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NAPOLI ai 16mi di Europa League : 0-0 a Praga

il Napoli soffre e pareggia nella fredda Praga 0-0 e passa ai sedicesimi di Europa League con 10 punti ottenuti nel girone, con l’ultima gara al San Paolo contro lo Slovan Bratislava, utile solo per l’assegnazione del primo posto.

Nell’altra gara del girone lo Young Boys ha rispettato il pronostico e ha vinto per 3-1 a Bratislava portandosi a 9 punti, ad una sola lunghezza dagli azzurri e dai cechi a quota 10. Lo scontro diretto tra le nostre avversarie nell’ultimo turno fa sì che una delle due non potrà mai superare il Napoli, che tra l’altro è in vantaggio su entrambe negli scontri diretti. Basterà battere in ogni caso il modesto Slovan per aggiudicarci la prima posizione.

Il Napoli approda ai sedicesimi di finale di Europa League senza molti patemi, anche se la strada poteva essere in discesa ancor più ripida, evitando la figuraccia di Berna, in un girone per niente difficile, in cui le avversarie erano semplici sparring partner. Ciò ha consentito a Benitez di operare un buon turn over nel girone, in cui gli azzurri potevano anche qualificarsi con maggior anticipo, se i calciatori non avessero preso sottogamba la gara con lo Young Boys.

La gara con i cechi era crocevia fondamentale per la qualificazione ed ottenere un pari era l’obiettivo principale ed il Napoli è riuscito a portarselo a casa in un campo sempre difficile per chiunque, con lo Sparta che tra le mura amiche è un rullo compressore (15 vittorie su 15 l’anno scorso e 12 su 15 quest’anno in Campionato), e negli ultimi 3 anni in Europa ha perso solo contro il Chelsea, gurda un pò allenato da Rafa Benitez.

Non è stata un ‘impresa passare in questo girone, ma il Napoli ha fatto il suo dovere, dimostrando di avere una rosa valida, almeno per questi palcoscenici, venendo meno però in Campionato in parecchie occasioni, infastidito più dagli impegni delle Nazionali che in quelli di Coppa.

Mesto, Britos,Henrique,Gargano,De Guzman, Zapata sono stati validi sostituti e sono ampiamente bastati per superorare avversari di rango inferiore, ma ora con Coppa Italia e impegni più probanti nella stessa Europa League, considerati gli infortuni a Michu, Insigne e Zuniga, si dovrà tornare prepotentemente sul mercato, dove il Napoli non farà follie, ma potrà spendere parte del tesoretto accumulato inegli ultimi 4-5 anni, cercando operazioni utili anche per il futuro, oltre che per sostituire gli infortunati per alcuni mesi.

Dedicherò ampio spazio alle possibilità economiche del Napoli nel prossimo mercato, anche per comprendere se calciatori tecnicamente adatti al progetto potranno essere presi, con un occhio al bilancio.

Ma veniamo alla gara con lo Sparta :

Benitez, che deve fare a meno di Zuniga, Insigne, Mertens e Michu, decide di applicare un modesto turn over e di schierare gli elementi più affidabili per raggiungere subito l’obiettivo qualificazione. Scendono in campo tutti i big disponibili, Callejon, Higuain,Hamsik, con la coppia centrale Albiol Koulibaly in difesa. Turno di riposo per Ghoulam e Maggio, con Britos e Mesto in campo. Jorginho prende il posto di un De Guzman non al meglio e si piazza poco più avanti dalla coppia di centrocampisti, che stavolta è molto difensiva con Lopez e Gargano.

L’allenatore dei cechi Lavicka non ha problemi di formazione e manda in campo tutti i suoi calciatori migliori per interpretare il suo 4-2-3-1, con schema speculare a quello di Benitez. Lo Sparta è in pratica mezza nazionale Ceca, con Kaderabek (terzino destro), Brabec (difensore centrale) Krejci, Dockal, Husbauer e Lafata che formano il quadrilatero offensivo.

NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Mesto, Albiol, Koulibaly, Britos; Gargano, David Lopez; Callejon, Jorginho, Hamsik; Higuain.

SPARTA (4-2-3-1): Stech; Kaderabek, Brabec, Holek, Nhaimonesu; Husbauer, Marecek, Matejovski; Dockal, Lafata, Krejci.

Il Napoli nella morsa del freddo (quasi zero gradi) comincia subito a soffrire. Nemmeno il tempo di studiarsi tatticamente che Koulibaly inizia la gara, facendoci rivivere i fantasmi di Cagliari, perdendo un pallone in maniera scellerata. Ci pensa Rafael a salvare sul tiro di Dockal, servito da Lafata.

Lo Sparta fa la partita e il Napoli cerca di controllare la gara per poi ripartire, ma agli azzurri non riescono bene entrambe le cose, sotto la pressione dei cechi rischiano di capitolare, con un tiro spiovente dalla distanza di Husbauer che sbatte sotto la traversa superando Rafael, sulla ribattuta del legno la palla finisce sulla testa di Lafata solo al centro dell’area, ma il portiere azzurro stavolta è bravo a rialzarsi e deviare la palla.

La manovra degli azzurri non è continua e la squadra non riesce in alcun modo a tenere palla, si abbassa troppo, arretrando nella propria metà campo e soffre sugli esterni, dove i terzini cechi si sovrappongono di frequente alle ali, con Callejon e Hamsik in difficoltà in copertura, anche se la diga Gargano-Lopez regge e Albiol riesce a giganteggiare in difesa con Koulibaly, che si riprende bene dall’errore iniziale.

