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Buon pari a Udine per il Napoli post-Champions :2-2

Appesantiti dalla cocente eliminazione dalla Champions, eccoci pronti alla ripresa in Campionato nella difficile trasferta di Udine, contro la formazione di Guidolin, diretta concorrente degli azzurri per un posto nell’Europa che conta.

Affrontare i friulani subito dopo la fatica supplementare di mercoledì non era affatto facile, nonostante il concomitante impegno (e stessa delusione) dei bianconeri in Europa League di giovedì sera contro l’AZ Alkmaar. Molti gli assenti su entrambi i fronti : nel Napoli restano a casa Maggio, Aronica e Lavezzi con Hamsik che si accomoda inizialmente in panchina. L’Udinese è senza gli infortunati Benatia, Basta, Isla, mentre restano a riposo Armero,Fernandes e Floro Flores, esclusi dalla formazione titolare.

Eravamo un pò tutti curiosi e preoccupati per l’impegno probante e per la reazione degli azzurri dopo l’eliminazione dalla Coppa, non essendo affatto facile evitare il contraccolpo, nonostante la classifica ci imponeva di ottenere un risultato positivo, in vista della semifinale di Coppa Italia contro il Siena da affrontare al San Paolo mercoledì (altro appuntamento fondamentale e purtroppo ravvicinato, che impone concentrazione e obbliga gli azzurri all’ennesima fatica senza soluzione di continuità).

Il Napoli per fortuna esce imbattuto da Udine, attraverso un’altra prestazione di grinta e cuore, riuscendo a riprendere per i capelli un risultato che ci ha visto sotto per 2 reti a zero e per di più con un rigore sbagliato da Cavani a 20 minuti dalla fine, che avrebbe condannato qualsiasi squadra, ma non il Napoli, che mai domo, non si è dato per vinto e ha raddrizzato la partita con 2 gol del “risorto” Matadòr, che ci tiene in corsa per il terzo posto, a un solo punto dalla Lazio (oggi sconfitta a Catania per 1-0) e in condominio con la stessa Udinese.

Squadre che si affrontano inizialmente in maniera speculare con un doppio 3-5-2, ecco le formazioni in campo:

UDINESE (4-4-1-1): Handanovic, Coda, Danilo, Domizzi, Pereyra, Pinzi Pazienza, Asamoah, Pasquale, Fabbrini, Di Natale A disp: Padelli, Ekstrand, Armero, Abdi, Fernandes, Floro Flores

NAPOLI (3-4-3): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Britos, Zuniga, Gargano, Inler, Dossena, Dzemaili, Cavani, Pandev A disp: Rosati, Fernandez, Aronica, Fideleff, Hamsik, Ammendola, Vargas

Guidolin propone la difesa a tre con Coda al posto di Benatia, Danilo centrale e Domizzi a sinistra, per affrontare la coppia di attaccanti partenopei formata da Cavani e Pandev, con Pazienza avanti ai tre, pronto a fermare le incursioni di Dzemaili. Sulle fasce il giovane Pereyra se la vede con Dossena e dall’altro lato Zuniga attende Pasquale. A centrocampo i duelli Inler-Asamoah e Pinzi-Gargano, mentre gli avanti friulani sono Fabbrini e Di Natale, piccoli e veloci che svariano su tutto il fronte dell’attacco senza dare punti di riferimento a Campagnaro e Britos, con Cannavaro che agisce quasi da “libero” oggi.

Il Napoli parte bene e tiene il pallino del gioco con Pandev che si propone più volte e tenta di fornire assist preziosi per i compagni, che non si concludono in passaggi vincenti per pochi centimetri. Prima Cavani e poi Zuniga, serviti in profondità dal macedone non arrivano di un soffio sulla palla. Anche Cavani ci prova due volte, di testa su angolo anticipa tutti sul primo palo (alla Terry), ma la palla finisce alta ed una seconda volta ben imbeccato da Dzemaili, ci fa rivivere per un attimo le angosce di Londra, sparando fuori dopo essersi allargato da buona posizione.

L’Udinese risponde con due tiri da lontano su respinte della difesa azzurra su calcio d’angolo, che deviati fanno correre un brivido a De Sanctis e a tutti noi, rimbalzando sui difensori azzurri e finendo di poco al lato.

Il ritmo della partita non è vibrante, nonostante le due squadre si affrontino a viso aperto e senza risparmiarsi.

