

Ecco le formazioni in campo:

Palermo: Benussi, Munoz, Silvestre, Cetto, Balzaretti, Migliaccio, Della Rocca, Barreto, Vazquez, Budan, Miccoli. A disp. Tzorvas, Mantovani, Acquà, Bacinovic, Alvarez, Mehmeti, Pinilla. All. Mutti

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Gargano, Dossena, Hamsik, Pandev, Cavani. A disp. Rosati, Fernandez, Grava, Dzemaili, Zuniga, Chavez, Mascara. All. Mazzarri.

La partita è stata equilibrata ed emozionante nella prima frazione di gioco, con occasioni e buone giocate su entrambi i fronti, ma anche con numerosi errori di distrazione nei rispettivi reparti arretrati e di misura nei passaggi, e soprattutto in fase di conclusione. Nel Napoli Cavani ha tre palle gol abbastanza nitide, che non sfrutta, impattando di testa in maniera poco precisa a tu per tu con il portiere palermitano, su  altrentanti precisi cross di Dossena sulla sinistra, Gargano va due volte vicino al gol con due tiri dalla media e dalla lunga distanza. Nel Palermo Budan tira su De Sanctis un lento diagonale da ottima posizione, mentre Vasquez, solo davanti a De Sanctis sbaglia il tocco a scavalcare il portiere, anche per l’ottima uscita dell’estremo difensore napoletano che a valanga esce e gli chiude lo specchio della porta. Due buone occasioni anche per Miccoli, che di sinistro e di testa non centra la porta.

Tocca a Pandev sbloccare l’incontro, il macedone riceve palla in area da Gargano (ottimo lo spunto del trottolino uruguagio che si inserisce con uno scatto repentino nelle maglie difensive del Palermo), la controlla e la protegge sapientemente, si gira e con freddezza imbarazzante batte il portiere con un millimetrico sinistro rasoterra sul primo palo.

Il gol del vantaggio rinvigorisce gli azzurri ed il macedone, che sfiora il raddoppio con una gran giocata dal limite dell’area e con tiro di destro diretto all’incrocio che esce poco alto sulla traversa, a pochi centimetri dal sette. Ci prova allo scadere anche il Palermo che segna il gol del pareggio nel minuto di recupero, con un colpo di testa di Migliaccio, che viene colto in netto fuorigioco da arbitro e guardialinee, alle spalle della difesa azzurra, perfettamente in linea. Gol annullato.

Il primo tempo si conclude con il vantaggio partenopeo, con gli azzurri che hanno avuto il merito e la buona sorte di di portarsi in vantaggio contro un Palermo che non demerita.

La ripresa vede una mossa tattica di Mutti che si rivelerà un fallimento, fuori Della Rocca e il nuovo acquisto Vasquez (che non aveva demeritato,anzi) e dentro Acquah sulla destra e il veloce Alvarez (ex Bari) sulla sinistra. Il Napoli diventa subito padrone del campo e prima si rende pericoloso con un tiro di  Pandev e dopo poco raddoppia con una gran giocata del matador Cavani, che trova un gran tiro a giro da fuori che si insacca al sette, vanificando il tuffo del portiere palermitano, che non riesce proprio ad arrivare sulla parabola perfetta del bomber uruguaiano. Cavani non esulta, ma si emoziona per lo scrosciante e sportivissimo applauso di tutto lo stadio, che composto da suoi ex sostenitori ( e detrattori…a Palermo Cavani di gol ne ha sbagliati parecchi), che onorano la prodezza, riconoscendo le qualità del loro ex beniamino, al quale sono rimasti molto legati.

Il Napoli affonda da quel momento come una lama nel burro nella difesa palermitana, con Pandev che sfiora ripetutamente il gol (anche sfortunato), sino a trovare il terzo gol con Hamsik, ben lanciato a rete dall’ottimo Inler di oggi, che da posizione defilata supera il portiere in uscita e conclude in porta in scivolata.

Sul 3-0 il Napoli si limita a controllare la partita con un lungo e preciso possesso palla, concedendo a Miccoli l’onore delle armi allo scadere, con il sempre temibile bomber “tascabile” che insacca alle spalle di De sancitis una parabola addirittura di testa, gran bel gol, quanto inutile.

Il Napoli comincia bene l’anno, dimostrando che quando le distrazioni europee non offuscano menti e muscoli degli azzurri, non vi sono ostacoli che tengano e che, senza la Champions ammaliatrice, lo Scudetto per gli azzurri non sarebbe stato una chimera, anzi una realtà tangibile ed un risultato alla portata di mezzi tecnici e atletici della rosa a disposizione di Mazzarri, rinforzatasi ulteriormente con l’acquisto del talento Vargas.

Siamo a 27 punti, ancora a 10 punti da Juventus e Milan , che comandano la classifica in condominio a quota 37, ad 8 dal’Udinese, in  terza posizione (quella valida per conquistare il play off Champions), a 3 e 2 punti dal 4° e 5° posto rispettivamente occupato da Lazio e Inter. Ancora attaccati al treno delle postazioni che contano ed il cammino è ancora lungo. Vedremo….

 
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