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IL NAPOLI batte il Torino 2-1 e torna alla vittoria al S.Paolo

Ci si attendeva una vittoria al San Paolo dopo le vincenti trasferte di Sassuolo e Bratislava ed alla fine i 3 punti sono arrivati, penando come al solito oltre modo, a causa delle consuete 20 palle gol sprecate (20 le azioni pericolose, almeno una decina clamorose, oltre i 2 gol) e le 2-3 sviste difensive, che anche stavolta ci costano caro e che consentono al Torino di passare in vantaggio con Quagliarella, purtroppo.

Era fondamentale vincere in qualsiasi maniera ed andare alla sosta delle Nazionali con una situazione di classifica migliore, a ridosso delle prime.

Il Napoli riesce a vincere con molta fatica per 2-1 la sua terza partita consecutiva e mata un indomito Torino al San Paolo, ribaltando con Insigne e Callejon la rete iniziale dei granata, in vantaggio dopo 13 minuti di gioco con un goal d’autore del core ingrato Quagliarella.

Dopo i passi falsi con Chievo, Palermo e Udinese, per fortuna  sono arrivati altri  3 punti, che consentono al Napoli di piazzarsi solitario in settima posizione in classifica, superando l’Inter di Mazzarri (nostro avversario in una sfida affascinante dopo la sosta delle Nazionali) pesantemente sconfitta a Firenze per 3-0. L’obiettivo terzo posto è a soli 4 punti e in quella posizione si trova la sorprendente Sampdoria, non certo una nostra concorrente, con Udinese, Verona ed il Milan di Inzaghi (tutt’altro che una corazzata) che precedono gli azzurri.

I problemi restano e spero saranno risolti con il tempo, anche se dall’avvento di Benitez continuiamo a vedere gare in bilico e messe in pericolo a causa degli stessi errori, che si ripetono in maniera imbarazzante.

Insomma o gli errori sotto porta, o quelli difensivi su calcio piazzato o da ripartenze scellerate lasciate all’avversario di turno, da un pò di gare a questa parte ci si sono messi anche gli errori difensivi a difesa schierata..male.

Il gioco non è ancora fluido, ma il Napoli vive di sprazzi di creatività, non essendo per niente concreto, manovra ancora lenta ad avversario chiuso, ma almeno stavolta, dopo 10 minuti di black out necessari a smaltire e somatizzare il gol del vantaggio di Quagliarella, la reazione c’è stata e gli azzurri sono stati poco precisi in fase di finalizzazione, ma anche un tantino sfortunati nelle conclusioni (1 palo, 1 traversa, 3 tiri salvati sulla linea e gli immancabili miracoli del portiere avversario), solo in parte compensate dalla fortunosa traiettoria della palla sul gol di Callejon, e da un pizzico di buona sorte sul colpo di testa di Insigne, che coglie il palo e per fortuna si insacca.

Benitez, oltre a Jorginho (ma che tiene a sti muscoli???) deve fare a meno del capitano Hamsik e di Britos, colti da un attacco influenzale. Rafa schiera Maggio e Zuniga terzini (con Henrique e Ghoulam non in un buon periodo), e gli intoccabili Albiol e Koulibaly (una roccia e sempre presente). Gargano ritorna in campo dopo il turno di riposo in coppa accanto ad Inler. In attacco è il turno di Insigne nella staffetta con Mertens, che gioca con Callejon, Higuain e Michu, schierato al posto di Hamsik dietro il pipita.

Ventura schiera il suo 3-5-2 con il trio difensivo composto da Maksimovic, Glik e Moretti, che si occupa delle 2 punte azzurre. Lungo le corsie Perez a destra e Darmian a sinistra battagliano con Insigne e Callejon. In mezzo al campo Vives centrale, con ai lati Benassi e El Kaddouri, Larrondo fa la prima punta con Quagliarella alle spalle.

NAPOLI: Rafael; Henrique, Albiol, Koulibaly, Zuniga; Inler, Gargano; Callejon, Hamsik, Insigne; Higuain.

TORINO Gillet; Maksimovic, Glik, Moretti; Peres,i, Vives, Benassi, Darmian;  El Kaddouri; Quagliarella,Larrondo.

Primi minuti di studio e dopo 5 minuti è Higuain che ci prova con azione personale e tiro alto dal limite.

Il Torino reagisce subito e sfiora prima il vantaggio con un colpo di testa di Glik, (perso da Maggio e Albiol in area) e poi si porta in vantaggio al 13° con Quagliarella, che elude il fuorigioco, con Maggio che sale in ritardo e non tiene la linea, e da posizione defilata sulla destra in mezza girata incrocia il pallone sul secondo palo. Rafael troppo schiacciato sul primo palo non riesce ad intercettare la sfera che si infila all’angolino basso opposto.

Il Napoli resta gelato dal goal e fatica a riprendere lucidità per circa 10 minuti, sino alla prima palla goal per Insigne, che si presenta solo davanti a Gillet, servito da Higuain, sceglie il rasoterra sul primo palo, ma coglie il montante. Sulla ribattutta a porta spalancata Higuain non riesce a mettere la palla in porta e si fa ribattere ben due tiri conseutivi sulla linea di porta.

