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Un Napoli da “pere”: 2 per la precisione. 2-1 al Meazza

Il Napoli espugna S.Siro, battendo 2-1 il Milan con reti di Insigne e Callejon, imbeccati da 2 perfetti assist di Mertens dopo soli 9 minuti, nel finale del primo tempo accorcia Kucka per i rossoneri.

Una vittoria importantissima, assai pesante, cercata e voluta dalla squadra, consapevole dell’importanza in questo campionato degli scontri diretti, da giocare tutti in trasferta in questo girone di ritorno (oltre al Milan, ci saranno anche Inter, Lazio, Roma)

Un Campionato livellato verso il basso, in cui già troppe squadre non hanno un granchè da fare ; 3 scarsissime e destinate alla B, almeno altre 8-10 senza obiettivi particolari e con pochi stimoli per pensare di poter impensierire le prime 5-6 del campionato.

Le posizioni che contano si giocheranno quindi negli scontri diretti, fondamentali per raggiungere gli obiettivi, sanguinoso sarebbe poi perdere punti contro le squadre “inutili” a questo punto del Campionato.

Il Napoli è al terzo posto, staccate di ulteriori 3 punti Lazio e Milan, con il quarto tenuto a distanza di sicurezza minima a 4 punti, all’inseguimento della Roma, seconda (per ora in virtù dello scontro del San Paolo).

Una vitttoria sofferta e di prestigio quella a Milano, mai facile vincere per noi, fatta eccezione che nello 0-4 in scioltezza della passata stagione (quello della consacrazione della Sarri Band).

Negli ultimi 40 anni si è vinto 5 volte, incluse le 2 con Sarri. Con Rafa, con Diego (anche queste entrambe per 2-1), anche nell’83-84, 0-2 con le reti salvezza di De Rosa e Dal Fiume.

Il Napoli continua la sua striscia di vittorie e di imbattibilità (che dura dal 29 ottobre), siamo alla 4^ gara vinta e a 14 senza sconfitte (9 vinte e 4 pari).

