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Dopo 5 vittorie consecutive, pari col Genoa : 0-0

Il Napoli non riesce a compiere l’impresa di battere il record che fu di Ottavio Bianchi nell’anno del  primo Scudetto (7 gare vinte di seguito) e si ferma a 5 vittorie consecutive, impattando a Genova con i cugini del Grifone, uno 0-0 dopo buona prestazione e con tante occasioni da rete sprecate dagli azzurri.

Sapevamo delle insidie di questa trasferta e conoscevamo a menadito la difficoltà dell’avversario, ostico per tutti, specialmente tra le mura amiche, ma ci fidavamo del gioco degli azzurri e del buon periodo di forma della squadra, che, come previsto, ha condotto la gara, fallendo, un pò come accaduto col Palermo, una carrettata di palle gol, che ci è costata il pareggio e due punti, grazie all’imprecisione dei nostri attaccanti, ai miracoli di Perin e, in parte, a un pò di sorte avversa (incluso un rigore non fischiato a Higuain).

Niente da temere e nulla da rimproverare agli azzurri, solo la poca lucidità sotto porta in almeno 3-4 occasioni clamorose, in cui si può parlare senza dubbio di gol divorati.

Vediamo il bicchiere pieno a trequarti, perchè il Napoli ha tenuto botta, confermando il suo buon gioco e la tenuta mentale, con gli azzurri mai domi, che hanno tentato per 90 minuti ed oltre di scardinare la porta di Perin, senza riuscirvi, non riuscendo ad agganciare per ora l’effimero primo posto in classifica.

Un pari nemmeno tanto amaro, che considero un passo dell’ottimo percorso degli azzurri in Campionato, dove ci sta perdere punti per sfortuna e per cabala-statistica, non si può vincere sempre, ma con la convinzione che la strada intrapresa dopo le prime giornate di stenti sia quella giusta e che continuerà senza soste, a cominciare da domenica prossima in casa contro l’Udinese.

Non si tratta di un passo falso, ma di un semplice stop che è insito nell’ordine naturale delle cose, uno 0-0 che vedremo di rado, grazie al nostro attacco, che ha sempre segnato e che non smetterà di farlo, una giornata storta può capitare, e Sarri dovrà essere bravo a stimolare gli attaccanti dal punto di vista della cattiveria sotto porta, perchè a volte l’enorme potenziale offensivo, come accaduto anche in passato, consente agli azzurri di specchiarsi in qualche occasione, sapendo che prima o poi il gol arriverà. Un pò di cinismo e concretezza non deve mai mancare, anche quella fa la differenza per i grandi obiettivi.

Da sottolineare la grande prova difensiva degli azzurri (su tutti Albiol e Koulibaly), che, se da un lato non segnano, dall’altro non subiscono, ed è un dato molto importante, molto più di quello dei gol segnati (che abbiamo nel Dna), perchè in Italia, come sappiamo, conta più non prendere reti, alla fine dei giochi  emerge la squadra che subisce meno.

Ebbene il Napoli ha preso solo 3 reti nelle ultime 11 gare (incluso le 3 di EL) e soprattutto tutte ininfluenti sul risultato finale (3 reti prese in 3 gare vinte) e solo 2 nelle ultime 8 giornate di Campionato, confermandosi come seconda miglior difesa della serie A, dietro la fortunata Inter di Mancini.

La classifica non ha subito scossoni, restiamo a 2 punti dalla vetta, anzi recuperiamo 1 punto alla Roma (l’avversario più temuto), sconfitta Milano con l’Inter (all’ennesimo 1-0 stagionale, il sesto, che ha portato ben 18 punti), lasciando la prima piazza all’Inter e alla Fiorentina (turno facile per i viola, 4-1 casalingo contro un impalpabile Frosinone).

Le nostre avversarie , tra l’altro, sono quelle che ci precedono, allo stato, in un senso o nell’altro, nella classifica dei gol segnati (prima la Roma con 25 reti, seconda la Fiorentina con 22, grazie alla goleada di ieri…Napoli a 21) e di quelli subiti (l’Inter ne ha presi solo 7, uno in meno degli azzurri), dimostrando che il Campionato è apertissimo e che alla lista delle pretendenti al podio si aggiungono il Milan, alla terza vittoria consecutiva (ieri corsaro nello scontro diretto dell’Olimpico contro un’abulica Lazio) e la Juventus, che nell’anticipo di sabato ha avuto fortunosmente la meglio del Toro nel derby, scalando qualche posizione, ma ancora a distanza di sicurezza dal gruppo delle prime (-7).

