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Il Napoli vince a Bergamo e ci regala un felice Natale

Il Napoli espugna il proibitivo campo di Bergamo (ultima, tra le rare vittorie della storia, nel 2010 con Mazzarri) e ottiene 3 punti importantissimi nella giornata che precede la sosta natalizia, che vanno ben aldilà del dato numerico e ben oltre la posizione in classifica, che pur ci sorride per la sconfitta dell’Inter a S.Siro con la Lazio, che ci consente di arrivare a un solo punto della capolista e di restare a pieno titolo nel gruppo di testa, folto e degno di una volata finale del “Giro d’Italia”.

3 punti che valgono oro, perchè arrivati dopo 2 gare senza vittorie, in cui si era visto un Napoli non perfetto (con gli opportuni distinguo tra le 2 partite), ma anche sfortunato negli episodi e che avevano messo in moto un pò di stampa ostile e il solito chiacchiericcio tra i tifosi “banderuola”, quelli per i quali quando non si vince viene immediatamente e immotivatamente cancellato tutto l’enorme lavoro e i brillantissimi risultati ottenuti sino a quel momento (una solfa che conosciamo bene e che spesso costituisce un limite ambientale deprecabile).

Un 3-1, ottenuto dopo una gara sofferta, grazie all’ennesima doppietta di Higuain, dopo un primo tempo giocato abbastanza male e in cui dobbiamo ringraziare un enorme Reina e un’ottima difesa (stavolta intesa “strictu sensu” e non come fase), che ci hanno tenuto in partita e consentito di vincerla con un secondo tempo battagliero e spavaldo.

Proprio il Pipita, che aveva sbagliato 4 facili occasioni da rete, facendoci disperare, ci dimostra la bellezza di questo gioco e come nel calcio tutto possa cambiare, attraverso un episodio o una giocata vincente (il colpo di testa vincente del 2-1), e nulla può essere dato per scontato o definitivo, nessun giudizio, nessuna valutazione, se non a partita conclusa.

Una gara dai due volti, un primo tempo molto negativo, in cui Hamsik e Allan hanno commesso errori su errori, tra passaggi sbagliati, controlli errati (il campo sconnesso è un’attenuante parziale, anche se evidente) e palle perse banalmente (ne ho contate 20 in 2, una enormità) e in cui Higuain ha sbagliato 2 facili occasioni (per lui), con una fase offensiva opaca, in cui sono state comunque create 5-6 palle gol nitide abbastanza clamorose.

Nonostante le palle perse e il poco filtro del centrocampo, con un’Atalanta aggressiva e ben disposta in campo da Reja, la difesa ha tenuto alla grande, grazie a un Reina superlativo (autore di 2 miracoli, ma anche di altro), alla tenuta granitica della linea a 4, con Albiol, Koulibaly, Ghoulam e Hysaj, autori di almeno 30 interventi difensivi positivi, alcuni fondamentali. Insomma quello che il centrocampo sprecava, i difensori hanno recuperato.

Un Napoli che, giocando come il primo tempo, in cui ci è andata bene a non finire in svantaggio, difficilmente avrebbe portato via punti da Bergamo, si è riscattato nella ripresa (Sarri avrà alzato la voce non poco negli spogliatoi nell’intervallo), disputando una gara generosa e finalmente determinata, il che ci ha consentito al termine di vincere meritatamente.

Una risposta importante della squadra, quasi obbligata a vincere per proseguire il suo cammino e i sogni di gloria, altrimenti, pur non cambiando, per me e per i tifosi incrollabili, lo stato delle cose, avremmo passato un Natale meno felice, a causa delle polemiche e delle conseguenze per aver ottenuto solo 1-2 punti su 9 in 3 gare, il che poteva costituire un campanello di allarme.

La classifica, come detto, ci sorride, e  ci vede al 2°posto a -1 dalla capolista Inter a quota 36, Napoli e fiorentina a 35, Juventus 34, Roma 32, Milan 28:

recuperiamo 3 punti all’Inter, vittima di un finale Melo-drammatico che è costato una severa sconfitta contro la Lazio a S.Siro (2-1 a 5 minuti dal termine), ma evitiamo anche il sorpasso della Juventus (che resta a 2 punti dal Napoli), alla vittoria consecutiva numero 7, con ben 21 punti, che consentono ai bianconeri di portarsi a soli 3 punti dal primo posto (recuperando 6 punti all’Inter e 7 a noi), che si ripropongono come i favoriti sulla carta per la vittoria finale.

