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NAPOLI in Europa League con onore : 2-0 all’Arsenal al San paolo

Gli azzurri gettano il cuore oltre l’ostacolo, battono 2-0 l’Arsenal a Fuorigrotta, giocando una gara attenta, generosa, giudiziosa e a tratti spettacolare, ma subiscono la beffa dell’eliminazione, nonostante i 12 punti conquistati nel girone terribile e nonostante le vittorie contro B.Dortmund ed Arsenal, rispettivamente vice campione d’Europa e capolista della premier League.

12 punti che non bastano per compiere un’impresa titanica, sfiorata e assaporata sino a 3 minuti dal termine, quando il Dortmund è passato in vantaggio a Marsiglia, come tutti ci aspettavamo, nonostante la fede e la speranza imponessero di credere anche al miracolo dell’ultim’ora.

Si esce dalla Champions con orgoglio e con la consapevolezza di aver fatto il possibile e l’impossibile per centrare l’accesso agli ottavi di finale, senza remore o ripensamenti,  senza se e senza ma, disputando gare sempre all’altezza e dimostrando di avere una squadra di caratura internazionale, che se l’è giocata sino all’ultimo secondo con l’elite del calcio europeo.

La gara contro l’Arsenal, oltre a portare 3 punti e soldi nelle casse societarie, ha avuto anche un risvolto positivo dal punto di vista del morale e della convinzione dei propri mezzi e ci ha consegnato un Napoli solido e potenzialmente capace di giocarsela con tutti, senza disattenzioni di sorta, con la giusta concentrazione e abnegazione.

Determinati, tatticamente ineccepibili e mossi dalla voglia di stupire e di uscire comunque dal campo a testa alta, gli azzurri hanno finalmente dimostrato anche ai pù scettici che tutte le critiche mosse nelle ultime gare sono state sterili tentativi di trovare il pelo nell’uovo, nella ricerca continua dei difetti del modulo di Benitez, che in Italia non sarebbe considerato ottimale, secondo una visione opinabile di giornalisti e addetti ai lavori, intenti più a cercare lo scoop e a creare falsi allarmismi tra i tifosi, che a valutare serenamente e con competenza i difetti di una rosa palesemente incompleta e con alcuni uomini non adatti al modulo di gioco utilizzato con sapienza dal tecnico spagnolo.

Benitez è un uomo di calcio, competente e indiscusso conoscitore di tutto quanto accade nel mondo pallonaro, con un palmarès che non sto io a ricordarvi, ed è stato autore di un vero e proprio “miracolo partenopeo”, costruendo una squadra da zero, con gli uomini trovati in rosa e adattabili al suo modulo, consigliando sapientemente gli acquisti da effettuare per completare l’organico e renderlo competitivo : non a caso Reina, Albiol, Callejon, Mertens e Higuain (tutti calciatori voluti dal tecnico, (fatta eccezione per il belga) sono sempre i migliori in campo… e guai a non averli in squadra anche in una sporadica occasione !!!

Gli altri calciatori in rosa si sono dovuti adattare con alterne fortune al modulo di gioco e ai metodi di allenamento del tecnico, qualcuno si è mostrato all’altezza (Mesto, Berahmi, in parte Maggio per la fase difensiva, Britos, Inler, Pandev) altri meno e qualcun’altro si sta rivelando inadatto a svolgere, per caratteristiche tecnico-tattiche, il proprio ruolo nel modulo adottato dal tecnico (Armero, Cannavaro, ed anche Dzemaili, che non svolge alla perfezione il ruolo di mediano, ma rende meglio da mezz’ala).

Dunque non è il modulo sbagliato, ma gli interpreti del modulo a renderlo efficace e, perchè no, vincente…capito giornalisti ed esperti pronti a denigrare ?!?

L’unico rammarico è rappresentato dal non aver affrontato con la stessa enfasi e concentrazione anche le ultime gare di campionato, che ci avrebbe ro consentito di trovarci a ridosso di Juventus e Roma e di non dilapidare occasioni preziose, sperperando punti contro avversarie modeste e soprattutto al San Paolo.

Ora il cammino di crescita prosegue in campionato, in Europa (League),,,sorteggi domani per conoscere l’avversaria dei sedicesimi di finale..e in Coppa italia, dove incontreremo l’Atalanta negli ottavi a gennaio al San Paolo...e soprattutto attraverso il mercato di gennaio, dove dovranno essere fatti giocoforza acquisti mirati e necessari per completare l’organico, attraverso scelte oculate di calciatori che possano coprire i ruoli scoperti e in cui si pecca, oltre a elementi di spessore tecnico che ci consentano di migliorare qualitativamente la squadra, soprattutto in mezzo al campo (Matic del benfica e Gundogan del Borussia Dortmund i miei nomi).

Una nota stonata nella serata di ieri è stata l’ennesima dichiarazione del presidente De laurentiis, che, quasi incurante della cocente delusione sportiva (forse era contento del milione di euro incassato per la vittoria contro i Gunners), ha by passato l’aspetto sportivo, l’emozione provata al San Paolo, le lacrime di Higuain e tutto il resto, soffermandosi unicamente sull’aspetto economico di Champions ed Europa league, confermando la sua fredda e cinica visione del calcio-business e il suo ruolo di presidente imprenditore, che va aldilà di ogni soddisfazione sportiva.

L’ho detto e ridetto, pensato e scritto : il problema non sta nello spendere e nel guadagnare…ho l’impressione che vincere il campionato non gli convenga…e non crea una rosa competitiva per vincere, ma solo per restare tra le prime..a fine di lucro…e per mantenere i tifosi calmi e speranzosi..altrimenti nn si spiega..

in ogni caso se non comprerà quello che chiede Benitez (e ne ha la possibilità, anche economica)…il buon Rafa, che sino ad ora ha ricevuto solo in parte quello che ha chiesto (per sua stessa ammissione)…alza i tacchi e se ne va…quindi i nodi verranno al pettine …mi auguro che mi smentisca e che acquisti il giusto e senza badare a spese, evitando di essere contestato, stavolta a ragione.

 

 

 
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