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Il Napoli è in finale di Coppa Italia : 1-1 al San Paolo contro l’Inter

Il Napoli torna in campo dopo 3 mesi e mezzo (ultima gara il 29 febbraio in Campionato contro il Torino, 2-1, una delle ultime e poche gare con gli spettatori con il Covid già alle porte) e riesce ad ottenere il pareggio che gli serviva per approdare in finale di Coppa Italia, dopo aver espugnato San Siro con un eurogol di Fabian Ruiz e una gran prova difensiva nella gara di andata.

Un San Paolo vuoto e desolante pronto ad ospitare la prima gara ufficiale degli azzurri, con tante incognite, rappresentate dalle lunga sosta e dallo stato di forma della squadra, che non consentivano pronostici di sorta e non rendevano scontata la qualificazione, arrivata non con pochi patemi e le solite sofferenze, alle quali siamo abituati da quando la Fede Azzurra si è impadronita di ognuno di noi.

Con la morte nel cuore per le vittime del Covid e per la prematura scomparsa della sorella del nostro Mister, l’atmosfera non era quella dei giorni più felici, ma il calcio , tornato di prepotenza, sospinto dal vento del Dio Danaro, riesce sempre ad emozoinarci e si è impossessato, dopo pochi attimi di smarrimento (anche per la frittatona a freddo sul gol del vantaggio immediato dei nerazzurri), del nostro stato d’animo con la sua forza distrattiva e la magia del gioco più amato del pianeta.

L’attesa più che snervante e spasmodica è stata surreale e densa di curiosità : “oh ma stasera c’è il Napoli? Torna il Napoli.” Un mix di incredulità e voglia di tornare a tifare ci ha accompagnati durante tutta la giornata che ha preceduto la partita, pronti a riassaporare la gioia, mai dimenticata, le emozioni della maglia azzurra e a riabbracciare (virtualmente) i nostri beniamini.

Le notizie di formazione, finalmente ricercate e non molto confortanti, considerato che all’infortunio di Manolas (out per un infortunio muscolare a inizio ripresa degli allenamenti) si aggiungeva il forfait di Lobotka e le non perfette condizioni di Fabian e Dries, con il primo che si accomoda in panchina e il secondo che stringe i denti e va in campo dal primo minuti, regalandoci la finale con il suo gol e regalandosi lo scettro di miglio marcatore di sempre nella storia del Napoli, superando Marekiaro Hamsik.

Ritorna KK,  in coppia con Maksimovic, sorpresa per Hysaj schierato a sinistra, con un Mario  Rui evidentemente ancora non al meglio, e forse anche per una questione tattica, considerando che serviva stazza e fisicità per contenere Lukaku e Lautaro, con i 2 terzini (Di Lorenzo e Hysaj appunto) che a turno di dovevano accentrare per dar manforte ai 2 centrali nel contenimento dei 2 terribili attaccanti nerazzurri.

Impegno gravoso, dunque, per i terzini azzurri, deputati anche a tamponare sull’out di competenza e arginare le scorribande di Candreva e Young, con il relativo aiuto di Politano e Insigne.

Demme scontato in cabina di regia, schermato da Eriksen da Conte e deputato a contenere il danese che gioca da trequartista dietro le 2 punte, inserendosi tra le linee (di centrocampo e difensiva) del Napoli.

Ai lati Elmas e Piotr, pronti, anche loro a turno, a infastidire Brozovic in prima battuta e a battagliare con Barella.

Tridente con Insigne e Mertens e Politano, ex col dente avvelenato, uno dei più in forma,che ha corso molto e contribuito alle azioni offensive, guadagnando pericolose punizioni, anche se deve essere più concreto, sia in fase di assist che di realizzazione.

I 3 difensori nerazzurri di grossa stazza, De Vrij-Skriniar e Bastoni da mettere in difficoltà con ripartenze veloci e scambi rapidi.

Conte schiera un 3-4-1-2, cercando equilibrio e pericolosità offensiva.

Assenti : Godin-D’Ambrosio e Vecino.

Gattuso sa che l’Inter è devastante in ripartenza con Lautaro e Lukaku, innescati da Eriksen, coadiuvati dagli esterni e imposta la gara sulla falsariga di quella dell’andata, ma dopo soli 2 minuti le intenzioni tattiche vanno a farsi benedire.

Il Napoli concede un angolo.

