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Il mercato del Napoli deludente? Non per il bilancio

Il mercato si è concluso, abbiamo il nuovo Napoli, quello del dopo Benitez e del “maestro” Sarri, uomo di campo e del tutto diverso nell’approccio “manageriale” rispetto all’allenatore spagnolo, che partecipava al mercato “spalla a spalla” con il D.S. Bigon, stilando liste di nominativi dall’alto verso il basso di calciatori a lui graditi e funzionali al progetto.

Sarri, per sua stessa ammissione, nomi non ne fa, forse qualcuno del campionato italiano, l’unico che segue con attenzione, partecipandovi e indicando ruoli e casomai caratteristiche di giocatori, ma le scelte spettano al d.s. Giuntoli, poche a dir la verità, perchè l’unico capace di gestire tutto, spesso trattative comprese, è il Presidente De Laurentiis, che negli ultimi giorni di mercato, non a caso, se ne è stato comodamente in barca tra Ischia e Capri, salvo tornare in campo per il dopo Napoli-Sampdoria per convincere Soriano a venire a Napoli, il “bluff” Soriano, che tanto scalpore ha suscitato, ma che poco entusiasmava e del quale poco mi va di parlare, tanto è aria fritta.

Eravamo curiosi di misurare le capacità del nostro nuovo d.s., ma le opportunità sono state realmente poche, non solo perchè arrivato in ritardo, quando ormai erano già state definite le operazioni Reina, Valdifiori e Allan dal Presidente, ma perchè il budget residuo a sua disposizione è stato veramente poco, anche a causa del ritardo nella cessione di alcuni giocatori come Inler (3 settimane per il suo passaggio al Leicester), Vargas (che ha rifiutato la proposta milionaria del Qatar) e degli incedibili “in rerum natura” De Guzman e Zuniga, rimastici sul groppone al pari Henrique, per il quale non si è riuscito a trovare adeguato sostituto in 3 mesi di mercato.

Per Koulibaly, Ghoulam e Callejon, tre probabili partenti, invece, le offerte pervenute non hanno soddisfatto il presidente, che li avrebbe ceduti solo per ricavarne cospicue plusvalenze, cedendoli a non meno di 15 milioni per ricavarne almeno 10 (per i primi 2) e a non meno di 20 per lo spagnolo, per ricavarne almeno 15-17.

Insomma Giuntoli non è riuscito a fare meglio di Bigon e non credo per sua esclusiva colpa e ogni giudizio su di lui va rimandato.

Un mercato che ha ricalcato i “clichè” degli anni passati, fatta eccezione per 2 anni fa quando il Napoli aveva molto da investire con i soldi di Cavani e della Champions (100 milioni ed oltre), in particolare identico come spesa (30 milioni “investiti”, non spesi come diremo poi) e come modalità (nessun acquisto di rilievo ad agosto) a quello dello scorso anno, con un fattore comune e predominante nell’era De Laurentiiis, il mancato completamento della squadra con 1-2 uomini di qualità, soprattutto nel reparto difensivo.

Nonostante gli sforzi, utili a rafforzare la squadra e i reparti, non completare il reparto difensivo con adeguati inserimenti ha un pò vanificato le iniziali buone intenzioni.

Non dover acquistare nessuno in attacco, reparto per il quale di solito si spende di più, era un vantaggio enorme e non “investire 20-30 milioni per il reparto difensivo è stato un peccato, non tanto veniale.

Se è vero che centrocampo e porta hanno avuto i loro innesti di qualità (Reina, Valdifiori e Allan) e che in attacco eravamo già al completo e non cedere era l’unica cosa da fare, la difesa, il reparto che necessitava inserimenti decisivi, considerati i 60 gol presi l’anno scorso, non ha subito sostanziali variazioni con gli innesti di Chiriches e Hysaj, buoni giocatori, ma non risolutivi.

E’ ovvio che le “boutade” di soloni nostrani e stampa ostile sulla poca copertura del centrocampo a 2 di Benitez e del modulo offensivo dell’allenatore spagnolo ci hanno fatto sorridere, con la conferma avuta dai gol presi nelle prime amichevoli e nelle due prime giornate di Campionato, delle quali non avevamo molto bisogno in realtà, mentre chi ci batte ancora il tasto, al solo fine di avere conferme effimere sulle sue balzane teorie, lo fa per dare fiato alla bocca, ma senza un briciolo di credibilità.

Se, ad eccezione del reparto difensivo, la squadra ha sicuramente migliorato la propria rosa dal punto di vista qualitativo, non può che essere considerato buono il ritorno economico di questo mercato, dal punto di vista del bilancio.