In due minuti si passa dalle possibili stelle alle più dure stalle. Cavani sui procura una punizione dal limite centralmente (per un fallo di Coda che lo atterra e lo mette quasi fuori causa) e Dzemaili spara fuori con un tiraccio di destro, forte, ma colpito male. Repentino ribaltamento di fronte, con squadra distratta per l’infortunio di Cavani, lancio lungo sul quale si ostacolano Britos e Cannavaro, ne approfitta Di Natale che allarga sulla fascia per Fabbrini, il quale trova Pinzi solo al centro dell’area piccola con un cross basso e radente, che e batte De Sanctis. Ennesima “cappellata”della difesa azzurra che si fa cogliere distratta e clamorosamente impreparata e altra doccia gelata per i sostenitori azzurri.

Il Napoli reagisce d’impeto e sfiora il gol con un tiro dalla lunga distanza di Gargano, ben respinto da Handanovic e con una incursione di Dzemaili, ben servito da Pandev, il cui tiro forte da posizione decentrata non trova impreparato il portierone friulano, che blocca.

Altro primo tempo regalato dagli azzurri agli avversari (l’ennesimo di questo campionato), che non impongono il loro ritmo, ma che non demeritano e si trovano puntualmente in svantaggio per una distrazione difensiva, che non sarà… ahinoi… l’unica della partita. Un Napoli troppo timido sulle fasce, dove Zuniga affonda raramente e Dossena non incide, distratto in difesa (dove Britos mostra lacune e poche certezze) e evanescente in avanti, con Cavani che è impreciso e poco servito, Pandev si accende ad intermittenza e Dzemaili non concretizza, nonostante lo sforzo profuso e la generosità che lo porta a concludere in più occasioni con scarsi risultati.

La ripresa inizia con le solite recenti e dolenti note difensive e con l’Udinese che raddoppia dopo poco più di 5 minuti. Azione dalla destra con centrocampisti azzurri in colpevole ritardo e puntualmente saltati, con Zuniga che non chiude sul cross per Pinzi, che si inserisce dalle retrovie anticipando i difensori azzurri e colpendo di testa indisturbato…palla sul palo interno e carambola su Di Natale che solo e fortunato colpisce a botta sicura da pochi passi, rendendo vano il tentativo disperato di ribattuta di de Sanctis, oltre la linea di porta: 2-0 e sembra notte fonda.

Mazzarri cerca di scuotere i suoi e manda in campo Hamsik al posto di Gargano (stanco, ma uno dei migliori in campo sino a quel momento), con Dzemaili che arretra sulla linea dei centrocampisti.

Il Napoli non riesce a reagire, scosso dal raddoppio friulano, ma ci pensa l’arbitro a ringalluzzire gli azzurri, espellendo Fabbrini (già ammonito) per fallo da dietro su Campagnaro al 60°. Mazzarri con l’uomo in più tenta il tutto per tutto : fuori Britos e dentro Vargas, con difesa che passa a 4 e tridente Cavani, Pandev , Vargas sorretto da Hamsik. Il Napoli assedia l’Udinese, tutta rintanata nella propria metà campo, ma non trova il varco giusto e la giocata vincente.

Ad un quarto d’ora circa dalla fine, quando le speranze di rimonta erano già ridotte al lumicino, ancora una volta l’arbitro riaccende la speranza fischiando un rigore per il Napoli per fallo di mano di Domizzi, che anticipa Cannavaro (in realtà il capitano si appoggia un pò troppo sull’ex partenopeo Domizzi). Cavani dagli 11 metri sbaglia il 5^ rigore su 8 e sembra far sprofondare definitivamente le speranze degli azzurri, calciando centralmente su Handanovic, che sceglie di non muoversi e viene colpito letteralmente dal matadòr.

Quando tutto sembra volgere al peggio, Cavani risorge dalle ceneri e con una doppietta d’autore in tre minuti pareggia (splendida punizione dal limite e tiro sul primo palo, che coglie il legno dopo essere passato sotto le gambe del gigante slavo e si insacca sul secondo palo).

Il Napoli raddrizza la partita a 5 dalla fine e sfiora il clamoroso successo con un bolide di Zuniga deviato miracolosamente dal portiere, che con un gran balzo lo toglie letteralmente dal “sette”.

Finisce in parità una gara dai tanti risvolti, che ci consente di arrivare con maggiore serenità all’appuntamento con la semifinale di Coppa Italia, altro momento “clou” della stagione azzurra, passo fondamentale per sperare di vincere finalmente un Trofeo.

 
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