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IL NAPOLI stecca in Champions : 2-0 Arsenal all’Emirates

Il Napoli perde la prima gara della stagione e viene sconfitto 2-0 dall’Arsenal nella seconda partita del girone di Champions con i gol di Ozil e Giroud nel primo quarto d’ora di gara, una mazzata tremenda favorita da due evidenti errori difensivi dalla quale gli azzurri non si riprenderanno più per il resto della gara, rischiando anche l’imbarcata e la brutta figura, salvati da un pizzico di buona sorte, dagli errori degli avversari e da qualche buona parata di Reina.

Il forfait di Higuain, vittima di un infortunio muscolare alla vigilia del match, pesa come un macigno sulla sconfitta e sull’approccio alla gara, quasi come i due gol dei Gunners.

Senza il Pipita gli azzurri perdono peso offensivo e pericolosità e la sua assenza mette una marcia in più agli avversari, che evidentemente si sentono più sicuri in difesa e possono dedicarsi con maggiore libertà al gioco offensivo, a loro congeniale.

Pandev non poteva fare molto, solo e disperso con la sua tecnica e la sua leggerezza tra i due centrali avversari, che lo sovrastano fisicamente e che annullano di fatto il già sterile potenziale offensivo azzurro, inoltre l’uno-due dei Gunners ad inizio gara spegne sul nascere ogni velleità azzurra.

Dunque sono due gli aspetti cruciali : 1) l’assenza di Higuain dimostra che il Napoli, non avendo alternative alla prima punta per disputare partite di questa caratura, difficilmente può sperare di competere in Europa ad alti livelli senza il suo bomber principe, ossia senza il suo UNICO attaccante centrale. 2) per la prima volta in stagione il Napoli va sotto, era sempre passato in vantaggio nelle precedenti 7 gare disputate, trovandosi ad affrontare una situazione nuova e dimostrando di non essere preparato a tale evenienza, non trovando né energie , né risorse tattiche per reagire alla situazione e provare a ristabilire le cose, seppur su un campo difficile e contro avversari non certo scarsi, ma che abbiamo reso più forti e irresistibili rispetto al loro reale valore.

Insomma una partita storta può capitare, ma la sensazione di impotenza ieri ha avuto il sopravvento e si è dimostrata un ostacolo insormontabile, ma i 2 gol iniziali hanno tagliato le gambe agli azzurri e non o essendoci la controprova nel calcio non sappiamo come sarebbe potuto svilupparsi l’incontro senza le ingenuità difensive di inizio (e fine direi) gara.

I quasi 5000 irriducibili tifosi partenopei giunti da Napoli e da tutte le parti d’Europa a Londra, che hanno incitato la squadra sino all’ultimo minuto senza soste, non meritavano di assistere ad una prestazione così scialba e inconsistente degli azzurri, che ieri non sono in pratica mai entrati in partita, rischiando addirittura il tracollo.

Ora conviene resettare ogni aspetto negativo di questa gara e fare tesoro degli errori e dell’atteggiamento sbagliato in campo, troppo passivo e remissivo all’inizio e poco battagliero e orgoglioso dopo la mazzata presa ad inizio gara, a dispetto della maglia mimetica indossata, più che un’armata d’assalto irriducibile ieri siamo stati l’armata Brancaleone, sbeffeggiata dagli avversari, che ci hanno tenuto in scacco dal primo all’ultimo minuto.

Non oso pensare cosa potrebbe succedere a Dortmund avendo questo atteggiamento contro il potenziale offensivo dei tedeschi tra le mura amiche, ricordando a tutti e a me stesso che l’Arsenal odierno aveva l’attacco fuori causa quasi nella sua interezza, tranne il talento Ozil e il non trascendentale , ma pesante Giroud e qualche altro buon giocatore come Ramsey (spostato sulla linea d’attacco, come avevo pronosticato e azzeccato ala vigilia in sede di presentazione della gara).

