In pieno calciomercato, posticipato a settembre nell’anno del Covid (anno in cui il calendario è stato stravolto e tutto è un’incognita) inizia il Campionato di serie A e il Napoli, ancora incompleto e con tante spine in rosa e casi da chiarire, inizia col piede giusto, andando a vincere in trasferta a Parma 2-0 con reti di Mertens e Insigne nell’ultima mezz’ora.
Una partita dai 2 volti
Un’ora a ritmi lenti e compassati e con tanti errori con il 4-3-3 e poi la svolta con l’ingresso di Osimhen e il passaggio a uno spregiudicato 4-2-4, col Parma arroccato in difesa e poco propenso, per fortuna, a offendere in ripartenza.
Osimhen la stappa.
Il nigeriano con la sua vivavicità e i suoi movimenti, riesce con la sola ‘presenza a liberare i compagni d’attacco, sino a quel momento molto distanti tra loro, con una manovra che non trovava sbocchi, anche grazie all’apporto relativo delle 2 mezzeali, Piotr e Fabian, che stavano disputando una gara sotto tono, priva di acuti e difensivamente non irreprensibile.
Un Napoli solido in difesa e collaudato, ma con un gioco offensivo poco arioso (per usare un eufemismo), ancor più ridimensionato dal gran caldo della partita delle 12 (orario infernale e incomprensibile di questi tempi) e dall’atteggiamento estremamente prudente degli avversari, che dopo 10 minuti di pressing decidevano di arroccarsi nella propria metà campo, a presidio dell’area di rigore e della porta di Sepe.
L’ingresso di Osimhen portava l’immediato gol di Mertens, sino a quel momento frustrato dalla solitudine in mezzo ai 2 difensori del Parma, con poco movimento ad accompagnarlo dei colleghi di reparto e senza inserimento delle mezzeali, che poco creavano anche palla al piede.
Anche Insigne e Lozano (quello che si era dato più da fare nella prima frazione, pur senza concretezza tangibile) trovavano giovamento dai movimenti del nuovo centravanti e gli azzurri hanno in 30 minuti creato quello che non si era visto per 1 ora (con zero occasioni e zero tiri in porta)-
16 conclusioni, di cui 7 nello specchio, 2 reti e l’immancabile palo di Insigne (sfortunato, aveva calciato benissimo e con intelligenza).
LA TATTICA e LA GARA
Liverani, che aveva battuto Gattuso al San Paolo, proprio nell’unica gara in cui si era passati dal 4-3-3 al 4-2-4 (sciagurato 2-3 col Lecce) al debutto con la sia nuova squadra schiera un Parma fisico (senza Gervinho con qualche problema fisico e in odore di partenza) con 4 centrocampisti (Brugman-Grassi-Hernani e Kucka) a protezione dei 4 difensori in linea e con licenza di inserirsi (almeno per Kucka, glòi altri lo hanno fatto poco) e 2 punte di peso Inglese-Cornelius.
Il Napoli col 4-3-3, con KK e Manolas spesso nell’uno contro uno con i corazzieri offensivi avversari, contenendoli benissimo (non gli hanno lasciato nè spazi nè occasioni) e con a turno Hysaj e Di Lorenzo a dargli manforte, creando quasi una difesa a 3 in fase passiva.
Hysaj al posto di Rui non al meglio, di nuovo adattato a sinistra, in attesa che risolva, dopo 2 anni e mezzo l’enigma Ghoulam.
I 3 centrocampisti, con Demme a protezione (e Kiucka ad infastidirlo in prima battuta) e le 2 mezzeali, sulla carta con caratteristiche tecniche superiori, non davano lustro alla manovra.
Piotr si è assentato dal match per lunghi tratti, non contribuendo nemmeno decentemente alla fase difensiva, mentre Fabian, apparso appesantito e fuori forma ha giocato una pessima gara, sbagliando molto, coprendo poco e male e ciccando anche tutte le conclusioni (sballati i suoi 4 tiri).
Lozano a destra a lottare con Pezzella, lo ha costratto più volte al fallo e ha tentato in più occasioni lo spunto (senza fare male), Insigne ha cercato la giocata e l’assist senza successo (perdendo anche qualche palla di troppo. Dries non ne ha azzeccata una, sino all’ingresso di Osimhen , che ha sparigliato il banco.
Il passaggio al 4-2-4 dopo 1 ora e l’immediato gol di Mertens, arrivato proprio su assist di Osimhen (entrato al 61° per Demme, già ammonito), ha stravolto gara e tattica, col Parma punito dopo palla persa e scatto bruciante di Lozano, sul cui tiro in diagonale Sepe respingeva corto , favorendo il tap in vincente di Insigne, scaltro a buttarla in porta da pochi passi.
Il Napoli andava a nozze negli spazi, sfiorando più volte la terza rete (palo di Insigne preso prima del 2-0, ma anche 2 conclusioni per Osimhen e altre possibili occasioni).
Nel finale entravano Politano-Elmas-Petagna e Lobotka per Piotr e Fabian (prestazione negativa per entrambi), Lozano (per la standing ovation) e Dries.
La gara restava sul 2-0 e sono arrivati i primi 3 punti, buoni per l’entusiasmo, per la classifica e per attenuare le polemiche di un mercato difficile e ancora da vivere , con apprensione, per 2 settimane.
PARENTESI di MERCATO
Al Napoli servirebbero, senza partenze illustri (in primis quella di KK, da evitare asslutamente a questo punto, ma il rischio c’è) un centrocampista per giocare con 2 punte (c’è Torreira ancora libero e poco altro a livello affare), un terzino sinistro e casomai un esterno a completare il reparto (il sogno è e resta Boga, ma c’è anche Deulofeu nel mirino).
Giuntoli ha dichiarato (in attesa di capire che ne sarà di Milik) che il Napoli non può più spendere e che si cercherà di trovare eventuali affari ( o prestiti).
Chi vivrà vedrà, siamo pronti, sperando di non dover subire scossoni di sorta e di non avere brutte notizie quantomeno.
#FNS