De Laurentiis aveva parlato di un bilancio scorso (quello chiuso al 30 giugno 2015) in rosso, e siamo sostanzialmente d’accordo con lui, ma non credo alle cifre riferite, ossia 20 milioni, smentite tra l’altro dallo stesso De Laurentiis, che ha corretto il tiro, dichiarando di aver dovuto appianare il bilancio con 15 milioni (andrà verificato anche questo dato a dicembre o poco prima)”di tasca propria” : ovviamente l’esborso è stato fatto con soldi del Napoli, ossia con le riserve derivanti dai 72 milioni di utili dei bilanci precedenti, rimasti nel Napoli e non divisi dalla proprietà.

De Laurentiis considera “suoi” quei soldi, perchè li avrebbe potuti intascare invece di lasciarli in cassa, ma non lo ha fatto non certo per magnanimità, ma per rafforzare la solidità economica del gruppo Filmauro, il cui fatturato è formato per l’87% da quello della controllante Ssc Napoli, vera garanzia per la intera compagine societaria.

Quei milioni, il famoso “tesoretto” di cui il Napoli dispone, sono un biglietto da visita e una credenziale fondamentale per il gruppo capitanato dal patròn azzurro, che quest’anno , conti alla mano, non è stato per niente intaccato.

Allo stato non si ha la disponibilità di tutti i dati per fare un conteggio preciso di quali siano le prospettive del bilancio dell’annata in corso, apertasi il 1° luglio e che si chiuderà il 30 giugno 2016 : non conosciamo, se non per aver letto da fonti giornalistiche, i dati degli ingaggi degli azzurri, anche se il dato certo da cui fare alcune considerazioni è rappresentato dal monte ingaggi, di 81 milioni lordi al 30 giugno 2014, (quindi circa 40,5 netti) sceso nel 2015 a circa 37 milioni (74 lordi).

Altro dato certo su cui contare è quello rappresentato dal valore degli ammortamenti dei cartellini dei giocatori in rosa, il cui ammontare nel 2015 è stato di circa 50 milioni e che senza contare quello dei nuovi acquisti ha un decremento strutturale di circa 18 milioni nel 2016.

Quindi solo con questo dato i 15 milioni di rosso non esisterebbero più perchè il Napoli parte con un costo in meno di 18 milioni quest’anno, quasi da un pareggio in bilancio.

Spiego meglio, per chi ancora non conoscesse le modalità di ammortamento dei cartellini dei calciatori da parte del Napoli :

- al momento dell’acquisto di un calciatore, il Napoli ne ammortizza il costo in più anni, a seconda della durata del contratto : faccio l’esempio di Higuain preso per 37 milioni dal Real Madrid e con un contratto di 5 anni. Il Napoli lo ammortizza, ossia ne iscrive il costo a bilancio alle seguenti cifre : 40% il primo anno, 30% il secondo, 20 % il terzo, 7% il quarto e 3% il quinto. Quindi il primo anno Higuain ci è costato il 40% di 37 milioni, ossia 14,8 milioni, il secondo il 30%. ossia 11,1 milioni e quest’anno ci costerà 7,4 milioni..poi il 7% l’anno prossimo e il 3% nell’anno succesivo, l’ultimo dell’attuale contratto.

Quindi è sbagliato dire che Allan ad esempio, acquistato per 11,5 milioni, ci costerà tanto quest’anno, perchè a bilancio verrà ammortizzato solo il 40% del costo, ossia 4,6 milioni ed è questa la cifra che dobbiamo considerare come costo nel bilancio attuale.

Se i conti non possono farsi alla lettera, o meglio al “numero esatto” (visto che si tratta di cifre) con sufficiente approssimazione e con i dati certi disponibili (quelli dei bilanci), oltre che quelli in possesso perchè acquisiti da fonti giornalistiche comparate, possiamo arrivare a dare la misura di quanto ha inciso il presente mercato sul bilancio del Napoli.

La spesa per i nuovi acquisti, dunque, andrà considerata sotto il duplice aspetto, ossia della sua incidenza sotto la voce ammortamenti e sotto quella degli ingaggi, tenendo conto poi delle plusvalenze derivanti dalle cessioni, che costituisce una sostanziale parte di attivo in bilancio.

