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Il Napoli non va oltre lo 0-0 a Genk, ma resta al 1° posto nel Girone di Champions

Il Napoli non riesce a passare a Genk, impatta sullo 0-0, si divora 5-6 reti, pur non giocando una gara all’altezza delle proprie capacità, ma resta per ora al 1° posto nel Girone, grazie alla vittoria sofferta del Liverpool, 4-3 ad Anfield contro il Salisburgo.

Il cammio degli azzurri è identico a quello dell’anno scorso sia in Campionato (sconfitte a Torino con i bianconeri e con la Samp, quest’anno sconfitta con i bianconeri sempre a Torino e il passo falso col Cagliari)  e identico anche in Champions (vittoria di prestigio conntro il Liverpool e stesso risultato del Genk, 0.0 a Belgrado contro la Stella Rossa).

Una coincidenza abbastanza clamorosa.

L’anno scorso la squadra era in costruzione, quest’anno anche in parte, con la difesa nuova, che ha avuto difficoltà iniziali e poi si sta man mano affiatando e riprendendo.

Le pecche si sono mostrate anche in mezzo al campo, dove Allan ha bisogno di un giocatore geometrico accanto e trova difficoltà in fase di costruzione quando non gioca accanto a Fabian Ruiz su cui scaricare la palla, con Piotr che si mostra poco adatto al ruolo e in un periodo di scarsa vena (anche quando schierato a sinistra a fare l’esterno difensivo e la mezzala, suo ruolo congeniale, in fase offensiva. Non si può pretendere la luna da Elmas, che ha grandi mezzi, ma solo 19 anni.

L’anno scorso ci fu l’equivoco Hamsik e la errata idea di farlo giocare regista (con Diawara riserva), abbandonata dopo sole 3 giornate, con stravolgimento del centrocampo, poi assottigliato dalle partenze del capitano e di Rog (e l’infortunio di Diawara) che mise fine a ogni velleità con Fabian e Allan sfiniti perchè costretti a giocare sempre, che si è ripreso nel finale di stagione grazie a un gran periodo di forma di Piotr, che ha indotto a pensare che il polacco potesse fare altretanto bene in zona centrale (circostanza che ad oggi lascia ancora più di un dubbio).

I problemi di realizzazione (evidenti in tante gare lo scorso anno) si sono materializzati in 2 gare (Cagliari e Genk), per demeriti dei nostri attaccanti e non per il gioco, con Lozano che non è un bomber e che ha mostrato riluttanza e fatica a fare una delle 2 punte, con Milik ancora non al top (ieri sprecone), con Insigne che resta un caso spinoso, mai a proprio agio nello schema Ancelottiano e come sempre poco propenso alla continuità di rendimento, come mostrato in tutto l’arco della carriera a Napoli (alterna periodi di buona vena da sempre, con altri da paccheri, spesso poco apprezzato da parte di una tifoseria esigente, soprattutto con lui che ha mezzi tecnici notevoli, meno fisici e mentali).

Meno male che un ottimo inizio di Dries e Llorente hanno attutito i difetti realizzativi. Non è un caso che senza di loro in campo ieri qualcosa là davanti è mancato.

Insomma il momento non è dei migliori, la costruzione della rosa in sede di mercato, come ogni anno, lascia dei vuoti e degli equivoci.

Se si intende far giocare un centrocampista come esterno, verranno meno le condizioni fisiche dei 4 deputati a giocare in mezzo con l’andar del tempo, verranno meno anche le convinzioni di Insigne e di Younes (per ora mai impiegato), oltre alla presenza di Lozano, che mal si sta adattando a giocare di punta in questo inizio e che , giocando anche lui esternio, potrebbe creare problemi di sovraffollamento sugli esterni.

Sono certo che Ancelotti saprà migliorare lo stato delle cose, ma servirà un confronto costruttivo con la squadra, perchè in questo momento non tutto gira alla perfezione e la testa e la mentalità deve migliorare e crescere e non ci sono sgnali confortanti alle prime difficoltà, create dalla sconfitta col Cagliari, frutto di un calo di tensione e determinazione nell’approccio.

La situazione infortuni , purtroppo, non aiuta.

Oltre alle ingenuità di KK annuali (figlie anche della Coppa d’Africa) e la sua espulsione col Cagliari, ci sono stati troppi infortuni muscolari da Milik a Younes, da Insigne a Maksimovic, da ultimi i problemi di affaticamento di Rui e Manolas.

A Torino, gara molto importante, sarà dura senza 2 centrali su 4 e col Toro con l’acqua alla gola e con la voglia di riscatto che darà l’anima per non uscire sconfitto.

Ci vorrà un attacco prolfico e cinico, che allo stato non si vede e che dovrà sorprendere, senza i gol, almeno 2 la vedo difficile uscire vincenti dal campo contro i granata.

Ci vorrà una gran prestazione della squadra e una gran convinzione, altrimenti si rischia.

In bocca al lupo ad Ancelotti e ai ragazzi.

Squadra e allenatore da sostenere, inutile piangersi addosso o piangere sul latte versato, questi siamo e con questi dobbiamo combattere.

#FNS

 
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