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Dal Mister a Carletto : una settimana di emozioni e sentimenti contrastanti

Dalle gioie alle amarezze in  Campionato, il tifoso azzurro non ha smesso di vivere emozioni contrastanti anche dopo la fine dei giochi.

Il passaggio di consegne tra il Mister e Ancelotti è stato un turbillon di sentimenti, ragione, cuore che si sono accavallati tra loro in poche ore (nonostante i giochi fossero fatti, a nostra insaputa, da mesi), come nemmeno sulle montagne russe.

Il dolore per la partenza di chi abbiamo amato alla follia (con esclusione di pochi irriconoscenti cuori di ghiaccio), contemperato dall’arrivo di uno degli allenatori top del calcio Mondiale.

La consapevolezza di non vedere più il Comandante acclamato dal San Paolo unito, il suo modo di allenare, di intendere e mostrare il calcio e la curiosità di comprendere come sarà il Napoli di Ancelotti.

Il calcio è sempre attualità, ottica futura, con sguardo attento alla storia e al passato recente, quella che ti consente di comprendere e verificare let tue  impressioni e le tue opinioni e di avere uno sguardo critico e comparativo con quel che verrà.

Non mi sono mai piaciuti gli estremismi, il bianco e il nero (a maggior ragione nel calcio, anche cromaticamente), non sopporto la dicotomia tra i sostentori ad ogni costo del Presidente e i suoi interlocutori, spesso i suoi allenatori.

Cerco sempre di valutare con attenzione e spirito critico i pro e i contro, pregi e difetti, situazioni contrastanti e, come spesso accade nella vita, la verità sta sempre nel mezzo, come accade spesso nelle coppie che si lasciano, non è mai solo colpa dell’uno o dell’altro, la via di mezzo è la strada maestra, strada costellata da tante sfaccettatture e particolari che a volte rendono razionale ed obiettivo quel che ad alcuni può sembrare un peso da porre da una parte o dall’altra della bilancia.

Conosco bene il rapporto tra Sarri e AdL, le loro schermaglie, le loro difficoltà a far combaciare alcuni aspetti, più dal punto di vista professionale che caratteriale (eppure sono così diversi).

La politica societaria, sempre improntata ad un canovaccio insostituibile, per molti versi anche giusta e razionale, ad un certo punto del cammino si è trovata irrimediabilmente a cozzare con la filosofia e la pratica del Mister.

I contratti che non possono esssere più rinnovati ad una certa età in contrasto con la voglia del Mister di trattenere il suo gruppo, calciatori che dopo 3 lunghi anni hanno finalmente imparato a far funzionare in maniera quasi perfetta la “creatura”.

Nessun aspetto economico (tantomeno contrattuale, in primis la clausola), nessuna inesistente mancanza di voglia di vincere, nessuna rottura traumatica tra le parti, ma la semplice visione diversa di condurre da una parte la vita della società, in contrasto con il desiderio di portare avanti un ciclo, che non poteva prescindere da alcune pedine e dal gioco da loro assimilato.

Sarri e AdL negli ultimi mesi sono stati attori di una recita che avrebbero voluto non interpretare, ma che sono stati, per motivi diversi, costretti a inscenare.

La differenza di vedute era stata già chiarita mesi orsono, le decisioni già prese da tempo, quelle che sembravano pretese per la permanenza e situazioni in bilico sono state solo esternazioni con le quali si cercava di spiegare le motivazioni di una rottura già consapevole alle parti e non ai terzi (ossia al tifoso).

Certo non potevano essere rese pubbliche a Campionato ancora aperto, nè è stato possibile svelare successivamente quello che era già deciso, non solo per non rovinare un Campionato stupendo nelle ultime gare o per evitare un traumatico distacco.

Difficilmente il tifoso avrebbe potuto vivere le gioie del tributo e dell’ovazione nell’ultima al San Paolo già conoscendo l’epilogo della avventura.

Questo sia per il Mister che per il Presidente, rei e imputati da rispettive fazioni (e modi di pensare) di una rottura provocata, invece mai tanto obiettiva e razionale, quanto inevitabile.

Non ci sono colpevoli (il tifoso napoletano ne è alla ricerca continua), c’è la storia, c’è la realtà, che ha reso impossibile proseguire il rapporto.

La trattativa con Ancelotti, la decisione del Mister di non continuare, l’interesse del Chelsea una opportunità imperdibile (come quella per AdL con il Carletto nazionale), tutte situazioni che non sono state la cause della fine del rapporto, ma che si sono sviluppate dopo la decisione di interromperlo mesi fa e che per ovvi motivi non potevano essere portate alla luce (sino a quando è stato possibile).

Ricostruisci i pezzi del puzzle e ti rendi conto di quanto sei stato ingenuo a credere che tutto non fosse già finito da mesi.

Il continuo rimandare, il continuo tergiversare, quel dire e non dire di entrambi.

La visita di AdL a Figline, quasi contemporanea alla scomparsa dell’Agente Pellegrini su twitter, la conferma precedente del ritiro a Dimaro (anche i rinnovi di Chiriches e Allan), a cui seguirono a stretto giro le parole di AdL (“andiamo a Dimaro anche quest’anno, ma dal prossimo saremo in Cina”).

La dichiarazione del Mister (“non ho 5 milioni da dare ma posso dare il cuore ai napoletani”, caso strano proprio quanto prenderà al Chelsea).

E ancora le parole di AdL : “Rinnovo? Chiedetelo a Sarri” e quelle di Pellegrini alla domanda sulla esistenza della proposta di rinnovo “ce l’ha fatta , ma non oggi”.

Tutto deciso da mesi.

Non ci hanno preso giro, o almeno era l’unico modo per non rendere tante le cose molto più difficili e dolorose.

Non sono state bugie, ma omissioni, che sono bugie non dette, è vero, ma che spesso servono a salvare capre e cavoli.

In bocca al lupo al Mister, che seguiremo sempre e ovunque, e Forza Napoli Sempre, con la voglia di scoprire il futuro prossimo e comprendere cosa sarà il Napoli di Ancelotti.

Il Napoli è la Fede, il Mister un pezzo di storia che resterà per sempre custodito nel mio cuore e spero in quello di tutti i napoletani, che dovranno essere fieri e felici di aver goduto delle immense gioie che ci ha regalato, mettendo da parte una volta per tutte  inesistenti e stupidi rancori per lui e per tutti quelli che hanno dato tanto alla società e soprattutto alla maglia che amiamo.

#FNS

 

 
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