Come ben sappiamo le date del mercato sono state posticipate e non saranno uguali per i vari Paesi d’Europa, ufficialmente in Italia si partirà il 2 settembre e si chiuderà agli inizi di ottobre (in Germania il via il 7 agosto ad esempio, in Francia sono le regole attuali, considerato che la Ligue 1 non ha ripreso dopo il Covid come in Belgio e in Olanda).
Facciamo una disamina del bilancio del Napoli, perchè, come di prassi, è da quello che si deve prendere le mosse per comprendere le possibilità di spesa e la strategia di mercato.
Partiamo dai dati ufficiali (che si riferiscono al bilancio approvato al 30 giugno) per poi ricostruire, con buon margine di approssimazione, il bilancio al 30 giugno 2020 (relativo alla stagione in corso, conclusasi con Gattuso).
IL BILANCIO al 30 giugno 2019
Il bilancio del Napoli al 30 giugno 2019 (primo anno della breve e non fortunata esperienza di Ancelotti alla guida del Napoli), , si è chiuso con un Utile netto di 29 milioni (dopo leggero rosso di poco più di 6 milioni del 2018 e dopo il 2017, in cui vi è stato il bilancio più ricco di sempre (quello delle plusvalenze “monstre” derivanti dalla cessione di Higuain e dalle entrate considerevoli della Champions, Coppa in cui fummo eliminati dal Real agli ottavi di finale).
Non a caso le riserve volontarie sono cresciute e passano da 115 milioni a poco meno di 145 Milioni, mentre il cash diminuisce di 13,6 milioni, era di circa di 118 milioni e diminuisce a 105 milioni circa, tutti in cassa al 30.06.2019.
Il Napoli ha fatto valere la cospicua disponibilità liquida, potendo far fronte non solo al pagamento dei bonus contrattuali dei calciatori, arrivati alla cifra record di 13,5 milioni (11 è stato il top l’anno precedente), ma riuscendo anche a concludere alcune trattative importanti attraverso il pagamento degli Agenti dei calciatori stessi, che per il 2019 ammontano a circa 6,5 milioni.
Bonus e Agenti hanno avuto complessivamente un costo di 20 MILIONI, 2 voci di non poco rilievo, da tenere ben presente quando si fanno le valutazioni in termini di spesa.
Come si può notare, nonostante i ricavi derivanti dalle altre voci (in primis la più rilevante rappresentata dagli incassi dei diritti televisivi, ma anche le altre relative a marketing, incassi da stadio etc) siano rimasti per lo più invariati o comunque leggermente aumentati, la differenza considerevole è rappresentata sempre dalle plusvalenze derivanti dalle cessioni dei calciatori, che unitamente agli introiti derivanti dalle competizioni internazionali (con i relativi diritti televisivi) consentono al Napoli di mantenere costi elevati per la rosa (compensi ai calciatori e ammortamenti dei cartellini).
Anche il 2018-2019 non fa eccezione. Circa 300 milioni i ricavi e 252 di costi
Le cessioni di Jorginho al Chelsea e di Hamsik in Cina hanno determinato ben 80 milioni di plusvalenze, che sommate ad altre maggiori entrate hanno determinato il secondo fatturato di sempre.
Ovviamente anche quest’anno ha pesato l’avventura Europea ; i risultati del Girone di Champions, con la qualificazione sfumata all’ultima gara contro il Liverpool, e i quarti di finale di Europa League hanno fruttato incassi dal Uefa per 56 milioni, ben 16 milioni in più della stagione precedente, in cui le Coppe furono un pò accantonate in favore del Campionato.
Questo fa comprendere che senza Coppe Europee e senza plusvalenze il Napoli disporrebbe di incassi quasi dimezzati, dovendo drasticamente ridurre di un centinaio di milioni il monte ingaggi della rosa (più che dimezzarlo), non potendo acquistare nuovi giocatori per non gravare in maniera insopportabile sulla quota ammortamenti.
RICAVI ( 299 milioni)
1) Ricavi da gare
I ricavi da stadio, ossia dalle gare degli azzurri nell’annata calcistica 2017-2018 ammonta a 15,872 milioni, circa 3,2 milioni in meno dell’anno precedente, 19,1 milioni (arrotondati), (contro i 19,7 milioni dell’anno ancora precedente).
La differenza sta quasi tutta nei minori spettatori in Campionato, ricordando che il Napoli non ha fatto abbonamenti l’anno scorso.
200mila euro della Coppa Italia.
In Europa ci si mantiene quasi inalterati, incassi per 130.000 euro in più dell’anno precedente, quei 2 turni di EL contro Salisburgo e Zurigo.
Totale 4.370.633 €, ma che arrivano a 6,6 con gli introiti dei mini abbonamenti Champions.
2) i proventi Uefa (diritti tv per partecipazione alla Champions ed EL, ossia premi+marketpool)
Qua c’è stata una parziale ripresa, dopo una perdita importante di circa 26 milioni, derivanti dalla mancata qualificazione agli ottavi e alla prematura eliminazione dall’EL nell’ultimo anno di Sarri.
I proventi dei diritti delle Coppe sono stati di circa 56 MILIONI
Record già superato quest’anno con il raggiungimento degli ottavi contro il Barcellona e che ci consentirà di ottenere il relativo lauto incasso.
Già siamo a 59,6 MILIONI senza contare incassi al botteghino della Champions
3) diritti tv Campionato, amichevoli e altri
Il Napoli sfrutta la nuova ripartizione e incassa 7 milioni in più dell’anno precedente.
Con ricavi per 80 milioni contro i 73 milioni dell’anno precedente (per Campionato e Coppa Italia).
I diritti tv sono circa la metà del fatturato strutturale del Napoli.