AMMORTAMENTI

Eì il primo dato da considerare perchè, come detto, il fondo ammortamenti per l’anno in corso 2015-2016 ha un calo strutturale di circa 18 milioni rispetto all’anno precedente, ossia basta da solo ad appianare abbondantemente il rosso di bilancio dell’anno precedente, quindi il Napoli ha iniziato il mercato non dovendo necessariamente partire dal dato negativo della scorsa stagione.

Vediamo ora quanto incidono i nuovi acquisti alla voce ammortamenti nella stagione in corso :

Il Napoli ha investito oltre 30 milioni sul mercato, tralasciando i riscatti di Jorgino e Andujar, Luperto e Dezi (portati come costo per l’intero già nei bilanci precedenti, dato non conosciuto a tutti) e gli acquisti di Valdifiori (5,5), Allan (11,5), Hjsay (5) e Chiriches (6,3) e Maiello (1,2) (Reina a parametro zero, anche se transfermarkt porta una voce di acquisto di 2 milionie Chalobah in prestito, quindi non incide perchè non ne abbiamo acquisito il cartellino), che i totale fanno 28 milioni, volendo considerare Reina 2, facciamo cifra tonda e diciamo 30, incideranno in bilancio per circa 12 milioni (ammortamenti), ossia il famoso 40% del primo anno di contratto di cui abbiamo parlato prima.

In base a quanto detto, rispetto allo scorso anno abbiamo 6 milioni di ammortamenti in meno : 18 strutturali in meno, aumentati di 12 milioni per i nuovi acquisti.

PLUSVALENZE

I 12 milioni di ammortamenti in più per i nuovi acquisti sono abbondantemente compensati dalle plusvalenze realizzate dalle cessioni di alcuni azzurri, in particolare :

di quelle di Gargano (1,5 milioni dal Monterrey, tutta plusvalenza) di Vargas (6 milioni dall’Hoffenhem, con una plusvalenza di 5,4 milioni) e di Inler (7 milioni dal Leicester, con una plusvalenza di 6,1 milioni) : in totale sono 13 milioni.

INGAGGI

Il monte ingaggi, il dato meno certo, visto che i dati sugli ingaggi dei calciatori non sono riportati singolarmente nei bilanci, dove è solo indicato il costo complessivo di tutti i calciatori, ed inoltre deve tenere conto anche delle clausole contrattuali che condizionano il pagamento di una parte del ingaggio alle prestazioni e ai risultati (il c.d. “bonus”).

Il Napoli, come detto, aveva un monte ingaggi di circa 37 milioni netti (74 lordi), ed in questo calcolo non fanno parte gli stipendi di alcuni calciatori ceduti in questa stagione, ma in prestito altrove nella scorsa, per cui la società azzurra non pagava lo stipendio (si tratta di Vargas al Qpr, di Radosevic al Rjieka, di El Kaddouri al Torino, di Fideleff all’Ergotelis, di Dumitru al Vieira).

A questo monte ingaggi vanno sottratti quelli dei calciatori ceduti e aggiunti quelli dei nuovi acquisti, oltre a quelli degli allenatori, e precisamente :

ingaggi in meno al netto 12  milioni, lordi 24

Andujar 0,6, Britos 0,9, Colombo 0,1 Mesto 0,7,Gargano 1,7, Inler 1,4, Michu,1,8, Zapata 0,6,Uvini 0,3, Benitez 3,5

Ingaggi in più (nuovi acquisti)…e qui abbiamo poche certezze, ma ci fidiamo della comparazione dei dati giornalisticamente acquisiti, ma diciamo che 9 milioni netti, pari a 18 lordi siano una cifra approssimativamente giusta.

Sarri 1, Allan 1, Reina 2,2, Valdifiori 0,9, Chiriches 1,3, Hysaj 0,6, Gabriel 0,5, El Kaddouri 0,6, Chalobah x, Luperto x, Dezi x.

CONCLUSIONI

Il Napoli esce da questo mercato con un attivo in bilancio di circa 10 milioni, rispetto al rosso di circa 15 dichiarato dal Presidente, derivante da una minore quota di ammortamenti, dalle plusvalenze e dai minori ingaggi, quindi oltre 20 in più della scorsa stagione (milione più, milione meno)

Amen.

 

 

 

 

 

 

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Francesco

    Agli ammortamenti derivanti dagli acquisti di quest’anno non dovresti aggiungere gli ammortamenti provenienti dall’acquisto di calciatori che sono al secondo, terzo, quarto anno di tesseramento?

    • Gianluca Torre Gianluca Torre

      i miei conti sono fatti su quelli dell’anno precedente, comprendente anche gli ammortamenti di circa 18 milioni inferiori complessivamente

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