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MERCATO e BILANCIO : quanto costa la rosa

L’arrivo di Ancelotti al Napoli potrebbe dare una scossa al mercato, per il carisma e il blasone del tecnico, con cui tutti vorrebbero lavorare.

Ancelotti ovviamente ha preteso (ed avuto) garanzie tecniche e ha accettato conoscendo innanzitutto le finanze del Napoli. considerato che la politica societaria legata al bilancio non farà passi indietro di una virgola e si procederà come da consuetudine.

Le finanze del Napoli restano identiche a quelle che c’erano con Sarri lo scorso anno, in cui non ci fu mercato e i soldi della Champions non sono furono utilizzati, nè negli ultimi giorni di agosto (ci arrivammo purtroppo solo dopo il preliminare), nè a gennaio (anche se almeno 30 milioni dei 40 a disposizione, al netto dei 10 per spesi per Inglese, sulla carta furono stanziati, per Verdi, Politano e altri calciatori, con richieste addirittura più esose).

Quei 30 e passa possiamo anche affermare che sono stati investiti adesso con il contratto di Ancelotti, triplicato nell’emolumento rispetto a quello di Sarri.

Quest’anno però incasseremo i riscatti di Zapata e Pavoletti (30 milioni, con plusvalenza intorno ai 25), oltre ad avere nuova linfa dalla Champions league (40), poi ci sarà da capire se tenere o utlizzare come pedine di scambio alcuni elementi acquistati a gennaio per giugno, ossia l’enigmatico Younes, Ciciretti e lo stesso Inglese. Anche Grassi che ha finalmente giocato e bene la prima stagione in A alla Spal.

Possediamo una liquidità di cassa senza precedenti (110 milioni al 30 giugno, prima di incassare la seconda rata di Higuain).

Possiamo, quindi stimare, che, al netto delle cessioni eventuali e di alcune plusvalenze (che ci saranno), che il Napoli potrà investire sul mercato dai 70 ai 90 milioni.

Con 2-3 cessioni poi aumenterà il budget, che potrebbe arrivare sino a 150 milioni.

Il fatturato, che dopo i 300 milioni dell’anno scorso non ha avuto le plusvalenze di Higuain e Gabbiadini (107 milioni in 2) è sceso sui 200 milioni circa (grazie anche alla mantenuta Champions), quindi va bene spendere da un lato, ma occorre cedere non solo per recuperare danari da investire, ma anche per liberare monte ingaggi a vantaggio dei nuovi arrivi.

Ricordo che le voci a bilancio al capitolo costi sono rappresentate da monte ingaggi e ammortamenti ed ammontano a circa 160 milioni (153 per la precisione al 30 giugno 2017, ma poi ci sono stati alcuni aumenti contrattuali), senza considerare i bonus pagati, 7 milioni nel 2017, saranno maggiori quest’anno.

Il costo della rosa è alto in rapporto a quello che è il fatturato del Napoli, che si attesta sui 150 milioni, solo la Champions fa scattare il fatturato a 200 milioni circa, permettendo alla socità di tenere questi costi.

Il mercato nell’ultimo anno è stato condizionato proprio da questo fattore.

Non vendere i migliori e trattenere il gruppo anche con rinnovi e aumenti contrattuali, Hysaj, Albiol, KK, Ghoulam, Allan, Jorginho, marek, Callejon, Insigne, Mertens, tutti hanno avuto lauti aumenti e relativi prolungamenti nell’ultimo anno e mezzo (finanche il buon Sepe) è stato uno sforzo economico che non tutti hanno compreso, anche se qualcosa in più si sarebbe potuto investire, almeno 30-40 milioni.

Il costo della rosa è rimasto più o meno immutato l’anno scorso :

Ai rinnovi e, quindi all’aumento del monte ingaggi, sono ovviamente seguiti da contraltare i diminuiti ammortamenti dei cartellini dei giocatori.

Il Napoli ammortizza il costo dei cartellini dei suoi tesserati a quote decrescenti, quindi un nuovo acquisto su un contratto di 5 anni lo metti a bilancio il primo anno al 40%, il secondo al 30%, il terzo a 20%, il quarto al 7%, il quinto al 3%.

Un esempio a cifra tonda ( e per tutti ) Zielinski, pagato 20 milioni, il primo anno ti costa 8 milioni, il secondo 6, il terzo 4…etc etc.

Quindi se da una parte gli aumenti contrattuali ci sono stati, dall’altra sono diminuiti nelle proporzioni appena descritte quelli degli ammortamenti dei cartellini.