La Fiorentina batte agevolmente il Chievo in casa, confermandosi al 2° posto in coabitazione con gli azzurri, mentre la Roma riesce a battere il Genoa 2-0 all’Olimpico, con Garcia, a un passo dal possibile esonero, che riesce a tirare un sospiro di sollievo in una gara da dentro o fuori in un ambiente che definire ostile sembra riduttivo.

Vincono anche il Milan (a Frosinone) e la Lazio, prendendo una boccata di ossigeno, restando ancora ai margini dei primi posti, seppur non lontanissimi (rossoneri a 8 punti dal vertice, biancocelesti più indietro e ormai quasi fuori dai giochi a 12 punti dal podio).

Ma veniamo ai numeri, con gli azzurri che si propongono per affondare il record di reti stagionali ottenute nei 2 anni di Benitez (104), arrivando a ben 56 reti (siamo nemmeno a metà stagione), risultando la seconda miglior difesa, con 13 reti subite (2 in meno dell’Inter) e il terzo miglior attacco (ancora per poco, visto che le reti sono 31, contro le 32 della Roma e le 33 della Fiorentina).

Ripropongo allora la classifica di gol e assist stagionali :

Higuain consolida la sua leadership con la doppietta di ieri, mentre Hamsik, pur giocando un primo tempo ai limiti dell’inguardabile (alla peggiore gara stagionale), riablita il suo “score” con il rigore messo a segno e l’assist per il 3-1 del Pipita. Assist anche per Jorginho, che finalmente batte un buon calcio d’angolo. L’unico a restare un pò arretrato è Gabbiadini, in quanto ha giocato di meno ed ha dovuto saltare quasi un mese di gare per l’infortunio alla caviglia.

Higuain 18+4= 22

Insigne 8+7 =   15

Mertens 7+3 =   10

Callejon 6+3= 9

El Kaddouri 2+6= 8

Allan 3+5= 8

Hamsik 3+5= 8

Gabbia 5+2= 7

Jorginho 0+4= 4

Valdifiori 0+2 = 2

Ghoulam 0+2 = 2

Chalobah = 1 +0= 1

Maggio 1+0 = 1

Lopez 0+1= 1

Chiriches 1 +0= 1

Albiol 0 +1 = 1

Ma veniamo all’analisi della gara :

Sarri resta fedele ai soliti 11 e lascia in panchina un Mertens in forma straripante.

Reja con alcuni titolari assenti (fuori Cherubin e Kurtic per squalifica, Carmona, Pinilla infortunati), schiera un’Atalanta con schema speculare agli azzurri (4-3-3), come fatto da alcune squadre che ci hanno messo in difficoltà, come Roma, Inter, Genoa,Bologna e Sassuolo.

Si delineano alcuni duelli in mezzo al campo :

Higuain preso da Paletta e Stendardo, Insigne-Bellini, Callejon-Brivio, in mezzo al campo Allan-Cigarini, Grassi-Hamsik, mentre Jorginho e De Roon sono i 2 registi bassi. Denis nella morsa Albiol-Koulibali, Gomez-Hysaj e M.Moralez-Ghoulam.

L’Atalanta parte molto aggressiva, nonostante gli azzurri provino a sorprenderla con un lancio di Insigne di poco lungo per il Pipita, anticipato dal portiere, che è Bassi e non Sportiello.

I centrocampisti azzurri soffrono la pressione degli uomini di Reja e nei primi minuti sbagliano molto, il via lo dà il primo (di una lunga serie) di errori di Hamsik, che al 2° minuto perde una palla sanguinosa nella propria trequarti, creando i presupposti per il possibile vantaggio dell’Atalanta, con Reina che salva il risultato, coprendo gran parte dello specchio su Maxi Moralez, presentatosi solo davanti a lui su assist di Denis (che vince contrasto con Allan e rimpallo con Albiol al limite dell’area).

Paratone di Pepe e primo miracolo della giornata !!!

