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LE PAGELLE di NAPOLI-ROMA

DE SANCTIS 5  Anche per lui, baluardo insormontabile tra i pali e in uscita, la serata non è delle migliori. Dopo 2 minuti viene subito ingannato da un’impercettibile deviazione di Aronica sul primo palo sul cross rasoterra di Lamela, che ne vanifica l’intervento e lo beffa, costringendolo alla improvvida deviazione che mette il pallone in rete. Ebbene sì, l’autogol è suo. Si arrabbia con i compagni per gli enormi spazi concessi a centrocampisti e attaccanti giallorossi, che arrivano comodamente e pericolosamente al tiro troppo spesso. Sul secondo gol non esce (non sono convinto che toccasse a lui prendere quel pallone proveniente centralmente e raccolto da Osvaldo prima dell’area piccola) e non riesce ad evitare il tocco di Osvaldo a due passi dalla porta, che anticipa l’intervento in netto ritardo di Campagnaro. Sul terzo nulla può, battuto dalla deviazione di Cannavaro su tiro di Simplicio, che lo scavalca.

CAMPAGNARO 4,5 Il leone che tutti conosciamo oggi assomigliava ad un gattino arruffone, sbanda su Lamela in occasione del primo gol e non solo, si spinge raramente in avanti, anche perchè in difesa ha molto da fare, ma quasi tutto quello che fa non gli riesce, buoni interventi alternati ad amnesie difensive preoccupanti, sempre a dir la verità capitate quando deve marcare all’interno dell’area di rigore. Clamorosa la sua distrazione su Osvaldo in occasione del secondo gol della Roma, buca l’anticipo e fa concludere agevolmente in rete l’italo-argentino (che proprio un fulmine di guerra non è….un unghia di Batistuta). Prestazione scadente e colpevolmente deficitaria.

CANNAVARO 4,5 Il Capitano avrà festeggiato molto il fratello Fabio di ritorno da Dubai in settimana e sotto i suoi occhi (era presente allo stadio) non fa una bella figura. Spesso in ritardo quando deve accorciare sui centrocampisti e trequartisti della Roma, uscendo dalla propria area di rigore. Sul primo gol entra timidamente e in maniera imbarazzante su Lamela, che fa passare e andare sul fondo, ostacolando anche l’intervento di Campagnaro che tentava di recuperarlo. Spesso si spinge in avanti o cerca l’anticipo sulla propria trequarti, scoprendo la difesa e lasciando numerose falle, in cui si inseriscono gli avanti giallorossi. Ciliegina sulla torta, la deviazione sul terzo gol che beffa De Sanctis, ma almeno in questo caso ci si può appellare alla cattiva sorte. Con la testa altrove il capitano!!!

ARONICA 5 Non una buona prestazione in un contesto generale come quello di ieri abbastanza avvilente. Tenta la diagonale sul primo palo sul cross di lamela in occasione del primo gol, ma la sua deviazione è utile solo ad ingannare De Sanctis e a fargli perdere il tempo dell’uscita ed il pallone. Non combina sfracelli, ma dalla sua parte si passa eccome, mai come stavolta. Sottotono, anche lui avrà partecipato a feste e festini pre-natalizi. Distratto!!!

MAGGIO 5 La sua corsa è inarrestabile, i suoi piedi inguardabili. Si inserisce e vola negli spazi come una freccia, che però non solo non fa mai centro, ma non si avvicina neppure al bersaglio. Impreciso come non mai al cross e al tiro, vanifica tante sortite offensive, crea e distrugge, ieri un Penelope della fascia. I risultati ovviamente sono deludenti, nonostante forma ed energie lo sorreggano alla grande. Prestazione insufficiente nel complesso.E pensare che il suo dirimpettao era Taddei, non proprio un difensore provetto, che gli ha lasciato spazi infiniti.