Il monte ingaggi (dato certo, perchè a bilancio al 30 giugno 2017) era di 78 milioni (lordi), mentre anche molto alto quello degli ammortamenti, ossia 75, con un forte investimento sul mercato a luglio di quella stagione (la seconda di Sarri).

Da allora qualcosa è però cambiato.

Il monte ingaggi da un lato è aumentato con i rinnovi di Dries (da 1,8 M a 3,5 netti, il doppio lordi che è invece il dato da tener presente, quindi parliamo da 3,6 a 7 milioni circa) e Ghoulam (da 800mila a 2,5 milioni, il doppio lordi).

Ma è anche sceso, visto che abbiamo ceduto Pavoletti (ingaggio di 2 milioni circa, 4 lordi) e risparmiato qualcosa sugli ingaggi di Giaccherini e Maksimovic, ceduti in prestito a gennaio, contemperati da 350.000 euro elargiti a Machach (300mila annui, quindi la metà per 6 mesi) e Milic (200mila circa per 6 mesi).

Lo scambio di ruolo Strinic-Rui non ha comportato granchè come sbalzo, visto che gli ingaggi sono quasi uguali, 1,5-1,6 milioni netti (3-3,2 lordi).

Va aggiunto quello da circa 800mila di Ounas (1,6 lordi).

Sono arrivati anche rinnovi per Chiriches e Allan.

Facendo una previsione maccheronica e grossolana, ma per nulla distante dalla realtà si potrebbe stimare che il monte ingaggi al 30 giugno 2018 arrivi a circa 85 milioni (qualcosa in meno e non di più).

Gli ammortamenti dei cartellini invece scendono di circa il 10%.

Reina invariato

Sepe invariato (pari a 0)

Rafael del -4%

Maggio invariato (pari a 0)

Hysaj -10%

Albiol e KK briciole in meno, rispetto a cartellini già quasi del tutto ammortizzati e bassi (in tutto 20 milioni e poco più costati ab origine entrambi)

Tonelli-Maksimovic-Chiriches -10%

Allan, Rog, Diawara, Piotr -10%

Jorgino briciole in meno

Hamsik  e Insigne invariato (zero)

Mertens e callejon briciole in meno

Giaccherini invariato

Ounas + 4 milioni (ossia 40% del primo anno di un cartellino costato 10 milioni), come Rui.

Quindi possiamo stimare un ribasso al 30 giugno 2018 di circa il 10% del monte, che ammontava a 75 M al 30 giugno 2017,m attestandosi a circa 66-68 M

Quindi quanto aumentato per gli ingaggi si compensa con quanto risparmiato con gli ammortamenti, restando anche al 30 giugno 2018 di oltre 150 milioni il costo della rosa.

Al primo luglio, data in cui inizia ufficialmente il calcio mercato, avremo una situazione analoga, con una ulteriore e significativa riduzione di oltre il 10% degli ammortamenti, ma stavolta anche con qualche ingaggio in meno.

Monte ingaggi sarà privo di quelli di Reina, Rafael, Maggio, Milic (svincolati), circa 1o milioni lordi, portandosi di nuovo a 75 milioni.

Il monte scenderà ulteriormente almeno di un ulteriore 10%, ma anche oltre per il 30 % di Reina (che aveva un triennale, da ammortizzare 40-30-30), attestandosi sotto i 60 milioni.

Quindi si parte da una base di 135 milioni, rispetto ai 158 di giugno 2017, in parte compensati dall’aumento del costo dell’allenatore, triplicato rispetto a quello di Sarri.

Il Napoli difficilmente potrà andare oltre questo monte ingaggi e non si potrà caricare di ulteriori ammortamenti, ossia derivanti da nuovi acquisti, se non cedendo pezzi importanti e generando plusvalenze che gli permetterebbero di aumentare il fatturato di almeno 80-100 milioni, riportandolo a quello di 2 anni fa (308), con le plusvalenze di Higuain e Gabbiadini (circa 100 milioni in 2).

Tra l’altro le cessioni potrebbero liberare anche budget per il monte ingaggi, che si assottiglierebe ulteriormente per far posto a quelli dei nuovi arrivi.

Quindi aspettiamoci un mercato da 60-70 milioni, con budget da aumentare con le plusvalenze delle cessioni, che ad esempio arriverà già a 100 con la sola cessione di Jorginho.

#FNS

 

 

 

 

 

 

 

 
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