Ne vengono fuori 3 angoli consecutivi in 2 minuti per i padroni di casa, con gli azzurri che non riescono a uscire dalla propria trequarti, restando come un pugile schiacciato all’angolo, impossibilitati anche a spazzare la palla.

Ci pensa ancora una volta Reina, che al 4° minuto, fa partire un lancio improvviso alla Rudy Krol, per gittata e precisione, sorprendendo la difesa orobica e mettendo Higuain a tu per tu con Bassi : il Pipita controlla male in corsa la palla di petto, non riuscendosela a portare sul piede con la dovuta precisione. La sfera gli rimane indietro e la clamorosa occasione sfuma.

Il Napoli tenta il giro palla e di alleggerire il pressing atalantino, ci riesce talvolta, ma comincia la saga degli errori in fase di possesso (saranno almeno 20 le palle perse da Allan e Hamsik, oltre a qualche errore di misura di Jorginho, quasi tutte nei primi 10 minuti di gioco), con la difesa azzurra che, però, non perde un colpo e concede pochissimo ai sempre pericolosi attaccanti avversari.

Al 6° altro break azzurro, con discesa di Ghoulam e palla a Insigne, che appoggia al Pipita centralmente al limite dell’area, con il bomber che si gira e tira prontamente, ma una deviazione di Paletta manda la palla in angolo. Da dimenticare la battuta di Callejon (alla prima palla toccata e svirgolata malamente dal corner).

Jorginho prova la verticalizzazione con alterne fortune, male i due compagni di reparto.

Insigne ci prova in 2 occasioni tra l’11° e il 12° , prima con un tiro debole dalla distanza (blocca agevolmente Bassi), poi con uno spunto personale in dribbling, ma il suo tentativo di slalom centrale viene fermato dall’ultimo difensore da saltare.

L’azione del Napoli non è fluida (tra l’altro il terreno di gioco è pessimo, con zolle che si alzano ovunque e che rendono arduo il gioco fraseggiato palla a terra praticato dagli azzurri), ma agli azzurri capita un’altra palla gol clamorosa al 13° minuto : perfetto assist di Hysaj per Higuain, che in scivolata, a due passi dalla porta, non impatta bene la palla e centra il portiere Bassi.

Insigne prova due assist senza fortuna, ma l’Atalanta continua a giocare bene e guadagna un calcio d’angolo e crea i presupposti per passare in vantaggio con Gomez, una delle rare occasioni in cui supera Hysaj in dribbling, mettendo prima al centro un pallone su cui Moralez non riesce ad impattare la palla di testa, poi con un tiro dal vertice dell’area bloccato da Reina.

Al 23° ancora una grande occasione per gli azzurri, con Insigne che servito da Higuain, prova il tiro a giro dalla sinistra in area, ma la palla si alza su una zolla e si impenna altissima (sarebbe stato preferibile schiacciarla a terra con un tiro forte, visto che su questo campo la leziosità era poco consentita).

Jorginho migliora la precisione dei passaggi con il passare del tempo e al 26° una sua verticalizzazione pesca Higuain in ottima posizione in area, il Pipita, che poteva tranquillamente battere a rete di sinistro, decide di accentrarsi con un dribbling a rientrare, facendoso togliere la palla da Stendardo. Altra grande occasione sprecata dal Pipita, che appare poco reattivo e sciupone (ma si rifarà con gli interessi).

Il Napoli, pur non giocando un calcio spumeggiante e commettendo parecchi errori in mezzo al campo, va di nuovo vicino al gol al 28°, grazie a un nuovo grande lancio di Reina (e sono 2), che pesca Insigne sull’out sinistro dell’area avversaria. Buono l’assist di Lorenzo per l’accorrente Hamsik, che sulla riga dell’area di rigore, da posizione centrale tenta il piattone, invece di impattare la palla forte col collo esterno, mandando alle stelle e sprecando un’altra favorevolissima occasione. Ce lo saremmo aspettati dalla tecnica di Lopez, ma non da lui, un tiro sballato e di piatto da posizione così favorevole, a conferma che la gara dello slovacco, sin qui, è stata davvero orribile.

Nell’ultimo quarto d’ora due occasioni per parte : per l’Atalanta ci provano Grassi dal limite (palla alta) e poi anche Cigarini, sul cui tiro Reina si supera con un paratone.