Nel prossimo turno, mentre il Napoli se la vedrà al S.Paolo contro l’Udinese, la Roma sarà impegnata nel derby contro una Lazio che darà l’anima pur di non subire l’onta della terza sconfitta consecutiva (2-1 a Bergamo prima della sconfitta di ieri) ad opera dei cuginastri, l’Inter sull’ostico campo del Torino, reduce da 5 risultati senza vittorie (3 sconfitte e due pareggi) e desideroso di punti, mentre la Fiorentina andrà a far visita alla Samp, dopo impegnativa trasferta di EL in Polonia a Poznan, dove giocheranno quasi tutti i titolari, per cercare di risollevare le sorti di un girone europeo che vede i viola ultimi in classifica, ma non certo spacciati.

Davvero un Campionato equilibrato, combattuto e da gustare, in cui il Napoli si sta giocando alla grande le proprie carte.

Ma veniamo allagara di ieri :

Sarri conferma i soliti 11, con Mertens al posto di Insigne dall’inizio.

Gasperini, tatticamente preparatissimo e che riesce a far avere alle proprie squadre sempre un piglio grintoso e battagliero, modifica leggermente il suo credo tattico, schierando la squadra in maniera più speculare agli avversari, pur non snaturando lo schema congeniale :

due centrali ad occuparsi di Higuain (Burdisso e Munoz, poi sostituito da Izzo), Ansaldi a tamponare Callejon a sinistra, Figueiras dal lato di Mertens. In mezzo al campo marcatura a uomo, a tutto campo di Rincon su Allan, Tino Costa su Jorginho e l’ex Dzemaili inizialmente su Hamsik (con lo svizzero infortunatosi e sostituito dal potente Ntcham). Due ali larghe a tamponare Hysay e Ghoulam, Perotti a sinistra e Laxalt a destra, in appoggio all’unica punta, Pavoletti.

Dopo appena 2-3 minuti di studio il Napoli si fa subito pericoloso in due occasioni tra il 4° e il 5° minuto : assist filtrante di Mertens per Higuain, che tira da posizione defilata, guadagnando solo un calcio d’angolo, poi è Jorginho ad inventare l’assist per Callejon, il cui tiro a giro, preciso, ma non potente, consente a Perin di iniziare lo show tra i pali, deviando con un balzo felino la palla indirizzata all’angolo destro.

Il Genoa non sta a guardare e dopo una palla persa da Callejon in mezzo al campo, va al tiro con Laxalt, ma la palla è abbondantemente alta.

Il Genoa pressa alto, corre molto e cerca di infastidire gli azzurri in fase di impostazione, ma il Napoli esce bene palla al piede anche da situazioni intricate, la difesa azzurra tiene bene con la linea, ben supportata dal filtro del centrocampo, che sale con una certa attenzione, mettendo in fuori gioco gli attaccanti genoani.

Gli azzurri guadagnano angoli e calci di punizione dal limite, ma gli schemi non riescono e vengono vanificati da traiettorie non proprio precise di Jorginho (forse unico neo della gara del brasiliano, che gioca un’altra partita fenomenale).

Qualche errore di misura nell’ultimo passaggio e in fase di impostazione rallenta per qualche minuto la creazione di azioni pericolose in fase offensiva, con Allan che fa fatica a portare palla, tampinato dall’asfissiante Rincon (una delle mosse migliori di Gasperini).

Il Napoli rischia poco in difesa, fatta eccezione per un paio di incursioni di Perotti, nate su palla  persa da Hysaj (che lo controlla bene a difesa schierata con l’aiuto di Allan e callejon da quel lato).

Al 23° il Napoli ha due sussulti, con Hamsik che pesca in maniera perfetta Callejon in area, ma lo spagnolo manca il facile aggancio da ottimo posizione, e subito dopo con un gran spunto di Mertens (in ombra nei primi 20 minuti), il cui tiro a giro sul secondo palo esce di millimetri, con Higuain che in scivolata non riesce ad arrivare sul pallone a un metro dalla porta.

Il Napoli pressa  e Mertens mette due palle periciolose al centro, su una delle quali Burdisso allaccia Higuain, l’arbitro decide di non fischiare l’evidente rigore.

Ancora Mertens, su passaggio filtrante di Callejon ,viene fermato da un’uscita a valanga di un ottimo Perin.

Il Genoa perde Munoz e Dzemaili per infortunio, il gioco risulta spezzettato dalle sostituzioni e da alcuni falli tattici dei genoani, che danno tutto e spendono molto sino al termine, con il primo tempo che si conclude sullo 0-0 con tiro in diagonale sul finire del Pipita, che non trova la porta.