Poche le palle giocabili per Higuain, che non riesce a tenere palla e far salire la squadra, con Jorginho che sembra frenato dalla rigida temperatura e dal ruolo di trequartista, nel quale non è proprio a suo agio.

Il Napoli rischia ancora nel finale di gara, con Albiol che salva sulla linea su un tiro cross di Krejci che scavalca Rafael.

Si va negli spogliatoi sullo 0-0 con i partenopei che non si rendono mai realmente pericolosi.

Ad inizio ripresa gli azzurri sembrano voler cambiare marcia e cominciano con un buon fraseggio, mai visto nel primo tempo, ma la loro azione si spegne ben presto e, pur non correndo pericoli, ricomincia ad essere impostata sempre dai cechi.

Quando si abbassa troppo il Napoli rischia e alcuni dei suoi uomini cominciano a perdere smalto ed energie, come Higuain e Jorginho, che non riescono a tenere palla centralmente, sbagliando numerosi controlli e passaggi. Rafa se ne accorge e manda in campo prima Zapata per uno spento Pipita e poi Ghoulam per Jorginho, risistemando Hamsik nel suo ruolo naturale.

Le cose vanno meglio ed il Napoli sfiora addirittura due volte il vantaggio con due traversoni pericolosi in area di Mesto e Zapata, sui quali gli attaccanti arrivano in ritardo di un soffio.

Quando sembra che gli azzurri siano in totale controllo della gara arriva un altro pericolo, con un tiro dalla distanza dell’onnipresente Matejovski, che deviato impercettibilmente da Rafael finisce sulla traversa.

Scampato il pericolo il Napoli nell’ultimo quarto d’ora tenta il colpaccio, ma né Hamsik, né Zapata riescono a trasformare almeno 3  buone occasioni e la gara si chiude sullo 0-0

Il Napoli bruttino, ma concreto, riesce a ottenere il risultato che gli serviva per passare il turno, ed è già una buona notizia.

In molti non hanno esitato a criticare gli azzurri per la prestazione di ieri, poco brillante, ma a me sembranom veramente incontentabili, non perdendo occasione per trovare qualcossa che non va : l’obiettivo era la qualificazione ed è stata ottenuta, con sacrificio, su un campo difficile e contro avversari temibili (in pratica la nazionale Ceca attuale), nonostante le numerose assenze, che hanno costretto Benitez a chiedere un sacrificio ad Hamsik e Jorginho, che si sono dovuti adattare a ruoli non proprio congeniali.

In molti hanno criticato questa scelta di Rafa e la prestazione, sicuramente non eccezionale dei due calciatori. Le critiche come al solito sono insensate in entrambe le direzioni :

- Rafa è stato criticato per non saper adattare ai giocatori il modulo di gioco nella partita di ieri. Niente di più sbagliato perchè l’integralismo di Rafa è scientifico e produce i suoi risultati da anni : se 2 giocatori sono fuori ruolo, altri 9 sanno cosa fare. Cambiando modulo in 11 non sarebbero stati in grado di modificare subito movimenti e situazioni di gioco in campo e farlo in una gara così delicata e decisiva sarebbe stato a dir poco deleterio.

- inoltre Jorginho ed Hamsik si sono sacrificati per la squadra e hanno comunque dato il loro apporto, anche se nessuno si è preoccupato di sottolineare che rispetto a loro, Callejon e Higuain, utilizzati nel loro ruolo naturale, hanno reso anche meno e giocato peggio.

- non va sottovalutata la strategia tattica di Benitez, pur dettata dagli infortuni, che ha schierato 3 centrocampisti (anche se Jorginho più avanzato) non consentendo ai cechi la superiorità numerica in mezzo al campo, cercando più copertura sulle fasce, sulle quali i terzini dello Sparta per indole appoggiano molto l’azione offensiva, sovrapponendosi alle ali Dockal e Krejci.

- spendo un’altra parola pro Rafa per le sostituzioni fatte : Zapata per Higuain ha consentito al napoli di avere più prestanza in avanti e di riuscire a salire, con Duvan che con il suo fisico era più adatto di Gonzalo a tenere la palla e ad andare in profondità. Ghoulam al posto di Jorginho ha liberato Hamsik dai compiti difensivi (consentendo di creare 3 occasioni pericolosissime che marek ha sciupato in fase di conclusione), bloccando la fascia destra allo Sparta ed in pratica blindando il pari.

Insomma il bicchiere che giornalisti, soloni e tifosi poco accorti e competenti, vedono sempre mezzo vuoto, noi lo vedremo mezzo pieno soprattutto se vediamo l’impegno dei calciatori in campo, che in alcune gare quest’anno è mancato, come la concentrazione e l’intensità (Napoli-Chievo, Napoli-Palermo. Napoli-Cagliari e Young Boys-Napoli), gare che ci auguriamo di non vedere mai più, esortando i nostri beniamini ad onorare la maglia e non ad esibirsi solo sul calendario da vip, a prescindere dall’avversario.

Solo così si cresce e si acquista la mentalità vincente, per noi che non siamo una grande squadra, ma abbiamo le potenzialità per rendere la vita difficile ad ogni avversario.

 
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