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La falsa partenza si ripete : 2-2 a Pescara

Napoli partenza falsa, come l’anno scorso , ma arriva 1 punto.

Il campionato è iniziato, dopo quasi 3 mesi di stillicidio e sofferenza sul mercato (non ancora terminato), che ha lasciato alcuni strascichi, alcune tossine, che sembravano non aver scalfito la squadra e il gruppo nelle amichevoli precampionato, con un Napoli che non aveva perso la via maestra del gioco, nonostante la dipartita dell’Iscariota.

Si inizia con un passo falso, un 2-2 in casa del neopromosso Pescara di Oddo (ottimi giovani e buon manico), dopo esserci trovati sotto di 2 reti nel primo tempo in maniera abbastanza sorprendente. Ci pensa Mertens nella ripresa a riagguantare il risultato con una doppietta.

Tre mesi di sofferenza per i tifosi, che speravano in una boccata di ossigeno proprio dal calcio giocato, invece anche il campo ci lascia un po’ di amaro in bocca, anche se siamo alla prima e può capitare.

Le “querelle” per i rinnovi, le strategie di mercato iniziali vanificate da una serie di trattative sfumate, poi repentinamente cambiate dopo la “madre di tutti tradimenti”.

La cifra inizialmente disponibile vicina ai 50-60 mil, con Gabbiadini in partenza e una buona plusvalenza per rimpinguare le casse, già un po’ più robuste con 30 milioni certi della Champions e altri a venire, diventati improvvisamente circa 100-130 da investire con la plusvalenza ottenuta dalla non creduta cessione.

Le telenovela Icardi, nemmeno una perdita di tempo, visto il chiaro intento  affabulatorio, ma anche una spesa intelligente con giovani interessanti e validi, con la costruzione di un ottimo centrocampo (Zielinski e gli ormai azzurri Rog e Diawara, incerti per precauzione solo per l’ufficialità e la firma).

Ancora molte le questioni irrisolte, dai rinnovi (ottimi quelli di Callejon e Hamsik, accordi trovati, ma nessuna ufficialità per Hysaj e Mertens, ancora da verificare la situazione di Insigne, Koulibaly, El Kaddouri, Albiol su tutti), sino al completamento della rosa (terzino-centrale, terzino e/o centrale),con l’enigma Gabbiadini, che ancora non ha una soluzione certa.

Tralasciamo le vicende societarie, dalla comunicazione, al rapporto con i tifosi e alcune discutibili  decisioni, su cui si potrebbe aprire un libro a parte e veniamo alla partita di ieri.

Il giovane ed inesperto Pescara contro la certezza Napoli sulla carta, che ha potuto anche perdere a quello là, ma che ha in Sarri e nell’11 titolare, almeno per il momento, una certezza nel gioco, il che lascia propendere per una facile vittoria.

Sarri, privo dello squalificato Jorginho, schiera l’11 di sempre, sembra voler dare fiducia a Gabbiadini (con Milik arrivato relativamente da poco tempo) e a Insigne, che ci tiene a giocare nella “sua” Pescara, al posto di un Mertens apparso in forma smagliante nelle recenti amichevoli precampionato.

Reina fa il suo ritorno fra i pali, dopo aver smaltito i postumi un infortunio muscolare.

Oddo al debutto in A con il suo Pescara, squadra votata al gioco, quello che in categoria inferiore ha consentito (un po’ come il Napoli con Iscariota) di far espolodere la vena realizzativa di Lapadula. Si presenta al grande palcoscenico con l’euforia del caldo pubblico di casa e tante speranza (compresa quella di completare e rendere più competitiva la rosa per il raggiungimento dell’obiettivo salvezza).

Senza una punta di ruolo in organico (fatta eccezione per il giovane e inesperto Manaj, che resta inizialmente in panchina), Oddo , che ha studiato bene (ne ha avuto il tempo) il gioco del napoli (e che dimostrerà di saper mettere in gran difficoltà) schiera :

4 difensori in linea, 3 centrocampisti, 2 tra le linee (Verre e Benali, ottimi),e Caparari “finto nueve”, pronto a fare l’elastico e a svariare, favorendo gli inserimenti dei centrocampisti.

Un fazzoletto di 5-6 uomini in pochi metri, palla coperta e improvvisi tagli in mezzo e sugli esterni, dove Biraghi e Zampano (i due terzini) hanno percorso chilometri (almeno per 1 ora), godendo di una discreta libertà, con Callejon e Insigne impegnati a supportare Gabbiadini, spesso stretti accanto a lui e poco propensi al ripiegamento.

Gli automatismi di squadra non hanno funzionato per tutto il primo tempo, la difesa presa nel mezzo, né alta, né bassa, spesso scoperta per la poca copertura di attaccanti e centrocampisti,  in costante ritardo nelle chiusure, confusi nello scalare posizioni e marcature.

Mai visto il Napoli così in ritardo nello scalare marcature, lasciando in almeno 5-6 occasioni ampi spazi agli avversari.