Troppo leggero e inconsistente l’attacco azzurro, in bambola il centrocampo con Berahmi che a corso tanto, ma spesso a vuoto ed Inler che ci ha capito ben poco della gara. Male la difesa, con uno Zuniga forse frastornato dal Superenalotto vinto poche ore prima e un Britos in vena di regali come non mai, che si addormenta in più di un’occasione, e commette errori decisivi, che in Champions vengono giustamente puniti e dimostrano che ogni distrazione può essere fatale.

Insomma non una Waterloo, ma poco ci manca.

Forse se ne è accorto Benitez che non aveva gli uomini giusti in panchina per ribaltare la gara e che ha ritardato le sostituzioni proprio perché non ha creduto che si potesse inventare qualcosa con Zapata e Dzemaili, né tantomeno con Mertens in campo, ma forse solo peggiorare le cose.

Queste le formazioni in campo dall’inizio :

ARSENAL (4-2-3-1): Szczesny; Sagna, Mertesacker, Koscielny, Gibbs; Flamini, Arteta; Ramsey, Ozil, Rosicky; Giroud. A disposizione: Fabianski, Vermaelen, Monreal, Jenkinson, Wilshere, Gnabry, Bendtner. All. Wenger

NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Mesto, Albiol, Britos, Zuniga; Behrami, Inler; Callejon, Hamsik, Insigne; Pandev. A disposizione: Rafael, Cannavaro, Fernandez, Armero, Dzemaili, Mertens, Zapata. All. Benitez

Benitez deve fare a meno di Higuain (e le cose non iniziano sotto i migliori auspici) e schiera Pandev da unica finta punta. Albiol recupera dall’affaticamento muscolare e si piazza al centro della difesa.

Wenger, che deve fare a meno di Podolski, Walcott, Cazorla e Chamberlein (roba da non stare allegri), schiera Ramsey e Rosicky (2 centrocampisti offensivi) in posizione avanzata sulla linea d’attacco, preferendo la loro esperienza rispetto alla poca attitudine a queste gare dei giovani e unici attaccanti rimasti a disposizione Wlilshere (21 anni) e Gnabry (addirittura 18).

Squadre con schieramenti speculari 4-2-3-1. 

L’Arsenal  inizia la gara con il pallino del gioco in mano e il Napoli  decide di non pressare alto e di attendere, cercando di chiudere i varchi.

Ne scaturiscono un paio di calci d’angolo, con Wenger che ha studiato bene la gara e che ha individuato  subito la fascia sinistra del Napoli come l’anello debole, quella dove Insigne è poco propenso a difendere rispetto a Callejon (basta aver visto le precedenti gare degli azzurri contro il Milan e lo stesso Genoa per capire che Zuniga è spesso lasciato solo quando il terzino destro avversario sale e Insigne non riesce a contrastarlo, concedendo la superiorità numerica all’avversario sulla corsia, è successo con Abate contro il Milan e con Vrasklyo contro il Genoa).

Non è un caso che il primo gol nasca da quella parte, con Insigne assente, con Britos costretto ad uscire e con Zuniga che colpevolmente non segue il centrocampista dell’Arsenal sulla fascia (Ramsey), fermandosi inspiegabilmente e concedendogli spazio sul fondo. Il cross arretrato al limite dell’area viene raccolto da Ozil, anche esso inspiegabilmente solo, che è bravo a trovare la stilettata vincente di prima intenzione e a battere l’incolpevole Reina. 1-0 Arsenal dopo soli 7 minuti.

Il Napoli non riesce a reagire, irretito dal possesso palla dell’Arsenal che fa girare la sfera a piacimento, senza che gli azzurri mostrino aggressività e un accenno di pressione, come tramortiti e stupiti dall’immediato vantaggio dei londinesi, impreparati ad affrontare lo svantaggio, mai capitato prima d’ora.

Al 15° Britos sbaglia un comodo rilancio e consegna la palla a Ozil sulla propria trequarti, affondo del tedesco di origini turche, inseguito vanamente da Inler e palla al centro, dove né Berahmi, né Britos stesso riescono ad anticipare Giroud che da pochi passi dalla porta appoggia comodamente in rete . 2-o Gunners e partita chiusa !!!