Per gli azzurri due palle buone capitano sui piedi di Callejon, che tira alto dal limite dell’area e di Albiol, al quale non riesce la deviazione da due passi su calcio d’angolo.

Si chiude sullo 0-0 un primo tempo apertissimo, giocato su ritmi molto elevati (e per questo anche con tanti errori, oltre che per le condizioni del campo),  in cui gli azzurri, pur giocando maluccio, sono riusciti a creare : ben 6 palle gol clamorose, oltre a 3 tiri verso la porta (in tutto 8), contro le 6 sortite degli avversari, conclusesi con 2 miracoli di Reina, 2 parate facili e 2 occasioni sprecate.

Benissimo Reina e tutta la difesa, con Albiol e Koulibaly autori di almeno 30 chiusure difensive di diversa difficoltà (tenendo bene Denis), bravi anche Hysaj e Ghoulam, che avevano due avversari rapidi e pericolosi come Gomez e Moralez, contenuti bene, anche se per questo motivo hanno dovuto limitare le loro scorribbande (2 a testa, da cui sono comunque nate azioni pericolose).

Molto male le due mezze ali, errori a iosa per Allan e Hamsik (il primo apparso un pò sottotono, il secondo quasi irriconoscibile), meglio Jorginho (con meno errori e qualche buona verticalizzazione), anche se non la sua migliore prestazione.

Buona la fase difensiva di Callejon, ma come spesso accade ultimamente (in Campionato) poco utile a quella offensiva. Insigne ci prova, ma gli riesce poco. Higuain appare in giornata no, spesso anticipato e marchianamente sprecone sottoporta (con 3 occasioni gigantesche fallite).

Nella ripresa squadre invariate, ma ben altra musica per fortuna, con il Napoli che sembra avere un piglio ed un approccio diverso, molto più determinato.

Al 5° minuto azione personale di un redivivo Higuain, che penetra in area con controllo a seguire e scarica una bomba sul primo palo, con deviazione miracolosa di Bassi.

Dall’angolo conseguente scaturisce il calcio di rigore per il Napoli, con De roon che prende inspiegabilmente la palla con un evidente e netto tocco di mano.

Batte Hamsik e realizza con brivido : palla sulla traversa, che rimbalza all’interno della porta (grazie anche alla tecnologia la rete viene giustamente assegnata).

Nemmeno il tempo di tornare a centrocampo che l’Atalanta pareggia, serie di rimpalli in area azzurra e palla al limite per Gomez, sul quale chiude un pò in ritardo Jorginho (non gravissimo) e tiro all’angolino basso. 1-1.

Il Napoli reagisce e Higuain manca l’ennesima occasione della serata, solo davanti a Bassi, si allarga per dribblare il portiere, invece di tirare, si defila troppo e spara alto a porta sguarnita.

Il Pipita si riscatta al 16°, deviando in rete, addirittura di testa, su angolo di Jorginho sul primo palo, eludendo la marcatura di De Roon. 2-1 Napoli.

Al 20° un bolide di Insigne sfiora il “sette” della porta avversaria. Entra Lopez per uno stanco e oggi deludente Allan, poi Mertens per Insigne.

A 15 minuti dal termine viene espulso Jorginho per una doppia ammonizione nel giro di un paio di minuti, per due falli da annebbiamento e stanchezza.

Il Napoli stringe i denti, con un Koulibaly mostruoso, che alza un muro davanti a Reina e riesce a segnare in contropiede con Higuain, lanciato da Hamsik (con lo slovacco che ha giocato un buon secondo tempo), con un preciso diagonale su uscita del portiere.

La gara si chiude con un altro rigore per il Napoli, per atterramento di Mertens in slalom vincente, stavolta Hamsik tira alto e fuori dai pali, confermando una statistica poco rassicurante sui calci di rigore, con 6 penalty sbagliati su 7…e meno male che gli ultimi due contavano poco.

Quel che conta è la vittoria, fondamentale e che ci rende sereno il Natale. Ci ritroveremo alla Befana con il Torino al San Paolo…e in pieno calcio mercato…sessione importante e che potrebbe anche influire sulla vittoria finale del Campionato.

#FNS

 

 

 

 
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