Cross di Candreva, il primo di tante azioni dell’esterno che Hysaj fa fatica a contenere per buona parte della gara, considerato che il primo passo dell’ala è nettamente più rapido di quello del terzino, adattato a sinistra, fascia su cui non regge il passo con il piede a lui non congeniale). Di Lorenzo di petto cerca di appoggiare a Ospina, ma senza correre pericoli e la palla è in corner.

Eriksen la calcia sul primo palo, la sfiora Elmas, si abbassa Di Lorenzo ed Ospina la vede e non la vede…entrare in porta.

Peggio non poteva iniziare. 0-1 e vantaggio dell’andata annullato.

Il Napoli subisce l’Inter per 40 minuti, si scalano con lentezza le marcature soprattutto in mezzo al campo e spesso il Napoli viene preso d’infilata, con Maksimovic e KK che sono costretti a metterci più di una pezza e dove non arrivano loro arriva Ospina, che si riscatta parando prima su colpo di testa di Lukaku e poi deviando con pronti riflessi in angolo un bolide ravvicinato di Candreva.

Parata che ci salva dallo 0-2.

Hysaj, come detto, è in difficoltà su Candreva, gli consente 3 cross pericolosi e 2 tiri (il secondo quello del possibile 2-0), Di Lorenzo fatica nel doppio compito di raddoppio in marcatura su Lautaro e di contenimento di Young.

Piotr e Elmas  creano poco e non sempre riescono ad aiutare Demme in fase di contenimento, con il metronomo azzurro che viene spesso preso nel mezzo, con uno dei 2 attaccanti nerazzurri che arretra ed Eriksen e Barella che si inseriscono.

Il tridente azzurro si muove bene, Politano riesce ad ottenere alcuni piazzati pericolosi e fa ammonire Young (ci poteva tranquillamente stare l’espulsione per 2 falli identici, il primo sanzionato, il secondo no, per non lasciare l’inter in 10, seppur più vistoso della prima entrata fallosa), Insigne si sacrifica e cerca di cucire il gioco sulla fascia sinistra. Dries va 3 volte alla conclusione con poca precisione.

Ospina dopo il paratone su Candreva si supera con un lancio improvviso e millimetrico con cui manda Insigne in campo aperto verso la porta.

Lorenzo si invola come accompagnato dall’immaginaria spinta del SanPaolo, tagli fuori il rientro di Eriksen accentrandosi e sente l’odore dell’accorrente Mertens, che serve con precisione chirurgica, quanto basta per spingere in rete la palla, senza dar scampo al tentativo di parata di Handanovic.

1-1 e gara ristabilita, da preservare per accedere in finale.

Tutto torna, Gattuso può continuare a giocarla per come l’aveva impostata.

Nella ripresa c’è più equilibrio, l’Inter ha speso molto e non pressa in maniera asfissiante e concede spazi al Napoli, che va vicino al gol con Insigne in girata in area, con palla che sibila rasoterra a centimetri dal palo opposto.

Lorenzo ci prova altre 2 volte, ma con poca fortuna e poco costrutto.

Inter pericolosa con un bolide di Eriksen dalla lunga distanza su punizione, ma Ospina si fa trovare pronto e respinge.

Arrivano i primi cambi : nel Napoli dentro Callejon per Politano (vivace, ma fumoso) e Fabian per un evanescente Elmas.

Nell’Inter 3 cambi : dentro A.Sanchez-Moses e Biraghi, fuori Candreva, Lautaro e l’ammonito Young..

Gli ultimi minuti sono di apprensione e paura, l’Inter sfiora il gol con Sanchez, entrato per Lautaro da pochi istanti, e poi con lo stesso Eriksen su cui Ospina compie un vero e proprio miracolo, con Moses che fallisce un non impossibile tap-in ravvicinato.

Gattuso sfrutta i cambi e spezzetta la gara con un cambio ogni 5 minuti, entrano Milik per Dries, Allan per uno stanchissimo Piotr e Younes per Insigne.

Anche Conte ne cambia 2 allo scadere del tempo.

Il Napoli si compatta, tiene botta, Maksimovic ultimo baluardo svetta su chiunque e SI VA IN FINALE.

Il Napoli affronterà gli avversari di sempre, riposati un giorno in più, con un rigore a favore dopo 13 minuti dalla ripresa del calcio e con una comoda gara affrontata quasi per intero con un uomo in più e il vantaggio dell’andata.

Insomma siamo alle solite, dovremo essere più forti di avversità obiettive e risapute, cercando di nuovo di sovvertire pronostico e sistema.

Intanto un bel “Grazie ragazzi” per l’impegno e il risultato per nulla scontato, in particolar modo a Mister Gattuso.

#FNS

 

 

 
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