Siamo a 61 reti stagionali, 47 quelle con cui comandiamo lo score in serie A (oltre a una serie infinita di record di squadra e individuali).
Qualche problemino c’è in difesa, per errori individuali che si ripetono con una certa costanza, ma che ultimamente riusciamo a rendere innocui segnando sempre più degli avversari e per le assenze che da inizio stagione ci falcidiano il reparto.
Restano un fattore le sole 12 presenze in 28 gare della coppia Albiol-Koulibaly, con cui in campo non abbiamo mai perso e subito solo 7 reti.
Anche nella gara di ieri assenti Koulibaly, Ghoulam e Chiriches, con recuperi dell’ultim’ora per Albiol (autore di una gran gara, nonostante l’influenza smaltita a suon di antibiotici) e Tonelli, preferito a Maksimovic.
Sarri sceglie Allan e Jorginho in mezzo al campo e ripropone, come ovvio, il tridente piccolo in avanti, con Gabbiadini ancora in panchina a 10 giorni dalla chiusura del mercato e Pavoletti non ancora in condizione ottimale.
Montella deve fare a meno degli squalificati Locatelli e Romagnoli, oltre a De Sciglio.
Il Napoli pronto ad attaccare a destra contro i più fragili e giovani Calabria e Pasalic, il Milan dal versante opposto con Suso e Abate.
I pericoli vengono dalle fasce con Bonaventura e Suso, in duello con Strinic e Hysaj. Albiol e Tonelli a controllare Bacca (mai bene contro di noi).
Solito duello Kucka-Hamsik in mezzo al campo. Jorginho preferito a Diawara per salire su Sosa (si lui, il principito) e tenere alto il baricentro.
Insigne con compito gravoso, tamponare Abate e coadiuvare Mertens, pronto a sgusciare tra i più lenti Paletta e Gomez.
Pronti via e il Napoli in 9 minuti con 3 ripartenze fulminanti, mette una seria ipoteca sulla gara.
Mertens protagonista assoluto, prima viene atterrato in area (rigore netto che solo Rocchi non vede), poi, imbeccato da Jorginho, serve a occhi chiusi Insigne a sinistra, con una palla che taglia tutta la difesa avversaria, con Lorenzo che si accentra, rielabora in mente il gol di Diego col Como (visto al San Carlo) e con la benedizione Divina di San Diego fa partite una saetta di sinistro che piega le dita a Donnarumma e si insacca quasi nell’angolino alto opposto.
Napoli in vantaggio, cinico e chirurgico nel punire l’avversario.
Passa qualche minuto e Dries imbecca con un esterno destro di mezza punta Callejon in area, premiandione il taglio, Josè tocca di fioretto e sul fondo beffa Donnarumma, facendogli passare la palla “miez e cosce”sul primo palo.
9 minuti e Napoli già 2-0.
Milan sbalordito e intontito rischia il tracollo, il Napoli ci prova in altre 2 occasioni, ma prima il cross di Insigne è leggermente alto per Dries (ammonito addirittura da Rocchi) e poi Callejon non riesce a superare Donnarumma in disperata uscita.
Gli azzurri sono padroni del campo per 30 minuti, rendendo innoffensivo il Milan, che si limita a mettere qualche cross in area, ben respinto dai centrali azzurri.
La squadra è alta e palleggia con autorità, Jorginho sembra essere tornato a livelli della passata stagione, tenendo alto il baricentro e recuperando palloni preziosi, tosto e risolutivo Allan, preciso Hamsik nella doppia fase.
Alla mezz’ora il Napoli ha l’occasione di mettere una pietra tombale sulla contesa, ma Mertens solo davanti a Donnarumma, scattato sul filo del fuorigioco, non impatta bene la palla per la conclusione vincente, con la sfera docili nelle braccia del portiere.
Il Milan , scampato il pericolo e favorito da alcuni errori sulla propria trequarti degli azzurri, comincia a farsi pericoloso e io sudo per la regola ferrea del “gol sbagliato…gol subito”
Per fortuna un colpo di testa di Gomez su cross dalla sinistra di Pasalic finisce fuori di un soffio, con solita dormita in area di Allan, che resta fermo, non seguendo l’avversario (capita spesso questa situazione, con il brasiliano poco reattivo).
Insigne e Tonelli perdono 4 volte la palla, mettendo apprensione.
Il Napoli persevera e si autopunisce, perdendo l’ennesima palla con Tonelli e Jorginho protagonisti, lanciando in porta Kucka, che di esterno, facilmente batte Reina.
Gli azzurri si disuniscono e vivono un finale di tempo da brividi, con errori e confusione, rischiando di essere punito nuovamente in un paio di occasioni.
 Ripresa tutta in apnea.
Il Milan parte con convinzione ed ha subito 3 occasioni, con una traversa di Pasalic.
Gli azzurri abbassano il baricentro, Jorginho comincia ad andare in sofferenza, Bonaventura e Suso mettono a dura prova Strinic e Hysaj, Tonelli in stato confusionale per i tanti errori mette i brividi ad ogni tocco.
Il Napoli cerca di reagire e sfiora il gol con una punizione di Insigne alta di centimetri e un geniale pallonetto da centrocampo di Lorenzo, dopo doppio dribbling e giravolta, di poco alto (sarebbe caduto il Meazza con tutto S.Siro).
Un assedio rossonero per 20 minuti, con gli azzurri che hanno due occasioni per chiuderla in contropiede con Insigne  (tiro a giro fuori di poco) e Mertens che scatta solo verso Donnarumma, ma si fa ribattere il diagonale sul palo lungo dal portiere.
Il Napoli stringe i denti, con Diawara subentrato ad un Jorginho in difficoltà difensiva, poi con l’innesto di Zielinski al posto di un Hamsik al quale sono progressivamente mancate le energie.
Entra Lapadula nel finale, il Napoli si ricompatta in difesa, non commette altri errori, chiude gli spazi e rallenta la manovra di un Milan ormai stanco, serra le fila, difende strenuamente con Reina che blocca i rari tiri rossoneri, compreso un colpo di testa di Donnarumma nel disperato attacco finale.
Una gara a due volti :
30 minuti di super Napoli e 1 ora di sofferenza con un Napoli diverso, prima suicida (come sempre), poi disposto a soffrire con tenacia e determinazione per ottenere la vittoria finale.
Anche i numeri lo confermano : 43% possesso palla (solo con la Juve in parità), solo 9 tiri (6 però in porta), solo il 79% di precisione nei passaggi, oltre 25 le palle spazzate (nella ripresa, dopo aver combinato danni per giocarla in zona off limits).
Insigne Man of the Match, ispirato dalle magie di Diego e con la sua benedizione, sussulti di estro nell’ammirare le giocate del Re del calcio.
Molto bravi Albiol e Strinic (che non ha per niente fatto rimpiangere Ghoulam in queste gare, anzi). Battagliero ed efficace Allan. Il tridente offensivo fa appieno il suo dovere, andando anche oltre.
Vittoria che  consolida obiettivi e ambizioni degli azzurri in stagione e che delinea il terzetto del podio. Ci sarà da battagliare sino al termine per la Champions.
#FNS
 
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