Ma lo diremo nel dettaglio.

Inizio autoriario possesso e giro palla non sterile, 3 volte potenzialmente pericoloso primi 4 minuti,

- con Hamsik (di poco al lato tiro da fuori di sinistro),

-lancio filtrante di Valdifiori e Callejon in perfetto taglio non riesce il tocco vincente sottoporta, con il portiere che blocca con difficoltà,

- tiro di Insigne alto e sballato dopo dribbling dalla sinistra.

Reazione del Pescara che cerca di mettere in difficoltà il Napoli con lanci a saltare la linea difensiva e ad allargare repentinamente il gioco sulle fasce, senza dare punti di riferimento, con Caprari che va oltre la linea del fuorigioco, uscendo e favorendo gli inserimenti di Verre e Benali.

In realtà la prima palla giocata a scavalcare la difesa, consentita da un pressing non veemente di Valdifiori trova sull’ esterno Biraghi in posizione di leggero offside, ma esistente, non ravvisato dall’arbitro.Ne nasce un’azione pericolosa con le chiusure di Allan e poi di Koulibaly al limite dell’area.

All’8° minuto il gol del Pescara, Allan consente il lancio in profondità,Ghoulam e Koulibaly tengono in gioco Caprari che si inserisce tra i 2, Koulibaly nn riesce a recuperare i  tempo, Reina esce a chiudere lo specchio della porta, ma l’offensivo pescarese è bravissimo ad anticipare l’intervento in scivolata di Koulibaly beffando Reina con uno scavetto di mezza punta esterna.

1-0 Pescara. Male Koulibaly e Ghoulam, poco deciso Allan, bravissimo Benali e l’assistman.

Il Napoli reagisce d’impeto e rischia subito di subire il gol del 2-0.

Sventagliata esterna su Biraghi da destra a sinistra in ripartenza, ad evitare il pressing azzurro, con tutta la squadra sposata armonicameente su lato sinistro, Biraghi raggiunto a destra non viene affrontato subito da Hysaj che poi lo lascia e soprattutto lascia solo Albiol nell’uno contro uno con Caprari che lo salta e arriva da posizione defilata damnti a Reina. Miracolo del portere azzurro che evita il raddoppio abruzzese.

Siamo al 10° min e il Napoli va vicino al pari con un tiro a volo alla Van Basten di Callejon dalla destra che esce di pochissimo sul palo lungo.

Poi è ancora iInsigne a provarci da fuori su sponda di Hamsik , ma il suo tiro schiacciato indirizzato al primo palo finisce sul fondo

Ci prova anche a botta sicura Gabbiadini di sinistro dal limite, ma trova le gambe miracolose di un difensore.

In 15 minuti 3 pericoli corsi e 1 rete subita, 5 tiri e 1 occasione sfumata e zero reti per gli azzurri.

Il Napoli non è abilissimo, ma crea, tiro di Allan da limite deviato da un difensore, altro lancio perfetto di Valdifiori per Insigne, che controlla non inmaniera perfetta e , ma perde la possibilità di trovarsi solo davanti al portiere in area.

Poi brutto errore di Insigne dopo perfetto triangolo con Marek, Lorenzo va sul fondo e sbaglia il cross per Callejon tutto solo sul secondo palo.

Tiro di Valdifiori da limite che sfiora la traversa.

Siamo al 25° con 10 affondi del Napoli, tradotte in 7 tiri e tre occasioni potenziali da gol a 3, ma siamo sotto 1-0.

Il Pescara si rende nuovamente pericoloso al 26°, solito palleggio nella trequarti azzurrra aspettando il varco giusto, stavolta è Benali che si allarga a destra sul quale non scala Hamsik (Insigne è lontano) con Ghoulam accentrato, cross dell’ala pescarese al centro e con affanno chiusura di Albiol sul tiro a botta sicura di Verre lasciato solo poco dentro l’area centralmente. Tardiva , ma efficace la chiusura di Albiol che si butta a corpo morto sul tiro  ed evita un pericolo.

Il Napoli risponde con un cross alto e lungo di Hysaj dalla destra per Gabbiadini che faceva il movimento giusto sul primo palo e con una triangolazione al limite dell’area Insigne-Callejon, con Lorenzo chiuso in spallata regolare al momento della battuta a rete.

Punizione di Ghoulam da fuori guadagnata da Insigne finisce fuori. Siamo al 30°.

Partita equilibrata in questa fase con azioni su entrambi i fronti, il Napoli sbaglia qualche palla di troppo con Insigne e Valdifiori, il Pescara palleggia bene e cerca l’imbucata, guadagnando due angoli.

Al 35° il Pescara addirittura raddoppia :  palla larga per  Zampano sulla destra, linea azzurra sorpresa con Hysaj leggermente più indietro che lo tiene in gioco, cross basso del terzino destro, finta di Benali al centro che lascia passare la palla e tiro a botta sicura di Caprari entrato nello spazio a centro area, non marcato bene da Allan, che lo recupera ma non chiude su di lui.

