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NAPOLI : Un primo bilancio…in attesa del mercato di gennaio

E’ tempo di bilanci sportivi per il Napoli, di valutare i primi mesi dell’era Benitez e della rivoluzione operata dalla società azzurra.

La sosta delle nazionali lascia spazio al calcio parlato, con giornali e addetti ai lavori impegnati a discutere e cercare argomenti da sostituire ai commenti del calcio giocato…allora spazio alla questione razzismo (e alle sanzioni per i cori razzisti, che non riguardano solo il colore della pelle, ma anche gli insulti beceri da stadio, purtroppo sempre esistiti, che hanno portato alle prime chiusure delle curve), alle novità sulla gestione dello Stadio San Paolo (con l’accordo di massima ormai trovato tra la Società azzurra ed il Comune, che dovrà entrare nel dettaglio tra qui a breve) e ad altri spunti di riflessione che Torrenapoli mette volentieri da parte, preferendo da sempre dedicarsi al calcio inteso come quello che succede in campo e nelle gare, ad aspetti tattici e relativi al calcio giocato, senza tralasciare il calciomercato, anche se è prematuro comprendere le strategie degli azzurri circa 3 mesi dall’apertura della sessione invernale e, quindi, individuare gli elementi su cui si punterà.

Allora cominciamo a tracciare un primo bilancio (sportivo) del Napoli di Benitez, in spasmodica attesa per la gara dell’Olimpico del 18 ottobre, non decisiva, ma affascinante e importante per comprendere il valore degli azzurri.

9 le gare disputate tra campionato e Champions, con 7 vittorie convincenti (alcune esaltanti, come quelle di S.Siro che entra nella storia dopo 27 anni di imbattibilità rossonera e quella contro i vice campioni d’Europa del B.Dortmund) e 2 sole gare sbagliate, quella contro il Sassuolo e quella dell’Emirates, tant’è che il secondo posto in campionato e in Champions possono considerarsi un buon viatico e un ottimo inizio di avventura, sperato, ma non tanto scontato per le tante novità.

19 i gol segnati e solo 7 quelli subiti (di cui 4 ininfluenti sul risultato finale), con buona pace di coloro che pensavano che senza Cavani lo score del Napoli potesse subire contraccolpi e di coloro che ritengono scarso il reparto difensivo (seppur migliorabile).

Il Napoli ha innanzitutto dimostrato di essere squadra e di possedere un gioco, con tante varianti in più rispetto al calcio all’italiana proposto da Mazzarri e dai suoi predecessori (che comunque ci ha regalato soddisfazioni) e di effettuare sia la fase difensiva, che quella offensiva in maniera corale, coinvolgendo tutti gli uomini in campo.

La costruzione di una squadra parte dalla sua spina dorsale, che il Napoli ha mostrato di averne una di tutto rispetto (Reina, Albiol, Berahmi e Higuain rappresentano una verticale solida e da top club)

Molte le note liete, poche quelle stonate, anche se c’è sempre il modo e il tempo di migliorare le cose.

Partiamo dai reparti :

Portieri :

Reina ha mostrato le sue note qualità, conferendo sicurezza al reparto difensivo, di cui è indiscusso leader, ha sempre giocato da titolare lasciando poco spazio, cioè nullo al giovane Rafael, che non ha ancora debuttato, pur avendo secondo me la possibilità di farlo, quantomeno nelle gare interne contro Sassuolo e Livorno.

Non c’è bisogno di intervenire sul mercato, anche se il futuro del Napoli per il reparto è assicurato dalla presenza del portiere brasiliano e dal giovane Sepe, protagonista assoluto in B con il lanciano di Baroni, imbattuto da oltre 600 minuti e il miglior portiere della categoria.

Quindi, anche a dar credito alle voci che vorrebbero Reina come il portiere del Barcellona l’anno prossimo, siamo più che coperti.

Difensori di fascia

la vera sorpresa del reparto sinora è stato Mesto, il terzino (pupillo di Mazzarri) ha avuto la fiducia di Benitez e ha disputato ottime gare come alternativa a Maggio, sostituendolo più che degnamente a causa dell’operazione in artroscopia necessaria a stabilizzare il menisco, che lo ha tebnuto lontano per  5 gare dal terreno di gioco.

