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IL NAPOLI NON SCAVALCA il MURO- LAZIO : 0-0 al San Paolo

Il Napoli aveva bisogno della vittoria per riscattarsi in campionato e non perdere terreno dalle squadre di vetta, ma non è riuscito a trovare il gol da tre punti. Grazie a un primo tempo giocato sotto ritmo e con qualche errore di troppo, e nella ripresa per la imprecisione di Lavezzi e le parate di un super Marchetti, portiere che si esalta al San Paolo (lo ricordiamo miracoloso a difesa della porta del Cagliari nel primo campionato dell’ “era Mazzarri”, quando le sue parate infransero i residui sogni degli azzurri di qualificarsi in Champions League, costringendolo a partecipare alla coppa di riserva, l’ Europa League).

Fermato sul risultato di 0-0 dalla Lazio dell’ex Reja,  tornato al San Paolo da “leader” della classifica di serie A, con il chiaro intento di strappare un punto, con la sua squadra costretta a difendersi ed impostata alla perfezione dal mister friulano per ottenere il risultato sperato.

Certo le assenze erano pesanti, soprattutto quella del bomber Klose, infortunatosi nell’amichevole infrasettimanale disputata con la Germania contro l’Olanda e vinta dai tedeschi per 3-0, tra l’altro con un gol di testa proprio dell’attaccante biancoceleste (e che gol!…da vero bomber). Fuori anche Mauri, uno che contro il Napoli è stato sempre decisivo con gol e assist, e il perno della difesa Dias, sostituito da Stankevicius, esterno destro adattato al ruolo di centrale, con al fianco il giovane Diakitè, una coppia estemporanea e non irresistibile, ma che non ha combinato guai, anzi ha disputato una partita di tutto rispetto.

Mazzarri ha schierato tutti i titolari a disposizione, mettendo da parte ogni velleità di turnover, considerata l’importanza dell’impegno e dell’avversario e la delicata posizione di classifica della squadra, che bramava i tre punti per accorciare le distanze dalla vetta della classifica. Fuori Gargano, almeno dall’inizio, appena recuperato dall’infortunio e indispensabile per la partita di martedì contro il City, dentro Dzemaili; a riposo Zuniga, giocano Maggio a destra e Dossena a sinistra. In campo i tre Tenori e la difesa titolare, la ZTL Campagnaro, Cannavaro, Aronica ( quando ci sono loro..non si passa!). In campo gli stakanovisti Inler e Cavani.

Questo il tabellino della partita:

Napoli: De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Aronica, Maggio, Inler, Dzemaili (13′ st Gargano), Dossena (29′ st Pandev), Hamsik, Lavezzi, Cavani. A disp. Rosati, Fernandez, Zuniga, Mascara, Chavez. All. Mazzarri

Lazio: Marchetti, Konko (6′ st Scaloni), Diakite, Stankevicius, Radu, Brocchi, Ledesma, Lulic, Sculli (38′ st Gonzalez), Hernanes (6′ st Matuzalem), Cissè. A disp. Carrizo, Stendardo, Cana, Rocchi. All. Reja Arbitro: Rizzoli di Bologna Note: ammoniti Cissè, Radu.

PRIMO TEMPO con poche occasioni da gol, con squadre raramente pericolose in fase offensva e ritmi di gioco non troppo elevati e parecchi errori di misura da entrambe le parti.

Lazio abbottonata in difesa, pronta a partire in contropiede, con gli attaccanti biancocelesti molto mobili e utili anche in fase di ripiegamento. Reja chiude le fasce al Napoli, principale fonte di gioco della squadra partenopea,come ormai tutti sanno, piazzando Brocchi a tamponare Dossena e Lulic su Maggio sul lato opposto, con gli esterni difensivi, Konko a destra a e Radu a sinistra, pronti al raddoppio sui “volanti” azzurri. A centrocampo Hernanes cerca di giocare tra le linee del Napoli, senza però trovare molto spazio e palloni giocabili. Ledesma è il regista arretrato, pronto a dettare i tempi e a rallentare il gioco, nel tentativo di non dare ritmo all’azione avversaria.