Restano pressochè invariati gli incassi per i diritti tv delle amichevoli e delle altri diritti ceduti : attestatisi su circa 5,3 milioni (500.000 € in più dell’anno precedente)
4) proventi commerciali e da sponsorizzazioni
40 MILIONI (contro i 34 del 2018, i 32 del 2017 e i 29 della stagione precedente).
Marketing e sponsorizzazioni quindi in aumento, progressivo e costante, con un bel balzo del 20%, ma ancora non decisivo.
Il fatturato strutturale, anche con questa voce di incasso, passa negli ultimi 4 anni da 130 a 160 milioni circa.
- sponsor tecnico da 8,1 milioni a 9,2 (erano 8 e anno prec, 7,8)
- sponsor ufficiali da 8,7 a 9 milioni (erano 5,7 nel 2016)
-sponsor isituzionali a 8,4 milioni (pre cedenti 7,4 e 6,4)
- altri ricavi 14 milioni
Ma veniamo alla parte che riguarda i calciatori :
INCASSI DA CESSIONI
1) plusvalenze 83,5 milioni (rispetto ai 30 del 2018 e i 104.410,600 del 2017)
Jorginho 60 milioni
Hamsik 20 milioni
R.Insigne 1,5 milioni
1 milione a testa di bonus Pavoletti e Gabbiadini
A questi vanno aggiunti anche 6 milioni derivanti dai prestiti di :
Vinicius (al Monaco) 1,5M
Grassi e Inglese al Parma 1,4M e 2M
Leandrinho all’Atletico Mineiro 250.000
Tonelli alla Sampdoria 500.000
Rog al Siviglia 405.082
Quindi tra cessioni a titolo definitivo e temporanee un incasso di 90 MILIONI
Proseguiamo con i costi per un’analisi completa, che possa far comprendere quanto siano saliti.
COSTI (252 milioni circa- 219 nel 2018)
Il Napoli si è caricato altrei 32 milioni di costi, in ascesa costante. 100 milioni circa in più del suo fatturato strutturale, recuperando con le variabili solite, plusvalenze e incassi Coppe Europee, fondamentali per tenerli così alti.
Sappiamo che il Napoli investe quasi tutto in calciatori e difatti la maggior parte dei costi si riferiscono ai loro compensi (cartellini, ammortizzati a quote decrescenti e monte ingaggi).
Ma vediamo come.
IL MONTE INGAGGI
Arrivato alla cifra record a sfondare il muro dei 100 milioni, per la precisione 101,640 MILIONI
Il monte è passato da 65 milioni a 78 MILIONI nel 2017 ed era arrivato nel 2018 a ben 91 milioni.
Per Ancelotti siamo a 10 milioni oltre 1,6 di bonus, quindi siamo intorno ai 6 milioni netti.
i bonus contrattuali ai calciatori 13,5 MILIONI (sono passati da 7,7 milioni a 8.7 milioni (+12%) nel 2017 e sono schizzati nel 2018 a oltre 12 milioni).
In totale il monte stpendi, tra calciatori, tecnici e altri tesserati arriva i 126 MILIONI, comprensivi dei bonus erogati.
Pesano in primis gli emolumenti del nuovo staff tecnico (incluso ovviamente l’ingaggio di Ancelotti, che percepisce circa il doppio di Sarri e alcuni rinnovi contrattuali già effettuati, oltre a qualche ingaggio più pesante dei nuovi arrivati, qui la differenza è di circa 10 Milioni, Younes, Verdi, Malcuit e Fabian Ruiz hanno poco più di Maggio, Giaccherini, Jorginho e Tonelli, con risparmio per 6 mesi degli ingaggi di Rog e Hamsik).
AMMORTAMENTO CARTELLINI
Sale a 81 MILIONI, altro record storico, battuto il 2017 (anno di cospicui investimenti, oltre 100 milioni sul mercato) in cui sono aumentati del 52%, si era passati da 50 milioni a 75 MILIONI.
L’aumento dovuto agli acquisti effettuati (cartellini tutti ammortizzati al 40% il primo anno) pari a 68 MILIONI di spesa
FABIAN RUIZ 30 MILIONI
MALCUIT 11,5 MILIONI
MERET 25 MILIONI
KARNEZIS 1,5 MILIONI
Sappiamo anche i costi degli altri acquisti arrivati prima del 30 giugno , ma ammortizzati nel bilncio seguente
Di Lorenzo 9 Milioni, Manolas 36 milioni, Ospina 5,6 milioni.
Il Napoli ha pagato altri 4,7 milioni di bonus per Verdi , Maksimovic Zielinski, Meret, Ounas, Mario Rui, Ospina.
Sappiamo dal bilancio anche i costi di Vinicius Morais , 3,3 milioni e Verdi 24,5 milioni
Tra i costi troviamo il compenso al CdA che è tornato di 5 MILIONI, l’anno scorso stato di 1 milione, rispetto ai 4 milioni.477.00 e 300 euro del 2017
Il compenso è variato nel corso degli anni a seconda del fatturato, ma soprattutto degli utili (1 milione quando c’è stato il rosso)
- 5 milioni circa nell’anno di cessione di Cavani + Champions in cui il fatturato è stato di circa 220 milioni e l’attivo elevato
- 1 milione nel secondo anno di Benitez
- 1 milione nel primo anno di Sarri
In questi 2 ultimi anni il fatturato si era attestato sui 140 e 150 milioni circa.
Il Napoli si è potutto permettere questi costi grazie a Champions e plusvalenze, mettendo a riserva altri 29 milioni, pagandone anche circa 20 di imposte.
Per sostenere costi che vanno al di là dei 200 milioni la Champions è l’ossigeno, il mercato dipenderà solo dalle cessioni e dalle conseguenti plusvalenze.