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UN PICCOLO NAPOLI non va oltre lo 0-0 con la SAMP al San Paolo

Il Napoli non approfitta di un’altra occasione propizia e getta al vento una opportunità più unica che rara per portarsi a soli 2 punti dalla Juventus, sconfitta ieri a Roma nell’anticipo del sabato contro i giallorossi (1 -0, Totti in gol).

Dopo l’ennesima disfatta in Europa League e la figuaraccia rimediata in casa contro i ceki del Plzen vi erano tutti i presupposti per un rilancio in Campionato e per testare le ambizioni Scudetto degli azzurri, ma la scarsa forma di alcuni dei protagonisti partenopei (in primis Cavani) non ha consentito di accorciare le distanze dalla Juventus e di superare una Sampdoria in ottimo stato di forma, che ha confermato di essere una squadra compatta e difficile da superare, ben diversa da quella del girone di andata che si aggirava nelle zone basse della classifica.

Mazzarri (principale artefice della figuraccia europea) recupera Insigne e Berahmi, schierando la difesa titolare Campagnaro, Cannavaro, Britos, proponendo Mesto sulla destra (al posto di un ancora non recuperato Maggio, impresentabile contro i ceki giovedì) e Armero al debutto da titolare sulla fascia sinistra (per far rifiatare un pò Zuniga). Inler accanto a Berahmi in mezzo al campo e il tridente Insigne-Hamsik-Cavani.

Delio Rossi (squalificato) schiera una Sampdoria del tutto speculare nel modulo al Napoli con Romero tra i pali, difesa a tre Gastaldello, Costa e Rossini, De Silvestri sulla destra ed Estigarribia sulla sinistra, centrocampo a tre con quantità e qualità, Poli, Obiang e Krsticic, in avanti il duo Sansone-Icardi.

San Paolo gremito e pronto a trascinare gli azzurri verso la vetta.

Il Napoli parte bene, ma si ferma dopo soli 10 minuti la verve degli uomini di Mazzarri, che faticano negli scontri uno contro uno e sbagliano molto in fase di costruzione, rischiando più del dovuto in difesa, con la Samp che si fa spesso pericolosa nelle ripartenze.

Campagnaro si occupa di Sansone, Cannavaro e Britos limitano il giovane talento Icardi. Sulle fasce si annullano Armero e De Silvestri e sul versante opposto Mesto ed Estigarribia. In mezzo duelli Poli-Berahmi ed Inler-Obiang, mentre Kristcic si incolla ad Hamsik. Insigne parte sulla sinistra e cerca di creare giocate pericolose, mentre un Cavani spaesato e poco concreto non riesce a trovare spazi in zona gol.

Il Napoli crea pochissimo in zona gol con il solo Insigne che cerca di inventare qualcosa nella prima mezz’ora (ci prova da fuori impegnando Romero e serve un paio di pregevoli assist al matadòr, che in una prima occasione controlla male la palla, mentre in una seconda da ottima posizione tira malamente sul portiere.

La Samp dopo i primi minuti comincia ad affacciarsi pericolosamente dalle parti di De Sanctis, impegnandolo severamente con De Silvestri, Sansone (tiro da fuori e paratone di Morgan) ed Estigarribia. Il pericolo più grosso arriva da palla inattiva, con solita uscita a vuoto di De Sanctis, anticipato da Costa e Berahmi che salva sulla linea di testa.

Il Napoli trova grosse difficoltà, con la Samp ben messa in campo, arroccata in difesa ed aggressiva in mezzo al campo con marcature e raddoppi continui sugli uomini di Mazzarri, che non riescono ad impostare il gioco, complice un terreno di gioco pietoso, totalmente da rifare (con zolle e buche che limitano le giocate dei già poco tecnici calciatori azzurri, eccezion fatta per Insigne ed Hamsik).

Deludenti Inler ed Hamsik, bloccate le fasce, spento Cavani, ad intermittenza Insigne è già una fortuna che il primo tempo non lo si chiuda in svantaggio.

Nella ripresa dopo 15 minuti e zero occasioni (anzi un solo tiro di Armero dopo pregevole spunto dalla sinistra..ma di molto al lato), con lo stesso canovaccio della prima frazione di gioco, Mazzarri tenta la mossa a sorpresa, fuori Britos e Armero, dentro Pandev e Zuniga, difesa a quattro (Mesto, Campagnaro, Cannavaro e Zuniga) centrocampo a tre con Hamsik che arretra sulla mediana e tridente con Pandev e Insigne dietro Cavani.

Al Napoli sembra giovare il cambio di modulo e di uomini, si comincia a creare qualche occasione pericolosa, ma l’azione degli azzurri non è continua : ci provano Insigne dalla distanza, Cannavaro con un tiro da dentro l’area che finisce di poco alto, Campagnaro di testa.

L’occasione più ghiotta è per Hamsik, che su passaggio filtrante di Pandev coglie il palo con la deviazione di Romero.

Entra anche Dzemaili per un irriconoscibile Inler, ma la partita non si sblocca.

Finisce 0-0 tra i fischi, un mix di amarezza e delusione per il risultato e per la prestazione di una squadra che continua a dimostrare di non essere nè grande, nè tantomeno da scudetto…riuscendo a venire meno sempre quando (almeno) l’aritmetica gli consente di avvicinarsi alla vetta…certo che quando Cavani ed Hamsik vengono meno è difficile riuscire a vincere.

 

 

 

 
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