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Il Napoli cade nella notte di Pino

Il Napoli non ripete l’impresa di Doha e perde 3-1 in casa contro la Juventus una gara che avrebbe potuto almeno pareggiare, ma in cui non è riuscito a sfruttare le occasioni create, venendo punito con estrema cinicità dalla “vecchia signora”.

Le prodezze di Pogba e Vidal fanno la differenza, cosa che gli azzurri non riescono a fare in attacco con i propri campioni, Hamsik, Higuain e Callejon, e il Napoli esce sconfitto, anche con qualche polemica arbitrale per il gol del 2-1 di Caceres (in fuorigioco) e un gol annullato per fallo di Koulibaly su Buffon.

Una serata particolarmente sentita per il saluto commosso e commovente del San paolo al suo beniamino, Pino Daniele, la cui prematura scomparsa ha toccato il cuore di ogni napoletano in questi giorni, con manifestazioni di affetto emozionanti, in ricordo di chi ha dato lustro alla città di Napoli con la poesia della sua musica e delle sue canzoni.

Dunque non solo la Juventus, avversario storico, come grande motivazione della gara, ma anche l’aspetto emotivo a spingere gli azzurri alla vittoria, per regalare ai tifosi una serata di quelle che, comunque entreranno a far parte della storia del club azzurro e nella memoria di ogni suo sostenitore, con il memorabile “Napul’è”intonata da tutto lo stadio all’ingresso del Napoli in campo.

Anche la classifica imponeva agli azzurri una vittoria, con la Lazio bloccata sul pari nel derby capitolino del pomeriggio (scoppiettante 2-2), così come il Milan a Torino sponda granata. Le vittorie di Fiorentina, Sampdoria e Inter (rinforzata da Podolski e Shaqiri) dimostrano che le inseguitrici non mollano e invitano gli azzurri a non lasciare altri punti per strada.

Napoli, dunque, quarto a un punto dalla Lazio, nostra prossima avversaria all’Olimpico nell’ultima giornata del girone di ritorno.

Benitez, che deve fare a meno dei soliti infortunati Zuniga, Insigne e Michu, con Ghoulam, impegnato con la nazionale algerina in Coppa d’Africa, propone ancora una volta Britos a sinistra, anche se i nuovi arrivi Strinic e Gabbiadini sono convocati e utilizzabili.

Koulibaly torna al centro della difesa con Albiol e scende in campo la stessa formazione che ha disputato la finale di SuperCoppa, ad eccezione di Ghoulam.

Allegri, con Barzagli e Asamoah out da tempo, non ha problemi di formazione, disponendo di tutti gli elementi, ma sceglie Caceres al posto di Liechsteiner.

Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Koulibaly, Albiol, Britos; Gargano (38′ st Zapata), Lopez; Callejon (28′ st Gabbiadini), Hamsik (15′ st Mertens), De Guzman; Higuain.

Juventus (4-3-1-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo, Pogba (25′ st Lichtsteiner); Vidal; Tevez, Llorente (32′ st Mora

Le squadre ricalcano stessi schemi tattici e atteggiamento in campo di  Doha, il Napoli lascia impostare la Juventus, chiudendo gli spazi e cercando di ripartire di rimessa.

Gli azzurri sono bravi a chiudere i varchi, ma non altrettanto abili nel far ripartire l’azione. Molti gli errori di misura nei passaggi e nei disimpegni, sia per gli spazi ristretti e la grande intensità che per il campo reso scivoloso dalla pioggia insistente.

Ottima la diga formata da Lopez e Gargano, bravi i 4 difensori, ma la poca tecnica a disposizione nell’impostazione del gioco e la difficoltà dei 4 davanti a tenere palla, non ci consente di essere pericolosi nei primi 15 minuti.

La prima occasione capita agli azzurri al 18° minuto, ma è De Guzman a sbagliare da due passi un gol già fatto, alzando sopra la traversa a tu per tu con Buffon.

Poco prima della mezz’ora la Juventus, mai pericolosa sino a quel momento, pesca il jolly con un tiro a volo di Pogba da fuori area (solo con noi queste prodezze, siamo a quota 3 gol al volo da fuori), che sorprende Rafael, con il portiere che intercetta il tiro, ma non riesce a deviarlo fuori dai pali. Vantaggio bianconero inaspettato.

Il Napoli accusa il colpo, reagisce, ma non riesce a creare i presupposti per raddrizzare la gara, anzi è Caceres a rendersi pericoloso con un inserimento in area e un tiro dalla destra bloccato da Rafael. Il primo tempo si conclude sullo 0-1.

Nella ripresa gli azzurri riescono a trovare il gol del pari dopo 15 minuti con Britos, che devia in rete di sinistro da pochi metri un cross da calcio d’angolo.

L’ingresso di Mertens, che entra in maniera vibrante in partita al posto di Hamsik, scuote gli azzurri, che dopo pochi minuti dal pari, però, subiscono il gol del nuovo vantaggio juventino, con Caceres, in posizione di fuori gioco, che mette in porta la palla del 2-1 con un tiro beffardo su angolo di Vidal.

Il Napoli schiaccia la Juventus nella propria metà campo, ma nonostante gli ingressi di Gabbiadini e Zapata per Callejon e Gargano, non riesce a trovare il gol del pari, arrivato (autogol di Caceres), ma annullato per un fallo di Koulibaly su Buffon.

Le occasioni migliori capitano a Zapata (erroraccio da principiante) e a Higuain (magia tra un nugolo di avversari in area e tiro deviato da Chiellini che esedi centimetri..se ne sarebbe caduto il San Paolo), ma la palla non entra e la Juventus segna il 3-1 in contropiede in pieno recupero con una prodezza di Vidal, che manda la palla all’incrocio dei pali con un bolide da fuori area.

Insomma una partita che in pochi si aspettavano di perdere, nonostante la forza dell’avversario, in una giornata particolare per tutti i napoletani, che mai avrebbero voluto subire l’onta della sconfitta, soprattutto in questa occasione.

Come sempre accade, aldilà dele polemiche nei confronti della terna arbitrale, che qualche aiutino alla Juventus lo ha dato come sempre, mi auguro che non ricomincerà il solito tran tran di polemiche e critiche disfattiste nei confronti di Benitez e della Società, perchè ieri il Napoli non ha perso alcun obiettivo, che continua ad essere il terzo posto, in un’annata nata sotto i peggiori auspici in campionato, dove non si può pretendere di vincere sempre gli scontri diretti, dopo aver sprecato troppe occasioni e perso troppi punti con le piccole.

La stagione è lunga e gli obiettivi 3°posto, Europa league e Coppa italia, sono ancora troppo importanti per mandare all’aria tutto.

Anche se ci metteremo del tempo a somatizzare, facciamolo in silenzio e senza sbraitare, insulti e polemiche sono ammesse solo per 24 ore non un minuto di più.

Una gara da ricordare per il saluto da brividi a Pino Daniele…e forse per il miracoloso gol di Britos.

 

 
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2 Comments  comments 

2 Responses

  1. Macvic

    Il solito grande torre che non si dilunga inutilmente per 3 millimetri

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