Altra nota positiva è arrivata dal rinnovo di Zuniga, che ha definitivamente messo da parte le voci di una sua imminente partenza, tarpando le ali alla Juventus e a mazzarri (che lo volevano fortemente) e a tutte le notizie sul suo passaggio ad altre grandi del calcio europeo (Barcellona e Arsenal su tutti).

Armero non ha disputato molte gare, anche se ha avuto il suo spazio, e non è un terzino sinistro difensivo puro, ma anche una valida alternativa come ala (difficile il suo impiego nel ruolo per la presenza di Insigne e Mertens in quella posizione). Resterà in azzurro sino a fine campionato, poi si tireranno le somme , anche se gli azzurri hanno messo gli occhi su Schmelzer (terzino del Dortmund) e su Bilnd (giovanissimo esterno mancino dell’Ajax, figlio del più noto e pluricampione Danny Blind, campione d’europa con l’Olanda e con l’Ajax).

Difensori centrali

Albiol ha conferito un quid pluris al reparto, leader e vero comandante della difesa, ha mostrato ottime qualità ed esperienza, disputando gare accorte e un ottimo rendimento, relegando in panchina lo scontento capitan Cannavaro, vittima del suo contratto con ingaggio fortemente legato alle presenze, e poco utilizzato, con prestazioni scadenti per quello che mostrato in campo sinora. E’ un rebus per l’immediato futuro, restare con queste condizioni contrattuali mi sembra quasi impossibile e alla fine il capitano potrebbe anche decidere di lasciare, con Mazzarri pronto ad accoglierlo, oltre a qualche squadra estera interessata.

Britos ha spesso dormito, alternando momenti di solidità difensiva ad altri che mettono in discussione il suo posto da titolare sul centro sinistra, con svagatezze inammissibili in campo internazionale. Fernandez, invece, continua a deludere ed è rimasto al Napoli unicamente perché non si è riusciti a trovare un calciatore affidabile a costo accessibile.

D’altronde Benitez aveva individuato quale priorità un elemento difensivo di affidamento, anche se mostri sacri e difensori che fanno la differenza non ce ne sono nel panorama mondiale (fatta eccezione per i due campioni del Psg, Thiago Silva e Marquinhos).

Astori è stato scartato da Benitez, valutando il rapporto qualità prezzo, mentre non si è riusciti ad arrivare all’accordo con il Liverpool per Skrtel (troppo costoso l’ingaggio, circa 4 milioni per pensare di spendere altri soldi per il suo cartellino, con gli azzurri che evrebbero potuto coltivare speranze unicamente per un prestito gratuito, come per Reina, ma il Liverpool non ha accettato questa soluzione).

Rami, altro papabile, ha rotto i rapporti con il Valencia, ma non ha mai gradito la destinazione Napoli (per colpa della sorella procuratrice..così si mormora), tant’è che manca poco per l’ufficializzazione del suo passaggio in prestito al Milan.

Insomma il Napoli è alla ricerca del difensore, che sostituirà probabilmente Cannavaro o Fernandez (cercato dal Valencia per sostituire Rami), e la priorità riguarda ancora Skrtel (anche se c’è stato un inserimento veemente dello Zenith che avrebbe messo sul piatto 15-20 milioni per assicurarsi le prestazioni dello slovacco), anche se negli ultimi giorni è sputato un nome nuovo, indicato da Benitez, il centrale della nazionale svizzera e del Basilea Schaar, appena 22 anni, che sarà monitorato da Bigon nella trasferta della nazionale svizzera in Albania di venerdì.

Meno percorribile l’ipotesi Bocchetti (Rubin Kazan), mentre il sogno riguarda il talentino del River Plate Balanta, difensore mancino, cercato da mezz’Europa, sul quale il Barcellona ha messo gli occhi da tempo.

Centrocampisti centrali

Fondamentale Berahmi (lo si è capito anche quando è stato assente per turn over quest’anno), ottima la ripresa di Inler, che ha ripagato la fiducia di Benitez proponendosi con continuità in quest’inizio di stagione, risultando perno fondamentale del centrocampo e d efficace smistatore di gioco, oltre che discreto interditore. Dzemaili ha giocato poco e non possiede le caratteristiche giuste per essere un alter ego di Berahmi (non risultando efficace in fase difensiva), né le geometrie di Inler, ma comunque una valida alternativa.

