“Cchiù nera ra’ mezzanotte nun putev firnì”…ed invece è andata peggio…il Napoli esce con onore dalla Champions, sconfitto dall’inesperienza e dalla disabitudine a giocare e a gestire partite di questa tensione e di questo livello…punita da errori evitabili in fase difensiva e dalla imprecisione degli attaccanti (almeno nella prima mezz’ora di partita), episodi che ci hanno condannato in maniera eccessiva rispetto a quello che era il reale valore delle squadre in campo e rispetto a quanto mostrato durante la gara odierna e nel doppio confronto contro gli inglesi.
Si conoscevano le difficoltà della trasferta londinese, ma forti del doppio vantaggio ottenuto al San Paolo, gli azzurri coltivavano più di una speranza di qualificazione, nonostante la ritrovata presunta compattezza dei “blues”dopo il necessario cambio dell’allenatore, che è servita a responsabilizzare i calciatori più che a osannare il nuovo tecnico Di Matteo, che non possedeva certo la bacchetta magica e poco ha aggiunto alla squadra (qualche accorgimento tattico e nulla più che affidare oneri ed eventuali onori alla vecchia guardia: vittoria o disfatta a questo punto poteva essere solo affidata alla voglia di riscatto dei calciatori).
Mazzarri, ben consapevole di quanto sarebbe accaduto a Stamford Bridge e ben conoscendo pregi e difetti degli azzurri, aveva ammonito tutti con una dichiarazione della vigilia che lasciava espressamente trapelare e presagire cosa attendeva la sua squadra: “per passare dobbiamo segnare almeno 2 gol”, ed infatti la discriminante per la qualificazione è stata proprio quella : il secondo gol non messo a segno dagli azzurri, che hanno sprecato le numerose occasioni create ad inizio gara e non sono riusciti a chiudere la partita, dopo il Jolly del 2-1 pescato da Inler (era quello il momento giusto per dare il colpo di grazia agli avversari, segnando il secondo gol che avrebbe voluto dire qualificazione certa) ed invece, Cavani e Lavezzi erano ormai stremati dall’enorme lavoro di copertura effettuato nel corso di tutta la gara e l’occasione propizia è capitata sui piedi di Zuniga (non certo a suo agio sotto porta) che si era ben liberato al tiro, salvo farsi respingere la conclusione da ottima posizione da Cech, vanificando speranze e sogni di gloria.
Gli errori difensivi e la pericolosità degli avversari in area (considerata la mole degli attaccanti e dei difensori dei blues che si sarebbero spinti in avanti sui calci da fermo e la consueta disattenzione dei nostri difensori, non proprio perfetti e attenti nelle marcature) erano stati così presi in considerazione dal tecnico azzurro, che non si augurava di certo così tante distrazioni, ma sapeva……impostando una gara per niente “catenacciara” (dalla quale si sarebbe usciti con le ossa rotte in partenza), ma votata all’attacco attraverso ripartenze rapide e veloci, puntando verso la porta per far male all’avversario. Ebbene le ripartenze ci sono state, ma è mancata la concretezza in zona gol. Scellerate le conclusioni degli attaccanti azzurri, almeno quelle della prima mezz’ora, letteralmente dominata dal Napoli e terminatata con zero gol all’attivo (ad onta delle 5-6 occasioni pericolose create) e con 1 gol subito nell’unica occasione creata dal Chelsea (tra l’altro con un cross dalla trequarti che ha visto Cannavaro in posizione errata, scavalcato dalla palla e Aronica disattento su Drogba, che lo ha anticipato nello stacco aereo).
Come accadde a Villareal l’anno scorso, primo tempo dominato dagli azzurri, ma condotto in porto dagli avversari. Situazione surreale ed al contempo crudele. Il Chelsea appariva ben poca cosa ed il Napoli sembrava controllare agevolmente la gara, ma quando sbagli tanto e non segni, il calcio insegna che vieni punito, tanto pù in campo internazionale ed in questo tipo di gare. Ottime le occasioni capitate a Cavani, Lavezzi ed Hamsik, estremamente propizie soprattutto quelle avute dal Matadòr, che non è riuscito a sfruttarle condannando gli azzurri a soffrire per l’intera gara.
Nella ripresa il Chelsea ha trovato subito il gol del 2-0 (altra disattenzione fatale dei difensori, di Campagnaro che regala il calcio d’angolo, di Inler, Aronica e Campagnaro stesso che non seguono e scalano male la marcatura su Terry che dal centro dell’area aggredisce il primo palo, con i tre azzurri in netto ritardo nella chiusura). Il Napoli reagisce e trova il Jolly con Inler (sventola di controbalzo all’angolino da fuori area dello svizzero…grandissimo e preziosissimo gol), ma non riece a sfruttare la giocata, anzi la “perla” del centrocampista, cavalcando l’onda del ritrovato entusiasmo e chiudendo definitivamente i conti : era il momento adatto per tramortire l’avversario abbattendolo con il colpo di grazia!!!…ed invece a 15 minuti dal termine il braccio galeotto e inopportuno di Dossena in area azzurra, consente al Chelsea di beneficiare di un calcio di rigore che porta il risultato sul 3-1 e la partita ai supplementari.
Nell’extra-time il Napoli non riece a segnare il gol qualificazione, trovato invece dagli inglesi con Ivanovic, che ci condanna all’eliminazione…tutto il resto è opinione.
Speriamo adesso di non subire contraccolpi immediati per il prosieguo della stagione, abbiamo un terzo posto e una finale di Campionato da conquistare!!!
Avanti azzurri non mollate e grazie per le emozioni regalateci in Champions!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!