Il Napoli è molto attento in difesa con Cannavaro che controlla Cissè, Campagnaro tiene a bada Sculli (tenendolo lontano dall’area di rigore) ed è il più pericoloso dei suoi in avanti (con un colpo di testa da buona posizione su punizione di Lavezzi che termina alto sulla traversa) e Aronica chiude ogni varco sulla sinistra. Inler tampona e rilancia ad intermittenza e Dzemaili si dedica al controlllo di Hernanes, quando il brasiliano si accentra, partecipando alla manovra raramente e con risultati spesso deludenti. Nel tridente Hamsik sembra più volitivo e preciso del solito, Lavezzi cerca la giocata, che raramente gli riesce e Cavani offre la solita prestazione generosa e improduttiva degli ultimi tempi (non è un robot, lo sappiamo e lo sottolineamo ancora).

Sulle fasce, Maggio spinge con continuità, mentre Dossena è imbottigliato nella morsa Brocchi-Hernanes, che ne frenano iniziative e velleità offensive.

Il tempo si chiude con uno 0-0 tutto sommato giusto, con la Lazio che controlla bene il gioco e lo rallenta sapientemente e un Napoli che non spinge sull’acceleratore con il giusto dinamismo e la consueta determinazione e sbaglia qualche pallone di troppo in fase di ultimo passaggio, non riuscendo a trovare varchi e la giocata vincente.

SECONDO TEMPO molto emozionante con il Napoli che parte sparato e sfiora ripetutamente il vantaggio con Lavezzi che ci prova con due tiri dal limite dell’area, trovando Marchetti pronto alla parata in entrambe le occasioni. Lavezzi si mangia un gol subito dopo al terzo minuto, quando viene pescato da solo da un cross dalla destra in area di rigore e non riesce ad indirizzare il pallone verso la porta con una girata al volo di destro che -ahinoi- finisce alta e fuori, confermando la scarsa attitudine del Pocho ad inquadrare la porta.

Lo stesso Lavezzi, con uno spunto personale si procra una punizione, battuta alla perfezione da Dzemaili, che da oltre 20 metri sfiora il palo alla destra di Marchetti, con il portiere ormai battuto.

Poco dopo azione travolgente degli azzurri, con Hamsik che serve alla perfezione Maggio sulla destra, lanciato verso la porta. il cross del difensore viene raccolto da Cavani che appoggia in rete, ma l’arbitro annulla su segnalazione del guardialinee, che alza bandierina vedendo un inesistente fuorigioco di Maggio, tenuto evidentemente in gioco da Diakitè, posizionato al centro dell’area.

Entra Gargano per Dzemaili ed il gioco ne guadagna in dinamismo, il Napoli cerca il gol con Cavani che impegna due volte Marchetti, che si esalta sulle conclusioni del matador. Stavolta è Dossena a spingere sulla sinistra e Maggio a contenere sulla destra.

La Lazio arretra sempre più il baricentro e Reja sostituisce il deludente Hernanes, che stenta a trovare la posizione giusta in campo e non riesce ad entrare in partita, con il più difensivo Matuzalem e perde per infortunio Konko, sostituito dal pari ruolo Scaloni.

Il Napoli tenta il forcing finale e spinge, Mazzarri tenta il tutto per tutto, inserendo il quaro attaccante, Pandev, al posto di Dossena,arretrando Hamsik e l’esterno Maggio sulla linea difensiva, che passa a quattro, con Aronica che si allarga a sinistra dei due centrali Cannavaro e Campagnaro.

Il gol è nell’aria, ma l’urlo del San Paolo rimane strozzzato in gola ai tifosi partenopei, per l’errrore di maggio, che da ottima posizione al centro dell’area spara alto, non riuscendo a trovare la giusta coordinazione e per l’ennesimo miracolo di Marchetti, che si allunga e riesce a levare la palla dall’angolo basso alla sua sinistra su tiro rasoterra di Lavezzi, indirizzato poprio a fil di palo.

Insomma un Napoli che avrebbe meritato di vincere e che non ci è riuscito, anche per un pizzico di malasorte, che la scorsa stagione ci è stata amica e ci ha permesso di vincere e riacciuffare partite e punti nei minuti finali, creando una vera e propria “zona Mazzarri”, che aveva mandato in soffitta il vecchio Cesarini.

Non ci resta che sperare in qualche passo falso delle dirette concorrenti che ci precedono in classifica ( il Milan è stato fermato al Franchi sullo 0-0 dalla Fioentina del neo-idolo dei tifosi viola, mr. Delio Rossi, soprannominato già dai suoi nuovi fans Deli(ri)o Rossi) e fare un grosso in bocca al lupo agli azzurri per il probante ed affascinante impegno di martedì contro il Manchester City al San Paolo, un appuntamento con la storia, comunque andrà a finire.



 

 

 

 
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