Il Napoli ci prova al 37° perfetto cross di Ghoulam dalla sinistra e Insigne riesce solo a sfiorare di testa sul primo palo con palla che sfila sul secondo e si spegne sul fondo.

 Nel finale di tempo gli azzurri ci provano di inerzia , spedendo qualche cross in area, su uno dei quali Abiol di testa manda di poco al lato.

La ripresa vede un Napoli più accorto, ma non pungente 3 ottimi cross di Ghoulam non trovano la deviazione dei compagni in area, e un paio di calci d’angolo infruttuosi.

Dopo meno di 10 minuti (8 per la precisone) Sarri capisce e decide che è l’ora di cambiare qualcosa per invertire la rotta e mutare il volto della gara, oltre che per riprendere il risultato.

Fuori Insigne in cattiva giornata anche grazie a soluzioni  poco felici in fase di assist e conclusione e un Gabbiadini poco servito, ma ancora impalpabile.

Dentro Mertens e Milik.

Il Napoli acquista nuova verve e vitalità dai 2 nuovi entrati e ne giova tutta la squadra, mentre il Pescara si abbassa e nn riesce a ripartitre, stanco dopo una prima frazione dispendiosa.

Ci provano Mertens e Callejon dal limite, bravi aliberarsi, ma conclusioni contrate dai difensori pescaresi.

 Al 14° Valdifiori verticalizza per Mertens, che si accentra in consueto modo, e scarica il destro imprendibile sul palo lungo.

Il Napoli accorcia le distanze.

Nemmeno 2 minuti e Mertens la pareggia , erroraccio di Coda e liscio a 2 passi dalla porta su cross basso di Hysay, 2-2.

Giocato male il primo tempo, ma la partita è riaperta a 30 minuti dalla fine.

Oddo fa un cambio offensivo, fuori Memushaj e dentro Manaj, con arretramento di Verre a mezzala e con Caprari che scala a sua volta nella posizione di quest’ulltimo.

Quasi 5 minuti di tempo perso per un infortunio di Coda (botta da mertens), spezzano un po’ il ritmo all’azione azzurra , con gli uomini di Sarri carichi per il pareggio raggiunto e che vorrebbero subito approfittarne. Saranno 5 infatti poi i minuti di recupero.

Esce Hamsik e entra Zielinski a 25 dal termine.

Subito cross di Callejon sul secondo palo, troppo alto per Mertens.

Il Napoli cerca di profondere l’ultimo sforzo e al 32° l’episodio del rigore, concesso dall’arbitro Giacomelli per un evidente calcio in faccia a Zielinski,con decisione sorprendentemente cambiata per una segnalazione dell’arbitro addizionale di porta…tal “Rocchi”, per un fallo inesistente non fischiato sul portiere Bizzarri da parte di Albiol.

Una decisione veramente difficile da digerire, con Rocchi protagonista…andiamo avanti.

Una manfrina da cui oltre il danno c’è la beffa con altri 3 minuti persi (con l’infortunio di Coda e i cambi non si è giocato per 10 minuti).

Al 36° primo vero spunto di Milik che lascia partire il sinistro dal limite con miracolo di Bizzarri che leva la palla dall’angolino basso.

Al 38° altra magia di Milik che si libera con una finta al limite trova lo spazio per il tiro, con Bizzarri che si fa scippare a terra la palla dalle mani da Mertens, forse toccandolo successivamente. Altra situazione dubbia.

Il Napoli, stanco, ci prova fino al termine, ma non riesce a portare a casa i 3 punti, ma uno solo, contro un Pescara che ha mostrato ottime cose e che ha meritato il pari per il gioco espresso.

A inizio campionato non è importante giocare bene, oltretutto le squadre di Sarri rendono meno con la forma ancora non al top, a causa del dispendio energetico che implica il gioco degli azzurri.

Per questo pesa una decisione arbitrale che non muta ovviamente ogni discorso sulla prestaziome, negativa , parecchio nel primo tempo, almeno per quanto concerne la fase difensiva della squadra. Il gioco è stato creato, le occasioni pure, mancate in fase di conclusione e finalizzazione, per un pizzico di sfortuna e per gli errori (di Insigne su tutti).

Ora ci attende la fine del mercato, e capiremo di più, tutto avrà una soluzione nel bene e nel male, con la speranza di vedere un Napoli migliore e vincente contro il Milan al San Paolo sabato, nell’anticipo.

#FNS

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Per me il Napoli si giocherá il secondo posto con Roma e Inter, se poi arriverà un super bomber tipo Cavani allora si potrà lottare per il titolo, pertanto nella corsa alla seconda piazza sono stati persi due punti sulla Roma, su un campo non impossibile e dove i giallorossi presumibilmente faranno 3 punti.

    • Gianluca Torre Gianluca Torre

      Scusami èper il ritardo, ma ho avuto alcuni problemi con il sito….e dopo una settimana anche la Roma ha perso 2 punti e l’Inter chissà forse sarà un fallimento come anno scorso

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