Un primo tempo combattuto, in cui il Napoli ha mostrato di voler trovare il gol del vantaggio, senza trovarlo, pur creando almeno in 4-5 occasioni i presupposti per segnare, contenendo bene in fase difensiva un Genoa battagliero e tatticamennte ben messo in campo.

La ripresa inizia nel migliore dei modi, con un Napoli deciso a sbloccare il risultato, gol di Koulibaly (giustamente annullato per un fuorigioco netto di Callejon), poi Mertens inizia il suo show, che durerà per sfortuna poco, a causa di un fastidio muscolare che costringerà il folletto belga ad uscire dal campo dopo 10 minuti : prima serve Higuain, il cui tiro dal limite finisce alto, poi lancia Hamsik verso la porta, con lo slovacco che no controlla bene la palla e favorisce l’uscita a valanga di Perin (e siamo a 3 interventi decisivi del portiere), poi serve ancora Higuain, il cui tiro a botta sicura trova sulla traiettoria la testa di Ansaldi sul secondo palo.

Subito 4 occasioni per sbloccare la gara, con il Genoa che se la gioca a viso aperto, lasciando spazi importanti, in cui Mertens ci sguazza, ma. come detto è costretto ad uscire per Insigne.

Il Genoa non sta guardare e si fa pericoloso con Laxalt e Pavoletti , le  loro rispettive conclusioni finiscono alta (di testa) e a al lato (di piede, dopo scatto vincente su Albiol).

Il Napoli non molla e sfiora il gol del vantaggio, con Callejon, servito dal neo entrato Insigne, il cui tiro da posizione congeniale finisce fuori (quinta occasione nitida, oltre alle 5 del primo tempo).

Esce un Callejon stremato per Gabbiadini (la sostituzione non darà gli effetti sperati, con Manolo un pò sottotono e poco incisivo), a 20 dal termine esce anche Rincon, distrutto dal duello con Allan per Cissokho.

Il Napoli serra le fila in difesa, con Albiol e Koulibaly che le prendono tutte e cerca il gol della vittoria, e sono 4 le occasioni clamorose :

- Hamsik, servito da una magica scucchiaiata di Insigne, si divora un gol fatto, ciccando la palla e ciabattandola debolmente, invece di mettere la palla in rete a due passi dalla porta, favorendo la parata di Perin, che ancora lo sta ringraziando.

- poi è Higuain a infastidire Insigne, pronto alla facile deviazione da due passi su cross di Lopez, subentrato ad un affaticato Allan, con  la palla che esce clamorosamente fuori.

- Grandi parate ancora di Perin su Insigne (a giro da fuori) e prodigio su punizione deviata dalla barriera di Gabbiadini.

La gara termina sullo 0-0, una di quelle partite in cui puoi stare a provarci per ore, ma la palla non vuole entrare in porta…capita…andiamo avanti così.

Genoa (4-5-1 o 4-3-3): Perin; Figueiras, Burdisso, Mùñòz (34′ pt Izzo), Ansaldi; Laxalt, Tino Costa, Dzemaili (44′ pt Ntcham), Rincon (26′ st Cissokho), Perotti; Pavoletti. A disp.: Lamanna, Ujkani, Tachtsidis, Gapke, Lazovic. All.: Gasperini

Napoli (4-3-3): Reina 6; Hysaj, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Allan (37′ st David Lopez), Jorginho, Hamsik; Callejòn (22′ st Gabbiadini), Higuaìn, Mertens (10′ st Insigne). A disp.: Rafael, Gabriel, Strinic, Henrique, Valdifiori, Maggio, Chiriches, El Kaddouri, Chalobah. All.: Sarri

Arbitro: Doveri Ammoniti: Izzo (G), Ntcham (G), Gabbiadini (N), Tino Costa (G), David Lopez (N)

Ora la gara casalinga di Europa League contro il Midtjylland, con i 9 punti ottenuti nelle gare di andata del girone che, seppur non ci dannno ancora la matematica qualificazione (importante anche arrivare primi, per un sedicesimo di finale più abbordabile), ci consentono di applicare un cospicuo turn over e far riposare elementi importanti, dando spazio a chi ha giocato di meno.

Fuori credo Reina per Gabriel, Hysaj per Maggio, Chiriches per Albiol, Strinic per Ghoulam, Valdifiori per Jorginho, Lopez per Allan, Gabbiadini per Higuain, El Kaddouri per Callejon e forse anche Chalobah per Hamsik.

L’importante è riposare in tanti, perchè contro l’Udinese al S.Paolo si dovrà riprendere il cammino.

#FNS

 

 
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