INLER 5 altra prestazione deludente che mi costringerà ancora una volta a difenderlo dai suoi detrattori. Mazzarri lo utilizza  davanti alla difesa da difensore aggiunto, come spesso accade, per chiudere sui trequartisti giallorossi, spesso su Totti. L’anno scorso questo ruolo contro la Roma lo fece Pazienza e, non solo marcò egregiamente il capitano giallorosso (il Totti degli ultimi tempi, ricordo, è un lontano parente di quello che siamo stati abituati a vedere nella sua gloriosa carriera, almeno dal punto di vista fisico), svolgendo il compito tattico in maniera egregia. Inler non ha le stesse caratteristiche di Pazienza e forse nemmeno lo stesso acume tattico, ma una caratura e uno spessore tecnico che, se utilizzato come ieri, difficilmente potrà essere messo al servizio della squadra. Mazzarri questo lo dovrà tenere in considerazione per il futuro.

GARGANO 5 Preso in mezzo tra i centrocampisti e i trequartisti giallorossi, corre a vuoto e non sa che pesci prendere. La superiorità numerica della Roma a centrocampo isterizza anche il trottolino uruguagio, che insegue tutti, ma è forzatamente sempre in ritardo, non per sua colpa, ma per quella dei compagni d’attacco che non ripiegano come dovrebbero sul centrocampista che imposta l’azione avversaria e che lo disorientano. Non sempre preciso negli appoggi e nel rilanciare l’azione, ma non peggio di altre volte. Cede alla distanza e si perde come il resto della squadra.

ZUNIGA 6 L’unico a dare l’anima e a provarci sulla fascia di competenza, buoni spunti alternati a scelleratezze in fase di conclusione, con le sue proverbiali e spesso esagerate finte. Mette Hamsik dentro la porta per il gol del pareggio e non si capisce come lo slovacco riesca a mandare alto , anzi alle stelle la palla a pochi centimetri dalla linea bianca. Ingaggia un bel duello con Rosi e lo vince ai punti. Il meno peggio della squadra, ma uno dei più fischiati, clamorosamente.

HAMSIK 5 Segna il gol dell’evanescente e momentaneo 1-2. Sbaglia clamorosamente il gol del pareggio (ricorderemo per anni la sua palla che riesce a spedire verso Piazzale Tecchio, invece di accompagnare comodamente in rete). Alcune buone giocate alternate ad errori di misura e poco, davvero poco filtro a centrocampo, dove abbiamo sofferto più del dovuto anche grazie alla sua assenza.

LAVEZZI 6 Si infortuna sul più bello e, ironia della sorte, proprio nel momento in cui non riesce a toccare in spaccata un pallone che una piccola deviazione avrebbe trasformato in gol certo. I suoi dribbling non sono spesso vincenti. Pregevoli alcuni assist, ma la mira è sballata come sempre, trova il palo con un gran bolide a tu per tu con Staekelenburg. Corre si batte, ma l’infortunio muscolare è seri, stiramento al retto femorale, che stavolta non lo terrà lontano dal campo solo in occasione della ultima gara dell’anno, ma addirittura per almeno un mese. Peccato, stavolta, diffidato, era quella buona per farsi ammonire e scontare la squalifica da infortunato. Vedremo se, senza il Pocho, riusciremo a farlo non rimpiangere, noi che, a detta di molti, dipendiamo da Lavezzi.

CAVANI 4 Assente stavolta non giustificato, non mi sembra che tocchi un pallone che sia uno nel primo tempo (forse una ribattuta di testa nella propria area di rigore), nel secondo latita, completamente avulso dal gioco e dai meccanismi della squadra. Ma quello visto ieri era il Matador o una sua controfigura???

MASCARA 5 Entra nella ripresa e cerca di muoversi e darsi da fare, si vede che è un pò arrugginito dalla troppa panchina e le sua giocate restano semplici intenzioni. Impalpabile.

PANDEV 5,5 Anche lui gettato nella mischia nel finale di gara, non incide nonostante qualche buona giocata e qualche errore di misura di troppo.

DOSSENA s.v. Gioca troppo poco ed entra in un momento della gara in cui non può molto. Senza voto.

 
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