Occasionissima per Insigne che si ripete pochi minuti dopo, con Lorenzo che scambia al limite dell’area con Michu e si presenta solo davanti a Gillet, stavolta il suo tiro rasoterra è indirizzato sul secondo palo, ma il portiere belga intercetta. Il Napoli attacca in massa e lascia anche pericolosi spazi al contropiede granata, ma è ancora  Gillet a dire no ai tiri da lontano di Inler e Insigne con due grani interventi. Anche Higuain, al pari di Insigne non sembra essere in giornata di grazia e non riesce a deviare in porta da due passi un cross dalla sinistra.

Il primo tempo si chiude con gli ospiti in vantaggio per la solita distrazione difensiva ed almeno 6 palle goal sprecate dal Napoli.

Nella ripresa gli azzurri partono forte, con una clamorosa traversa di Michu su colpo di testa e sbagliando l’ennesimo goal clamoroso con il Pipita, che non riesce a deviare in porta un facile colpo di testa su perfetto assist di Insigne.

Al 55° il pareggio del Napoli, con Insigne che segna addirittura di testa, solo al centro dell’area su bel cross di Zuniga dalla sinistra. Lorenzo si sfoga con un pianto liberatorio dal peso degli errori, in sequenza preoccupante dall’inizio della stagione.

Il Napoli  passa in vantaggio al 72° con Callejon che raccoglie un lungo traversone di Insigne dalla sinistra, impatta la palla schiacciandola sul terreno e scavalca Gillet con una parabola maliziosa.

2-1 per gli azzurri, che cercano di gestire la gara (Lopez per Gargano e Mertens per Michu i cambi a metà ripresa), ma rischiano troppo nel finale con Rafael che prima esce a vuoto e poi riesce a deviare in angolo un insidioso rasoterra di Gazzi dalla distanza.

La prestazione degli azzurri è positiva, ma sono ancora parecchi i problemi da risolvere, se miglioriamo leggermente sulle palle in attive in difesa e lasciamo poche ripartenze agli avversari (non pochissiome a dir la verità oggi), oltre a sbagliare lì’impossibile in zona gol, e manca ancora l’equilibrio tra i reparti per alcune fasi della gara.

Vanno valutate anche le prestazioni e le condizioni dei singoli :

Rafael è in difficoltà e va aiutato, perchè è il nostro presente e soprattutto il nostro futuro, ha bisogno di fiducia, che gli manca e lo rende incerto, soprattutto nelle uscite, giocate che per un portiere sono fondamentali, perchè è nell’uscita che si mostra personalità e detrminazione, ed è da questi particolari che si infonde sicurezza al reparto difensivo.

Maggio, disastroso nel primo tempo, migliore nella ripresa deve essere un’alternativa a Zuniga (o ad Henrique) sulla fascia destra e non certo il titolare, non potendosi pretendere un rendimento ottimale da lui, che ormai è a fine carriera.

Ghoulam ed Henrique devono riprendersi in fretta, perchè sino ad ora sono stati inguardabili, così come Albiol, apparso sempre stanco e deficitario, come nell’ultima parte del campionato scorso, ma allora aveva tenuto in piedi la baracca con partite sontuose, sempre da titolare che lo avevano massacrato, ora sembra non avere le forze necessarie e non riesce nemmeno a sopperire alla sua lentezza naturale e alla sua scarsissima tecnica con una decente forma fisica.

Per fortuna c’è la roccia Koulibaly, autore sempre di buone gare, ed almeno da 3 senza errori, evitando i quali veramente può essere paragonato a Thuram come forza fisica. Ieri di gran lunga il migliore in campo.

Gargano e Lopez garantiscono copertura e rendimento sempre positivo, ma non le giocate di cui avremmo bisogno e che Inler e Jorginho possono garantire solo a sprazzi, con il brasiliano che è sempre più un caso (non si capisce che tiene) e Inler che sta man mano recuperando la forma e, almeno ieri, è stato autore di una gara più che sufficiente, andando anche al tiro con discreta precisione in 3-4 occasioni.

Callejon è tornato ormai quello dell’anno scorso, dopo un periodo di scoramento per non essere tornato a Madrid (dove voleva andare) e purtroppo anche Insigne, che si alterna con una staffetta ormai consolidata con Mertens (che dovrebbe giocare di più), è quello di sempre, vivendo un rapporto conflittuale con la porta avversaria, che si sarebbe potuto trasformare in uno psicodramma, se non avesse segnato il gol mandato dal cielo (solo un miracolo gli poteva consentire di segnare di testa).

Insomma ci mancano tanto i gol di Higuain, che anche ieri non è riuscito a sbloccarsi, sbagliando almeno 3 gol clamorosi per le sue doti, nonostante l’apprezzabile impegno agonistico.

Michu in leggero miglioramento, anche se la forma è ancora lontana, così come lento e ancora non accettabile l’inserimento di De Guzman.

Rafa ha ancora molto da fare e da lavorare, ora arriva la sosta e lo farà, ma stavolta la stampa ostile è pregata di non rompere le scatole, perchè sta partendo per Liverpool a vedere i suoi pargoli e la moglie e non a trattare Hamsik e Higuain con i reds, nè tantomeno il suo nuovo contratto per un ritorno sulla panca degli inglesi.

Anzi se ci sarà un allenatore in bilico e contestato, speriamo che sia Mazzarri dopo la partita contro gli azzurri dopo la sosta, una spallata gliela potremmo dare anche noi, senza rancore.

 

 

 

 
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