Il Napoli ha cercato di stringere i tempi per l’acquisto di un centrocampista, non riuscendo ad esaudire i desideri di Benitez, per le difficoltà incontrate per prendere Gonalons (che con il Lione alla frutta, fuori dall’Europa e dalla zona di vertice in Ligue 1, ora farebbe carte false per trasferirsi altrove) e Mascherano, che costa uno sproposito tra ingaggio (5,5 milioni) e cartellino (15-20 milioni), con il Barcellona che lo ha voluto in ogni caso trattenere.

Sono questi i nomi giusti per gennaio, oltre alle voci relative al centrale del Liverpool Lucas Leiva, brasiliano dalle caratteristiche europee, che non è un calciatore che può fare la differenza, ma tutt’al più una pedina con mezzi tecnici adeguati e con doti che si possono sposare con la tipologia di calciatore che il Napoli sta cercando.

Purtroppo, nonostante le sue doti piacciano a Rafa, non potrà avere molto spazio Radosevic, impiegato sino ad ora con la primavera azzurra, con una manciata di minuti in prima squadra, che avrebbe bisogno di giocare di più alla sua età, anche per sperare in una convocazione ai Mondiali con la nazionale croata (per ora è titolare nell’under 21, ma è stato alcune volte convocato nella nazionale maggiore). L’Hajduk Spalato, sua squadra di provenienza, lo riprenderebbe volentieri in prestito (semestrale, a questo punto).

ATTACCO

E’ il reparto dove c’è più abbondanza, ottimo l’inizio stagione di Hamsik (in calo da tre gare a questa parte), di Insigne e soprattutto di Callejon (sul quale chi non conosce il calcio appariva un po’ scettico), Mertens sta scalando posizioni ed acquistando estimatori col passare del tempo, Higuain è una certezza (e l’idolo di tutti, che ha soppiantato definitivamente Cavani) e anche Pandev si è dimostrato più che una pedina utile, ma non in partite ad alta velocità, come sostituto del Pipita.

Eravamo dubbiosi e scettici per l’acquisto di Zapata e ovviamente lo siamo ancor di più oggi : non si sa se diventerà mai qualcuno, ma è troppo giovane per tirare le conclusioni e per farlo con la maglia azzurra oggi, dove le occasioni per dimostrare un suo eventuale valore sono state poche e  saranno ancor di meno con il passare del tempo.

A gennaio ci sarà il ritorno di Vargas, dal prestito al Gremio : le quotazioni del cileno sono salite di molto grazie alle sue prestazioni e ai suoi gol nella nazionale cilena e nel campionato brasiliano. Benitez lo vorrà sicuramente conoscere e valutare, anche se non si esclude un suo trasferimento in prestito o una vendita in caso di offerta irrinunciabile (a partire dai 15 milioni). Si è parlato anche di uno scambio con il funambolo ex Santos e ora al San Paolo, Ganso, che non più di 2 anni fa valeva tra i 30 e i 50 milioni, ma le cui quotazioni sono scese di molto. Non so se il ragazzo, di indubbi mezzi tecnici (molto al di sopra della media), avrà la capacità di imporsi in Europa con i suoi ritmi lenti e il suo andamento sambado, nonché con il suo fisico esile enon proprio integro (numerosi gli infortuni subiti).

Si vocifera anche del gioiellino del Porto, ora al Verona (dove sta strabiliando) Iturbe, valutato tra i 15 e i 20 milioni e già cercato dal Napoli in passato, ai tempi in cui si imponeva nel River Plate, considerato evidentemente ancora acerbo e non pronto al grande salto (difatti ha giocato poco nel porto alla sua prima avventura europea)…c’era Mazzarri…ma che si sta imponendo all’attenzione di tutti con le sue giocate , la sua classe, l’immensa tecnica e i suoi gol.

I giornalisti continuano a fare il nome di Damiao….ma penso sia acqua passata.

 

 

 

 

 
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