Si è così, gara chiusa, perché gli azzurri sono spaesati e la reazione non è né veemente, né lucida, molti gli errori sia in fase di impostazione che di ripartenza, nelle rare occasioni in cui gli inglesi ci consentono di giocare la palla, nascondendocela spesso con una fitta e precisa rete di passaggi, con la quale gestiscono la gara, cercando di sfruttare i molti errori degli azzurri anche in fase difensiva (Britos ne commette un altro paio da censura).

Per fortuna il tempo si conclude con il passivo di sole due reti, per gli errori degli attaccanti inglesi, che non approfittano delle occasioni lasciate dagli azzurri e non infieriscono.

Nella ripresa stessi uomini in campo e stesso canovaccio sino al termine. Zero occasioni per il Napoli per riaprire la gara e qualcuna in più per l’Arsenal per arrotondare il bottino.

Entrano Mertens e Zapata nel finale, ma nulla cambia.

Hamsik scompare dal campo (non è mai entrato in partita), Callejon e Berahmi bruciano chilometri e si dannano l’anima a vuoto, Inler sembra l’asino in mezzo ai suoni del centrocampo dei Gunners e Insigne è evanescente e non gli riesce una giocata che è una. Zuniga pensa al contratto e alle monetine che scendono dalla slot machine.

Si salvano per orgoglio e onore Reina, Mesto e Albiol (che nel finale è anche costretto ad arrendersi al muscolo appesantito).

Una brutta batosta, al quale si dovrà porre rimedi e che dimostra che la rosa degli azzurri, seppur formata da giocatori validi e capaci, non è ancora completa ed adeguata per sostenere il triplice impegno stagionale.

Insomma il difensore, il centrocampista che possa sostituire Berahmi e il vice Higuain non ci sono, ma lo sapevamo da fine luglio e li abbiamo attesi invano sino all’ultimo giorno di mercato e Benitez che li ha richiesti ne è consapevole.

 

 
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1 Comment  comments 

One Response

  1. ALESSANDRO TORRE

    da tifoso, da fottuto partigiano e da “napoletano” (anche se non di nascita, ma pur semprein esilio), devo dire che sono molto dispiaciuto ed avvilito, anche se conservo la fede e la speranza proprie del tifoso; ma da sportivo lucido e freddo non posso non confermare quanto ci siamo detti e bassa voce, anche abbastanza di recente, per non disturbare il macchinista: UNA ROSA, IN TUTTI I SETTORI, TROPPO FOLTA eccessivamente folta e con gente discreta ma niente di più, CON QUALCHE CALCIATORE CHE SAREBBE MEGLIO CEDERE, UNA DIFESA CHE VA ASSOLUTAMENTE RINFORZATA CON ALMENO UN UOMO DI GRANDE QUALITÀ, UN CENTROCAMPO ANCHE QUESTO DA MIGLIORARE ALMENO CON L’AGGIUNTA DI UN FUORICLASSE CAPACE DI BATTERE I CALCI PIAZZATI, ED UN ATTACCO AL QUALE AGGIUNGERE UN UOMO DI QUANTITÀ E MATURITA’ IN GRADO DI AFFIANCARE HIGUAIN ED IL GIOVANE ED ANCORA IMMATURO INSIGNE E, POSSIBILMENTE ALTO DI STATURA…
    ECCO CI VUOLE MAGGIORE LA MATURITÀ E PREPARAZIONE ATLETICA OPPURE È QUESTIONE SEMLICMENTE DI AMALGAMA?.
    BESTEMMIO? NON LO SO… MA VOGLIAMO RIVEDERE TUTTE LE PARTITE DEL NAPOLI FINO AD OGGI A COMINCIARE DA QUELLE COSIDETTE “FACILI”?
    SO CHE ADESSO MI PIOVERANNO CRITICHE…”"IL SOLITO LAMENTOSO, CRITICONE ECC”". MA OGGETTIVAMENTE CREDO DI AVER DETTO COSE GIUSTE.. COMUNQUE FORZA NAPOLI!!

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