Il Napoli dopo i giorni “agitati” post sconfitta col Verona torna in campo contro lo Spezia, Gattuso ripropone per un’ora il 4-3-3 e vince 4-2, conquistando la semifinale di Coppa Italia.
Elmas mezzala destra, Demme vertice basso, Piotr mezzala sinistra.
Ne guadagna l’assetto e la manovra, lo spirito, tra l’altro è quello giusto e il Napoli segna subito con KK, raddoppia con un super Lozano, poi dilaga con i gol di Politano ed Elmas imbeccati da Insigne e Piotr.
Si vede una squadra compatta, equilibrata, con tutti elementi nei loro ruoli (tranne Lozano, per le assenze delle altre 3 punte non al meglio, ma in questo momento il messicano, straripante, può fare anche il terzino).
Il 4-3-3 fa stancare meno gli esterni offensivi, evita buchi centrali, da maggiore copertura alla difesa, che migliora anche in fase di impostazione della manovra, rimette tutti al loro posto e la quadra pare sia quella giusta.
Nella ripresa, a risultato acquisito, Gattuso ripropone il 4-2-4 e da un pò di minutaggio a Dries e Osimhen, mossa che si può accettare per l’intento di dare minuti e fiato ai 2 attaccanti fuori forma e fuori da parecchio, ma ha mostrato, come se ce ne fosse bisogno, lo sfilacciamento della squadra, acuito dalla scarsa forma dei 2 attaccanti.
Ciò a prescindere dalle reti subite, frutto di errori individuali a difesa schierata, ma lo Spezia ha ripreso il gioco in mano e il Napoli ha mostrato di non riuscire a gestire la gara con lo schema che lo spezza e allarga le distanze tra i reparti.
Al di là della scelta di far giocare i rientranti attaccanti, nella ripresa i cambi non sono proprio quelli giusti, sia per tempistica che nella scelta degli uomini.
Bene far rifiatare Lozano e Piotr, meno quella di non far riposare elementi chiave che vanno preservati, considerato i tantissimi impegni ravvicinati dei prossimi 30 giorni.
Insigne, Demme e finanche KK avrebbero potuto essere risparmiati nella ripresa (sul 4-0 devi valutare questo), considerata la loro importanza in campo e che giocano ormai senza soste da qualche gara di troppo e che potrebbero accusare fisicamente nelle prossime.
La sconfitta di Verona, squadra contro cui devi battagliare se vuoi venirne a capo, è figlia (oltre che del 4-2-3-1) anche della stanchezza di Demme, Piotr, Baka, Insigne, che avevano giocato le ultime da titolari, e da ultimo la gara dispensiosa in Super Coppa e sono scoppiati, facendo sembrare Barak e Zaccagni i Messi di turno.
Partita che ci ha ricordato il Napoli-Lecce dell’anno scorso, quando i nostri crearonono un Lapadula in versione Pistolero Suarez (ancora non me ne capacito).
Insomma, complice anche la poca forma dei 2 attaccanti titolari, saremo sulla strada giusta riproponendo un 4-3-3 equilibrato per tutta la stagione.
Demme, Lobo o Baka possono tranquillamente fare i vertici bassi.
Piotr, Elmas, Fabian (e finanche Baka) possono fare le mezzeali.
In attacco abbiamo Insigne e Elmas a sinistra (o anche Lozano), Lozano e Politano a destra e a turno Dries-Osimhen e Petagna.
Poi il 4-2-4 residuale solo nei finali di gara se devi sbloccare o recuperare le partite.
Ghoulam a sinistra (forzo la mano con una punta di sarcasmo, considerato l’atavica mancanza di un terzino sull’out mancino) in alternativa a Rui, sperando di non essere costretti a vedere Hysaj adattato, che può alternarsi con Di Lorenzo.
Per il resto gli uomini potranno via via essere scelti in base alla loro forma e alle caratteristiche degli avversari.
Senza isterismi e con raziocinio, cercando di non sbagliare più una mossa e dare maggiore continuità di risultati alla squadra, possiamo andare avanti tranquillamente con Gattuso, che si dovrà dimostrare abile e scaltro nelle scelte e nelle rotazioni.
Ci auguriamo di andare avanti così e proseguire senza ulteriori intoppi la stagione, alla fine della quale , in base agli obiettivi raggiunti , si potranno tirare le somme e poi fare le scelte e le valutazioni.
Se Gattuso andrà bene nel prosieguo, vorrà dire che anche il Napoli lo farà e quindi saremo tutti contenti.
#FNS